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Il comitato per la riapertura della Civitavecchia Capranica Sutri Orte scrive alla sindaca ed ai consiglieri comunali di Viterbo9


Riceviamo e pubblichiamo la lettera ed il documento del comitato per la riapertura della Civitavecchia Capranica Sutri Orte o ferrovia dei DUE MARI e pubblichiamo: ” Alla Signora Sindaco, Assessori e Consiglieri comunali,     Comune di Viterbo: ”   Gentile Signora Sindaco, egregi tutti, abbiamo appreso dalla stampa della convocazione del Consiglio comunale della città di Viterbo, capoluogo di Provincia e voce che presumiamo sicuramente ascoltata ai livelli istituzionali regionali e nazionali, con all’ordine del giorno: rilancio del trasporto ferroviario locale, in particolare sulla tratta ferroviaria Viterbo Roma.

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Ritenendo di far cosa utile per assicurare maggiore mobilità nel territorio della provincia di Viterbo e del Centro Italia, ci permettiamo sottoporvi il documento che alleghiamo e che saremmo lieti faccia parte della vostro dibattito e possibilmente prenda in considerazione le proposte.

E’ nostra convinzione che i sogni si avverino, anche se occorre molto tempo. Portiamo ad esempio le proposte avanzate dalla Vertenza Alto Lazio del 1970, da noi riprese successivamente, con le nostre potenzialità. Alcune sono state fatte proprie dalla politica quali: il recente finanziamento per la nuova posa in opera degli scambi, arbitrariamente tolti dalle FS che, desideriamo ricordare, sono solo l’ente gestore delle ferrovie; la fermata dell’Alta velocità ad Orte; il potenziamento dell’Interporto Centro Italia che abbiamo sempre ritenuto di interesse nazionale, e tante altre.
In questa prospettiva  il comitato con tutto l’osservatorio regionale sui trasporti continuiamo  a  sensibilizzare  le istituzioni perché possano finalmente fare programmazione territoriale ed economica puntando ad ottenere il provvidenziale Effetto rete o a maglie che assicura a tutti una efficace mobilità ferroviaria, e il riallaccio delle ferrovie esistenti, comprese quelle sospese o dismesse grazie ad una dissennata politica che ha preferito il trasporto stradale a quello ferroviario.Ringraziamo della cortese attenzione. Buon lavoro, Cordiali saluti

 Andrea Ricci – Raimondo Chiricozzi

Di seguito il documento:

Il presente documento descrive brevemente i motivi per cui da tempo l’Osservatorio regionale dei Trasporti, composto da varie associazioni e comitati pendolari, i componenti del comitato CCFO, e tante altre associazioni dei Trasporti, tecnici del settore e semplici cittadini, continuano ad insistere sull’importanza delle ferrovie per favorire sviluppo economico e riequilibrio del territorio.

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“La Provincia di Viterbo ha a disposizione nel proprio territorio ben 8 ferrovie con relativi nodi ferroviari: 1- Ferrovia FS FL5, Roma-Civitavecchia-Tarquinia-Montalto di Castro-Pisa 2- Ferrovia FS FL3, Roma-CapranicaSutri-Viterbo porta Romana, Porta Fiorentina 3- Ferrovia ex Roma nord Regione Lazio, Roma-Civitacastellana-Fabrica di Roma-Viterbo porta Fiorentina 4-Ferrovia FS, Viterbo-Attigliano-Orte 5-Ferrovia FS FL1 , Orte-Roma-Fiumicino aeroporto 6-Ferrovia FS, Roma-Orte-Firenze DD 7-Nodo di Roma 8-Ferrovia FS. Civitavecchia-CapranicaSutri-Fabrica di Roma-Orte

Questi in sintesi gli interventi che Osservatorio regionale sui Trasporti e comitato per la ferrovia CCFO, desiderano proporre:

1- A- Riallaccio delle Ferrovie FS stazioni Viterbo Porta Romana e Viterbo Porta Fiorentina. B- Eliminazione Passaggio a livello di Porta Fiorentina con la realizzazione di un sottopasso che comprenda anche la strada Teverina oltre che viale Trento. C- Riallaccio delle due stazioni di Viterbo Porta Fiorentina FS ed ex Roma nord

