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Digitale in Italia 2025, il mercato vale 81,6 miliardi » inno3


Il parterre romano alla presentazione oggi del Rapporto “Il Digitale in Italia 2025” di Anitec-Assiform raccoglie le sfide e l’analisi del mercato digitale analizzato da NetConsulting cube, con previsioni di particolare interesse per i prossimi tre anni. Certo: fotografa lo stato attuale del mercato, la crescita rispetto allo scorso anno, le positività e le criticità affrontate, ma è nella sua previsione futura che rimarca il ruolo crescente delle nuove tecnologie.

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Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform

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Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform

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Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform

Con due teste di ponte sul futuro. L’utilizzo dell’AI nella Pubblica Amministrazione italiana e le conferme di importanti segnali di trasformazione digitale intrapresa nelle aziende. Una fotografia di concretezza. “Gli investimenti in tecnologie Ict nel 2024 rimangono robusti grazie anche all’avanzamento del Pnrr, all’introduzione di Transizione 5.0 e al rilancio dei crediti d’imposta. E l’adozione delle soluzioni più innovative, come AI, cloud, big data, IoT e cybersicurezza, proseguirà con effetti positivi anche oltre il 2026” anticipa Massimo Dal Checco, Presidente di Anitec-Assinform.

I dati del consuntivo 2024

Guardiamo nel dettaglio i dati di consuntivo del mercato digitale nel 2024. “Continua la crescita del comparto, in accelerazione rispetto al 2023: dal +2,1% al +3,7%, un valore costantemente superiore negli ultimi anni alla crescita del Pil (+0,7%) anche espresso a prezzi correnti, che porta il valore complessivo del mercato a 81,6 miliardi di euro esordisce Giancarlo Capitani, presidente onorario di NetConsulting cube, presentando i dati della ricerca e sottolineando come il trend positivo confermi “un ruolo anticiclico del mercato digitale nell’economia”, che rimane relativamente poco impattato dallo scenario di incertezza attuale, tra guerre, dazi, nuovi equilibri geopolitici.

Anitec-Assinform Digitale in Italia 2025 - Giancarlo Capitani, Presidente Onorario di NetConsulting cube
Giancarlo Capitani, presidente onorario di NetConsulting cube

La variazione più rilevante ha riguardato i Servizi Ict (+7,4% con 17,3 miliardi di euro), che hanno beneficiato principalmente dello sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale, di servizi di cybersecurity e di quelli relativi al cloud computing. Infatti i motori di crescita del comparto si confermano le tecnologie Digital Enabler (come da  tradizione) che crescono dell’11,5%, con protagonista assoluto il cloud computing (+17,4%) che fa incetta delle “vecchie” licenze software. “Un modello che cresce insieme a tutte le altre componenti principali del cluster cloud, ovvero Iot, mobile business e big data” dettaglia Capitani. Trainanti anche nel 2024 i segmenti del Software e Soluzioni Ict (+3,9% con 9,4 miliardi di euro) e il segmento dei Contenuti e Pubblicità Digitali, che mantiene un tasso di crescita elevato (+5,6% con 16,1 miliardi di euro).

Ma continua Capitani: “Due sono le novità importanti in questo scenario: la prima è rappresentata da un robusto rimbalzo nella crescita del segmento dispositivi e sistemi, da -4,8% del 2023 a +1,6% del 2024, dovuto alla ripresa della domanda di pc e alla crescita della domanda di server (anche nel segmento ultra performanti) legati alla localizzazione di nuovi data center sul territorio italiano. L’altra novità è rappresentata dal ritorno al segno positivo dei servizi di rete di telecomunicazioni che crescono dell’1,2% grazie alla componente di rete fissa, dopo anni di andamenti negativi”.

