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Algeria: all’insegna della continuità | ISPI


L’Algeria sta attraversando una fase delicata, segnata da una continuità politica sotto la presidenza di Abdelmadjid Tebboune, una situazione economica in lenta evoluzione seppur ancora fortemente dipendente dagli idrocarburi e una politica estera proattiva in un contesto regionale e internazionale caratterizzato da crisi e conflitti, nonché perduranti tensioni globali i cui effetti si riverberano sul paese in vari settori. Internamente, le autorità hanno intensificato la repressione del dissenso e rafforzato il controllo dell’apparato militare, mentre proseguono gli sforzi della presidenza e del governo per attrarre investimenti esteri e diversificare l’economia. Sul piano esterno, Algeri cerca di consolidare il proprio ruolo nella regione del Sahel e del Maghreb, ma deve affrontare tensioni persistenti con il Marocco e la Francia, con una nuova fase di profonda spaccatura diplomatica con Parigi. Al contempo, l’Algeria sta cercando di ampliare le partnership strategiche con attori globali quali Stati Uniti, Cina e India.

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Quadro interno

La stabilità politica del paese resta ancorata a un rigido controllo del potere da parte dell’élite militare e civile che gravita attorno alla presidenza di Abdelmadjid Tebboune. Sul piano sociale, non si registrano sviluppi particolari, con il governo che continua a utilizzare un mix di sussidi economici e repressione del dissenso per scongiurare disordini e proteste tra la popolazione. In uno degli ultimi casi di arresti di giornalisti e attivisti, a fine giugno, il tribunale di Tizi Ouzou ha comminato sette anni di carcere al giornalista sportivo francese Christophe Gleizes, già detenuto da oltre un anno con le accuse di istigazione al terrorismo e di possesso di materiale informativo pericoloso per la sicurezza nazionale dell’Algeria[1]. In risposta a queste misure, si sono rinnovati gli appelli di diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani e le libertà civili affinché vengano scarcerati i “detenuti d’opinione” e si interrompa la striscia di arresti e condanne ritenuti arbitrari contro giornalisti e membri della società civile[2]. La libertà di espressione e manifestazione resta fortemente limitata, mentre la società civile fatica a trovare spazi autonomi di partecipazione politica.

Sul piano economico, l’Algeria rimane strutturalmente dipendente dalle esportazioni di gas e petrolio, nonostante gli sforzi per diversificare l’economia. Secondo l’ultimo aggiornamento macroeconomico della Banca mondiale del giugno 2025, la crescita del Pil reale dovrebbe stabilizzarsi intorno al 2,8% nel 2025, trainata in parte da investimenti pubblici e da una timida crescita nei settori non energetici[3]. Sebbene l’inflazione sia calata rispetto ai picchi del 2023, rimane ancora sopra il 7%, mostrando segnali di risalita nei primi mesi del 2025. Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica, infatti, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 7,1% su base annua ad aprile 2025, con incrementi marcati nei settori dell’alimentazione (+10,7%) e dei trasporti (+6,4%)[4]. Un altro indicatore fondamentale da monitorare è rappresentato dalla disoccupazione, che è scesa poco sotto il 10% (9,7%) alla fine del 2024 dall’11,4% del 2019, grazie soprattutto a una crescita delle assunzioni nel settore pubblico[5]. Il tasso di disoccupazione giovanile, tuttavia, resta elevato (29,8%), riflettendo un mercato del lavoro ancora troppo rigido e un’economia informale diffusa, che continua a rappresentare circa il 30% del Pil nazionale[6].

In questo contesto, il presidente Tebboune ha rafforzato il proprio controllo sull’agenda economica con iniziative volte ad attrarre investimenti esteri. A giugno 2025 ha incontrato personalmente il Ceo della più importante compagnia marittima francese Cma Cgm per promuovere progetti logistici e infrastrutturali, nonostante la profonda crisi diplomatica con la Francia[7]. Parallelamente, la presidenza ha assunto un ruolo più diretto nella regolazione dei capitali stranieri, introducendo incentivi fiscali e semplificazioni normative per gli investitori internazionali[8]. Nel quarto trimestre del 2024 l’indice della produzione industriale ha registrato un calo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando una stagnazione nei comparti manifatturiero e minerario[9]. Solo il settore energetico ha mantenuto una tendenza positiva, sostenuto dagli alti livelli di esportazione[10].