2- Qualificazione del Nodo di Roma

3- Ritorno alle Stazioni e scambi al fine di permettere il sorpasso di treni di rango superiore e sosta di quelli inferiori compresi i treni merci, da estendere a tutte le linee ferroviarie ponendo fine alla cosiddetta “ linea snella”, che provoca ritardi che si ripercuotono su tutti i treni. Più posti di manovra ci sono più treni merci possono essere immessi nelle linee. ( l’ordine del giorno per la FL3, proposto dall’on Rotelli e approvato dal Parlamento, con il relativo finanziamento va in questo senso; la sostituzione dei deviatoi a 30kmh presenti tra Cesano e Viterbo con deviatoi a 60kmh consente un enorme risparmio di tempo negli incroci in linea).

4- Riapertura per fasi della Civitavecchia-CapranicaSutri-Fabrica di Roma-Orte.

A) Riallaccio a Fabrica di Roma delle due stazioni FS ed ex Roma Nord. Realizzazione dell’anello ferroviario “Circumcimina”

Altri interventi necessari,dopo quelli indicati come prioritari, per la FL3 e sulla Viterbo Attigliano

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A) Sostituzione dei deviatoi a 30kmh presenti tra Cesano e Viterbo con deviatoi a 60kmh

consente un enorme risparmio di tempo negli incroci in linea.

B) Fermata sulla linea FS FL3, Roma Capranica Viterbo, a servizio dell’ospedale S.Rosa.

C) Creazione al Poggino, zona industriale di Viterbo, di una stazione che possa permettere la fermata dei treni della linea ferroviaria Viterbo Attigliano/Orte. Apertura delle stazioni/fermate di La Quercia, San Martino, Tobia, Vico Matrino. Realizzazione di una fermata (VITERBO piazza Crispi) a servizio del centro storico con tappeti mobili.

D) Tutte le ferrovie regionali hanno treni in arrivo a Roma prima delle 06.00 del mattino, la FL3 no. Considerata la presenza di lavori sulla ferrovia Civita Castellana, il suggerimento è alleggerire il carico di ricovero treni durante la notte a Viterbo per incrementare il ricovero notturno a Capranica perché in questo modo è possibile effettuare treni mattutini che consentano di arrivare da Viterbo a Roma Valle Aurelia prima delle 6.36 come avviene oggi col Regionale 20051. Mettendo in sosta notturna treni a Capranica-Sutri si evita di dover aspettare che i treni vengano dal deposito da Roma e quindi incrementare le corse per Roma anticipando le partenze

E) Per la Orte-Attigliano-Viterbo si suggerisce in attesa delle modifiche importanti da fare, di portare il capolinea delle corse da Porta Fiorentina a Porta Romana evitando la rottura di carico tra le due stazioni. Soluzione impopolare forse, ma il ridotto numero di corse comporterebbe un impegno accettabile del passaggio a livello cittadino.

F) In vista della festa di Santa Rosa si potrebbero chiedere a Trenitalia treni straordinari nella fascia 20.00-02.00 per agevolare arrivo e partenza dei pellegrini.

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Si presentano ora opportunità per l’Alto Lazio mai prima verificate, che la politica locale dovrebbe sapere cogliere e utlizzare: -la creazione della Zona Logistica Semplificata per le aree portuali e retro portuali di Civitavecchia, che interessa anche ben 29 comuni della provincia; -il riconoscimento CORE del Porto di Civitavecchia; -la Fermata dell’AV ad Orte. Fatto importantissimo che andrebbe comunque sviluppato con maggiori fermate.

-il collegamento ad Orte al corridoio TEN T 1

L’obbiettivo che il Comitato persegue è quello della programmazione del territorio, nel rispetto dell’ambiente, e attraverso le infrastrutture, la creazione di sviluppo economico in loco, con ciò riducendo il pendolarismo di lavoratori.

La politica dei trasporti, che si auspica, è perfettamente in linea con la questione ambientale. Le emissioni dei trasporti rappresentano circa il 25 % delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’Unione e tali emissioni sono aumentate negli ultimi anni.( Reg UE 2024/1979).

