Si è concluso venerdì scorso a Roma, presso la sede di Unioncamere, il IV Summit nazionale sull’economia del mare – Blue Forum. Al centro del confronto, la necessità di un nuovo approccio strategico per valorizzare il potenziale della Blue Economy italiana, in vista della pianificazione marittima nazionale 2026–2028.
Durante i tre giorni di lavori, è emersa l’urgenza di costruire una governance più chiara, fondata su semplificazione normativa, investimenti mirati, innovazione tecnologica e valorizzazione del capitale umano. I dati del XIII Rapporto nazionale sull’economia del mare 2025 a cura di Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne – Unioncamere – OsserMare, parlano chiaro: 232.841 imprese, oltre un milione di posti lavoro, e un valore aggiunto pari all’11,3% del PIL. Numeri che confermano il peso crescente del comparto, in particolare nel Mezzogiorno.
“Dobbiamo riconoscere al mare un ruolo centrale nelle strategie economiche nazionali,” ha affermato Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina, mentre Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha evidenziato come il settore abbia registrato una crescita del 2% nel numero di imprese tra il 2022 e il 2024, a fronte di un calo generale del 2,4%.
Il ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci ha ricordato l’importanza della nuova struttura di governo dedicata al mare, mentre Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha definito la Blue Economy “un asset strategico al pari della space economy.” Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo ha sottolineato come “l’Italia sia la terza economia blu d’Europa: ora dobbiamo trasformare questo primato in leadership concreta,” e Raffaele Fitto, vice presidente della Commissione ruropea, ha ribadito l’impegno dell’Ue per uno sviluppo marittimo sostenibile attraverso il Pnrr e riforme strutturali.
(pmf)
Articoli che potrebbero interessarti:
Array
(
[0] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494368
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Guido Della Frera, fondatore e presidente di Gdf Hotel Srl e Gruppo della Frera Spa
Il marchio Hilton che spicca all’ingresso evoca lusso e internazionalità, ma l’aria che si respira nel nuovo, centralissimo, Hilton Turin Centre è quella di famiglia. O meglio, di un gruppo che negli anni ha diffuso e consolidato il brand Hilton in Italia senza rinunciare a dare a ogni struttura un tocco personale, a farne un riferimento per gli ospiti ma anche per la città in cui è attivo.
Proprietà del fondo Geras 2 gestito da Ream Sgr, va infatti ad arricchire le strutture del Gruppo Della Frera Hotel che, in franchising con Hilton, lo ha realizzato in collaborazione con Ream Sgr. L’ex Golden Palace, edificio razionalista progettato nel 1953 dall’Architetto Emilio Decker per accogliere la sede della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino, rievoca la sobrietà degli uffici di un tempo.
L’importante ristrutturazione, che ha comportato un investimento di 50 milioni di euro (di cui 14 per il remodelling) e un anno e mezzo di lavori, è stata affidata allo studio di Interior design Chiara Caberlon che ha preservato l’eleganza e il rigore delle origini. Nei cinque piani dell’immobile sono distribuite 175 ampie stanze di varia tipologia e grande confort, fra cui 36 suite. Fiore all’occhiello la Presidential Suite, con terrazza privata panoramica, bagno turco, vasca idromassaggio, cucina e salotto indipendente. Grande cura nella scelta di arredi e decori, arricchiti da tonalità di verde salvia, pellami pregiati e dettagli in bronzo e ottone, tendaggi e rivestimenti che riprendono motivi del Liberty torinese.
Settima struttura realizzata in collaborazione con Hilton, Torino rappresenta una fase di crescita ed espansione per il gruppo: «Abbiamo scelto Torino – afferma Guido Della Frera, fondatore e presidente di Gdf Hotel Srl e Gruppo della Frera Spa – perché è una città in forte sviluppo, caratterizzata da una vivace crescita economica e culturale, e con un ruolo sempre più centrale nel panorama turistico e imprenditoriale italiano». In linea anche Alan Mantin, vice president, development Southern Europe di Hilton: «Siamo certi che a Torino, tra le prime 10 città italiane per arrivi turistici, questa nostra seconda struttura costituirà una preziosa integrazione alla già crescente presenza Hilton e rafforzerà ulteriormente il nostro portfolio di oltre 50 hotel attualmente operativi o in pipeline in tutta Italia».
Il nuovo 5 stelle va a impreziosire l’offerta ricettiva e congressuale torinese, in un momento in cui la città sta accogliendo sempre più eventi di respiro internazionale. Operativo da maggio, è diretto da Alberto Garbo ed entrerà a pieno regime a settembre con tutti i servizi internalizzati ed affidati a uno staff di 77 persone. L’attuale tasso di occupazione è del 40%, ma punta a un 75%, percentuale che consentirà di garantire un livello qualitativo all’altezza degli standard Hilton.
Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel
«Torino ha i numeri per diventare una destinazione primaria come Milano, Roma o Venezia,- spiega Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel -. Ci rivolgeremo a una clientela leisure da Usa, Gran Bretagna e Far East, oltre a una clientela corporate e Mice italiana. E di certo, il brand Hilton con il suo programma di fidelizzazione Honors che conta oltre 200 milioni di iscritti sarà un’importante leva in questo processo di crescita». Il piano terra, oltre alla grandiosa lobby, accoglie il bar Alchemy; il luminoso ristorante Malia affacciato su un funzionale spazio esterno dove lo chef Luca Gubelli supervisionerà reinterpretazioni della cucina piemontese con incursioni asiatiche; l’esclusiva Executive Lounge che caratterizza l’accoglienza Hilton. Al piano inferiore da settembre sarà fruibile l’area benessere con piscina coperta, fitness center, sauna, bagno turco, docce emozionali e sala trattamenti. Ampliata anche la disponibilità per eventi privati e aziendali, che ora mette a disposizione 11 sale riunioni e due foyer con dotazioni tecnologiche avanzate e servizi di ristorazione personalizzabili.
«Il nostro sguardo è rivolto al territorio – conclude Albertini – e fra i nostri obiettivi c’è la volontà di posizionare il Piemonte all’interno del segmento luxury e di fare dell’Hilton Turin Centre un urban luxury Hotel, ma al tempo stesso un riferimento anche per la cittadinanza. Ci impegneremo per invogliare i nostri ospiti ad allungare anche il periodo di permanenza, che potrebbe passare da due a cinque giorni. Per favorire un approccio più ampio alla città e alla regione per settembre abbiamo già in calendario un fam trip che porterà in città buyer provenienti da Francia, Svizzera e Belgio».
(Federica De Luca)
[post_title] => Hilton Turin Centre, il nuovo volto dell’offerta luxury del capoluogo piemontese
[post_date] => 2025-07-11T12:23:46+00:00
[category] => Array
(
[0] => alberghi
)
[category_name] => Array
(
[0] => Alberghi
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752236626000
)
)
[1] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494379
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Barbara Mazzali
“La Lombardia si conferma la locomotiva turistica d’Italia anche per gli investimenti alberghieri: solo nel 2024 abbiamo registrato oltre 53,5 milioni di pernottamenti, con due terzi di presenze straniere e un trend in costante crescita che ci pone al centro dell’attenzione degli investitori globali”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda Barbara Mazzali, intervenendo oggi all’Hospitality Forum 2025, all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia.
“La nostra regione è ormai una delle aree più attrattive d’Europa per l’hotellerie di qualità: Milano ha superato i 230 euro di ADR (Average Daily Rate Tariffa Media Giornaliera), nel segmento lusso, con un RevPAR (Revenue Per Available Room, Ricavi per camera disponibile) in crescita oltre il +16% rispetto al 2019. Il Lago di Como è diventato un vero e proprio polo di investimento internazionale, rappresentando da solo il 30% degli investimenti resort a livello nazionale”.
Durante il suo intervento, Mazzali ha sottolineato l’arrivo in Lombardia di grandi catene internazionali del settore alberghiero: “A Milano apriranno entro i prossimi due anni il Rosewood, il W Hotel e il Six Senses, mentre sul Lago di Como sono attesi il Ritz-Carlton, il Raffles e l’Edition del gruppo Marriott. Sono investimenti di lungo periodo che scelgono la Lombardia perché qui trovano stabilità, domanda internazionale e ritorni economici certi”.
Non solo Milano e Como: l’assessore ha anche richiamato nuovi progetti di grande impatto economico su altri territori strategici.
Infine, l’assessore ha ricordato le azioni della Regione a sostegno degli operatori: “Dal 21 luglio sarà attivo un nuovo bando da 15 milioni di euro, con contributi fino al 50% a fondo perduto per la riqualificazione sostenibile delle strutture ricettive. A ciò si aggiunge il grande volano rappresentato dalle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, che genereranno nuovi flussi turistici e importanti opere di mobilità e accoglienza”.
“La Lombardia – ha concluso – è oggi la prima scelta degli investitori globali che cercano progetti solidi, redditizi e di qualità. Qui si può costruire un modello di turismo che non è solo sostenibile ma anche economicamente vincente”.