Anitec-Assinform Digitale per Crescere - Fonte: NetConsulting cube
Anitec-Assinform – Rapporto “Il Digitale in Italia 2025” – Fonte: NetConsulting cube

Digital enabler, tra cybersecurity e AI

Ma, oltre al cloud, sono due le componenti dei Digital Enabler su cui stanno investendo in modo particolare le aziende italiane.
La prima è quella della cybersecurity il cui valore di mercato ha raggiunto i 2 miliardi di euro nel 2004 (+11,9% rispetto al 2023, a fronte di un aumento del 15% degli attacchi registrati, pari a 357). Una tecnologia che ha raccolto investimenti da parte delle Banche, che si confermano il settore a più alta intensità di spesa e investimento in tecnologia, anche in ragione della spinta normativa impressa dal regolamento Dora in particolare.
Ma anche dalla Pubblica Amministrazione che ha registrato la crescita più sostenuta spinta anche in questo caso dall’adeguamento alla direttiva Nis2 e dall’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza. “In prospettiva Nis2, Dora e gli adempimenti normativi più in generale aumenteranno il volume di spesa e investimenti digitali in quest’area” puntualizza Capitani.

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La seconda (“prende l’Oscar 2024 per le aree a maggior crescita“ scherza Capitani) è l’intelligenza artificiale, non solo generativa, che ha ha fatto crescere la spesa nelle aziende italiane del 38,7% raggiungendo un valore prossimo al miliardo di euro, con una quota di penetrazione aumentata in un solo anno dal 5% all’8% presso le imprese con più di 10 addetti (fonte Istat). “Il valore del mercato è piccolo in apparenza ma grande in prospettiva. L’effetto indotto che l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale avrà su tutte le componenti del mercato (hardware, software e servizi) e sui processi aziendali delineerà una nuova filiera che integra tecnologie e business precisa. Di cui l’AI è solo la punta dell’iceberg, sopra ai settori che si muovono a ritmi diversi.

Anitec-Assinform Digitale per Crescere - Fonte: NetConsulting cube
Anitec-Assinform – Rapporto “Il Digitale in Italia 2025” – Fonte: NetConsulting cube

Settori a velocità diverse 

Sensibili le differenze nell’intensità di adozione dell’AI tra i settori del mercato, che vedono il primo posto Banche, Telco e Media e Utilities, all’ultimo posto le Pubbliche Amministrazioni. “Questo gap tra settori ci porta a interpretare in modo diverso rispetto al passato le differenze in termini di crescita della spesa” spiega Capitani, evidenziando con Banche e Utilities spendono di più (+6%) anche perché sono i settori a più elevata numerosità di clienti. Mentre cala la crescita dell’Industria (dal +6,8% al +4,6%) e delle Telecomunicazioni. La spesa della PA centrale cresce dell’11% mentre quella locale del 9,9%, meno influenzata da fattori congiunturali che ne possono limitare la crescita.

“Ma la nostra chiave di lettura in prospettiva deve cambiare. Non si tratta più soltanto di spiegare le differenze in termini di diversa disponibilità di budget, anche in relazione all’andamento aziendale, ma occorre riferirsi a un mix di fattori che combinano strategie aziendali e tecnologie” commenta Capitani. Quali? “Tre in particolare da osservare. Le modalità con cui i settori si stanno riassestando in questa fase di discontinuità e di transizione con la creazione di nuovi e più ampi e variegati ecosistemi. Il profilo di diversificazione che le grandi aziende stanno adottando verso il modello piattaforma con la costruzione di ecosistemi o filiere multi prodotto e multiservizio e l’approccio One Stop Shopping verso il cliente. Infine, la capacità di estrarre una visione di valore dalle tecnologie digitali, a partire soprattutto dall’intelligenza artificiale”.