Il trasporto ferroviario, passeggeri e merci, è il meno impattante sull’ambiente. Per questo occorre lavorare perché nel futuro ci siano più solide basi ferroviarie.

C’è chi ancora non ammette il disastro ambientale, per visione miope o perché non ha veramente a cuore il futuro dell’umanità. Spetta a noi cittadini obbligare la politica a tenerne conto perché vengano attuate azioni concrete.

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Crediamo necessario riportare le direttive che l’Unione Europea fa con il Regolamento UE 2024/1679 . Questo il link: https://publications.europa.eu/resource/cellar/cc3395a5-3516-11ef-b441-01aa75ed71a1.0013.03/DOC_1

Tra gli obiettivi del regolamento europeo:

b). LA COESIONE SOCIALE ATTRAVERSO:

i). l’accessibilità e la connettività di tutte le regioni dell’Unione, comprese le regioni remote, ultraperiferiche, insulari, periferiche e montane e le zone scarsamente popolate; ii). riduzione del divario esistente fra stati membri a livello di qualità dell’infrastruttura … ; iii)sia per il traffico passeggeri che per quello merci, l’interconnessione tra le infrastrutture di trasporto per il traffico a lunga distanza e il traffico regionale e locale al fine di agevolare i servizi di trasporto, anche presso i nodi urbani; o ; iv). un’infrastruttura di trasporto che rifletta le situazioni specifiche in diverse parti dell’Unione e offra una copertura equilibrata di tutte le regioni europee;

c). L’EFFICIENZA, ATTRAVERSO:

i). la rimozione delle strozzature dell’infrastruttura e la realizzazione di collegamenti mancanti, sia all’interno delle infrastrutture di trasporto che nei punti di collegamento tra di esse, all’interno dei territori degli Stati membri e tra di essi, in particolare nelle tratte transfrontaliere, nonché la connessione, se del caso, alla rete transeuropea dei trasporti nei paesi terzi;

ii) la rimozione delle strozzature dell’interoperabilità, comprese le carenze in materia di digitalizzazione;

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iii) l’interoperabilità di reti di trasporto nazionali, regionali e locali;

iv) l’integrazione e l’interconnessione ottimali di tutti i modi di trasporto, anche nei nodi urbani;

v) la promozione di trasporti economicamente efficienti e di alta qualità, che contribuiscano a una crescita economica e a una competitività maggiori;

vi) un uso più efficiente dell’infrastruttura nuova ed esistente in esercizio, per esempio nel settore ferroviario;

vii) l’applicazione efficace in termini di costi di sistemi digitali e concetti operativi e tecnologici interoperabili e innovativi; o

viii) un maggiore coordinamento dei lavori infrastrutturali tra gli Stati membri riguardo ai progetti transfrontalieri;

Il Lazio ha una distribuzione di abitanti molto squilibrata, dovuta al ruolo storico di Roma capitale. Al 1 gennaio 2025 gli abitanti del Lazio erano 5.710.272, di Roma metropolitana 4.224.947 e quelli del Comune di Roma 2.746.709 , delle altre 4 provincie del Lazio gli abitanti sono soltanto 1.485.330 , il 26% dell’intera popolazione regionale.

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La Tuscia è considerata dormitorio e discarica, sito dove collocare servitù, centrali elettriche, servitù militari, deposito scorie radioattive e nucleari, discariche di rifiuti . Un territorio che subisce da sempre scelte e imposizioni, dagli Organismi centrali dello Stato.

La provincia di Viterbo per larga parte classificata “area interna” dalla SNAI Strategia Nazionale Aree Interne del 2014 ha subito il ruolo accentratore della Capitale e alto è stato l’abbandono di terreni e abitazioni dei borghi, di tanto patrimonio culturale.

La provincia di Viterbo è diventuta così una periferia di Roma, soggetta al pendolarismo verso la capitale e senza un vero piano di sviluppo economico. La stessa monocoltura intensiva e spesso senza regole del nocciolo, per la quale, a fronte di guadagni elevati, non è necessaria la presenza continua del coltivatore, con ciò creando problemi all’ambiente.