[post_title] => Mazzali (Lombardia): grandi investimenti alberghieri in Lombardia
[post_date] => 2025-07-11T12:05:10+00:00
[category] => Array
(
[0] => enti_istituzioni_e_territorio
)
[category_name] => Array
(
[0] => Enti, istituzioni e territorio
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752235510000
)
)
[2] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494367
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Federalberghi e il Centro di formazione management del terziario, con l’aiuto del sociologo Antonio Preiti, propongono un percorso di riflessione su dieci luoghi comuni sul turismo italiano, spesso percepiti come verità assolute, ma che invece distorcono la realtà e frenano lo sviluppo economico e culturale del Paese.
“L’obiettivo – spiega il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – è liberare il turismo da false percezioni, riconoscendo il suo valore reale e potenziale, in modo da costruire consapevolezza e promuovere un dibattito pubblico più informato e positivo”. Ecco noi di Travel Quotidiano ci permettiamo di commentare punto per punto.
Ecco i luoghi comuni criticati
“Camerieri? No, Professionisti dell’Ospitalità!”
L’idea che il turismo renda gli italiani un popolo di “camerieri” è sbagliata. La qualità del servizio nel turismo contemporaneo è un rito sofisticato, un atto professionale e culturale, lontano dall’immagine stereotipata della servitù. (Annotazione nostra: da servitù rimangono gli stipendi dei camerieri)
“Patrimonio Mondiale: Meno Vanto, Più Impegno”
L’Italia non possiede oltre metà del patrimonio culturale mondiale. Serve meno retorica e più impegno per trasformare questa ricchezza in un reale vantaggio competitivo, investendo in servizi e valorizzazione concreta. (Noi: Pienamente d’accordo)
“Turismo ‘Mordi e Fuggi? No, City Break!”
Il turismo breve, spesso criticato come superficiale, è una modalità diffusa e apprezzata in tutto il mondo. Non è un fenomeno negativo, ma un’opportunità che va compresa e gestita con efficacia. (Noi: City Break e mordi e fuggi sono sinonimi, solo che uno è detto meglio)
“Il Turismo non è un Ripiego, è una Scelta”
Il lavoro nel turismo non è necessariamente precario o sottovalutato. Anzi, rappresenta una scuola di vita e un trampolino professionale importante che valorizza competenze trasversali e relazionali.(Noi: Sostanzilmente è sottopagato)
“Turismo, Motore di Sviluppo, non di Consumo del Territorio”
Il turismo non consuma semplicemente risorse territoriali, ma genera crescita economica e sociale, rigenerando comunità e territori che altrimenti rischierebbero l’abbandono, come avviene per tutti i comuni montani non turistici. (Noi: ma in alcuni ambiti è una delle cause di grossa difficoltà ambientale)
“Turismo e Identità: la Forza della Valorizzazione”
L’identità culturale non è minacciata dal turismo. Al contrario, è proprio attraverso l’ospitalità che comunità locali riaffermano e promuovono i loro tratti distintivi, trasformandoli in valore economico e culturale. (Noi: notare come commerciale sia prima di culturale)
“Turismo, una Ricchezza per Molti, non per Pochi”
Il turismo non è affare esclusivo di pochi imprenditori. La ricchezza generata si distribuisce capillarmente attraverso moltiplicatori economici che beneficiano ampi settori della società e dell’economia. (Noi: Questo è vero, solo che gli imprenditori guadagnano molto di più, anzi moltissimo di più dei territori)
“L’Italia non si Vende da Sola: Servono Strategie”
La bellezza del nostro Paese da sola non basta. È necessario sviluppare strategie turistiche mirate e digitali per competere a livello globale e soddisfare le esigenze di turisti sempre più informati ed esigenti. (Noi: Giusto, ma che le strategie siano intelligenti)
“Overtourism: Problema di Gestione, non di Presenza”
Il fenomeno dell’overtourism va compreso nelle sue reali dimensioni e gestito attraverso una pianificazione attenta, logistica efficiente e comunicazione mirata, senza demonizzare il turismo in sé. (Noi: No, è un problema di gestione e di presenza. Questa è la cosa giusta da dire, se non si parte da una posizione giusta non si va da nessuna parte)
“Turismo, non Petrolio: Serve un Nuovo Paradigma”
Paragonare il turismo al petrolio è riduttivo e fuorviante. Bisogna riconoscere e valorizzare l’importanza del lavoro e delle competenze necessarie per trasformare il patrimonio storico-artistico in reale valore economico e sociale. (Noi: lo diciamo da vent’anni. Se fosse stato il petrolio staremmo in altre condizioni)
[post_title] => Federalberghi contro i luoghi comuni. Travel commenta i punti
[post_date] => 2025-07-11T11:52:36+00:00
[category] => Array
(
[0] => enti_istituzioni_e_territorio
)
[category_name] => Array
(
[0] => Enti, istituzioni e territorio
)
[post_tag] => Array
(
[0] => in-evidenza
)
[post_tag_name] => Array
(
[0] => In evidenza
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752234756000
)
)
[3] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494359
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Si chiama Exclusive la nuova linea firmata da Combotour che debutta quest’estate, pensata per una clientela altospendente che cerca esperienze esclusive, consulenza personalizzata, servizi d’eccellenza e privacy. In progetto anche un punto consulenza a Milano, in un contesto elegante e riservato.
