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Trump, maxi accordi con Arabia Saudita, Qatar ed Emirati: investimenti in Usa per mille miliardi


di
Massimiliano Jattoni Dall’Asén

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Donald Trump in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti per firmare accordi su armi, tecnologia e infrastrutture. La diplomazia resta sullo sfondo: la guerra a Gaza blocca i tentativi di negoziati tra Israele e il mondo arabo

Donald Trump è atterrato oggi 13 maggio a Riad, accolto con tutti gli onori riservati ai leader delle grandi potenze, in un’atmosfera sfarzosa. Tra cerimonie regali, palazzi dorati e una lunga processione di limousine e tappeti rossi, l’ex presidente — tornato alla guida della Casa Bianca da appena quattro mesi — inaugura così il suo primo tour ufficiale nel Medio Oriente, dopo la breve apparizione a Roma per i funerali di Papa Francesco.

Il viaggio, che proseguirà in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti nei prossimi giorni, ha un obiettivo dichiarato: attrarre mille miliardi di dollari di investimenti verso gli Stati Uniti, rafforzando legami economici con alcune delle economie più liquide e dinamiche del pianeta, in un mix di accordi industriali, energetici, tecnologici e militari. Un’operazione imponente, che segna la continuità con l’approccio di «diplomazia commerciale» già avviato da Trump nel suo primo mandato.




















































La guerra a Gaza frena la diplomazia

Sullo sfondo delle trattative c’è la crisi aperta tra Israele e Hamas, che rende al momento impraticabile l’obiettivo — caro a Trump fin dal primo mandato — di normalizzare i rapporti tra Israele e Arabia Saudita. Fonti vicine all’amministrazione hanno confermato che funzionari statunitensi stanno facendo pressioni su Tel Aviv per ottenere un cessate il fuoco immediato, condizione posta dal principe ereditario Mohammed bin Salman per riaprire i colloqui con lo Stato ebraico. Ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu non intende arretrare.

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«Un viaggio storico»

Dunque, se la diplomazia è costretta a restare in secondo piano, soffocata dalle macerie di Gaza, è il business a dettare l’agenda. «La mia visita in Medio Oriente sarà storica», ha annunciato Trump prima della partenza da Washington. E il messaggio è chiaro: più che una missione diplomatica, il tour sarà una passerella di accordi economici. Il presidente americano si presenta forte dei suoi rapporti personali consolidati con i leader del Golfo, costruiti nel tempo non solo a livello istituzionale, ma anche attraverso affari privati che spaziano dai grattacieli ai golf resort, dalle criptovalute al real estate.

Business forum con i colossi USA

A Riad si terrà il 14 maggio un forum economico con i principali ceo americani e sauditi, centrato su tecnologia, intelligenza artificiale, energia e sicurezza. Elon Musk, Sam Altman, Mark Zuckerberg e Larry Fink sono attesi tra i relatori. In agenda ci sono intese in settori strategici, e un primo pacchetto di accordi per oltre 100 miliardi di dollari in forniture militari, inclusi missili, radar e aerei da trasporto. Proprio per agevolare questi contratti, il mese scorso Trump ha firmato un ordine esecutivo che allenta le restrizioni sulle vendite di armamenti a Paesi terzi.

Arabia Saudita: tecnologia, difesa e energia

Sul tavolo anche accordi energetici e minerari, nell’ottica di rafforzare la cooperazione bilaterale nel settore delle terre rare e della transizione energetica. Il piano di Vision 2030, che punta a trasformare l’Arabia Saudita in una potenza tecnologica post-petrolio, trova negli Stati Uniti un partner naturale, e Trump vuole capitalizzare su questa convergenza. Il pacchetto saudita è il più consistente. Il principe ereditario Mohammed bin Salman avrebbe già promesso 600 miliardi di dollari in investimenti nei prossimi quattro anni. Trump punta però più in alto: «Questa volta chiederemo mille miliardi», avrebbe detto ai suoi consiglieri, come riportato da Bloomberg e dal Wall Street Journal. Le intese previste includono forniture militari per oltre 100 miliardi di dollari, tra cui missili balistici, sistemi radar e aerei da trasporto, resi possibili da un ordine esecutivo firmato da Trump per facilitare le esportazioni di armi; ma anche accordi su intelligenza artificiale, cybersecurity ed energia verde.

Qatar: Boeing, droni e infrastrutture

Dopo l’Arabia Saudita, Trump farà tappa in Qatar, dove — secondo una fonte a conoscenza del dossier — sarà annunciato un pacchetto di investimenti da 200-300 miliardi di dollari. Tra questi, spicca un grande accordo per la fornitura di aerei commerciali Boeing e un acquisto da 2 miliardi di dollari di droni MQ-9 Reaper. Infine, investimenti in infrastrutture digitali e telecomunicazioni, con particolare attenzione alla sicurezza dei data center e alla gestione dei big data. Anche qui, il legame personale tra Trump e l’élite qatariota potrebbe accelerare la firma degli accordi. Il Qatar, sede del comando centrale Usa in Medio Oriente, resta un alleato chiave, anche per il suo ruolo diplomatico tra Stati Uniti, Iran e Hamas. Ma, come detto, Trump, almeno per ora, evita la sfera geopolitica e si concentra sul «deal making».

APPROFONDISCI CON IL PODCAST

Emirati Arabi Uniti: AI, semiconduttori e manifattura

Negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del viaggio, il governo ha già annunciato a marzo investimenti per 1.400 milioni di dollari nei prossimi dieci anni, in settori come intelligenza artificiale, semiconduttori, energia e manifattura. Una strategia, quella di Abu Dhabi, in linea con le ambizioni degli Emirati di diventare hub globale per l’innovazione tecnologica.

Economia vs geopolitica

Come detto, se il viaggio potrà vantare una lunga lista di memorandum e partnership, resta il dubbio su quanto queste mosse possano incidere davvero sul quadro regionale. Come ha osservato il Financial Times, «gli accordi economici non bastano a nascondere la mancanza di una visione politica condivisa», mentre The Guardian sottolinea che «la pace, senza giustizia per i palestinesi, resta una chimera che nemmeno Trump può comprare».

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13 maggio 2025 ( modifica il 13 maggio 2025 | 17:31)

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