Anitec-Assinform Digitale per Crescere - Fonte: NetConsulting cube
Anitec-Assinform – Rapporto “Il Digitale in Italia 2025” – Fonte: NetConsulting cube

Adozione dell’AI nella PA centrale e locale

Guardando alla PA e alle sue traiettorie innovative, il dato che emerge è interessante. La spesa complessiva della PA Centrale e Locale per soluzioni di AI è pari a 47,3 milioni di euro nel 2024, in crescita del 45,5% sul 2023 e con una previsione di crescita annua del 33% fino al 2028. “Ad oggi il livello di adozione dell’AI nella PA è ancora piuttosto limitato e prevalentemente caratterizzato da sperimentazioni e Poc” precisa Capitani con differenze  tra PA Centrale e Locale, dove le PA Centrali sembrano più avanzate con un 28,6% che dichiara di utilizzare l’AI in misura significativa in alcuni processi, un valore non lontano dal 32% delle imprese sopra i 250 addetti misurato da Istat (contro il 7,7% delle Regioni e il 7,4% dei Comuni). “Il 75% degli investimenti è concentrato nella PA centrale, mentre la PA locale, pur mostrando interesse, evidenzia limiti legati a risorse. A determinare questo gap sono da un lato la mancanza di una strategia e di una governance strutturata per l’AI negli enti locali e soprattutto, la mancanza di competenze che fa sì che risulti difficoltoso incorporare AI nei processi”.

Obiettivo prioritario comune a tutte le Amministrazioni rimane il miglioramento dell’efficienza operativa e della produttività interna, come nelle aziende private. Segue il miglioramento della relazione con il cittadino, mentre gli ostacoli dichiarati sono privacy, mancanza di competenze e qualità dei dati.

Commenta Dal Checco:“Le istituzioni devono creare le condizioni per un’adozione rapida e responsabile dell’AI, mentre le imprese devono investire in formazione e sperimentazione, e tutti noi dobbiamo contribuire a costruire fiducia, conoscenza, dialogo. Ma se guardiamo alle risorse allocate, facendo la somma di budget diversi non essendoci un budget ufficiale di investimento pubblico sull’IA, non possiamo non accorgerci di una contraddizione che riguarda tutti noi: l’ambizione dell’Italia nel campo dell’intelligenza artificiale, e la sproporzione delle risorse messe in campo per realizzarla. Per quanto riguarda invece le politiche per l’intelligenza artificiale, la domanda d’obbligo che dobbiamo porci è: stiamo davvero attivando le leve giuste per rendere l’AI un motore di innovazione diffusa?”.

Anitec-Assinform Digitale per Crescere - Fonte: NetConsulting cube
Anitec-Assinform – Rapporto “Il Digitale in Italia 2025” – Fonte: NetConsulting cube

Previsioni del mercato digitale al 2028

Confermato il trend anticiclico del mercato digitale che dovrebbe mantenere tassi di crescita medi annui superiori al 3% a prezzi correnti, fino a raggiungere un valore superiore ai 92 miliardi di euro al 2028.  Le tecnologie Digital Enabler manterranno un andamento medio annuo previsto tra il 2024 e il 2028 del +10,2%, decisamente più elevato rispetto al trend del segmento Ict che si attesta sul 2,8%. 

“Le crescite previste saranno in progressivo leggero calo nel tempo e questo a causa di fattori di sviluppo e di freno tra loro contrapposti – precisa Capitani -. Siamo relativamente ottimisti nell’evoluzione del mercato nel medio periodo, perché la previsione di crescita della spesa è confermata in alcuni dei pilastri fondamentali della digitalizzazione delle imprese e dalla PA. A partire dal cloud computing per il quale prevediamo una crescita annua del 13,7% al 2028. Dall’Iot, in crescita del 7,8%. Della cybersecurity del 10,6% e soprattutto dell’AI del 28%”. In rallentamento è invece la crescita delle piattaforme di Blockchain.

