Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

TECNOLOGIE QUANTISTICHE/ L’ambizione e i limiti della Strategia italiana


Le tecnologie quantistiche (TQ) rappresentano uno dei pilastri emergenti per la competitività scientifica, industriale e la sicurezza nazionale dei Paesi avanzati. L’Italia e l’Unione europea hanno recentemente elaborato strategie distinte ma convergenti (“Strategia italiana per le tecnologie quantistiche”, approvata il 10 luglio e “Quantum Europe Strategy”, pubblicata il 2 luglio) per guidare lo sviluppo, l’industrializzazione e l’adozione di queste tecnologie.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 



Gli obiettivi principali della strategia italiana, oggetto precipuo di questo breve articolo, sono quelli di rafforzare la ricerca di base e applicata, anche promuovendo la standardizzazione e la sicurezza delle applicazioni quantistiche, favorire la collaborazione pubblico-privato, sviluppare infrastrutture e filiere industriali nazionali nonché, aspetto certamente non secondario, promuovere la formazione di un mercato del lavoro attrattivo per talenti e investimenti.



La strategia nazionale si articola sostanzialmente su quattro dimensioni:

1) Quantum Computing: rappresenta uno dei pilastri fondamentali della strategia, con un focus particolare sullo sviluppo di hardware, software e algoritmi, con particolare attenzione alla transizione dal regime NISQ (Noisy Intermediate-Scale Quantum) a quello Fault Tolerant, per consentire calcoli complessi con errori minimi e scalabilità. Le infrastrutture italiane per il calcolo quantistico, come il computer quantistico superconduttivo inaugurato all’Università Federico II di Napoli e i sistemi in fase di realizzazione da parte dei consorzi EuroQCS-Italy e IQM Radiance rappresentano passi importanti ma non sono ancora pienamente accessibili alle imprese.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 



2) Quantum Communication: si basa sui principi della meccanica quantistica per realizzare reti di comunicazione in cui la sicurezza è garantita dalle leggi fisiche fondamentali, come la sovrapposizione e l’entanglement dei qubit. Diversamente dalle reti classiche, qualsiasi tentativo di intercettazione di una comunicazione quantistica è fisicamente rilevabile, rendendo queste tecnologie particolarmente adatte alla protezione di dati sensibili in ambito civile, industriale e militare attraverso l’adozione di protocolli avanzati come la Quantum Key Distribution (QKD) e la crittografia post-quantistica. Progetti come l’Italian Quantum Backbone (IQB) e il QUID (Quantum Italy Deployment) mirano a estendere le reti quantistiche su scala nazionale e a collegarle all’infrastruttura europea EuroQCI.

3) Quantum Sensing & Metrology: sfrutta le proprietà quantistiche della materia e della radiazione (sovrapposizione, entanglement e quantizzazione) per misurare grandezze fisiche con una precisione e sensibilità inarrivabili dai sensori classici. Questi sensori sono fondamentali per applicazioni che richiedono elevata accuratezza, come la navigazione, la diagnostica medica, il monitoraggio ambientale, la geofisica e la difesa.

Alcune esemplificazioni di dispositivi e applicazioni possono essere considerati: gli orologi atomici quantistici, per il posizionamento e la sincronizzazione ultra-precisa; i gravimetri quantistici, per rilevare variazioni sotterranee e movimenti tettonici; i magnetometri quantistici, per imaging medico avanzato e rilevamento di oggetti nascosti, ecc. In questo campo, l’Italia vanta una filiera di sensoristica tradizionale riconosciuta a livello internazionale, con forti competenze in laser, fotonica, controllo automatico e metrologia. Sono attive collaborazioni tra università, centri di ricerca (INRiM, CNR, INFN) e imprese. Progetti come il National Quantum Science and Technology Institute (NQSTI) e il Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing finanziano la ricerca di base e applicata su sensori quantistici e infrastrutture di test.