A fine giugno si è tenuta la cinquantaseiesima edizione della Fiera internazionale di Algeri, che ha registrato una partecipazione record con quasi 700 espositori provenienti da 40 paesi, un aumento del 42% rispetto ai dati del 2022[11]. L’evento è stato presentato come una dimostrazione dell’attrattività crescente del mercato algerino e del miglioramento del clima per gli affari nel paese. Secondo dati ufficiali, dal 2022 sono stati registrati oltre 270 progetti di investimento stranieri in Algeria, per un valore complessivo superiore ai 9 miliardi di dollari[12]. La maggior parte di questi riguarda settori strategici come energia, industria e logistica.

Sul fronte infrastrutturale, spicca l’avvio della costruzione di una grande stazione ferroviaria multimodale a Bab Ezzouar, nella periferia orientale di Algeri. Voluto dal governo, il progetto mira a migliorare l’interconnessione urbana e a rafforzare il sistema di trasporti nazionali, in linea con gli obiettivi del piano di sviluppo 2020-2030[13]. In tema di sostenibilità, il primo ministro Nadir Larbaoui ha partecipato alla quarta Conferenza internazionale sul finanziamento allo sviluppo (Ffd4), tenutasi a Siviglia, in Spagna, confermando la volontà del governo algerino di rafforzare il dialogo multilaterale su crescita inclusiva e sviluppo sostenibile.

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In ambito industriale, invece, il ministero dell’Industria ha reso noto di essere al lavoro su una nuova strategia nazionale che fungerà da guida per la trasformazione e la modernizzazione del settore manifatturiero[14]. Il documento programmatico, attualmente in fase di elaborazione, dovrebbe definire le linee direttrici per rilanciare la competitività industriale del paese attraverso investimenti mirati, formazione e trasferimento tecnologico.

Nel settore energetico, il paese ha intensificato i partenariati con attori asiatici sia pubblici sia privati. L’Algeria e la compagnia cinese LONGi hanno avviato colloqui per una collaborazione nella produzione di pannelli fotovoltaici[15], mentre altri progetti con imprese cinesi si inseriscono in uno sforzo di maggior cooperazione bilaterale volto non solo a rafforzare la presenza di Pechino in Algeria, ma anche supportare l’obiettivo di Algeri di diventare un polo regionale dell’energia rinnovabile, in particolare quella solare[16]. Allo stesso tempo, Algeri ha recentemente consolidato i legami con il Kazakistan per lo sviluppo delle risorse minerarie e con la Siria per programmi congiunti di formazione tecnica nel settore energetico[17]. Rilevante è anche l’avvicinamento con Washington nel settore energetico, trainato dall’interesse di aziende statunitensi come Exxon Mobil e Chevron nonostante le frizioni geopolitiche legate al dossier del Sahara occidentale[18].

Un ulteriore sviluppo degno di nota è la recente inaugurazione della nuova sede ufficiale della Commissione africana dell’energia ad Algeri, che le autorità considerano come un passo significativo nel rafforzamento del ruolo algerino nel panorama energetico continentale[19]. Parallelamente, il ministro dell’Energia, delle Miniere e delle Energie Rinnovabili Mohamed Arkab ha ricevuto il segretario generale dell’Organizzazione dei paesi arabi esportatori di petrolio, Jamal Issa al-Loughani, per discutere del rafforzamento della cooperazione nel settore degli idrocarburi e dello sviluppo di strategie energetiche comuni nella regione[20].

In ambito normativo, il ministro Arkab ha recentemente presentato davanti alla commissione specializzata del Consiglio della nazione un nuovo disegno di legge sulle attività minerarie. Il testo punta a modernizzare il quadro giuridico del settore, rafforzare il controllo statale sulla gestione delle risorse, semplificare le procedure per gli operatori e attrarre nuovi investimenti nazionali ed esteri attraverso incentivi e maggiore trasparenza[21].

Sempre in ambito energetico-minerario, lo stesso Arkab ha avuto un incontro con una delegazione della compagnia russa Geotech, specializzata nell’esplorazione delle risorse petrolifere e minerarie. Le discussioni si sono focalizzate su possibili progetti congiunti per lo sfruttamento di giacimenti ancora inesplorati e sul trasferimento tecnologico in campo geologico[22].

Relazioni esterne

Sul fronte internazionale, l’Algeria mantiene una linea diplomatica pragmatica e di generale non allineamento, in linea con l’indirizzo di politica estera che ha caratterizzato la storia del paese dall’indipendenza a oggi.