Exclusive si affianca alle altre due linee di proposte consolidate da tempo, Classica e Spirito Libero. La linea Classica rimane il cuore della programmazione Combotour, con itinerari su misura in tutto il mondo, creati con cura artigianale grazie a una rete selezionata di partner locali. Dalla Namibia al Guatemala, passando per Islanda, Turchia, Emirati Arabi e Thailandia, ogni proposta è costruita intorno ai desideri e allo stile di viaggio del cliente.
Spirito Libero è dedicata ai viaggiatori indipendenti, culturalmente curiosi e desiderosi di esplorare il mondo senza vincoli, potendo contare su servizi selezionati: voli, hotel di categoria superiore, trasferimenti e assistenza h24, il tutto arricchito da consigli di viaggio personalizzati. Dopo il grande successo dell’esordio, la linea Spirito Libero è stata estesa all’intera programmazione Combotour e copre oggi tutte le destinazioni. Tra le novità, spicca la Corea del Sud, ultima entrata in catalogo, proposta con un suggestivo itinerario in treno tra metropoli, templi e paesaggi rurali.
«In un mercato in continua evoluzione, la nostra forza è l’ascolto del cliente e la personalizzazione reale del viaggio – spiega Anna D’Oriano, socio fondatore del to, insieme a Marco Meneghetti -. Non ci limitiamo a vendere itinerari, ma costruiamo esperienze, con passione e competenza».
L’operatore sta testando un assistente AI per aiutare i clienti nella prima fase di esplorazione dell’itinerario, da integrare con la consulenza da parte del personale specializzato e con la quotazione finale.
Il 2025 segna così un ulteriore passo avanti nella crescita dell’operatore, che punta a consolidare la propria presenza tra le agenzie di viaggi partner e a dialogare sempre più con un pubblico attento, consapevole e in cerca di valore.
[post_title] => Combotour in allungo sul target lusso con la nuova linea Exclusive
[post_date] => 2025-07-11T11:06:01+00:00
[category] => Array
(
[0] => tour_operator
)
[category_name] => Array
(
[0] => Tour Operator
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752231961000
)
)
[4] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494355
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => La Cina amplia ulteriormente il numero dei Paesi che beneficiano dell’esenzione dal visto – per viaggi di massimo 30 giorni – che ora sale a quota 74: una mossa che punta a rilanciare il turismo e l’economia della destinazione.
Secondo l’Amministrazione nazionale dell’immigrazione, nel 2024 sono entrati senza visto oltre 20 milioni di visitatori stranieri, più del doppio rispetto all’anno precedente.
Dopo aver eliminato le severe restrizioni imposte dal Covid, la Cina ha riaperto le frontiere ai turisti all’inizio del 2023, quando gli arrivi si sono fermati a 13,8 milioni di persone, meno della metà dei 31,9 milioni di visitatori del 2019.
Nel dicembre 2023, il Paese ha quindi promosso l’esenzione dal visto per i cittadini di Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Malesia. Da allora sono stati aggiunti all’elenco quasi tutti i paesi dell’Europa, mentre il mese scorso sono stati ammessi i viaggiatori di cinque Paesi dell’America Latina e dell’Uzbekistan, seguiti da quattro Paesi del Medio Oriente. Il prossimo 16 luglio il totale salirà a 75 con l’aggiunta dell’Azerbaijan.
Oltre al Regno Unito, la Svezia è l’unico altro Paese europeo ad alto reddito a non essere stato inserito nell’elenco dei 30 giorni.
