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Pensione più alta in Grecia, la tassazione è solo al 7%


Grazie al suo regime fiscale agevolato – che prevede una tassazione forfettaria al 7% su tutti i redditi provenienti dall’estero – la Grecia continua ad essere una delle mete preferite dei pensionati. Il Portogallo ha recentemente chiuso il regime agevolato e, oggi come oggi, Roma e Atene stanno cercando di attrarre la residenza fiscale degli stranieri.

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Con una tassazione agevolata per 15 anni, la Grecia sta cercando di attrarre i pensionati esteri inducendoli a trasferirsi nel paese, aprendo a quella che potrebbe essere, a tutti gli effetti, una vera e propria guerra per attrarre gli over 60 che, almeno fino ad oggi, si spostavano in Portogallo o nei Paesi dell’est europeo.

Grecia, tassazione al 7% per i pensionati esteri

Con l’obiettivo di attrarre i pensionati che vivono all’estero, la Grecia ha introdotto una particolare agevolazione fiscale, che è rivolta a quanti siano titolari di un assegno previdenziale di fonte estera, indipendentemente dalla loro nazionalità. Queste persone hanno la possibilità di beneficiare di una tassazione sostitutiva agevolata, che si va a sostituire a quella ordinaria. Le imposte, che vengono calcolate in misura ordinaria, hanno un’aliquota fissata al 7%, per un periodo di 15 anni.

L’obiettivo di questa misura è quello di incentivare i suddetti soggetti a trasferirsi in Grecia, in modo da incentivare la crescita economica del Paese.

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Quali requisiti devono essere rispettati

Perché un contribuente possa ottenere una pensione defiscalizzata in Grecia, deve rispettare alcuni requisiti ben specifici. Possono accedere a queste agevolazioni le persone fisiche, che siano titolari di un assegno previdenziale di fonte estera. Devono, inoltre, rispettare i seguenti requisiti:

  • la residenza fiscale deve essere trasferita in Grecia. L’iniziativa è riservata a quanti provengono da un Paese con il quale sia stato sottoscritto un accordo di cooperazione amministrativa fiscale (uno dei due soggetti deve essere, ovviamente, la Grecia);
  • in precedenza la residenza fiscale deve essere estera (almeno rispetto alla Grecia). I potenziali beneficiari della misura non devono essere stati residenti fiscalmente in nel Paese cinque dei sei anni precedenti la richiesta;
  • i beneficiari dell’agevolazione devono essere titolari di una pensione estera, non proveniente dalla Grecia.

È necessario che i pensionati italiani risultino iscritti all’Aire e devono, inoltre, aver compilato tutta la modulistica per poter ottenere l’accredito della pensione in un conto corrente estero.

La residenza fiscale in Grecia

Uno dei requisiti più importanti è il trasferimento della residenza fiscale in Grecia. In altre parole il pensionato deve trascorrere un periodo di almeno 183 giorni ogni anno nel Paese, ma soprattutto deve riuscire a dimostrare di aver stabilito il centro dei propri interessi economici e familiari in Grecia.

Le agevolazioni spettano ai pensionati esteri che abbiano trasferito la propria residenza da dei Paesi con i quali siano stati sottoscritti degli accordi di cooperazione amministrativa. Questa particolare formulazione, in estrema sintesi, coinvolge quegli Stati che permettono di effettuare il necessario scambio di informazioni si sensi della Direttiva europea n. 2011/16/Ue.

Il requisito della residenza fiscale pregressa

Importante requisito per poter accedere all’agevolazione è quello relativo alla residenza fiscale pregressa: i potenziali beneficiari non devono aver avuto quella greca per almeno cinque degli ultimi sei periodi di imposta precedenti rispetto a quella per la quale l’agevolazione diventa efficace.

Il fatto di essere residente fiscalmente all’estero deve essere attestato attraverso il certificato di residenza fiscale per ogni anno. In alternativa può essere presentata un prova di domicilio rilasciata da un ente governativo autorizzato.

Accettato solo chi percepisce una pensione

L’agevolazione spetta unicamente ai soggetti che non siano dei lavoratori attivi: devono essere dei pensionati. Non possono accedere alla tassazione agevolata i titolari di redditi da lavoro.

Quali sono i redditi agevolati

Ad essere agevolati non sono solo i redditi provenienti dalla pensione, ma anche gli altri redditi che sono percepiti da questi contribuenti. Il risparmio fiscale che si riesce ad ottenere in questo modo non è trascurabile, soprattutto per quanti hanno dei redditi particolarmente elevati. Volendosi soffermare, però, sui proventi dei redditi da locazione per gli immobili che insistono all’estero, è necessario prendere in considerazioni la normativa fiscale del paese da cui arriva il pensionato.

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Deve essere ricordato, inoltre, che qualsiasi imposta estera che viene pagata su dei redditi di fonte estera può essere richiesta come credito d’imposta estero, che può essere portato in riduzione delle imposte che devono essere versate in Grecia.

Sono esclusi dalle agevolazioni i dipendenti pubblici

La flat tax greca al 7% – così come accadeva in Portogallo – coinvolge unicamente gli ex lavoratori del settore privato. Prima di trasferire, quindi, è importante verificare quale sia la propria posizione previdenziale, in modo da evitare di avere dei problemi dopo il trasferimento.
È importante sottolineare, infatti, che gli ex dipendenti pubblici che sono andati in pensione non hanno la possibilità di chiedere all’Inps l’erogazione della pensione lorda, senza che, sulla stessa, vengano effettuate delle trattenute fiscali. Se il pensionato è un ex dipendente pubblico, l’Inps continuerà a tassare alla fonte l’assegno previdenziale.

La questione viene regolata ufficialmente attraverso il paragrafo 2 dell’articolo 19 della Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Grecia. Questo particolare articolo si sofferma sulla tassazione dei redditi che provengono dalla pensione, andando a soffermarsi sui servizi resi allo Stato, ovvero ai lavori effettuati dai dipendenti pubblici, che possono essere tassati esclusivamente nel paese di provenienza.

Come ci si trasferisce in Grecia

Per riuscire ad accedere a tutte le agevolazioni previste per i pensionati in Grecia è opportuno non improvvisare, anche se trasferirsi all’estero è più semplice di quanto si possa immaginare.

Uno degli aspetti più importanti da prendere in considerazione è la necessità di rimanere nel Paese per almeno 183 giorni ogni anno. Questo, ad ogni modo, è il numero minimo: per evitare di avere dei problemi è consigliabile superare quota 200 giorni, in modo da non avere problemi.

Per i pensionati che arrivano dall’Italia i problemi maggiori sono quelli che possono derivare dagli accertamenti fiscali che potrebbe attivare l’Agenzia delle Entrate. Quanti si trasferiscono all’estero e si iscrivono all’Aire sono passibili di una serie di controlli per appurare che si siano effettivamente trasferiti all’estero.

I problemi maggiori a cui si rischia di andare incontro, infatti, sono relativi ad un effettivo trasferimento all’estero e sul fatto che possano continuare a rimanere dei legami economici e familiari con l’Italia.

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