Alcuni mesi fa è venuta la conferma del grave ritardo della programmazione di sviluppo del territorio dall’indagine nazionale del Centro studi dell’ Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre (CGIA) che pone la provincia di Viterbo al 34° posto con ben il 12,7% di giovani in meno nel periodo 2014 – 2024, da 66mila e 686 giovani siamo passati a 58mila e 228.

La mancanza di programmazione della politica locale, a scala provinciale e regionale, poco attenta ad una visione di lungo periodo, anche a causa di dispositivi giuridici che determinano scarsa presenza dei rappresentanti nelle istituzioni regionali e nazionali, ha favorito indirettamente il

pendolarismo soprattutto in maniera longitudinale, dai Comuni situati lungo le direttrici principali di trasporto, senza considerare l’importanza della trasversalità e quindi della rete.

Le inziative politiche sono state, spesso tardive, insufficenti e quindi non portate a compimento. Il caso della trasversale, Civitavecchia-Viterbo-Orte , incompiuta per una decina di KM, è sintomatico. Sono passati 65 anni dal progetto e ancora non si vede il suo definitivo ultimamento. Colmare il grande ritardo infrastrutturale in cui versa la Tuscia è questione importante che impone un lavoro continuo e pressante delle istituzioni locali su quelle rgionali e nazionali, per finalmente attuare le richieste che il viterbese ha avanzato fin dagli anni 70, con la famosa Vertenza ALTO LAZIO.

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L’alto Lazio è sempre stato ai margini dei collegamenti nazionali e con la penalizzazione delle infrastrutture ferroviarie nella Tuscia l’uso del mezzo privato è divenuto predominante.La provincia di Viterbo è tra le 5 provincie d’Italia con le più alte immatricolazioni di vetture.

Non sono visisbili grandi differenze dalle richieste del 1970, sostenute enormemente dalle organizzazioni sindacali, che ora sporadicamente alzano il livello del dibattito, mentre sarebbe necessaria la loro spinta decisa.

Queste le proposte dell’allora Vertenza Alto Lazio:

-Raddoppio della Cassia; -raddoppio delle Ferrovie ex Roma nord ( Roma-Civitacastellana-Viterbo) ed FS ( Roma-Capranica-Viterbo); -adeguamento e completamento delle trasversali viarie e ferroviarie: superstrada Civitavecchia-Vitebo-Orte e ferrovia Civitavecchia-Capranica-Fabrica di Roma-Orte; -realizzazione di un sottoposso al PL di piazzale Gramsci; -mantenimento del collegamento delle stazioni Viterbo Porta Romana e P

LI OBBIETTIVI PER I QUALI IL COMITATO DA TEMPO SI IMPEGNA :

1-AREA TUSCIA ETRURIA UMBRIA 2-RIAPERTURA FERROVIA CIVITAVECCHIA-CAPRANICASUTRI-FABRICA DI ROMA-ORTE

3-L’ANELLO FERROVIARIO CIRCUMCIMINA

1-AREA TUSCIA ETRURIA UMBRIA

Si tratta della attuazione di un grande comprensorio, composto dai territori di Civitavecchia, le città a nord di Roma, Grosseto, Orvieto, la provincia di Viterbo, Rieti e Terni e tutta l?umbria meridionale fino a Rieti,

Un obbiettivo difficile, per il cui raggiungimento occorrerebbe una riforma costituzionale, divenuto alla luce della situazione attuale, solo un nostro disegno strategico ma al momento che forzatamente abbiamo accantonato, ma non abbandonato definitivamente. Un primo tentativo è stato fatto dalle istituzioni con l’ accordo CiviTer. Tuttavia occorre ben altro per unire questi territori che socialmente, economicamente e geograficamente sono omogenei. Adesso dobbiamo accontentarci di accordi sempre più stretti tra comuni e province, alle quali andrebbero anche restituite le competenze sottratte e il ritorno alla elezione di primo grado.