[post_title] => Cina: salgono a quota 74 i Paesi esentati dal visto per viaggi di massimo 30 giorni
[post_date] => 2025-07-11T10:50:03+00:00
[category] => Array
(
[0] => estero
)
[category_name] => Array
(
[0] => Estero
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752231003000
)
)
[5] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494332
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Foto Sergio D’Angelo
Dopo 5 anni di attesa il Colle di Tenda torna percorribile restituendo a residenti e viaggiatori un collegamento strategico e veloce tra Italia e Francia. La riapertura, avvenuta il 27 giugno, non è solo una conquista infrastrutturale ma un vero e proprio rilancio per il turismo montano.
Nel cuore di Limone Piemonte, il Fiocco Relais & Spa, il primo hotel 5 stelle lusso nella storia turistica della provincia di Cuneo, parte del brand Autentico Hotels, è pronto ad accogliere i nuovi ospiti con un’offerta ancora più esclusiva garantendo oggi una migliore accessibilità. Facilmente raggiungibile sia dal Piemonte che dalla Costa Azzurra, la struttura 5 stelle diventa il punto d’incontro perfetto tra natura, relax e ospitalità di alto livello.
«Il ritorno alla piena accessibilità di Limone segna un momento di rinascita per il territorio – afferma Luigi Aprea, hotel manager del Fiocco di Neve relais & spa – Da sempre punto di partenza per percorrere la Via del Sale, d’estate si anima di eventi e manifestazioni che attraggono una gran quantità di turisti e curiosi e il Fiocco di Neve è pronto ad accoglierli nella natura delle Alpi Marittime arricchendo il soggiorno con attività organizzate in esclusiva tra le quali passeggiate nella natura, mountain bike, arrampicate e visite alle vicine attrazioni».
Nel cuore del paese e punto ideale per esplorare la “Riserva Bianca” dove la neve lascia spazio a 400 km di sentieri percorribili a piedi, in mountain bike o a cavallo in un luogo magico ricco di laghi, fauna e flora, il Fiocco di Neve Relais & Spa offre un’atmosfera avvolgente di una tipica casa di montagna curata in ogni dettaglio, adatto ad una clientela nazionale ed internazionale più esigente.
Con suite raffinate in legno dal concept eco-luxury, una spa panoramica che ricrea un autentico scenario di montagna aperta anche agli ospiti esterni su prenotazione, una cucina che valorizza i sapori del territorio in abbinamenti ricercati e dove l’accento è sulla colazione a buffet preparata tutte le mattine con prodotti a km zero, il Fiocco di Neve relais & hpa garantisce un soggiorno che unisce charme alpino e benessere. Completano l’eccellenza del servizio la navetta a disposizione degli ospiti verso gli impianti e l’esclusiva Bottega del Fiocco che offre un’esperienza di shopping esclusiva tra abbigliamento e arredo per la casa.
Per celebrare questo momento storico che vede la riapertura del Colle di Tenda, l’hotel Fiocco di Neve, che sposa appieno la filosofia di Autentico Hotels, sia per la proprietà familiare sia per la passione genuina verso l’arte dell’ospitalità e la cura dell’ospite, lancia un’offerta.
Promozione special summer – riapertura del Colle di Tenda: sconto del 15% su tutte le sistemazioni in formula b&b. L’offerta prevede:
• 15% di sconto sulle migliori tariffe in camera doppia
• colazione a buffet a km zero inclusa
• accesso alla Spa (su prenotazione – trattamenti esclusi)
• sconto 20% sui capi della Bottega del Fiocco
Offerta non rimborsabile valida tutti i giorni inclusi i weekend senza minimo di notti richiesto
[post_title] => Autentico hotels, la proposta del Fiocco relais & spa per la riapertura del Colle di Tenda
[post_date] => 2025-07-11T10:08:12+00:00
[category] => Array
(
[0] => alberghi
)
[category_name] => Array
(
[0] => Alberghi
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752228492000
)
)
[6] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494333
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Wizz Air amplia il network italiano verso Bucarest con due nuove rotte annuali da Brindisi e Pescara: da fine ottobre 2025, si potrà volare direttamente verso la capitale della Romania dall’aeroporto del Salento e dallo scalo abruzzese, con frequenze bisettimanali e trisettimanali.
Nello specifico, il collegamento da Brindisi prenderà il via il 26 ottobre, con voli ogni mercoledì e domenica, mentre da Pescara si decollerà per la prima volta il 28 ottobre, con operatività ogni martedì, giovedì e sabato. Su entrambe le rotte saranno in servizio Airbus A321neo.
Con l’aggiunta di queste due nuove rotte, la low cost porta a 47 i collegamenti attivi tra l’Italia e la Romania.