Tra gli sviluppi recenti più importanti si segnala il netto peggioramento delle relazioni con la Francia nel primo semestre del 2025, con una serie di misure diplomatiche reciproche culminate nell’espulsione di 12 funzionari del ministero dell’Interno francese da parte di Algeri e in analoghi provvedimenti da parte di Parigi[23]. Sebbene vi siano stati tentativi di distensione, con visite ufficiali e colloqui ad alto livello, inclusa quella del ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ad Algeri[24], la crisi rimane aperta. Tuttavia, ciò non ha impedito all’Algeria di mantenere rapporti economici selettivi con attori economici francesi, come dimostrato dal dialogo con il colosso dei cantieri navali Cma Cgm citato in precedenza. Proprio in questo incontro, a cui hanno preso parte il presidente Tebboune e il presidente di Cma Cgm Rodolphe Saadé, si è discusso di svariati progetti, inclusi la possibile costruzione di nuove infrastrutture portuali e terminali logistici in Algeria, nonché dell’apertura di un collegamento navale tra Marsiglia e Orano gestito dalla controllata di Cma Cgm La Méridionale[25]. Oltre a ciò, si segnala che dopo due anni, a fine 2025, l’Algeria non occuperà più il seggio non permanente presso il Consiglio di sicurezza dell’Onu, che verrà ceduto al Senegal all’inizio del 2026. Per Algeri, questa posizione doveva servire per accrescere il proprio peso diplomatico a livello internazionale e influenzare il processo decisionale su alcuni dei dossier di maggior rilevanza strategica per il paese, in particolare la questione del Sahara occidentale e l’indipendenza del popolo palestinese. In entrambi i casi, la diplomazia algerina ha infatti investito in maniera significativa nelle iniziative di dialogo e negoziato delle Nazioni Unite, ricavandone però esiti molto modesti. Alla luce di questo posizionamento, la cessione del seggio priverà l’Algeria di una posizione di rilievo nel contesto multilaterale dell’Onu e rappresenterà un banco di prova importante per capire la tenuta della linea di politica estera algerina e la capacità della diplomazia nazionale di compensare attraverso canali diplomatici alternativi.

In continuità con gli ultimi quattro anni, rimane alta la tensione con il Marocco, con cui Algeri ha interrotto i rapporti diplomatici nel 2021, mentre le frontiere rimangono chiuse dal 1994. Recentemente, l’Algeria ha tenuto imponenti esercitazioni militari nelle regioni prossime al confine marocchino, sotto la supervisione del capo di Stato maggiore algerino Saïd Chengriha[26], in una classica dimostrazione di forza e prontezza con la funzione di deterrenza. Visto il capitale diplomatico, umanitario ed economico investito dall’Algeria negli ultimi decenni, il Sahara occidentale continua a rappresentare il principale punto di frizione nel contesto di una più ampia rivalità geopolitica tra i due paesi per un ruolo di guida regionale, e rimane inevitabilmente una linea rossa per le autorità algerine, che sostengono apertamente il Fronte Polisario e rigettano ogni ipotesi di autonomia sotto la sovranità marocchina, come proposto invece da Rabat. Questa linea diplomatica, tuttavia, non sta portando particolari benefici e, al contrario, sembra aver contribuito a isolare ulteriormente l’Algeria nei negoziati multilaterali su questa questione, soprattutto rispetto a un gruppo sempre più numeroso di paesi che include gran parte degli stati europei, gli Stati Uniti, e molti stati africani, favorevoli al piano di autonomia avanzato dal Marocco.

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Nel contesto nordafricano, si segnalano inoltre le crescenti preoccupazioni algerine a proposito della nuova fase di instabilità politica e securitaria in Libia, che si aggiunge a un quadro securitario sempre più precario e volatile nell’intera regione del Maghreb. A fine maggio il ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf ha preso parte al vertice trilaterale tenutosi al Cairo con gli omologhi di Egitto e Tunisia, in cui i tre paesi hanno riaffermato la necessità di un processo politico gestito e governato unicamente dal popolo libico, che tenga conto delle istanze di tutte le componenti della società libica[27].

Per quanto riguarda i principali dossier internazionali, l’Algeria ha confermato il proprio appoggio a Teheran nel contesto della guerra con Israele, attirando critiche internazionali e generando un dibattito interno sull’opportunità strategica di tale posizione[28]. Algeri ha condannato duramente l’attacco israeliano contro la Repubblica islamica e il suo programma nucleare, definendolo “un’aggressione sionista” e chiedendo fin da subito un cessate il fuoco e una ripresa dei negoziati sulla questione del nucleare[29]. Non sorprende, pertanto, che ancora oggi non vi siano rapporti ufficiali con Israele, storicamente osteggiati dal sostegno indiscusso di Algeri alla causa palestinese. Recentemente, l’Algeria ha chiesto e ottenuto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una discussione della situazione umanitaria a Gaza, denunciando senza mezzi termini l’aggressione “genocidaria” israeliana[30].