2-RIAPERTURA FERROVIA CIVITAVECCHIA-CAPRANICASUTRI-FABRICA DI ROMA-ORTE

Il comitato e i cittadini che lo sostengono, sono riusciti a mantenere alto il dibattito ponendo in evidenza l’importanza strategica per il sistema ferroviario nazionale, grazie all’appoggio di istituzioni Provinciali, Comuni Enti sovracomunali, Autorità Portuale di Civitavecchia, l’Osservatorio regionale dei Trasporti (ORT) composto da comitati e associazioni regionali. Associazioni quali:

Alleanza Mobilità Dolce (A MO DO) della quale fanno parte il Touring Club Italiano ( TCI), Italia Nostra, Legambiente, UTP Assoutenti, Associazione Greeways (AIG), Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali (FIFTM), Kyoto Club, Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali (FIFTM), Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), Audax Randonneur Italia (ARI), Associazione In_Loco_Motivi, Iubilantes, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (AIAPP), Associazione Borghi Autentici d’Italia (BAI), Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), Terre di Mezzo, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE), Associazione Europea Ferrovieri (AEC), Rete dei Cammini, WWF, FederTrek, Città Slow, Federparchi, Associazione La SpoletoNorcia, Associazione Transdolomites, Associazione Italiana Cultura e Sport (AICS), Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, Federazione Italiana Escursionismo (FIE.).

Inoltre dalle associazioni o comitati: Association Europeen des cheminots (AEC), Premio Euroferr, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI), Confesercenti Viterbo, il Trenino, AICS Ambiente, Grandangolo aps, Tuscia aps, Cafevirtuel-it, Terra nostra, Comitato Ponte in ferro Ronciglione,Trasportiamo,

La ferrovia Civitavecchia Orte è stata aperta all’esercizio nel 1929, allo scopo di collegare il Porto di Civitavecchia al polo industriale di Terni, e più in generale i due mari Tirreno e Adriatico.

Molte sono state le vicissitudine nel tempo. In particolare dopo la frana avvenuta all’uscita di una galleria, che poteva essere in breve rimossa. Infine l’assurdità di chiudere anche l’altra tratta dopo aver installato le rotaie del 60.

orta Fiorentina; completamento autostrada A12 Tarquinia Pescia Romana (confine Toscana).

La riapertura della CCFO con i suoi nodi di scambio offrirebbe vantaggi indiscutibili:

– E’ fondamentale per il traffico merci, non solo per riallacciare l’EST all’OVEST e collegare tutto il Centro Italia ai Mari Tirreno ed Adriatico, ma anche Nord Sud in funzione della prevista realizzazione della gronda sud Pomezia- Ponte Galeria.

– Liberare il carico delle merci su Roma; L’anello nord sarebbe così riservato al solo traffico passeggeri rilevante nel nodo di Roma;

– Riduzione del costo del pedaggio per le imprese ferroviarie che operano nel trasporto merci. Attualmente nel nodo di Roma il pedaggio è calcolato in base al tempo occorso ad attraversarlo e non in base ai chilometri percorsi;

– mettere in comunicazione i porti di Civitavecchia e Ancona;

– collegare gli Interporti di Civitavecchia, Centro Italia di Orte, Maratta e Jesi;

– creare il Corridoio del Mediterraneo: (MARE-FERROVIA-MARE ) Barcellona- Civitavecchia-Capranica-Orte-Terni-Ancona-Croazia;

– realizzare il completamento degli itinerari ferroviari con una doppia H di collegamenti, tra la linea Tirrenica, la Roma Firenze linea lenta ma anche Alta Velocità ed infine linea Adriatica (a tutto vantaggio degli itinerari TEN T) , evitando Roma con la bretella Sud, Ponte Galeria-Pomezia;

– per i passeggeri, migliora tutta la mobilità su ferro nel viterbese attraverso le varie ri-ammagliature quali il collegamento tra la FL5 Roma Civitavecchia, la FL3 Roma Capranica Viterbo, la ex Roma Nord a Fabrica di Roma e la FL1 ad Orte (quattro nodi di scambio) e le varie chiusure ad anello derivabili, in particolare con la realizzazione dell’Anello “Circumcimina” , proposto dal Piano dei trasporti della Provincia di Viterbo.