«Il lancio di queste nuove rotte rappresenta un ulteriore passo nella strategia di espansione di Wizz Air nel Centro e Sud Italia: un’area in cui vediamo un potenziale crescente in termini di connettività – ha commentato Salvatore Gabriele Imperiale, corporate communications manager di Wizz Air -. L’Italia è il mercato più grande per numero di passeggeri dell’intero network della compagnia e l’espansione in queste regioni è un chiaro segnale della nostra volontà di continuare ad investire nel Paese, offrendo più opportunità di viaggio ai nostri passeggeri e rafforzando anche i legami culturali ed economici tra Italia e Romania».
Con quasi 210 rotte da e per l’Italia, Wizz Air continua a rafforzare la propria presenza su tutto il territorio nazionale. Solo nei primi sei mesi del 2025, la compagnia ha operato oltre 47.000 voli da e per lo Stivale, registrando quasi 10 milioni di prenotazioni (+9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
[post_title] => Wizz Air aggiunge due nuove rotte annuali per Bucarest, da Brindisi e Pescara
[post_date] => 2025-07-11T09:36:08+00:00
[category] => Array
(
[0] => trasporti
)
[category_name] => Array
(
[0] => Trasporti
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752226568000
)
)
[7] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494317
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Leonardo Marras
Il 2024 e i primi mesi del 2025 confermano la qualità e la competitività della Toscana turistica, attestata dal gradimento del mercato internazionale. La riduzione del potere d’acquisto delle famiglie italiane, già in atto a partire dagli effetti della crisi del 2008, ma accentuata dal covid e dall’ondata inflazionistica del 2022-23, determina il protrarsi della debolezza della domanda interna; il 2024 segna il grande ritorno dei mercati asiatici e la persistenza della crescita dal continente americano. Il rapporto Irpet sul turismo in Toscana prova, poggiandosi su questi elementi, a fare un quadro della situazione nel 2024 .
Il 2024 è stato un anno positivo con un aumento degli arrivi del +5,9% e delle presenze del +4,1% rispetto all’anno precedente. È stato anche l’anno del definitivo recupero rispetto ai flussi pre-pandemia. Si accentua la contrapposizione tra mercato interno ed estero: all’aumento delle presenze straniere (+10,3%), in particolare dagli altri continenti (+17,5%) ma anche europee (+6,9%), fa da contraltare la diminuzione degli italiani (-3,4%) penalizzati dalla riduzione dei redditi reali. Diminuiscono i turisti dal sud Italia ma anche dalle principali regioni del nord, tradizionali clienti forti della Toscana.
L’affievolimento graduale dei flussi nel 2024 e nei primi quattro mesi del 2025 indicano una stagnazione delle presenze (-0,4%), trend confermato anche a maggio. Il dato peggiore nelle aree balneari (-15%), in parte bilanciato da quello nelle città d’arte (+4%). Più stabili i flussi nelle aree di campagna (+ 0,2%) e in lieve regresso in quelle montane (-1,4%). Resta ancora forte la spinta della componente extra-europea (+9,2%), non solo nelle città d’arte. Flessione ulteriore dei flussi nazionali (-8,6%) a cui si aggiunge la riduzione degli europei nelle destinazioni costiere (-6,8%), in particolare dalle nazioni di lingua tedesca.
«I dati presentati da Irpet – ha dichiarato il presidente Eugenio Giani – confermano la vitalità del nostro settore turistico, uno dei motori dell’economia toscana. La crescita registrata, soprattutto nei confronti del mercato internazionale, è il frutto del lavoro sinergico di tutti gli attori del sistema: dagli operatori turistici alle istituzioni, dai cittadini alle imprese. La congiuntura sfavorevole ha colpito il turismo interno. Tante famiglie devono fare i conti con una situazione economica che le penalizza. Grazie al nuovo “testo unico” e al lavoro di tutto il settore va impostata una riflessione approfondita che permetta di creare un’offerta più attenta ed economicamente sostenibile».
«Nel 2024 – ha detto l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras – il settore turistico ha registrato un ritorno ai livelli pre-pandemia, dimostrando una forte capacità di ricostruzione e rilancio della propria competitività. L’aumento dei visitatori internazionali rappresenta un segnale decisamente positivo. Tuttavia, si tratta di un equilibrio ancora fragile, messo alla prova da fattori esterni come turbolenze internazionali e oscillazioni del dollaro. I primi mesi 2025 mostrano già segnali di incertezza, che il settore deve saper leggere per avviare una riflessione attenta sull’offerta turistica. Persistono inoltre le difficoltà del turismo interno, con molti italiani che devono fare i conti con risorse economiche limitate. Questo tema merita un approfondimento: è necessario ripensare l’offerta per renderla più accessibile al turista italiano e, allo stesso tempo, cogliere le opportunità derivanti dalla riapertura di mercati importanti, come quello asiatico. Per affrontare questioni come la congestione in alcune aree – ha proseguito Marras -, la Toscana ha adottato un nuovo “testo unico”, che mette a disposizione strumenti concreti per migliorare l’accessibilità, promuovere la sostenibilità e rafforzare la collaborazione tra ambiti territoriali nell’organizzazione dell’offerta. Nonostante alcune modifiche apportate dal governo, la Regione proseguirà con determinazione su questa strada. Il 2025 sarà un anno cruciale per verificare l’efficacia degli strumenti messi in campo».