Sul versante saheliano, l’Algeria ha invece incontrato numerosi ostacoli lungo il percorso di rafforzamento del proprio ruolo regionale. I rapporti con Mali e Niger, ad esempio, sono tesi a causa di accuse da parte delle giunte militari di questi paesi verso Algeri di ingerenza e sostegno a gruppi separatisti, su tutti il movimento tuareg attivo nel nord del Mali e il Fronte patriottico di liberazione nigerino[31]. Nonostante alcuni segnali di disgelo, come la nomina di un nuovo ambasciatore maliano ad Algeri, incidenti recenti (incluso l’abbattimento di un drone maliano da parte dell’aviazione algerina) hanno riacceso le tensioni tra Bamako e Algeri[32]. In questo contesto, il supporto diplomatico ed economico del Niger nei confronti del Mali[33] ha altresì approfondito le divergenze tra l’Algeria e il Niger.

Al contempo, il paese ha rafforzato i rapporti con altri partner africani e asiatici. Tra gli sviluppi di maggior rilievo si registrano i tentativi di avviare una cooperazione più robusta con l’India in materia di difesa, che possono essere letti come uno sforzo strategico di ridurre la dipendenza dalla Russia, storicamente il principale fornitore di armi di Algeri[34]. Va comunque ricordato come le relazioni tecnico-militari con Mosca siano tutt’altro che in discussione, soprattutto alla luce dei recenti accordi per la fornitura di nuovi armamenti, in particolare quello riguardante un primo lotto di caccia di quinta generazione Su-57. Ciononostante, le performance poco soddisfacenti dei sistemi d’arma russi in Ucraina, oltre che le difficoltà dell’industria militare di Mosca nel garantire le esportazioni a fronte della necessità di compensare le ingenti perdite materiali subite, potrebbe aver indotto alcune riflessioni in seno alla leadership algerina. Si segnala, inoltre, la visita, a fine giugno, di una delegazione del gruppo industriale cinese Avic, per discutere di cooperazione in svariati settori, incluso quella della difesa[35].

Al contempo, l’Algeria ha siglato un importante accordo di cooperazione militare con gli Stati Uniti nel gennaio 2025 – il primo del suo genere – che potrebbe aprire a forme inedite di collaborazione tecnologica e industriale nell’ambito della difesa, erodendo ulteriormente il monopolio russo nel settore militare del paese. Proprio nell’ambito di questo accordo, sembrano essere in cantiere dei gruppi di lavoro dedicati a vari dossier, inclusi lo scambio di intelligence nel dominio navale e l’accesso dell’Algeria all’acquisto di armi americane tramite lo schema Foreign Military Sales (Fms)[36].

Sul piano commerciale, l’Italia rimane uno dei principali partner europei, con scambi bilaterali pari a 14 miliardi di euro nel 2024 e un export italiano in crescita[37]. I rapporti con Roma proseguono su binari molto positivi, come confermato dalla visita del ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Algeri a inizio marzo, durante la quale si è discusso soprattutto di cooperazione energetica[38]. A tal proposito, Eni ha annunciato un piano di investimenti per 24 miliardi di euro distribuiti tra Algeria, Libia ed Egitto nei prossimi quattro anni, a conferma del ruolo chiave del paese nordafricano nella strategia energetica italiana[39]. Nell’ambito dei rapporti bilaterali con paesi europei, inoltre, l’Algeria ha ospitato a giugno 2025 un forum economico bilaterale con il Regno Unito, volto ad ampliare le opportunità di investimento nel paese e rafforzare la cooperazione in settori chiave come energia, trasporti, industria e tecnologie verdi.


[1]Algeria sentences French football journalist to seven years in jail”, France 24, 29 giugno 2025.

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[2]Algeria: French sports journalist Christophe Gleizes sentenced to seven years in prison after over a year under a judicial control order”, Reporters Without Borders, 29 giugno 2025.

[3] World Bank, “Algeria Economic Update. Accelerating Productivity Gains for Diversified and Resilient Growth”, 30 maggio 2025.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Dati Banca mondiale, aggiornati a dicembre 2024.

[7]En Algérie, le président Tebboune reçoit le patron de CMA CGM pour « différents projets », malgré la crise diplomatique avec la France”, Le Monde, 3 giugno 2025.

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[8] R. Hamadi, “Investissement étranger en Algérie : Tebboune prend les choses en main”, TSA, 25 giugno 2025.

[9] Office National des Statistiques, “Indice de la Production Industrielle – au 4ème trimestre 2024”, 29 aprile 2025.

