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Corriere ortofrutticolo | PAC, LA PROPOSTA DI SEMPLIFICAZIONE PIACE ANCHE ALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA


Consenso pressoché unanime da parte delle associazioni di categoria alle proposte di semplificazione della Commissione Europea in merito alla nuova PAC, Politica Agricola Comune.

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Coldiretti

“Accogliamo con favore le proposte di semplificazione della Commissione che si inseriscono in un percorso già avviato lo scorso anno e che comprende diversi interventi riguardanti la condizionalità, forme semplificate di supporto agli investimenti per i piccoli agricoltori, maggiore possibilità di utilizzo dei costi standard, ma anche semplificazioni rispetto alla procedura di modifica dei Piani strategici nazionali e l’eliminazione anche degli ultimi legami tra gli aiuti della Pac e il Green Deal”.

Ad affermarlo è la Coldiretti nel commentare le modifiche presentate dal Commissario all’agricoltura e alimentazione Christophe Hansen, insieme al Vice-presidente esecutivo della Commissione Raffaele Fitto e al Commissario all’Economia, produttività, attuazione e semplificazione Valdis Dombrovskis. Rispetto a quanto proposto, Coldiretti non condivide però l’uso delle risorse della Pac per i nuovi strumenti sulla crisi nell’ambito dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale: fondamentale avere fondi per le crisi, ma trattandosi di un interesse più generale, il finanziamento dovrebbe essere effettuato con disponibilità non sottratte agli agricoltori.

“Oggi più che mai, l’agricoltura europea è una leva geopolitica fondamentale poiché da essa dipende la capacità dell’Unione di avere il pieno controllo sul proprio futuro in un momento in cui gli Stati Uniti investiranno nel settore 1.400 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni e la Cina ha aumentato la capacità di produzione non solo interna ma anche di acquisto di cereali e prodotti in altre parti del mondo. Garantire la semplificazione, oltre che la disponibilità di adeguate risorse, diventa un fatto strategico di vitale importanza per il futuro dell’Unione” ha evidenziato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

“Il percorso di semplificazione per chi vive di agricoltura andrà ulteriormente rafforzato, chiediamo coraggio per garantire la produzione agricola europea. Le misure annunciate dalla Commissione rappresentano un primo passo importante per abbattere una burocrazia che, a partire dagli ecoschemi, si è tradotta in questi anni in una normatività esasperata e spesso incomprensibile che, come abbiamo denunciato a più riprese, ha finito per frenare i nuovi insediamenti e vessato le aziende con un costo pesantissimo” ha sottolineato il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo.

Microcredito

per le aziende

 

“Abbiamo apprezzato il cambio di linguaggio, di obiettivi di riconoscimento del ruolo dell’agricoltura nella food security e grazie alla sua attività come custode dell’ambiente – ha rilevato Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia -. Le nostre preoccupazioni però aumentano con la presentazione contemporanea di budget e Pac il 16 luglio. La cosa giusta sarebbe discutere e decidere con chiarezza le risorse esatte dedicate e non modificabili che la Politica agricola può avere e solo dopo decidere la ripartizione di queste risorse tra i vari strumenti. Una accelerazione eccessiva rende molto difficile dare un contributo da parte delle organizzazioni di rappresentanza, per avere una Pac in linea con le vere esigenze delle aziende agricole”. 

La proposta di semplificazione, che dovrà ora essere valutata anche dal Parlamento Europeo, precede infatti importanti discussioni riguardanti, oltre alla presentazione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, anche la proposta sulla Politica agricola post 2027, entrambe programmate per il mese di luglio. Una scelta che – sostiene Coldiretti – deve essere rivista posticipando la presentazione della proposta sulla Pac post 2027, soprattutto rispetto a quella del prossimo Quadro finanziario pluriennale che, inevitabilmente, ne influenzerà la struttura e gli obiettivi. 

