La Commissione europea ha recentemente pubblicato un’ambiziosa strategia sul Quantum computing, aggiornando la roadmap con il piano contenente cinque aree di lavoro.
L’obiettivo della Ue è chiaro: assumere entro il 2030 la leadership globale in materia. Vediamo come.
Quantum computing: la roadmap europea
Entro cinque anni l’Europa intende essere il leader mondiale nel settore quantistico. Questa è la mission che, con comunicazione del 2 luglio 2025, la Commissione europea si prefigge di perseguire attraverso l’attuazione del Piano Quantum Europe Strategy.
Quest’ultimo si compone di 5 capisaldi: dalla ricerca e innovazione alle infrastrutture quantistiche, dal rafforzamento dell’ecosistema alle tecnologie spaziali, fino alle competenze quantistiche.
La UE scommette dunque sul quantum, visti i progressi della scienza quantistica che sono tra gli sviluppi più trasformativi nel settore della tecnologia.
Perché è una strategia vincente
Siamo a un punto di svolta grazie alle tecnologie quantistiche che vanno oltre i laboratori ed entrano nelle applicazioni del mondo reale.
Già ad oggi l’informatica quantistica risolve problemi complessi in molti campi dalla logistica alla finanza, rimodellando i settori chiave e le infrastrutture sociali.
Le tecnologie quantistiche hanno un potenziale “a duplice uso” (ai fini civili nonché a quelli di sicurezza e difesa) rendendosi utili, scrive la Commissione, “sia per applicazioni di difesa che di sicurezza nazionale” e per l’effetto stimolano “l’interesse strategico dei principali attori pubblici e privati”.
La Ue identifica dunque il quantum computing come una tecnologia fondamentale nella sua strategia di sicurezza economica e lo cita nel Libro bianco per la difesa europea – Prontezza 2030.
Piano del Quantum Computing: i 5 pilastri nel dettaglio
La Quantum Europe Strategy si poggia su 5 pilastri sulla ricerca e l’innovazione, le infrastrutture quantistiche, il rafforzamento dell’ecosistema, le tecnologie spaziali e competenze quantistiche.
Il piano mira a sviluppare un “ecosistema quantistico resiliente e sovrano, capace di favorire la crescita delle startup e trasformare le scoperte scientifiche in applicazioni pronte per il mercato”.
Per realizzare questo virtuoso obiettivo, la Quantum Europe si concentra sulle cinque aree raffigurate in Figura 1.
Si tratta dei cinque settori strategici dal metodo di attuazione intelligente, poiché l’approccio si baserà su “un ciclo di sviluppo tecnologico iterativo del ciclo di vita che collegherà continuamente le scoperte scientifiche quantistiche alle applicazioni del mondo reale e al mercato, con un impatto economico a breve e lungo termine”.
Area 1: ricerca e innovazione
A fronte di investimenti di quasi 2 miliardi di euro nelle tecnologie quantistiche, integrate da oltre 9 miliardi di finanziamenti pubblici aggiuntivi da parte degli Stati membri, la Commissione propone poi un’iniziativa specifica per la ricerca e l’innovazione di Quantum Europe, con l’obiettivo di allineare gli sforzi della Ue e annessi Stati membri attorno a un’agenda di ricerca, tecnologia e innovazione concordata, attraverso tre fasi che vanno da:
- sostenere le azioni fondamentali di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione nell’informatica, nella comunicazione e nel rilevamento quantistici;
- passare dal laboratorio alla fabbrica, grazie a ulteriori investimenti nella costruzione di infrastrutture di calcolo, comunicazione e rilevamento quantistici all’avanguardia, hardware quantistico e tecnologie abilitanti pertinenti, nonché con strumenti di progettazione all’avanguardia;
- applicare e utilizzare, sostenendo lo sviluppo delle applicazioni nei principali settori pubblici e industriali.
Area 2: infrastrutture
L’Unione europea sta investendo denaro in importanti iniziative volte a realizzare infrastrutture quantistiche come i sistemi di calcolo quantistico (e simulazione), comunicazioni quantistiche sicure (EuroQCI 24, quantum internet), nonché in piattaforme di rilevamento quantistico anche avanzate (gravimetri quantistici, risonanza magnetica quantistica Q-MRI).
Area 3: ecosistema quantum
La Ue ritiene che un “ecosistema quantistico dinamico, interconnesso e solido” sia fondamentale per la capacità a lungo termine dell’Europa di sviluppare e diffondere tecnologie quantistiche su larga scala.
Inoltre, nel Piano “l’ecosistema quantistico europeo comprende circa 70 startup e scaleup, investitori deep- tech, organizzazioni di ricerca e innovazione, cluster nazionali di competenze e catene di approvvigionamento industriali.
Tuttavia, questo ecosistema rimane molto fragile. È dominata da piccole startup e scaleup che devono affrontare ostacoli significativi alla crescita: flussi di entrate instabili, accesso limitato al capitale di scaleup e domanda industriale limitata nel breve termine”.
Si tratta di una debolezza strutturale che rischia di limitare sia gli investimenti privati che l’emergere di catene di approvvigionamento critiche.
Da qui sorge la necessità di un intervento coordinato e percorsi accessibili per reali opportunità di mercato.
Ecco perché la UE, per sostenere questo ecosistema, è chiamata ad adottare misure decisive per:
- promuovere l’industrializzazione;
- scalare gli attori promettenti;
- garantire catene di approvvigionamento strategiche;
- sviluppare mercati guida;
- proteggere le risorse strategiche;
- formare la prossima generazione di professionisti di quantum computing.
