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Piano Mattei: avanzano progetti strategici su energia, infrastrutture e acqua, Italia allarga sinergia con Ue e privati


La seconda Relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei, presentata dalla Cabina di Regia, evidenzia un contesto geopolitico complesso nel Mediterraneo allargato e un impegno crescente per rafforzare partenariati e affrontare il debito africano. Ampliato il numero di nazioni coinvolte e siglati accordi chiave con istituzioni finanziarie internazionali.

 

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La strategia italiana per l’Africa, incarnata dal Piano Mattei, sta proseguendo il suo cammino nonostante un contesto geopolitico sempre più turbolento. La seconda Relazione sullo stato di attuazione del Piano al 30 giugno 2025, approvata dalla Cabina di Regia che sarà esaminata oggi e domani dalla Commissione Esteri del Senato, fotografa un quadro di crescenti sfide nell’area del Mediterraneo allargato, dall’escalation del conflitto in Medio Oriente all’instabilità in Yemen, con ripercussioni dirette sul Continente africano già segnato da conflitti interni e radicalismo.

Di fronte a questa complessità, l’Italia conferma la sua vocazione mediterranea e la centralità dell’Africa nella sua politica estera, puntando su progetti concreti, partenariati paritari e una visione di crescita condivisa.

ALLARGAMENTO DEL PIANO E SINERGIE INTERNAZIONALI: L’AFRICA AL CENTRO DELL’AGENDA GLOBALE

Il Piano Mattei si espande con l’ingresso di cinque nuove nazioni (Angola, Ghana, Mauritania, Senegal e Tanzania), che si aggiungono alle precedenti quattordici, portando a un totale di diciannove paesi africani direttamente coinvolti. Un passo significativo verso l’internazionalizzazione è stato compiuto con il Vertice “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway”, co-presieduto dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

L’evento ha focalizzato l’attenzione su progetti chiave come il Corridoio di Lobito, fondamentale per la crescita economica e l’occupazione, e ha siglato 11 intese per investimenti per 1,2 miliardi di euro, rafforzando le sinergie con il Global Gateway europeo in settori strategici come le infrastrutture digitali e l’agricoltura sostenibile, con un focus specifico sulla filiera del caffè. L’Italia ha inoltre annunciato la conversione di debito bilaterale per circa 235 milioni di euro in progetti di sviluppo per le nazioni meno sviluppate e a reddito medio-basso.

FOCUS SU ENERGIA, ACQUA E INFRASTRUTTURE: NUOVI STRUMENTI FINANZIARI E COLLABORAZIONI STRATEGICHE

La lotta alla crisi climatica, la gestione delle risorse idriche e lo sviluppo infrastrutturale rimangono pilastri fondamentali dell’azione italiana in Africa. In questa direzione, è stata formalizzata la collaborazione con la Banca Mondiale attraverso un accordo quadro di co-finanziamento, consolidando una consultazione regolare per individuare iniziative comuni. L’Italia ha inoltre aumentato il proprio contributo al rifinanziamento dell’International Development Association (IDA) della Banca Mondiale, con 733 milioni di euro, per sostenere ulteriormente i progetti africani.

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A febbraio 2025 è stata istituita una Task Force tra la Struttura di missione del Piano Mattei, il MEF e la Banca Mondiale per facilitare i progetti di cofinanziamento. Prosegue inoltre la collaborazione con l’International Finance Corporation per progetti infrastrutturali strategici come il Corridoio di Lobito.

È pienamente operativo il canale finanziario multilaterale negoziato con la Banca Africana di Sviluppo (Mattei Plan-Rome Process Financial Facility), con una dotazione iniziale di circa 140 milioni di euro, ampliato da un contributo degli Emirati Arabi Uniti di 25 milioni di dollari. Questo meccanismo, che prevede un effetto leva grazie al contributo speculare della Banca Africana di Sviluppo, destinerà i primi finanziamenti nel 2025 a progetti prioritari in ambito infrastrutturale, trasporti e gestione delle risorse idriche.

Sul fronte degli strumenti finanziari, è stato reso operativo il “Plafond Africa” di Cassa Depositi e Prestiti, con investimenti fino a 500 milioni di euro per il 2025 a sostegno delle imprese italiane operative nel Continente. È stata inoltre costituita la piattaforma di co-investimento “Growth and Resilience platform for Africa (GRAf)”, con una dotazione iniziale di 400 milioni di euro, mirata a sostenere il settore privato africano in settori chiave come la sicurezza alimentare, le PMI e le infrastrutture sostenibili.

Infine, è diventato operativo il programma TERRA – Transforming and Empowering Resilient and Responsible Agribusiness, che combina risorse finanziarie europee e capitali privati per promuovere la transizione sostenibile della filiera agricola africana. La “Misura Africa” di Simest continua a supportare le PMI italiane con circa 50 milioni di euro già impegnati in 90 progetti. SACE, attraverso 2 miliardi di euro di garanzie, ha supportato investimenti con il coinvolgimento di circa 200 imprese italiane in settori diversificati. L’Italia conferma inoltre il suo sostegno all’espansione operativa della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo in Africa e promuove il rafforzamento delle infrastrutture critiche e delle energie rinnovabili tramite la Banca Europea per gli Investimenti.

