COMUNICATO STAMPA
NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO:
2 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE DELLA BASILICATA
PER INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E CREDITO
· Oggi a Matera l’incontro con gli imprenditori per presentare le misure dedicate allo sviluppo delle aziende lucane
· Nuovo impulso alla crescita in Italia e all’estero attraverso modelli produttivi innovativi, Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita. Sostegno ai lavoratori attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile
· Alessandra Modenese, Direttrice Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo: “Confermiamo e rinnoviamo il nostro sostegno all’intero sistema economico regionale, favorendo nuovi investimenti sostenibili nella Zona Economia Speciale”
· Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata: “Importante collaborazione per il rilancio degli investimenti lucani. Per Zes Unica, auspichiamo un orizzonte temporale più lungo”
Matera, 13 maggio 2025 – Si è svolto oggi a Matera l’incontro territoriale di presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane annunciato lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.
Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 2 miliardi alle aziende lucane, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.
Questo pomeriggio, nella sede di Confindustria Matera, Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata, e Alessandra Modenese, Direttrice Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure messe in campo e si sono confrontati con gli imprenditori sulle strategie di sviluppo.
Particolare attenzione è stata dedicata alle opportunità offerte dalla Zona Economica Speciale Unica del Mezzogiorno quale leva di stimolo per la crescita in termini di connettività e competitività del tessuto economico lucano. Sono state presentate misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.
Il Sud peraltro rappresenta il punto di partenza del ciclo di incontri destinati alle imprese, testimoniando l’importanza del Mezzogiorno a cui l’accordo riserva complessivamente 40 miliardi di euro, come annunciato a Napoli dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e dal Responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, in occasione del primo incontro territoriale di declinazione dell’accordo.
Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova, anche sul territorio, la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è sato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente Pmi, struttura portante del Made in Italy nel mondo.
Le novità riguardano:
Ø la crescita delle imprese del Sud attraverso la valorizzazione della ZES Unica del Mezzogiorno
Ø gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
Ø l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
Ø l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
Ø piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana
Alessandra Modenese, Direttrice Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo: “Attraverso il nuovo accordo con Confindustria, che mette a disposizione delle imprese lucane 2 miliardi di euro, confermiamo e rinnoviamo il nostro sostegno all’intero sistema economico regionale. Le imprese del territorio, seppur in un contesto macroeconomico in continua evoluzione, hanno dimostrato una straordinaria capacità di saper trasformare la propria strategia aziendale in ottica ESG. Questo approccio attento all’aspetto sostenibile del business è al centro delle azioni di sviluppo di Intesa Sanpaolo, che si rivolge a queste realtà imprenditoriali per aumentarne la competitività, sfruttando la leva strategica della Zona Economica Speciale Unica e offrendo soluzioni di finanziamento dedicate per incentivare nuovi investimenti”.
Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata: “Efficientamento dei processi, abbattimento dei costi energetici e sostenibilità sono le risposte con le quali il settore produttivo lucano sta provando a reagire alle complessità di un contesto internazionale di forte instabilità e tensioni commerciali. L’accordo con Intesa Sanpaolo è un importante sostegno al rilancio degli investimenti in Basilicata. Ma per valorizzare appieno le opportunità della Zes Unica è fondamentale offrire già da ora una prospettiva temporale alle imprese che vada oltre il 2026 e garantire una dotazione finanziaria adeguata. Per quanto riguarda Transizione 5.0 consideriamo cruciale rimuovere le maglie strette che non hanno consentito alla misura di decollare, a differenza di quanto accaduto con il precedente Piano Industria 4.0“.
Dopo i saluti di Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata, Alessandra Modenese, Direttrice Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo, ha presentato alla folta platea di imprenditori presenti i contenuti dell’accordo. Stefania Trenti, Responsabile Industry & Local Economies Research di Intesa Sanpaolo, ha illustrato lo scenario macroeconomico. A seguire la tavola rotonda che ha visto gli interventi di Francesco Telesca, Responsabile Fisco, Credito, Finanza e Internazionalizzazione di Confindustria Basilicata, e Antonio Agnello, Direttore Commerciale Imprese Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo.
Potenzialità e sfide per le imprese lucane: le principali evidenze
A cura del Research Department Intesa Sanpaolo
L’attuale contesto economico è caratterizzato da un clima molto elevato di incertezza sulle politiche economiche. L’amministrazione Trump sta adottando misure in netta discontinuità con le precedenti presidenze, in particolare nelle politiche commerciali, con una stretta protezionistica senza precedenti. Dal 2008 al 2024 l’export della Basilicata ha registrato un calo del 12% (-42% nel 2024), determinato soprattutto dall’andamento negativo dell’automotive (-25% dal 2008, -61% nel 2024). Va però evidenziato che in regione si sono messi in evidenza alcuni settori che hanno mostrato un andamento brillante sui mercati internazionali. Spicca, in particolare, l’agroalimentare che ha visto salire i valori esportati oltre i 300 milioni di euro, tre volte tanto i livelli del 2019. Un contributo importante è venuto soprattutto dal comparto della pasta e dei dolci. In evidenza anche l’export di meccanica che si è portato a quota 95 milioni di euro, dai 30 milioni del 2019. L’esposizione verso gli USA della Basilicata è leggermente inferiore alla media italiana (6,8% vs 10,4%): l’agroalimentare è il primo settore per export verso gli USA, con 51,2 milioni nel 2024 e un peso di questo mercato del 16,7% sul totale esportato dal settore; seguono meccanica (31,3 milioni e un peso degli USA del 33% sul totale esportato dal settore) e automotive (9,5 milioni; 1%). Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma sarà importante anche puntare sulla sostenibilità : gli investimenti in fonti di energia rinnovabili (ma anche in certificazioni di qualità e ambientali, brevetti, marchi) favoriscono un miglior posizionamento competitivo e quindi una marginalità più elevata rispetto a chi non effettua queste scelte strategiche. Anche i processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: tra i molteplici obiettivi raggiunti dall’adozione di tecnologie abilitanti in ottica 4.0, spicca l’efficientamento dei processi (sia in termini di monitoraggio, ma anche automazione e aumento della velocità di esecuzione).
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Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. E’ leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.
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