Area 4: spazio e tecnologie quantum a duplice uso (sicurezza e difesa)
Le tecnologie di quantum computing hanno un potenziale duplice. Se, da un lato, sono essenziali per rafforzare tanto la competitività dell’Europa quanto la sua autonomia strategica in materia di spazio, sicurezza e difesa, dall’altro, possono anche comportare dei rischi in caso di vantaggi tecnologici degli altri Paesi.
Le tecnologie di quantum computing hanno un potenziale duplice. Se, da un lato, sono essenziali per rafforzare tanto la competitività dell’Europa quanto la sua autonomia strategica in materia di spazio, sicurezza e difesa, dall’altro, possono anche comportare dei rischi in caso di vantaggi tecnologici degli altri Paesi.
Dunque c’è la necessità di aver come “partner chiave” l’Agenzia europea per la difesa.
Pensiamo per esempio alla Nato, la quale come la UE riconosce e sostiene che le tecnologie di quantum computing siano fattori cruciali per l’intelligence, la sorveglianza, la navigazione e la sicurezza delle infrastrutture.
Infatti, nel 2024 la Nato ha lanciato la Transatlantic Quantum Community con l’ambizione di diventare “un’alleanza nel quantum computing”.
Dunque c’è la necessità di aver come “partner chiave” l’Agenzia europea per la difesa.
Pensiamo per esempio alla Nato, la quale come la UE riconosce e sostiene che le tecnologie di quantum computing siano fattori cruciali per l’intelligence, la sorveglianza, la navigazione e la sicurezza delle infrastrutture.
Infatti, nel 2024 la Nato ha lanciato la Transatlantic Quantum Community con l’ambizione di diventare “un’alleanza nel quantum computing”.
Area 5: competenze nel quantum computing
L’Europa infine ha sviluppato una solida base di talento accademico nel settore.
Secondo l’Agenda 2030 per la ricerca strategica e l’industria dell’iniziativa faro Quantum, l’Europa prevede oltre 40 programmi di master specializzati in tecnologie e ingegneria di quantum computing e si prefigge, fino al prossimo anno, di istituire un’accademia europea delle competenze in quantum computing, lanciare concorsi europei per le competenze digitali avanzate nel settore quantistico, avviare un programma pilota per ricercatori in residenza nelle startup di tecnologia quantistica nonché di mobilità quantistica dei talenti.
La leadership europea
Nel Piano Quantum computing, l’Europa appare ben posizionata per essere un leader globale nella rivoluzione in corso.
La visione è proprio quella di trasformare l’Europa in una “potenza industriale nel quantum computing e in un leader di mercato globale nelle tecnologie di computing quantistico, basandosi su una leadership scientifica sostenuta”.
La visione strategica della Ue non potrà non sfruttare i suoi punti di forza: dalla ricerca di livello mondiale all’eccellenza scientifica, da una base di startup vivace a una non di meno solida struttura di investimenti pubblici.
Nell’ambito dell’impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (impresa comune EuroHPC), entro i prossimi anni, la Commissione prevede di costruire infatti computer quantistici “pilota all’avanguardia”, con funzione di acceleratori interconnessi con i supercomputer dell’impresa comune, formando macchine “ibride” combinando il meglio delle tecnologie informatiche quantistiche e classiche.
Ecco che grazie a una enorme capacità di calcolo, potranno essere affrontati complessi problemi di simulazione e ottimizzazione, in particolare nello sviluppo di materiali, nella scoperta di farmaci, nelle previsioni meteorologiche, nei trasporti e via a seguire.
L’iniziativa in parola chiaramente ambiziosa mira, dunque, a promuovere una filiera resiliente e sovrana in grado di alimentare la crescita in particolare delle startup, sì da rendere l’Europa leader mondiale nel settore quantistico entro il 2030, quanto meno sulla carta.
Quantum Computing: “Non basta scoprire, bisogna costruire”
“Non basta scoprire, bisogna costruire” commenta eloquentemente l’avvocato Mele in un post di LinkedIn, aggiungendo che “tale ambiziosa Strategia intende colmare un divario evidente: tanta ricerca, poca industria”. Approccio che riportiamo e condividiamo.
Per fare il “salto quantico”, l’Europa mira a costituire un “ecosistema quantum” che sia al tempo stesso resiliente e sovrano, provando a trasformare la ricerca in soluzioni concrete.
Gli impatti, oltre a quelli sulle Tlc, saranno molteplici per le aziende e il sistema europeo.
Quantum computing: cosa aspettarsi dalla roadmap
Si prevede un’accelerazione dell’innovazione e industrializzazione, una maggiore governance, un aumento di investimenti privati e più competenze e quindi posti di lavoro qualificati.
L’Europa ha in animo di diventare “un’ammiraglia delle tecnologie quantum”. La sfida è grande, ma secondo il Piano “è il momento per l’Europa di assumere un ruolo guida. Questa strategia non è la destinazione, ma un quadro in evoluzione, un progetto in movimento, per il futuro quantistico dell’Europa […] che richiede l’impegno collettivo della UE, degli Stati membri, dell’industria, del mondo accademico e della società civile più in generale.
Insomma, le tecnologie quantum sono l’ultima frontiera o meglio la “(…) innovazione pionieristica nel campo dell’informatica” che porterà a nuove opportunità per la competitività industriale europea come spiega il Rapporto Draghi sulla competitività della UE.
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