[post_title] => Toscana, dopo un recupero dei flussi turistici nel 2024, segnali di incertezza nei primi mesi del 2025
[post_date] => 2025-07-11T09:29:00+00:00
[category] => Array
(
[0] => enti_istituzioni_e_territorio
)
[category_name] => Array
(
[0] => Enti, istituzioni e territorio
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752226140000
)
)
[8] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 494292
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Niente più carta d’identità fra le mani, pronta da mostrare all’assistente di volo al gate di imbarco: in Italia per i passeggeri che si apprestano a prendere un volo domestico o con destinazione nei paesi dell’area Schengen (in pratica quasi tutti i paesi dell’Unione europea oltre a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, mentre sono esclusi Cipro, Irlanda e, ovviamente, il Regno Unito) sarà dunque sufficiente presentare la propria boarding card.
Arriva dall’Enac la nuova disposizione, come si legge da Il Corriere.it, che anticipa la notizia segnalando però che non c’è ancora una data ufficiale a partire dalla quale dovrà essere applicata la norma.
Finora erano previsti due controlli: nel primo viene chiesta la sola carta di imbarco, poi vengono scannerizzati i bagagli e le persone vengono fatte passare attraverso un macchinario che verifica l’eventuale presenza di oggetti metallici; il secondo controllo invece è quello che si fa poco prima di salire sull’aereo, in cui si chiede ai passeggeri di mostrare appunto la carta di identità. Durante il secondo controllo gli operatori aeroportuali dovevano accertare la concordanza tra il nome e il cognome dei passeggeri riportati sulle carte di imbarco e quelli presenti sul documento di identità, verificando anche l’identità delle persone dalla foto stampata sul documento.
La nuova disposizione diffusa dalla direzione generale dell’Enac e visionata dal quotidiano, stabilisce che la mancata verifica della concordanza tra il nome sulla carta di imbarco e quello sulla carta di identità «non compromette un adeguato livello di sicurezza», proprio perché viene mantenuto il controllo della carta di imbarco.
Secondo Pierluigi Di Palma, presidente Enac, le operazioni di imbarco diverranno così più semplici e veloci. «Gli aeroporti sono luoghi protetti ed è venuto il momento di equiparare i viaggi in aereo a quelli in treno. C’è molta perdita di tempo a livello burocratico. Togliendo l’obbligo ci si imbarca anche più velocemente».
[post_title] => Voli domestici e area Schengen: all’imbarco non servirà più la carta d’identità
[post_date] => 2025-07-10T14:30:42+00:00
[category] => Array
(
[0] => trasporti
)
[category_name] => Array
(
[0] => Trasporti
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1752157842000
)
)
)
{
“size”: 9,
“query”: {
“filtered”: {
“query”: {
“fuzzy_like_this”: {
“like_text” : “blue forum litalia punta sul mare”
}
},
“filter”: {
“range”: {
“post_date”: {
“gte”: “now-2y”,
“lte”: “now”,
“time_zone”: “+1:00”
}
}
}
}
}, “sort”: { “post_date”: { “order”: “desc” } }
}{“took”:39,”timed_out”:false,”_shards”:{“total”:5,”successful”:5,”failed”:0},”hits”:{“total”:4160,”max_score”:null,”hits”:[{“_index”:”travelquotidiano”,”_type”:”post”,”_id”:”494368″,”_score”:null,”_source”:{“blog_id”:1,”post_content”:” Guido Della Frera, fondatore e presidente di Gdf Hotel Srl e Gruppo della Frera Spa\r\n\r\nIl marchio Hilton che spicca all’ingresso evoca lusso e internazionalità, ma l’aria che si respira nel nuovo, centralissimo, Hilton Turin Centre è quella di famiglia. O meglio, di un gruppo che negli anni ha diffuso e consolidato il brand Hilton in Italia senza rinunciare a dare a ogni struttura un tocco personale, a farne un riferimento per gli ospiti ma anche per la città in cui è attivo.\r\n\r\nProprietà del fondo Geras 2 gestito da Ream Sgr, va infatti ad arricchire le strutture del Gruppo Della Frera Hotel che, in franchising con Hilton, lo ha realizzato in collaborazione con Ream Sgr. L’ex Golden Palace, edificio razionalista progettato nel 1953 dall’Architetto Emilio Decker per accogliere la sede della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino, rievoca la sobrietà degli uffici di un tempo.