LA GOVERNANCE DEL PIANO E IL COORDINAMENTO CON ALTRI ATTORI ISTITUZIONALI ITALIANI

Nel corso del secondo semestre del 2024 è stato completato il percorso di adattamento della governance per la gestione delle risorse del Fondo Italiano per il Clima destinate all’attuazione dei progetti del Piano Mattei.

Con i DPCM del 30 luglio 2024 e del 30 ottobre 2024 è stata definita la competenza del Comitato Tecnico, organo deputato alla valutazione e deliberazione dei progetti in Africa finanziati sulle risorse a valere del Fondo Italiano per il Clima. Il Comitato è ora composto da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, del MAECI, del MEF e del MASE.

Il compito di gestore delle risorse della quota Fondo Clima per il Piano Mattei, come per la quota destinata alle Nazioni extra-africane, rimane in capo a Cassa Depositi e Prestiti. A partire dal suo insediamento, il 29 novembre 2024, e fino alla trasmissione della presente relazione, il Comitato Tecnico si è riunito 6 volte e ha ricevuto, valutato e approvato progetti per interventi relativi a infrastrutture verdi sostenibili, rinnovabili, infrastrutture di trasporto e idriche, per un ammontare complessivo di circa 265 milioni di euro.

Sul piano interno, il Piano Mattei per l’Africa garantisce un coordinamento rafforzato tra i diversi attori nazionali (istituzionali, privati e terzo settore) attivi nel Continente africano, tale da far confluire le varie iniziative in uno sforzo nazionale unico, concreto e duraturo.

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Tra le numerose le occasioni di dialogo e confronto cui la Struttura di missione ha preso parte, è possibile citare, ad esempio, la collaborazione con le associazioni imprenditoriali per il lancio di una riflessione comune sul tema della formazione professionale avviata con Confindustria, anche sulla base delle prime esperienze attivate nel corso del 2024 da Fincantieri e Confindustria – Alto Adriatico. Nel corso di questi ultimi 12 mesi si è anche voluta rafforzare l’interlocuzione con il Coordinamento Italiano delle Diaspore (CIDCI), che ha portato alla presentazione di due iniziative progettuali in Ghana e Mozambico.

ENERGIA, ACQUA E INFRASTRUTTURE AL CENTRO DEGLI INVESTIMENTI ITALIANI

Il Piano Mattei per l’Africa sta prendendo forma con iniziative concrete in ambito energetico, idrico e infrastrutturale, concentrandosi principalmente su Nord Africa e Kenya. La strategia italiana punta a diversificare le fonti energetiche, sostenere le infrastrutture e promuovere la formazione, con un occhio di riguardo all’impatto dei cambiamenti climatici e alla sicurezza delle risorse.

ENERGIA RINNOVABILE E CORRIDOI DELL’IDROGENO: L’ITALIA HUB ENERGETICO

L’impegno italiano nel settore energetico si manifesta attraverso accordi di cooperazione con Tunisia ed Egitto, mirati ad accelerare la produzione di energia rinnovabile locale e attrarre investimenti italiani. Un Protocollo d’Intesa con il Kenya favorisce la transizione energetica attraverso il geotermico, i biocarburanti e tecnologie a basse emissioni.

Fondamentale è anche il ruolo dell’Italia come hub energetico per l’Europa nel Corridoio meridionale dell’Idrogeno (SouthH2 Corridor), con una Dichiarazione d’Intenti firmata con Austria, Germania, Algeria e Tunisia per lo sviluppo di un’infrastruttura di trasporto dell’idrogeno verde. L’Italia contribuisce attivamente alla Mission 300 della Banca Mondiale per supportare progetti energetici strategici in Africa, tra cui l’iniziativa ASCENT in Mozambico per l’accesso all’energia sostenibile e un importante impianto fotovoltaico in Egitto. Sono in corso discussioni per un progetto pilota di idrogeno verde in Tunisia e iniziative per biocarburanti avanzati in Kenya, che già coinvolgono oltre 100.000 agricoltori.

ACQUA E INFRASTRUTTURE: PROGETTI PER LO SVILUPPO E LA RESILIENZA CLIMATICA

Nel settore idrico, sono state selezionate iniziative in Etiopia, Repubblica del Congo e Tunisia per migliorare le condizioni di vita, sostenere l’agricoltura e il commercio, e rispondere ai cambiamenti climatici. Si prosegue nel dialogo per il progetto idrico-agricolo TANIT in Tunisia e per il rafforzamento dell’approvvigionamento idropotabile di Brazzaville (SAEP DJOUE II). L’impegno per la green economy si estende alla bonifica del lago Boye e alla riqualificazione della città di Jimma in Etiopia.

Il Corridoio economico di Lobito, un’arteria strategica di 1.300 km che collegherà la RDC e lo Zambia al porto angolano, vede l’Italia come partner ufficiale con un contributo finanziario di 250 milioni di euro, finalizzato a rafforzare la connettività e le filiere locali delle materie prime critiche. Sostenuta anche l’iniziativa RISE per la sostenibilità della filiera delle risorse critiche. L’Italia sta inoltre promuovendo le infrastrutture digitali, supportando l’ampliamento del progetto del cavo sottomarino “Blue-Raman” verso l’Africa orientale, un’alternativa strategica alle rotte tradizionali.

Relazione_Attuazione_PianoMattei_2025

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 



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