Raccontano la storia delle aziende italiane attraverso oggetti, documenti, prodotti e visioni che hanno segnato l’innovazione tecnologica, il cambiamento dei consumi e la trasformazione del costume. Ma non sono semplici archivi storici. I musei d’impresa, infatti, incontrano il mondo del lavoro, la creatività e la memoria collettiva insieme. Queste sono realtà dinamiche, in cui passato e futuro si intrecciano, dove il racconto di ciò che è stato si trasforma in una risorsa per immaginare ciò che sarà. Per questo è anche difficile definirli in modo univoco perché spesso ci troviamo di fronte a modelli ibridi: dall’archivio al museo esperienziale e dallo spazio espositivo al polo di produzione culturale e allo strumento di branding aziendale. In Italia, a rappresentare questo parterre è l’Associazione Museimpresa, nata a Milano nel 2001 per iniziativa di Assolombarda e Confindustria e oggi presieduta da Antonio Calabrò. Contando oltre 130 associati, la sua missione è promuovere e valorizzare i musei e gli archivi aziendali.
Ma dove trovare e come conoscere i musei d’impresa in Italia? Ecco la mappatura di Artribune, regione per regione: si parte dalla Liguria.
Fondazione e Archivio storico Ansaldo – Genova
La Fondazione Ansaldo si colloca tra il mondo dell’impresa e quello della cultura, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza storica dell’economia, del lavoro e dell’imprenditorialità. Costituita ufficialmente il 18 febbraio del 2000 per iniziativa di Leonardo (già Finmeccanica), Regione Liguria, Comune di Genova e Città Metropolitana di Genova, la Fondazione rappresenta l’evoluzione di un percorso iniziato il 23 maggio 1980 con l’apertura al pubblico dell’Archivio Storico Ansaldo, il primo archivio d’impresa in Italia. Nato inizialmente come centro di conservazione e tutela documentaria, l’Archivio è diventato nel tempo un punto di riferimento nazionale per la cultura d’impresa e del lavoro. La ricerca storica e scientifica, l’alta formazione tecnologica e manageriale, la promozione culturale, la didattica per le scuole e, soprattutto, la tutela, valorizzazione e digitalizzazione del patrimonio archivistico legato al sistema produttivo italiano sono gli ambiti di interesse dell’istituzione. E il suo patrimonio è vastissimo. Infatti sono oltre 100 i fondi archivistici, per più di 15 chilometri lineari di documentazione societaria, amministrativa, contabile, tecnica e iconografica, proveniente da imprese storiche quali Ansaldo, Bruzzo, Costa Armatori, Dufour, Finmare, Ilva-Italsider, Fonderie Grondona, Carmagnani, Unione Italiana Tramways Elettrici, ma anche da enti finanziari come la Borsa Valori di Genova e il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure. A questi si aggiungono archivi privati come quello familiare Ansaldo e la raccolta Corpino di titoli azionari storici. Attraverso postazioni interattive multimediali presso la sede di Villa Cattaneo dell’Olmo, in Val Polcevera, la Fondazione offre al pubblico la possibilità di conoscere documenti, fotografie e filmati, favorendo una fruizione accessibile e coinvolgente anche grazie alle mostre, i convegni, i seminari, le pubblicazioni e le attività didattiche.
Corso Ferdinando Maria Perrone, 118
Genova
Associazione Museo della Melara – La Spezia
L’Associazione Museo della Melara, fondata nel 1985, ha sede presso l’ex portineria sud dello stabilimento OTO Melara alla Spezia, oggi parte della Divisione Sistemi di Difesa di Leonardo. È un ente senza scopo di lucro nato per tutelare, valorizzare e divulgare la memoria storica e culturale della storica azienda spezzina, protagonista dell’evoluzione dell’industria della difesa italiana. L’Associazione gestisce il Centro di Documentazione Archivio Storico OTO Melara, che ospita una ricca collezione di documenti, fotografie, video, modellini, sistemi di difesa storici e una biblioteca tecnica. Lo spazio è pensato per accogliere ricercatori, studenti e visitatori interessati alla business history, alla storia della difesa e alla cultura d’impresa. Fa parte del Sistema Museale e Archivistico Integrato promosso dalla Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine e porta avanti attività di studio, formazione e divulgazione, anche attraverso pubblicazioni come i Quaderni dell’Associazione Museo della Melara.