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Anitec-Assinform Digitale per Crescere - Fonte: NetConsulting cube
Anitec-Assinform – Rapporto “Il Digitale in Italia 2025” – Fonte: NetConsulting cube

Ma ci sono due fattori che rendono prudenti queste previsione e vanno tenuti in considerazione perché potrebbero rallentare la crescita del mercato.
Il primo è il progressivo esaurirsi delle risorse per la digitalizzazione rese disponibili nel Pnrr che hanno alimentato la crescita del mercato digitale negli scorsi anni, sostenendo soprattutto i progetti innovativi della PA. “Nel 2024, ad esempio, il Pnrr ha aggiunto un punto percentuale alla crescita del mercato digitale – commenta Capitani -. L’interrogativo è se si innescherà un processo di digitalizzazione spontaneo da parte di imprese e PA che possa mettere in campo un volume di investimenti aggiuntivo rispetto a quello fisiologico di pari livello rispetto a quello del Pnrr”.

Il secondo ostacolo è rappresentato dalla carenza di competenze che è percepita come particolarmente grave nelle aree tecnologiche innovative. Ma che con l’incorporazione sempre più spinta delle tecnologie digitali in tutti i processi aziendali e dell’intelligenza artificiale agentica e generativa in particolare, allargano il perimetro dall’ambito tecnico a quello manageriale sino ai vertici aziendali. Spetta proprio a Ceo mettersi in gioco. “Da un lato devono conoscere in modo non superficiale il potenziale delle tecnologie e capire come estrarne valore in termini non solo di efficienza ma di efficacia. Contestualmente devono gestire gli impatti prevedibili dell’AI sulla sostituzione di lavori a basso valore aggiunto, definendo nuove modalità di lavoro e nuovi modelli organizzativi”.

Anitec-Assinform Digitale per Crescere - Fonte: NetConsulting cube
Anitec-Assinform – Rapporto “Il Digitale in Italia 2025” – Fonte: NetConsulting cube

Risolvere un puzzle complesso

Nei prossimi tre anni alcuni fattori, oggi poco visibili, condizioneranno positivamente o negativamente la crescita del mercato, oggi in una fase di transizione.

“L’intelligenza artificiale scaricherà a terra tutti i suoi effetti dirompenti – insiste Capitani -. Da una parte l’uso intensivo della AI Generativa e dell’AI Agentica nei processi aziendali avrà un impatto rilevante sull’occupazione, sul rinnovo delle competenze, sui modelli di organizzazione del lavoro. Dall’altra l’incremento di velocità e produttività nello sviluppo di codice consentito dall’AI porterà probabilmente le aziende a un reshoring delle software factory e a una re-internalizzazione delle competenze precedentemente esternalizzate. La produzione di software sarà sempre più personalizzata e democratizzata, utilizzando le grandi piattaforme”.

Ma le aziende dovranno valutare anche i costi perché l’utilizzo diffuso di cloud computing e AI determinerà un aumento della spesa IT aziendale che andrà a sommarsi ai già elevati costi energetici e agli aumenti delle tariffe nei contratti di subscription (già oggi incalzanti). Senza sottovalutare l’adeguamento al quadro regolatorio in atto, perché le aziende dovranno fare i conti con normative complesse e costose da rispettare, tra cui Nis2 Dora.
Questo quadro e il tema della sovranità dei dati, in un contesto che rischia la saturazione delle infrastrutture energetiche dei grandi Paesi europei, sta orientando i grandi player internazionali a localizzare i loro data center in Italia.

“Il risultato di questo puzzle genererà una trasformazione strutturale nell’utilizzo del digitale nelle aziende, basato sulla capacità di interpretarne il valore potenziale e di governance della trasformazione e richiederà all’offerta un supporto più business oriented, in una visione a filiera, come nel caso dell’AI, sia sul lato domanda che sul lato offerta”.
In questo scenario le politiche pubbliche per il digitale dovranno non solo configurarsi nel ruolo di politiche industriali per lo sviluppo del Paese ma dovranno assegnare alla alleanza pubblico-privato il ruolo di volano della digitalizzazione del Paese. E’ di questi giorni il dibattito sul Disegno di Legge sull’intelligenza artificiale, approvato con modifiche alla Camera.

Anitec-Assinform Digitale per Crescere - Fonte: NetConsulting cube
Anitec-Assinform – Rapporto “Il Digitale in Italia 2025” – Fonte: NetConsulting cube 

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