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L’ingresso di Fabriano Industry diventa un grande affresco


Fabriano (Ancona), 17 luglio 2025 – Confindustria Ancona e la Fondazione Ermanno Casoli presentano Studio per cementare uno spettro (2025, cemento pigmentato, 340 x 180 cm), opera d’arte collettiva realizzata dall’artista Edoardo Piermattei nell’ambito del workshop Ho conosciuto Giotto e Giotto ha conosciuto me, a cura di Marcello Smarrelli, per la quarta edizione del Future Campus Fabriano. L’opera site-specific e permanente è stata progettata per la sede di Fabriano Industry ed è stata inaugurata ieri, mercoledì 16 luglio.

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L’opera è composta da 153 cementine realizzate sotto la guida di Piermattei dagli oltre 150 ragazzi e ragazze del comprensorio fabrianese (15-18 anni), partecipanti al Future Campus Fabriano, un percorso formativo ideato dal Comitato Territoriale Fabrianese di Confindustria Ancona con l’obiettivo di far conoscere il territorio e le sue aziende, aiutando i giovani a prendere consapevolezza dei propri talenti e a orientarsi nel loro futuro.

Nell’ambito delle attività del campus, è stata coinvolta la Fondazione Ermanno Casoli per sviluppare un’esperienza creativa e formativa con i partecipanti, in linea con la sua mission di facilitare il dialogo tra arte e impresa, con un metodo che vede l’arte contemporanea come efficace strumento didattico e metodologico capace di attivare processi di innovazione e trasformazione. La FEC ha invitato l’artista Edoardo Piermattei (Ancona, 1992) a condurre un workshop finalizzato alla realizzazione di un’opera d’arte collettiva.

La ricerca di Edoardo Piermattei nasce dalle forme pittoriche e architettoniche che appartengono all’immaginario della storia dell’arte. Lo affascinano soprattutto i frammenti e le parti mancanti degli affreschi medievali. Le forme che caratterizzano i suoi lavori in cemento e pigmenti si pongono come un’ipotesi di ricostruzione di queste immagini cancellate o invisibili: i vuoti diventano pieni e le assenze, presenze. Conoscere Giotto, fondatore del linguaggio pittorico moderno, è stata per lui una tappa imprescindibile, come lo è stata per generazioni di artisti precedenti, tra cui il fabrianese Allegretto Nuzi (1315-1373). L’eredità di queste grandi figure del passato è stata il punto di partenza concettuale per il workshop ideato da Piermattei e ha rappresentato per i giovani partecipanti un’occasione preziosa per conoscere il ricco patrimonio artistico fabrianese, sperimentando la pratica artistica dei grandi maestri.

Il progetto si è articolato in un percorso che ha unito riflessione teorica ed esperienza pratica, permettendo ai partecipanti di comprendere e reinterpretare il patrimonio storico-artistico locale attraverso una chiave di lettura contemporanea.

Il workshop si è aperto con la lezione introduttiva dello storico dell’arte Marco Tittarelli dell’Università di Macerata, dedicata all’estetica della lacuna: dal significato dei vuoti presenti nelle opere d’arte antiche alla ricerca contemporanea di Piermattei che ha elevato questa mancanza a opera d’arte, trovando nel perimetro frastagliato della lacuna la forma di ciò che è ormai indisponibile e allo stesso tempo un segno attraverso cui dare vita a un’immagine alternativa e attuale. Fondamentale per la comprensione del progetto è stata la visita al ciclo di affreschi di Allegretto Nuzi nella Cattedrale di San Venanzio a Fabriano, dove le lacune, dovute a danni e alterazioni nel tempo, compromettono la comprensione completa delle scene raffigurate. L’osservazione diretta ha permesso ai partecipanti di entrare in relazione con il patrimonio locale e con l’eredità artistica di Giotto, riferimento concettuale per l’intero workshop.