Via Valdilocchi, 15
La Spezia (SP)
Museo dell’Olivo Carlo Carli – Imperia
Racconta oltre 6mila anni di storia attraverso il simbolo per eccellenza del Mediterraneo il Museo dell’Olivo Carlo Carli, ospitato in una palazzina liberty del 1931 a Imperia. L’istituzione nasce dalla collezione privata di Carlo Carli, fondatore dell’omonima azienda olearia, che nel tempo si è arricchita di reperti archeologici, oliere, lucerne, strumenti agricoli e oggetti rituali. Il percorso si snoda in 18 sale tematiche, in cui è impossibile non notare, per esempio, la ricostruzione di una nave romana con anfore di olio, frantoi storici spagnoli e liguri, e perfino un tronco fossilizzato di olivo selvatico di 12 milioni di anni fa. Il tutto accompagnato da video, installazioni e ricostruzioni che approfondiscono l’esperienza. All’esterno, il giardino degli ulivi accoglie il visitatore tra sculture e giare antiche, mentre è possibile anche osservare il moderno frantoio Fratelli Carli, tra i più rinomati della Liguria, dove si produce l’Olio Extra Vergine D.O.P. Riviera dei Fiori. E durante tutto l’anno non mancano eventi, laboratori, concerti e degustazioni.
Via Garessio, 13
Imperia
Museo dell’Orologio da Torre G.B. Bergallo – Tovo San Giacomo
Il Museo dell’Orologio da Torre nasce nel 1996 grazie a Giovanni Bergallo, ultimo orologiaio di una famiglia attiva dal 1861 al 1980, che ha voluto donare la sua collezione al paese per preservare e valorizzare la tradizione orologiaia artigiana. Ospitato nell’ex Palazzo Comunale, il museo espone circa 32 orologi da torre, insieme a componenti meccanici come quadranti, lancette, ruote e ingranaggi e a materiali documentari originali (fotografie, appunti, preventivi) che raccontano la storia della fabbrica Bergallo. I pezzi esposti coprono un arco temporale che va dal XVI secolo al Novecento. Parte integrante della visita è la storica casa-officina della famiglia Bergallo, dove gli orologi venivano progettati e costruiti: ancora oggi conserva strumenti originali e una facciata decorata con elementi orologiai. E il museo svolge anche attività di ricerca, restauro e divulgazione, collaborando con istituzioni culturali per promuovere la conoscenza della storia orologiaia e del patrimonio tecnico-meccanico del territorio. La visita dura circa 45 minuti ed è possibile scegliere tra un percorso guidato o libero, anche grazie a pannelli informativi presenti lungo l’esposizione.
Piazza Can. Giuseppe Folco,
Tovo San Giacomo (SV)
Museo della Storia del Genoa – Genova
Il Museo della storia del Genoa è un museo multimediale dedicato al Genoa Cricket and Football Club, la squadra più antica d’Italia. Ha sede nella storica Palazzina San Giobatta al Porto Antico di Genova, in uno spazio di oltre 500 metri quadrati distribuito su tre piani con dieci sale espositive, uno store ufficiale e il ticket office. Gestito dalla Fondazione Genoa 1893, ente che rappresenta i tifosi e la comunità genovese, il museo è riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come realtà di rilevante interesse culturale. L’apertura ufficiale è avvenuta nel 2009, ma già nel 2008 era stata allestita una mostra sulle origini del calcio, Football. L’età dei pionieri, ispirata alla definizione di Gianni Brera. Tra i reperti esposti ci sono cimeli unici come la Palla Dapples, il pallone della finale del primo campionato italiano, e documenti storici, come l’atto di fondazione del club firmato dal console inglese a Genova. Nel 2012 il museo ha ricevuto la visita di Richard Tims, presidente dello Sheffield FC, il club più antico del mondo, in occasione dei 120 anni del Genoa. Nel 2018, la Fondazione ha recuperato la storica Challenge Cup (nota anche come Coppa Duca degli Abruzzi), vinta dal Genoa dopo i primi tre campionati italiani e dispersa per decenni.
Via al Porto Antico, 4
Genova (GE)
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