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ANCE Lecco Sondrio, Fabi: «Ritmi alti anche senza bonus, ora vediamo i dazi»


«Il mercato si conferma sostenuto, grazie anche alla spinta dei cantieri legati al PNRR e alle opere pubbliche in vista delle Olimpiadi»

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In un momento cruciale per il settore delle costruzioni, tra la fine dei bonus edilizi, le incertezze dello scenario geopolitico e le opportunità offerte dal Pnrr e dai cantieri olimpici, abbiamo incontrato Luca Fabi, presidente di Ance Lecco Sondrio.

Presidente, come valuta l’andamento economico dei primi sei mesi del 2025?

«Il primo semestre si presenta positivamente: siamo riusciti a mantenere sia il numero di imprese attive sia le ore lavorate in linea con quanto registrato nel 2024. Nonostante il cambiamento del contesto normativo, con la conclusione del Superbonus e la rimodulazione dei bonus edilizi generici, l’attività del settore si sta mantenendo su ritmi sostenuti. Al momento, l’andamento è coerente con le aspettative e lascia intravedere una buona tenuta complessiva».

Riesce a fornirci qualche dato in merito a quanto affermato?

«Certamente, possiamo fare riferimento ai dati relativi al primo trimestre delle due Casse edili di Lecco e Sondrio. Partiamo da Lecco: 634 è il numero medio delle imprese iscritte, sia nel 2024 che nel 2025, mentre il numero medio dei lavoratori è in aumento, essendo passato da 2.698 a 3.135 unità. Sostanzialmente uguale il numero medio di ore lavorate (x1000): era 1.423 nel 2024, sono 1.483 nel 2025. Spostiamoci a Sondrio: il numero medio di imprese iscritte è praticamente uguale (490 nel 2024 contro le 486 del 2025), così come il numero medio dei lavoratori (2.328 nel 2024 e 2.389 nel 2025). Infine anche il numero medio di ore lavorate (x1000) presenta una variazione minima: 1.209 nel 2025, 1.183 nel 2024».

Quali effetti stanno provocando i dazi sulle «vostre» imprese?

«C’è preoccupazione. Le nostre imprese non esportano direttamente negli Stati Uniti, ma se i dazi venissero confermati ci aspettiamo riflessi indiretti, in particolare per quanto riguarda l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. I dazi, quindi, ci preoccupano per le conseguenze indirette che possono generare. Vanno poi considerati altri fattori negativi, come i contraccolpi legati alla guerra in Medio Oriente e la politica aggressiva annunciata da Cina e paesi dell’Est, soprattutto in tema di controllo delle terre rare. La politica economica globale finisce per influenzarci più di quanto sembri: lo abbiamo già sperimentato con la guerra in Ucraina».

Quali sono le prospettive per l’anno attualmente in corso?

«Per il 2025, così come per il 2026, ci aspettiamo un mantenimento dei livelli di attività. Il mercato si conferma sostenuto, grazie anche alla spinta dei cantieri legati al Pnrr e alle opere pubbliche in vista delle Olimpiadi. Anche sul fronte del mercato residenziale la domanda resta viva, soprattutto nelle aree principali del nostro territorio. La prospettiva è quindi quella di una stabilità dell’attività per le nostre imprese, in continuità con l’andamento attuale».

Il settore come ha assorbito la fine dei bonus edilizi?

«L’esperienza del Superbonus ha rappresentato un’importante opportunità sia per il settore che per i cittadini, offrendo la possibilità di intervenire in modo significativo sul patrimonio immobiliare. Tuttavia, ha anche generato difficoltà a livello generale: la forte domanda, concentrata in un tempo ridotto, si è scontrata con un’offerta non sempre adeguata, portando a problemi come l’aumento dei prezzi e la nascita di imprese improvvisate. Da questa esperienza nasce per noi, come associazione, lo spunto per valorizzare le imprese che creano vero valore, che hanno le competenze e le caratteristiche per affrontare il mercato in modo solido e professionale. La fine del Superbonus non cancella l’esigenza di intervenire sul patrimonio edilizio, né le richieste che arrivano dall’Europa sul fronte del Green Deal e della rigenerazione urbana».

Banco Bpm e Popolare di Sondrio lavorano molto con le imprese del nostro territorio: il risiko bancario in atto genera timori?