In tal senso, Coldiretti ribadisce il no all’ipotesi di un fondo unico, con la Pac che deve mantenere la propria autonomia di bilancio con risorse certe, così come richiesto anche dal Parlamento Europeo la scorsa settimana, con capitoli di spesa distinti ma sinergici tra loro a favore dell’agricoltura. Coldiretti  ha evidenziato sin da subito la necessità che le risorse previste nelle nuove politiche di coesione siano destinate espressamente a interventi strutturali volti ad aumentare la raccolta e la disponibilità di acqua per l’agricoltura. La Pac, in quanto politica economica, deve mantenere il suo ruolo di supporto a tutte le imprese agricole, senza creare competizione tra agricoltori nei diversi Stati membri ed avendo sempre come priorità la preservazione del mercato interno. Inoltre, sarà fondamentale che la Politica agricola mantenga invariata l’attuale struttura con i pagamenti diretti che non devono essere ridotti e tornare ad essere esclusivamente strumenti di sostegno al reddito destinati ai veri agricoltori, con gli impegni ambientali trasferiti ad altri strumenti con risorse diverse e un sostegno accoppiato forte ai settori strategici come la zootecnia.

Confagricoltura

Positivo il giudizio anche di Confagricoltura: “Il nuovo sistema proposto va incontro alle richieste più pressanti degli agricoltori, che da tempo denunciano un eccessivo peso burocratico e amministrativo nelle procedure correlate alle misure della Pac”.

In attesa di esaminare a fondo il pacchetto semplificazione sulla PAC presentato dalla Commissione europea, Confagricoltura accoglie positivamente lo sforzo della Commissione che ha recepito le istanze del settore. “Un passo avanti determinante – commenta Palazzo della Valle – in un momento in cui gli investimenti erano sostanzialmente scoraggiati dai parametri UE non in linea con le reali esigenze delle aziende agricole”.

Il pacchetto interviene sul regime di pagamento per i piccoli agricoltori, semplifica il sistema dei controlli ambientali, introducendo, tra l’altro, il principio di un solo controllo in loco all’anno per azienda, favorisce una migliore gestione digitale della Pac con l’intenzione di rafforzare il principio di fiducia da parte delle imprese agricole e incoraggiare gli investimenti. Viene anche rafforzata la gestione delle crisi e semplificate le procedure per le amministrazioni nazionali con maggiore flessibilità per gli Stati membri nell’adeguare i piani strategici nazionali. L’approvazione preventiva della Commissione UE sarà necessaria solo per le modifiche strategiche: questo dovrebbe avere un impatto positivo sugli agricoltori che potranno beneficiare più rapidamente delle modifiche introdotte.

“E’ importante – conclude Confagricoltura – che il pacchetto semplificazione sia comunque a vantaggio di tutte le imprese, non solo dei piccoli agricoltori, in modo che l’obiettivo della maggiore competitività del settore primario europeo sia tangibile su scala globale”.

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Il pacchetto ora passerà al Parlamento UE e al Consiglio per l’adozione.

Cia

Anche per la Cia, dalla Commissione Ue un altro passo avanti per meno burocrazia a carico degli agricoltori, da anni gravati da oneri, restrizioni e solo deboli riconoscimenti, un controsenso eclatante per politiche che dovrebbero salvaguardare la vera agricoltura. Un segnale d’apertura, quindi, quello del pacchetto semplificazione della Pac, presentato oggi a Bruxelles, e che Cia-Agricoltori Italiani accoglie positivamente riservandosi, però, un’analisi più accurata per comprenderne l’impatto sui produttori italiani.

Per Cia va ancora superata la complessità tecnica della proposta, che interviene a modifica del Regolamento dei piani strategici, ma riconosce nelle misure introdotte una maggiore flessibilità per le norme della condizionalità e degli eco-schemi, l’attenzione ai piccoli agricoltori, ai produttori del biologico e ai giovani, a nuove forme di supporto contro la crisi climatica e a più incentivi per la gestione del rischio.

“È necessario costruire una Pac post 2027 più vicina alle reali esigenze degli agricoltori -ha detto il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini, nella bilaterale con il commissario all’Agricoltura Ue, Christophe Hansen- che vada, quindi, nella direzione delle misure annunciate, che non sia destrutturata e inclusa in un piano di utilizzo dei fondi Ue unico a livello nazionale”.

Prosegue, dunque, per Cia il confronto con le istituzioni Ue già avviato proprio al fine di ottimizzare il percorso intrapreso e, nell’interesse degli agricoltori italiani, snellire e agevolare l’accesso alle risorse della Pac che deve rappresentare sempre di più uno strumento efficace ed efficiente a garanzia della sicurezza alimentare e della tutela ambientale, della competitività delle imprese e del rilancio delle aree rurali, a beneficio non solo del settore, ma di tutti i cittadini. 

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