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L’esperienza è proseguita con la fase laboratoriale, il cuore del progetto, durante la quale i partecipanti, guidati da Piermattei, hanno realizzato una cementina – una mattonella in cemento pigmentato 20×20 cm – concepita idealmente per “completare” le lacune degli affreschi antichi, individuando nello spazio mancante una nuova possibilità narrativa. Ogni mattonella, frutto di un processo creativo personale, ha contribuito alla realizzazione dell’opera collettiva finale, installata sulla parete d’ingresso di Fabriano Industry, nella sede di Confindustria Ancona, presso i locali della Banca BPER di Fabriano.

Studio per cementare uno spettro non intende emulare un restauro filologico o conservativo, ma si configura come un’azione simbolica che ha sostituito concretamente le tinte neutre usate solitamente per trattare le lacune con il colore e la matericità del cemento. Il progetto rappresenta un ponte tra passato e presente, tra patrimonio e innovazione, lasciando una traccia visibile dell’esperienza formativa vissuta dai ragazzi e testimoniando il profondo legame tra cultura, imprenditorialità e creatività che caratterizza il territorio fabrianese.

 

DICHIARAZIONI

Diego Mingarelli, Presidente di Confindustria Ancona

“Abbiamo voluto sperimentare un approccio nuovo: avvicinare i giovani al mondo dell’impresa attraverso la creatività e l’innovazione proprie dell’arte, che da sempre esprime un legame naturale e potente con il fare e il produrre. In questo percorso, il contributo della Fondazione Ermanno Casoli è stato davvero prezioso, per la capacità di valorizzare i ragazzi del Campus e l’esperienza straordinaria che stanno vivendo: un vero laboratorio in cui idee, linguaggi e mondi differenti si intrecciano, dando vita a nuove visioni culturali. Grazie a questa contaminazione, i giovani riscoprono il significato profondo dell’imprenditorialità e diventano protagonisti attivi di un cambiamento ispirato dall’arte e stimolato dalla creatività. Viviamo in un territorio con grandi potenzialità, e sono convinto che l’entusiasmo e l’autenticità dei giovani ne facciano i migliori ambasciatori di un rinnovato legame tra talento, manifattura e attrattività locale”.

 

Daniela Ghergo, Sindaco di Fabriano

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“La creatività è ciò che di più caratterizza i giovani, un valore aggiunto per la collettività che i ragazzi del Future Campus hanno interpretato confrontandosi con il nostro patrimonio artistico e culturale. In questa esperienza, l’arte è stata uno strumento di ispirazione che ha condotto alla realizzazione dell’opera collettiva, attraverso un percorso di elaborazione creativa. Ai ragazzi che ne sono autori va il nostro plauso per l’entusiasmo e l’impegno con cui hanno affrontato questa sfida e per il risultato significativo che ne e’ conseguito”.

 

Chiara Biondi, Assessore alla cultura, all’istruzione, allo sport ed alle pari opportunità della Regione Marche

“Partecipare in prima persona all’iniziativa Ho conosciuto Giotto e Giotto ha conosciuto me è stata un’esperienza straordinaria. Il Future Campus Fabriano – che come Regione Marche abbiamo fortemente sostenuto – è pensato proprio per offrire ai giovani occasioni autentiche di crescita, mettendoli in contatto con le eccellenze del territorio. In questo caso, grazie alla preziosa collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli, i ragazzi hanno potuto incontrare l’arte e viverla da protagonisti. Un’esperienza che lascia il segno, nel cuore e nello spazio”.

 

Francesco Casoli, Presidente Elica e Vicepresidente Fondazione Ermanno Casoli

“Crediamo fortemente nel valore dell’arte come strumento capace di ispirare nuove visioni e di generare innovazione. È proprio ciò che portiamo avanti da anni con Elica e la Fondazione Ermanno Casoli, convinti che l’arte rappresenti una risorsa preziosa per il mondo dell’impresa e per lo sviluppo del nostro territorio”.