\r\n\r\nL’importante ristrutturazione, che ha comportato un investimento di 50 milioni di euro (di cui 14 per il remodelling) e un anno e mezzo di lavori, è stata affidata allo studio di Interior design Chiara Caberlon che ha preservato l’eleganza e il rigore delle origini. Nei cinque piani dell’immobile sono distribuite 175 ampie stanze di varia tipologia e grande confort, fra cui 36 suite. Fiore all’occhiello la Presidential Suite, con terrazza privata panoramica, bagno turco, vasca idromassaggio, cucina e salotto indipendente. Grande cura nella scelta di arredi e decori, arricchiti da tonalità di verde salvia, pellami pregiati e dettagli in bronzo e ottone, tendaggi e rivestimenti che riprendono motivi del Liberty torinese.\r\n\r\nSettima struttura realizzata in collaborazione con Hilton, Torino rappresenta una fase di crescita ed espansione per il gruppo: «Abbiamo scelto Torino – afferma Guido Della Frera, fondatore e presidente di Gdf Hotel Srl e Gruppo della Frera Spa – perché è una città in forte sviluppo, caratterizzata da una vivace crescita economica e culturale, e con un ruolo sempre più centrale nel panorama turistico e imprenditoriale italiano». In linea anche Alan Mantin, vice president, development Southern Europe di Hilton: «Siamo certi che a Torino, tra le prime 10 città italiane per arrivi turistici, questa nostra seconda struttura costituirà una preziosa integrazione alla già crescente presenza Hilton e rafforzerà ulteriormente il nostro portfolio di oltre 50 hotel attualmente operativi o in pipeline in tutta Italia».\r\n\r\nIl nuovo 5 stelle va a impreziosire l’offerta ricettiva e congressuale torinese, in un momento in cui la città sta accogliendo sempre più eventi di respiro internazionale. Operativo da maggio, è diretto da Alberto Garbo ed entrerà a pieno regime a settembre con tutti i servizi internalizzati ed affidati a uno staff di 77 persone. L’attuale tasso di occupazione è del 40%, ma punta a un 75%, percentuale che consentirà di garantire un livello qualitativo all’altezza degli standard Hilton.\r\n\r\n Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel\r\n\r\n«Torino ha i numeri per diventare una destinazione primaria come Milano, Roma o Venezia,- spiega Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel -. Ci rivolgeremo a una clientela leisure da Usa, Gran Bretagna e Far East, oltre a una clientela corporate e Mice italiana. E di certo, il brand Hilton con il suo programma di fidelizzazione Honors che conta oltre 200 milioni di iscritti sarà un’importante leva in questo processo di crescita». Il piano terra, oltre alla grandiosa lobby, accoglie il bar Alchemy; il luminoso ristorante Malia affacciato su un funzionale spazio esterno dove lo chef Luca Gubelli supervisionerà reinterpretazioni della cucina piemontese con incursioni asiatiche; l’esclusiva Executive Lounge che caratterizza l’accoglienza Hilton. Al piano inferiore da settembre sarà fruibile l’area benessere con piscina coperta, fitness center, sauna, bagno turco, docce emozionali e sala trattamenti. Ampliata anche la disponibilità per eventi privati e aziendali, che ora mette a disposizione 11 sale riunioni e due foyer con dotazioni tecnologiche avanzate e servizi di ristorazione personalizzabili.\r\n\r\n«Il nostro sguardo è rivolto al territorio – conclude Albertini – e fra i nostri obiettivi c’è la volontà di posizionare il Piemonte all’interno del segmento luxury e di fare dell’Hilton Turin Centre un urban luxury Hotel, ma al tempo stesso un riferimento anche per la cittadinanza. Ci impegneremo per invogliare i nostri ospiti ad allungare anche il periodo di permanenza, che potrebbe passare da due a cinque giorni. Per favorire un approccio più ampio alla città e alla regione per settembre abbiamo già in calendario un fam trip che porterà in città buyer provenienti da Francia, Svizzera e Belgio».\r\n\r\n(Federica De Luca)\r\n\r\n
Clicca per lasciare un commento e visualizzare gli altri commenti
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link