– incrementare tutto il potenziale turistico e industriale del Lazio e del centro Italia, favorendo pure il pendolarismo tra Civitavecchia, Roma e Viterbo, Porti ed Aeroporti;

– favorire il trasporto ferroviario a vantaggio delle industrie collocate in prossimità della linea quali AST TERNI, SOCOFER Gallese, FERRERO Ronciglione e Caprarola, Polo industriale Civitacastellana.

– E possibile favorire su treno il proseguimento verso le città del Nord e soprattutto verso il Centro Italia, da Orte verso Assisi, Greccio, Marmore, Spoleto, Perugia…

– La linea ha straordinarie qualità ineguagliabili. I quattro nodi ferroviari, permettono il raggiungimento dei siti archeologici e i beni culturali e ambientali custoditi nei paesi e borghi che attraversa.

Il Piano di Bacino dei trasporti provinciale redatto dall’Università la Sapienza di Roma, approvato all’unanimità dalla Provincia di Viterbo e fatto prorpio dai piani regionali, contiene una attenta analisi sui costi e benefici e indica come necessaria la riapertura della linea ferroviaria per lo sviluppo del territorio di tutto il Centro Italia.

Propone altresì la realizzazione dell’anello ferroviario Circumcimina collegando 4 linee esistenti:

1) Viterbo PF Attigliano Orte FS 2) Roma Capranica Viterbo FL3 –FS 3) Civitavecchia Capranica Orte- FS 4) Roma Civitacastellana Viterbo ex Roma Nord

I comuni, la provincia, la Regione Lazio hanno più volte, con delibere consiliari, rivendicato l’apertura della linea. La Regione Lazio lo ha fatto apertamente con delibere del consiglio regionale, inserendola in tutti i piani regionali dei trasporti approvati, con la proposta d’inserimento nel PNRR rivolta al Governo e con il finanziamento stabilito nel piano di Coesione sociale.

Purtroppo la richiesta d’inserimento nel PNRR, essendo tutte le proposte regionali avocate dal Governo, non è stata inserita nel PNRR , nonostante l’immediata cantierabilità del progetto che prevede anche l’elettrificazione , costato 2 milioni di euro, redatto dalla Italferr, cofinanziato UE con 1 milione di euro ed un altro milione di Euro ripartito tra la RegioneLazio, l’Autorità di sistema portuale Civitavecchia, l’Interporto Centro Italia di Orte. Per il Progetto è stata anche fatta la conferenza dei servizi.

Il Consiglio regionale ultimamente, immotivatamente, non ha ritenuto approvare l’ordine del giorno che voleva il reinserimento del finanziamento, stabilito dalla vecchia amministrazione nel Piano di coesione sociale.

Ci auguriamo che questa decisione venga ribaltata anche dai rappresentanti di tutte le forze politiche sia di maggioranza, che di minoranza che più volte hanno dichiarato il loro impegno a favore della riapertura della linea.

Molte infatti, sono state nel tempo le prese di posizione favorevoli di uomini politici e di cultura che si sono resi conto che, per la provincia di Viterbo, il sistema del rapporto socio economico nord-sud non ha funzionato e che occorra pensare ad infrastrutture trasversali ovest-est, quindi alla realizzazione del congiungimento di Civitavecchia ad Orte sia stradale che ferroviario.

Tra questi oltre a parlamentari regionali, europei e nazionali di tutti gli schieramenti politici, il Presidente del Censis Giuseppe de Rita, che ha definito la ferrovia CCFO strategica per l’italia intera e per lo sviluppo del Centro Italia.

Con l’audizione, concessa al Comitato per la riapertura della Ferrovia dalla commissione trasporti della Camera dei deputati, allora presieduta dall’On Meta, si è svolta una decisiva presa di posizione a favore del ripristino della ferrovia.

La Commissione, infatti, all’unanimità ha inserito tutta la linea da Civitavecchia ad Orte nell’elenco delle 18 ferrovie nazionali, da recuperare a fini turistici.

La proposta è stata poi tramutata nella legge 128/2017 dal Parlamento all’unanimità. Legge che riteniamo sia stata determinante per impedire l’utilizzo ad altri fini della sede ferroviaria e lo smantellamento della tratta sospesa Capranica Orte.