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Federica Capriotti, presidente Comitato territorio Fabrianese di Confindustria Ancona

“Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto che ci è stato proposto dalla Fondazione Ermanno Casoli perché incarna perfettamente lo spirito del Campus: un approccio esperienziale attraverso un laboratorio, il lavoro individuale che contribuisce al risultato di squadra, il raggiungimento di un obiettivo. Mi piace anche l’idea che tutti i ragazzi, attraverso quest’opera che rimarrà nella nostra sede, possano lasciare un segno tangibile e duraturo del loro impegno. Ma non solo: grazie al Campus i ragazzi hanno potuto toccare con mano la forza espressiva dell’arte, attraverso la conoscenza di una grande maestro come Giotto e del patrimonio artistico del nostro territorio. Un ulteriore tassello nel percorso formativo che ogni anno si arricchisce di nuove esperienze”.

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Edoardo Piermattei (Ancona, 1992) vive e lavora a Torino, dove ha aperto il suo primo studio nel 2016, dopo essersi diplomato in Pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti. Traendo ispirazione dalla storia dell’arte, il suo lavoro si concentra sulla stratificazione e trasformazione delle immagini dovuta al trascorrere del tempo. In particolare, si confronta con la pittura murale antica, tenendo sempre presente la serie di affreschi realizzati da Giotto nella Basilica Superiore di Assisi. La sua ricerca è una riflessione sull’opera d’arte come intersezione tra pittura, scultura, architettura e pasticceria. L’immaginario di riferimento è quello barocco, inteso come periodo di massimo potere della propaganda cattolica, pilastro della cultura occidentale. Nelle sue opere, reinterpreta la tradizione attraverso l’uso di materiali contemporanei, in particolare il cemento, materiale simbolo dell’arte e dell’architettura post bellica. Attraverso interventi site-specific, lavora sulle superfici con cemento pigmentato, colmando i vuoti lasciati dal deterioramento e restituendo una nuova presenza alle immagini scomparse.

www.edoardopiermattei.com

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Future Campus Fabriano è il percorso formativo ideato dal Comitato territoriale fabrianese di Confindustria Ancona, giunto alla quarta edizione. Il Campus, completamente gratuito per i partecipanti, si rivolge ai ragazzi dai 15 ai 18 anni, ha una durata di sei settimane, con due/tre incontri a settimana nei mesi di giugno e luglio, dopo la fine della scuola ed è valido come PCTO (ex alternanza scuola lavoro). Con un format assolutamente unico nel suo genere, basato su una metodologia laboratoriale/esperienziale, il Campus propone una serie di attività: incontri con imprenditori, visite in azienda, seminari su cyberbullismo, intelligenza artificiale, business model canvas, sicurezza sul lavoro, simulazione di un colloquio di lavoro, project management all’interno di aziende del territorio. Nel Campus si sperimentano le soft skills di base, quali la capacità di lavorare in gruppo, la creatività, la comunicazione, la proattività per poi arrivare a sviluppare competenze più specifiche quali la capacità di progettazione, il public speaking, il problem solving, la leadership e il pensiero critico.

La Fondazione Ermanno Casoli (FEC), nata nel 2007 in memoria di Ermanno Casoli (Fabriano, 1928 – 1978) fondatore di Elica – azienda italiana leader globale nei sistemi aspiranti da cucina e principale sostenitrice della FEC – promuove iniziative in cui l’arte contemporanea diventa uno strumento didattico e metodologico capace di migliorare gli ambienti di lavoro e di innescare processi innovativi. Pioniera nell’indagare le potenzialità del dialogo fra arte e impresa, la FEC si è affermata in Italia come modello di riferimento all’avanguardia nel campo della formazione aziendale attraverso l’arte contemporanea, proponendo attività sempre più strutturate e specializzate, che coinvolgono artisti di fama internazionale, in grado di far interagire questi due mondi nel rispetto dei reciproci obiettivi. Questo metodo è stato oggetto di studio nella pubblicazione “Innovare l’impresa con l’arte. Il metodo della Fondazione Ermanno Casoli”, edita da Egea nel 2018 e pubblicata in inglese nel 2021.

www.fondazionecasoli.org



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