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Unicredit batte le stime, utile nel primo trimestre a 2,8 miliardi (+8,3%). Orcel: «Su Banco Bpm ancora nessuna decisione, dialoghiamo con il governo»


Il ceo Orcel: «Miglior risultato della storia, aumenteremo la guidance». Su Banco Bpm: «Offerta a premio del 40-50%». Generali? «Investimento finanziario»

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Unicredit sta «riesaminando» l’ops su Banco Bpm alla luce di «Anima e del Golden Power ma non abbiamo ancora preso una decisione», ha detto il ceo Andrea Orcel in un’intervista a Class Cnbc. Intanto l’istituto batte ancora una volta le stime del mercato e nel primo trimestre del 2025 porta a casa 2,8 miliardi di utile netto con un aumento dell’8,3% rispetto all’anno precedente mentre i ricavi netti hanno raggiunto i 6,5 miliardi (+9,2%). «Abbiamo conseguito i migliori risultati della storia di Unicredit e il diciassettesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia», ha detto l’ad Andrea Orcel, che avverte: «Siamo posizionati per una serie di possibilità inorganiche nei nostri mercati ma perseguiremo soltanto quelle in grado di migliorare il nostro forte e resiliente caso d’investimento standalone». 

Le condizioni sull’offerta su Bpm e il premio

Sulle condizioni se andare avanti o no su Banco Bpm, interpellato da Class Cnbc Orcel ha precisato: «Lo stiamo valutando, abbiamo fatto un’offerta a novembre, prima dell’offerta di Anima aveva premio del 15-20% e da allora è salito sostanzialmente: il 6% lo possiamo ascrivere ai benefici dello share-buyback di 3,6 miliardi, ci siamo resi conto che la banca non ha copertura di crediti allineate alle nostre il che aggiunge altri 800 milioni e poi la distruzione di valore da Anima quindi noi stimiamo che il numero da cui siamo partiti – il 15% – ora siamo tra 40% e 50%. E possiamo ancora aggiungere valore, ma a questo si aggiungono le richieste della Golden power che stiamo discutendo con il governo , quando avremo più chiarezza, su queste cose prenderemo una decisione, ma no c’è fretta». Quanto all’investimento in Generali, di cui Unicredit ha il 6,7% , «è finanziario, vogliamo fare il bene della società e questo è quello che ispira le nostre scelte».




















































Il fronte tedesco

L’istituto poi,  oltre a essere impegnato in un’offerta totalitaria sull’ex popolare milanese, ha anche aperto un fronte in Germania comprando il 29% di Commerzbank. Su cui dice: «I risultati del primo trimestre in superficie sono solidi, ma se si escludono oneri sul franco svizzero molto più bassi e il rilascio di overlays l’utile è sceso, non salito». Il banchiere ha quindi notato che «il gap tra Commerzbank in Germania» e la controllata di Unicredit «Hvb in Germania si è allargato: 20 punti percentuali di cost/income e il nostro ritorno sul capitale è quasi doppio». Unicredit è «esattamente dove pensavamo saremmo stati». La banca ha «quasi ottenuto tutte le autorizzazioni per salire fino al 30% del capitale dopodiché farà una pausa «in attesa di avviare discussioni costruttive con Commerzbank e con il governo tedesco». Se le operazioni in Italia e Germania sono visibili, Orcel rivela che «ce ne sono molte di più che non sono visibili che noi abbiamo come opzione»

«Lo scenario macroeconomico è diventato più complesso e incerto. In questo contesto presentiamo un caso d’investimento differenziato in positivo e resiliente, con un elevato grado di visibilità sugli utili e sulla distribuzione, a beneficio dei nostri azionisti e per la loro sicurezza. Tali premesse ci rendono sia fiduciosi nell’aumentare la nostra guidance per l’utile netto e per la distribuzione del 2025, sia convinti della nostra ambizione per il 2027». Orcel ha confermato che la banca è «sulla strada per una uscita ordinata entro il primo semestre 2026» (gli obblighi del Golden Power impongono di lasciare entro metà gennaio). «A fine marzo, l’esposizione crossborder è stabile su base trimestrale al -94% (da primo trimestre 2022), con il segmento retail sceso del 60%».

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Boom delle commissioni da investimento

I proventi a marzo sono sostenuti ancora dal margine di interesse, seppur in calo del 4,8%, pari a 3,5 miliardi (-4,8%) mentre si nota il balzo delle commissioni, in rialzo del 8,2% a 2,3 miliardi. I ricavi da negoziazione, principalmente derivanti dall’attività della clientela, hanno fornito ulteriore sostegno: 2,3 miliardi (+16,5%). Questo risultato è stato frutto di una crescita particolarmente marcata delle commissioni sugli investimenti, delle commissioni su attività di finanziamento e di quelle su prodotti di copertura per i clienti. In particolare i proventi da attività di negoziazione si sono attestati a 641 milioni, con un boom del 100% rispetto al trimestre precedente e in salita del 19,9% rispetto allo scorso anno, spingendo ulteriormente la performance dei ricavi. Una voce spinta in gran parte da una intensa attività della clientela, in particolare in Germania. Quanto al portafoglio creditizio rimane «resiliente (i prestiti sono saliti dello 0,3% a 405.361 miliardi), supportato da basse esposizioni deteriorate nette con livelli di copertura aumentati, un approccio prudente verso l’erogazione di nuovi crediti, e robuste linee di difesa, inclusi 1,7 miliardi di overlays sulle esposizioni in bonis, sostanzialmente invariati rispetto al trimestre precedente». Tutte voci che aggiornano le stime per il 2025 a oltre 9,3 miliardi di utile netto e una distribuzione a valere sul 2026 superiore a quelle del 2024 grazie alla più elevata crescita dell’utile netto; i ricavi netti per il 2025 sono attesi a circa 23,5 miliardi, migliori rispetto a quanto anticipato inizialmente grazie ad un primo trimestre più solido e ad un costo del rischio più contenuto. Per l’anno di fine piano  2027 Unicredit conferma i profitti a 10 miliardi. L’indice di solidità patrimoniale CET1 ratio del Gruppo è salito al 16,1%.

Infrastrutture digitali e Ai

Nel giorno dei conti la banca di Piazza Gae Aulenti ha presentato anche la firma di un Memorandum of Understanding (MoU) con Google Cloud che delinea un accordo decennale per accelerare la trasformazione digitale della banca. Questa collaborazione vedrà l’istituto di credito avvalersi delle soluzioni di infrastruttura, IA e analisi dei dati best-in-class di Google Cloud per semplificare la propria architettura digitale e migliorare prodotti e servizi nei 13 mercati in cui opera la banca.  «Questa partnership strategica con Google Cloud è un passo fondamentale nella nostra strategia per essere la banca del futuro in Europa», ha sottolineato Orcel.  «In linea con il nostro approccio a partner unico per collaborazioni strategiche, abbiamo cercato il migliore con cui ora lavoriamo nella ricerca dell’eccellenza», aggiunge il ceo indicando che «le capacità all’avanguardia di cloud, IA e data analytics di Google Cloud daranno slancio alla nostra trasformazione digitale in corso rafforzando ulteriormente l’offerta ai clienti, rendendo più efficienti le nostre operazioni e favorendo una nuova era di innovazione guidata dai dati».


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12 maggio 2025 ( modifica il 12 maggio 2025 | 11:27)

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