4) Tecnologie abilitanti: costituiscono l’insieme delle componenti, infrastrutture, processi e competenze che rendono possibile lo sviluppo, la produzione e l’adozione su larga scala delle TQ già menzionate nei punti 1-3. Questi diversi elementi (hardware e componenti critici; middleware, software e algoritmi; infrastrutture e reti; standardizzazione, certificazione e supply chain) rappresentano dimensioni fondamentali per trasformare la ricerca di frontiera e accademica in applicazioni industriali e servizi innovativi, garantendo competitività, autonomia strategica e sicurezza tecnologica. Questo perché per trasformare la leadership scientifica in vantaggio industriale, è necessario colmare il gap nella produzione hardware, rafforzare le infrastrutture di test e certificazione, sviluppare competenze avanzate e integrarsi pienamente nelle roadmap e nei programmi europei.

Riguardo a quest’ultimo aspetto, nondimeno, è proprio l’assenza di una filiera hardware quantistica nazionale, competitiva e proprietaria a livello nazionale, la dipendenza dalla componentistica estera (soprattutto per i chip quantistici, i componenti ottici e i sistemi criogenici), nonché la carenza di standardizzazione e di investimenti privati, a costituire i principali punti di debolezza dell’ecosistema italiano delle TQ tanto da esporre il Paese a rischi di sicurezza e di sovranità tecnologica.

Solo a titolo esemplificativo, la produzione di alcuni materiali e componenti (es. Indio-Gallio-Arseniuro InGaAs) avviene principalmente fuori dall’Italia o dall’Europa, con rischi per la proprietà intellettuale e la sicurezza della supply chain. Si può qui citare anche l’assenza di facility nazionali (foundries) per la lavorazione di materiali avanzati la quale limita fortemente la capacità di prototipazione e produzione su larga scala. Per non parlare di eventuali restrizioni commerciali, tensioni geopolitiche o crisi internazionali le quali potrebbero compromettere la disponibilità di componenti critici, mettendo a rischio la continuità delle attività di ricerca, sviluppo e produzione nazionali.

In questo modo, l’Italia potrebbe rischiare di rimanere un fornitore di componenti a basso valore aggiunto o di software, senza acquisire una posizione di leadership industriale o la capacità di offrire soluzioni end-to-end.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Dell’attuale stato dell’arte, tuttavia, sono ben consapevoli i decisori politici, in primis il Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD), che ha messo a punto l’attuale strategia nazionale. Il sottosegretario Alessio Butti, titolare della delega sulle TQ, ha sottolineato che “con l’approvazione della Strategia, l’Italia conferma la sua ambizione di essere all’avanguardia nelle tecnologie quantistiche. Investimenti mirati e collaborazioni strategiche rafforzeranno il nostro ecosistema digitale, aprendo nuove opportunità per ricerca, industria e società”.

“Il ministero della Difesa si trova oggi a fronteggiare minacce sempre più complesse, rese ancor più insidiose dall’evoluzione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il quantum computing. In questo contesto, la Strategia italiana sulle tecnologie quantistiche rappresenta uno strumento essenziale per rafforzare la resilienza del nostro sistema Paese, tutelare le infrastrutture critiche e garantire la sicurezza di cittadini, istituzioni e imprese. La partecipazione del ministero della Difesa alla definizione di questa strategia è testimonianza della rilevanza che tali tecnologie rivestono per la sicurezza nazionale e per prevenire le minacce future, consolidando la nostra autonomia strategica”, ha evidenziato il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

In definitiva, la strategia italiana per le TQ è ambiziosa e si basa su una solida base di ricerca e competenze (fotonica, sensing), ma deve affrontare sfide importanti per colmare il gap con i principali Paesi europei e globali quali quelle nell’hardware, nell’approvvigionamento di materiali critici, nella scalabilità industriale e nell’attrazione di capitali privati. Il successo di tale strategia dipenderà, pertanto, dalla capacità di integrare ricerca, infrastrutture, industria e formazione in un ecosistema coeso e competitivo, sostenuto da investimenti pubblici e privati e da una governance efficace. Solo così l’Italia potrà contribuire in modo significativo alla leadership europea nel campo del calcolo quantistico e trarre vantaggi economici e strategici da questa tecnologia dirompente e in rapida affermazione.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI



Source link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%