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Rassegna stampa aumentata ESG/ 419


In questo numero: Omnibus, semplificata anche la Tassonomia Ue – Csrd, l’Efrag valuta di eliminare due terzi degli Esrs – Greenwashing, la guida dell’Esma per i claim Esg dei gestori – Rischi climatici, lo scontro tra Usa e Europa divide il Financial Stability Board

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La “Rassegna stampa aumentata ESG” di ETicaNews, è un resoconto di analisi e commenti, principalmente orientato a livello internazionale, che punta la lente su alcuni dei principali snodi dell’informazione sui temi di sostenibilità negli ultimi sette giorni. Dando la precedenza agli argomenti su cui l’attenzione di ETicaNews è costante.

omnibus, semplificata anche la Tassonomia Ue

  • OGGETTO – La Commissione europea ha annunciato una serie di modifiche alla Tassonomia dell’Ue nell’ambito del pacchetto Omnibus
  • DATA – 7 luglio 2025
  • FONTE – EU Launches Major Simplification of Sustainability Taxonomy to Ease Compliance Burden on Companies
  • PAROLE CHIAVE: Commissione europea, Tassonomia Ue, semplificazione, oneri amministrativi, attività materiali, reporting, Do No Significant Harm, Green Asset Ratio, pacchetto Omnibus, Parlamento europeo, Consiglio dell’Ue

La Commissione europea ha annunciato una serie di modifiche alla Tassonomia dell’Ue, con l’obiettivo di semplificarne l’applicazione e di ridurre gli oneri amministrativi per le aziende. Le nuove regole si applicheranno dall’inizio del 2026 per l’esercizio finanziario del 2025. Le modifiche includono l’eliminazione dell’obbligo di valutare l’allineamento alla Tassonomia per le attività economiche che rappresentano meno del 10% di ricavi, investimenti o spese operative. Per le imprese non finanziarie, non sarà più necessario calcolare l’allineamento alla Tassonomia per spese operative non materiali. Inoltre, è prevista una drastica riduzione dei punti dati richiesti nei moduli di reporting del 64% per le società non finanziarie e dell’89% per quelle finanziarie. Vengono anche semplificati i criteri Do No Significant Harm e gli obblighi sul Green Asset Ratio. Le misure, che si inseriscono nel contesto del pacchetto Omnibus di semplificazione delle norme Esg dell’Ue, saranno sottoposte a un periodo di revisione di quattro mesi da parte del Parlamento e del Consiglio dell’Ue.

csrd, l’efrag valuta di eliminare due terzi degli esrs

  • OGGETTO – L’Efrag sta valutando una riduzione significativa degli Esrs nell’ambito della semplificazione della Csrd nel pacchetto Omnibus
  • DATA – 12 luglio 2025
  • FONTE – EFRAG considers slashing ESRS by two-thirds
  • PAROLE CHIAVE: Efrag, Esrs, Csrd, semplificazione, disclosure, bilancio di sostenibilità, doppia materialità, standard Issb, emissioni Scope 3, Commissione euroepa, pacchetto Omnibus

L’European Financial Reporting Advisory Group (Efrag) sta valutando una revisione significativa degli European Sustainability Reporting Standards (Esrs). Nello specifico, secondo una bozza di revisione che deve ancora essere ufficialmente approvata, l’organismo di normazione dell’Ue sta considerando una riduzione complessiva del 66% dei punti dati, che eliminerebbe quasi tutte le 277 disclosure volontarie e oltre la metà di quelle obbligatorie. Tra gli altri cambiamenti previsti ci sono una drastica riduzione delle policy, azioni e obiettivi obbligatori, l’introduzione di un riassunto opzionale all’inizio del bilancio di sostenibilità e la semplificazione della doppia materialità. Inoltre, l’Efrag mira anche a migliorare l’interoperabilità con gli standard Issb. È invece esclusa la possibilità di omettere le emissioni Scope 3. La proposta, che risponde al mandato ricevuto dalla Commissione europea di semplificare la Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) nell’ambito del pacchetto Omnibus, sarà discusso dai gruppi tecnici e sottoposto a consultazione pubblica entro novembre, con l’adozione attesa sei mesi dopo l’entrata in vigore delle modifiche alla Csrd.

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greenwashing, la guida dell’esma per i claim esg dei gestori

  • OGGETTO – L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati ha pubblicato una nota tematica rivolta a emittenti e gestori di fondi che chiarisce le aspettative sui claim sostenibili
  • DATA – 8 luglio 2025
  • FONTE – ESMA Guides Issuers, Fund Managers on Anti-Greenwashing Expectations
  • PAROLE CHIAVE: Esma, gestori, emittenti, claim sostenibili, greenwashing, investitori, credenziali Esg

L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) ha pubblicato una nuova nota tematica rivolta a emittenti e gestori di fondi, con l’obiettivo di chiarire le aspettative su affermazioni e claim in materia di sostenibilità per evitare il rischio di greenwashing nelle comunicazioni agli investitori. Il documento si concentra in particolare sulle credenziali Esg comunicate agli investitori al dettaglio, come etichette, rating, certificazioni e adesione a iniziative volontarie, che «possono essere fuorvianti». La guida non aggiunge nuovi requisiti, ma stabilisce quattro principi chiave che le dichiarazioni Esg devono rispettare: accurate, accessibili, comprovate e aggiornate. Cioè le informazioni devono riflettere correttamente il profilo di sostenibilità senza esagerazioni, omissioni o vaghezza; devono essere comprensibili e verificabili; devono essere basate su dati e metodologie trasparenti; e devono essere aggiornate in caso di variazioni sostanziali. L’Esma fornisce anche esempi di buone e cattive pratiche e una lista di comportamenti da adottare o evitare.

rischi climatici, lo scontro tra usa e europa divide il financial stability board

  • OGGETTO – Il Financial Stability Board sta revisionando un report sui rischi finanziari legati al clima a causa di divergenze interne tra i suoi membri
  • DATA – 8 luglio 2025
  • FONTE – Finance Watchdog Confronts Climate Discord After Officials Clash
  • PAROLE CHIAVE: Financial Stability Board, rischi finanziari, cambiamenti climatici, stabilità finanziaria, Stati Uniti, Francia, Paesi Bassi, Canada, obiettivi climatici

Il Financial Stability Board (Fsb), uno degli organismi di controllo finanziario più potenti al mondo, sta revisionando un report sui rischi finanziari legati al clima a causa di divergenze interne tra i suoi membri. Alcuni rappresentanti ritengono che il lavoro svolto finora sia sufficiente, mentre altri spingono per ulteriori interventi. La frattura, che riflette la varietà di opinioni su quanto la crisi climatica costituisca una minaccia alla stabilità finanziaria, si è aggravata durante l’ultima plenaria del Fsb a giugno, quando un funzionario del Tesoro statunitense ha minimizzato questi rischi, suscitando reazioni da parte di Francia, Paesi Bassi e Canada. La frattura ha spinto il Fsb ad apportare modifiche al report, che aggiorna la “roadmap” avviata nel 2021 e mira a migliorare la cooperazione internazionale su dati, trasparenza e supervisione. La nuova versione del testo, visionata da Bloomberg, riduce l’enfasi sul “progresso” nel raggiungimento degli obiettivi climatici e introduce un linguaggio più neutro. Il documento dovrà essere presentato al G20 entro fine mese, ma quando gli Stati Uniti assumeranno la presidenza di turno del Gruppo a dicembre potrebbero influenzare ulteriormente la direzione del lavoro.

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