[10] Ibidem.

[11]FIA : une participation record témoignant de l’attractivité du marché national et de l’amélioration du climat d’investissement”, Algérie Presse Service, 29 giugno 2025.

[12]270 projets d’investissement étranger enregistrés pour une valeur de plus de 9 milliards de dollars”, Algérie Presse Service, 25 giugno 2025.

[13]Alger: Une grande gare ferroviaire à Bab Ezzouar pour améliorer l’interconnexion multimodale”, Algérie Presse Service, 28 giugno 2025.

[14]Un guide stratégique de l’industrie nationale en cours d’élaboration”, Algérie Presse Service, 29 giugno 2025.

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[15]Algeria and LONGi discuss industrial partnership for solar panel production”, Energy News, 24 aprile 2025.

[16]Solar expansion in Algeria: Chinese projects take center stage”, Energy News, 24 aprile 2025.

[17] Si veda, M. Bahloul, “Algeria Keen to Leverage Kazakhstan’s Expertise in Energy and Mining Sectors”, Al 24 News, 29 giugno 2025; L.F. Naili, “Algeria, Syria Deepen Energy Cooperation with New Technical Support, Training Programs”, Al 24 News, 30 maggio 2025.

[18]Algeria-U.S. energy ties grow amid Western Sahara tensions”, Business Insider Africa, 29 giugno 2025.

[19]Energie : inauguration du siège officiel de l’AFREC à Alger”, Algérie Presse Service, 26 giugno 2025.

[20]Arkab reçoit le secrétaire général l’OPAEP”, Algérie Presse Service, 26 giugno 2025.

[21]Conseil de la nation : Arkab présente le texte de loi sur les activités minières devant la Commission spécialisée”, Algérie Presse Service, 25 giugno 2025.

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[22]Energie et mines: le renforcement de la coopération dans les explorations pétrolières et minières examiné avec la compagnie russe GEOTECH”, Algérie Presse Service, 26 giugno 2025.

[23] R. Bassist, “France expels 12 Algerian diplomats in tit-for-tat escalation”, Al-Monitor, 15 aprile 2025.

[24]French FM in Algeria to reset bilateral relations”, RFI, 6 aprile 2025.

[25] “En Algérie, le président Tebboune reçoit le patron de CMA CGM”, cit.

[26] “Algeria chief of staff supervises military exercise near Morocco border”, Middle East Monitor, 23 maggio 2025.

[27]Libye : la réunion ministérielle du Mécanisme tripartite des pays voisins appelle à accélérer le règlement de la crise”, Algérie Presse Service, 31 maggio 2025.

[28] A. Meddi, “L’Algérie face à la guerre Israël-Iran : le prix du soutien à Téhéran”, Le Point, 27 giugno 2026.

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[29]L’Algérie réitère son appel ferme à un cessez-le-feu immédiat et à la reprise des négociations sur le dossier nucléaire iranien”, Algérie Presse Service, 23 giugno 2025.

[30]A la demande de l’Algérie, le CS évoque la situation humanitaire à Ghaza”, Algérie Presse Service, 28 giugno 2025.

[31]Algeria closes airspace to Mali aircraft as drone row escalates”, Al Jazeera, 7 aprile 2025; Y. Saih, “Le Niger et le Burkina Faso accusent l’Algérie de “promouvoir le terrorisme” au Sahel”, Hespress, 7 aprile 2025

[32] C. Ewokor, “Algeria and Mali block flights from each other after drone shot down”, BBC, 8 aprile 2025.

[33] G. Amoussou, “Face aux caprices de l’Algérie, le Niger vole au secours du Mali”, La Nouvelle Tribune, 21 maggio 2025.

[34]Algeria boosts defence ties with India to end dependence on Russia”, The Arab Weekly, 10 febbraio 2025.

[35] A. Idir, “L’Algérie ouvre ses portes au géant chinois de l’aéronautique Avic”, TSA, 29 giugno 2025.

[36] B. Vincent, “Algeria’s ambassador to the US on new bilateral military plans: ‘The sky is the limit’”, DefenseScoop, 7 marzo 2025.

[37]Scambi commerciali con l’Algeria per 14 miliardi di euro nel 2024, export italiano in crescita”, Agenzia Nova, 28 aprile 2025.

[38]Tajani in missione in Algeria, con focus sull’ energia”, Ansa, 3 marzo 2025.

[39]Eni investirà 24 miliardi di euro in Egitto, Libia e Algeria nei prossimi quattro anni”, Agenzia Nova, 8 aprile 2025.



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