L’indiscussa vocazione turistica della ferrovia potrebbe essere un ulteriore volano economico per le aree interessate.

In considerazione delle Navi da Crociera che attraccano al Porto di Civitavecchia (i dati recenti parlano di 3.500.000 crocieristi che sbarcano e di 1.700.000 che s’imbarcano) , è possibile ed auspicabile, che una parte dei crocieristi possa dedicare un giorno alla visita del territorio della Tuscia, del Reatino, della vicina Regione Umbria, dei borghi storici, della stessa città di Viterbo. La città di Viterbo e tutti i borghi della provincia potrebbero divenire una meta turistica. Occorre anche considerare che un treno può ospitare fino a mille persone, cosa su strada possibile solo con 20 pulman. Va ricordato che una volta partivano da Civitavecchia treni diretti esclusivamente a Viterbo. Ogni stazione è una meta, perché può divenire la porta dei borghi e città; è la ferrovia del paesaggio con stazioni dalle quali si snodano sentieri e percorsi per camminatori e ciclisti; è possibile allora proporre itinerari storici, naturalistici ed enogastronomici;

La valenza della Ferrovia Civitavecchia Orte, è comunque, dato che permette il collegamento del Mar Tirreno con l’Adriatico, assai di più rispetto alla buona intenzione di recupero come “Ferrovia turistica” . La ferrovia Civitavecchia Orte è quindi importante per lo svolgimento di tutti i servizi Viaggiatori, merci, turistici.

3-L’ANELLO FERROVIARIO CIRCUMCIMINA

E’ possibile altresì creare in concreto, con poca spesa, l’anello ferroviario Circumcimina, che dà maggiore importanza ai collegamenti trasversali, in una ottica che non sia solo quella radiale da e per Roma. Questo promuove una migliore utilizzazione delle linee ferroviarie, all’insegna dell’interoperabilità delle reti ferroviarie promossa dalla Direttiva 91/440/CEE , darebbe una concreta risposta alla richiesta di mobilità dei cittadini, sicuramente utile a tutti gli abitanti della Provincia di Viterbo..

Sono tre, fondamentalmente le necessarie azioni per la realizzazione di questa ferrovia circolare: Capranica – Fabrica – Vignanello – Vitorchiano – Viterbo – Vetralla – Capranica.

1)- Il ritorno all’interscambio tra le due stazioni di Fabrica di Roma FS e ex Roma nord .

La ferrovia Roma Nord, pur essendo una linea a scartamento ordinario (1435 mm) ed elettrificata alla stesso modo delle linee FS (3.000 volt) è di fatto avulsa dal resto della rete ferroviaria nazionale.

2)-Il ritorno all’interscambio tra le due stazioni FS e ex Roma Nord nella città di Viterbo, permette

la creazione di un vero e proprio nodo ferroviario con piena utilizzazione delle linee ferroviarie.

3) Creare la fermata Ospedale S.Rosa sulla linea LF3 che dista circa 500 o 600 metri. L’Ospedale è il più importante della Provincia, sconta una posizione infelice che lo rende irraggiungibile con i mezzi pubblici dai centri dalla provincia, mentre l’alternativa del mezzo privato si scontra con strade assolutamente inadeguate e difficilmente praticabili in inverno (da Ronciglione, per esempio, ci vuole quasi lo stesso tempo per arrivare al S. Andrea).

CONCLUSIONI E’ questa una sfida non soltanto tecnica, ma anche politica: il viterbese deve ottenere il riequilibrio del territorio e lo sviluppo economico e cessare di essere la periferia, della periferia di Roma.

Le scelte proposte vorremmo finalmente fossero realizzate per la creazione di quell’effetto rete di cui abbiamo parlato.

Con le nostre limitate forze abbiamo svolto un grande lavoro di sensibilizzazione, sapendo bene che lo sviluppo di un territorio deriva dalle infrastrutture esistenti. Siamo fiduciosi, perché il ritorno al ferro è il futuro della mobilità. Grazie per l’opportunità

Raimondo Chiricozzi – Andrea Ricci



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