«Di fronte ai nuovi processi di aggregazione c’è una certa preoccupazione: il rischio è che cambi la politica finanziaria e bancaria, che vengano fatte scelte strategiche meno radicate nel territorio, o che vengano stravolti i riferimenti personali con cui le nostre imprese collaborano da anni. Mi auguro che in questi processi prevalga la continuità, soprattutto nel mantenere una politica attenta al territorio».

Parliamo delle opere legate al Pnrr: che peso hanno nel vostro operato?

«Sicuramente sono importanti per le nostre imprese, sia quando sono coinvolte direttamente, sia nei casi in cui operano in subappalto. Le imprese del territorio stanno ricoprendo un ruolo significativo, non solo per la vicinanza geografica ai cantieri, ma anche per le competenze tecniche che possono mettere in campo. In questo contesto, anche le opere connesse alle Olimpiadi rappresentano un volano fondamentale per lo sviluppo dei nostri territori».

Carenza di manodopera qualificata: aziende, associazioni e scuola sono al lavoro, ma la situazione è in miglioramento? Come state vivendo questa criticità?

«La carenza di manodopera qualificata rappresenta un problema enorme. Stiamo lavorando con convinzione, in particolare con Fondazione Clerici e il gruppo giovani a livello territoriale, per avvicinare scuola e mondo del lavoro. Organizziamo incontri e visite in cantiere proprio per colmare il divario esistente: vogliamo far conoscere ai ragazzi la parte più bella e concreta della nostra attività, offrendo loro anche l’opportunità di accedere a percorsi di formazione tecnica superiore. Nei prossimi anni andranno in pensione molti professionisti altamente competenti e, purtroppo, mancano i sostituti. Riteniamo fondamentale una nuova politica sui flussi migratori, che privilegi l’arrivo di lavoratori con una prima qualifica, formati nei loro Paesi d’origine e già indirizzati verso realtà lavorative specifiche. Un percorso strutturato di questo tipo rappresenterebbe un valore aggiunto anche dal punto di vista sociale».

Ci sono novità all’orizzonte per la vostra associazione in termini di progetti/proposte?

«Tengo molto a sottolineare l’importanza del convegno che abbiamo organizzato recentemente e che si è rivelato un’iniziativa molto fortunata e ben riuscita, uno spunto importante per riflettere su aspetti sociali ed economici del mondo in cui viviamo. L’obiettivo ora è proseguire su questa strada, riproponendo eventi di ampio respiro aperti alla cittadinanza, alle istituzioni e a tutto il territorio. Vogliamo essere sempre più presenti e disponibili nel mondo delle rappresentanze, per affrontare insieme alcune delle problematiche che interessano il settore. Intendiamo anche intensificare i rapporti già ottimi con i co-protagonisti della filiera, come geometri, architetti e ingegneri, affinché la nostra sede possa diventare un vero punto di riferimento per tutta la provincia. Un’altra novità importante riguarda la recente acquisizione di una nuova sede a Sondrio, una scelta dal forte valore politico che punta a rafforzare la nostra presenza in Valtellina. L’inaugurazione è prevista per ottobre e abbiamo già fatto una nuova assunzione per offrire un supporto diretto agli associati della zona».

La scheda

Cinquantadue anni, lecchese, residente a Malgrate, Luca Fabi è sposato e padre di tre figli. Diplomato al liceo Classico A. Manzoni di Lecco e Laureato in Economia e Commercio alla Liuc, amministratore della Srl Immobiliare Malgrate, società che dal 1932 opera nel settore immobiliare, nel 2004 fonda l’Impresa Savai Srl, che rappresenta il passaggio generazionale, in una famiglia che da 4 generazioni è impegnata nel settore delle costruzioni, nelle provincie di Lecco, Varese e Milano. Vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori dal 2007 al 2009, fa il suo esordio nel Consiglio direttivo di ANCE Lecco Sondrio nel dicembre 2011, divenendone tesoriere un anno dopo, carica che mantiene fino al maggio 2023 quando viene eletto presidente dell’Associazione. Dal 18 giugno 2025 fa parte del consiglio di Presidenza di ANCE Lombardia, nella qualità di tesoriere. Non manca l’impegno nel sociale prima come vicepresidente fondatore della Proloco di Malgrate, poi come Presidente dal 2015 fino al 2019. Da sempre appassionato di vela, ha partecipato ai mondiali della Classe Star nel 2001, e musicista, suona e canta in una Blues Band.

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