Nel corso dell’iter di conversione del Decreto‑legge 17 giugno 2025 n. 84 (c.d. “DL fiscale”), è stato depositato in Commissione Finanze alla Camera un emendamento che introduce la facoltà, per i beneficiari dell’attuale e del precedente regime degli impatriati, di prorogare l’agevolazione per ulteriori tre periodi d’imposta.
A differenza della normativa previgente, la proroga è subordinata all’effettuazione – entro termini prestabiliti – di specifici investimenti in Italia.
Vediamo cosa prevede l’emendamento e chi sono i soggetti destinatari della norma.
Il nuovo regime impatriati
L’art. 5 del nuovo D.Lgs 209/2023 regola il nuovo regime fiscale riservato ai lavoratori impatriati.
Nello specifico:
i redditi di lavoro dipendente, i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, i redditi di lavoro autonomo derivanti dall’esercizio di arti e professioni prodotti in Italia da lavoratori che trasferiscono la residenza nel territorio dello Stato ai sensi dell’articolo 2 del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.
917, entro il limite annuo di 600.000 euro concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50 per cento del loro ammontare.
A tal fine, è necessario che:
- i lavoratori si impegnano a risiedere fiscalmente in Italia per un periodo di tempo pari almeno a 4 anni;
- l’attività lavorativa è prestata per la maggior parte del periodo d’imposta nel territorio dello Stato;
- non siano stati fiscalmente residenti in Italia nei tre periodi d’imposta precedenti il loro trasferimento (periodo di precedente permanenza all’estero).
Se il lavoratore, post trasferimento, presta l’attività lavorativa nel territorio dello Stato in favore dello stesso soggetto presso il quale è stato impiegato all’estero prima del trasferimento, oppure in favore di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo, il requisito minimo di permanenza all’estero è di:
- sei periodi d’imposta, se il lavoratore non è stato in precedenza impiegato in Italia in favore dello stesso soggetto oppure di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo;
- sette periodi d’imposta, se il lavoratore, prima del suo trasferimento all’estero, è stato impiegato in Italia in favore dello stesso soggetto oppure di un soggetto appartenente al suo stesso gruppo.
A ogni modo il nuovo regime impatriati richiede elevata specializzazione.
Tuttavia è stato previsto un salvagente per chi ha trasferito la propria residenza anagrafica in Italia entro il 31 dicembre 2023. Questi soggetti possono ancora applicare il più vantaggioso regime impatraiti 5+5.
Regime impatriati. Proroga nel DL Fiscale?
L’emendamento si rivolge sia ai soggetti che rientrano nel nuovo regime di cui all’art. 5 del D.Lgs. 209/2023, sia a coloro che, grazie alla disciplina transitoria, risultano ancora beneficiari – al 31 dicembre 2024 – del “vecchio” regime ex art. 16 D.Lgs. 147/2015.
Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione (o, se successiva, entro dodici mesi dal trasferimento della residenza in Italia) il contribuente può esercitare l’opzione di proroga, a condizione che realizzi almeno uno dei seguenti impieghi patrimoniali:
- acquistare o sottoscrivere, tramite IPO, azioni di società per azioni con sede in Italia, quotate sul segmento Euronext Growth Milan, per un controvalore minimo di 100 000 €, con impegno a mantenerle per almeno tre anni;
- investire almeno 100 000 € in uno o più piani di risparmio a lungo termine (PIR), da detenere per un quinquennio;
- acquistare o sottoscrivere BTP con residua ≥ 10 anni per almeno 500 000 €, conservandoli per cinque anni;
- sottoscrivere quote, per almeno 100 000 €, di OICR di nuova costituzione coinvestitori del Fondo nazionale strategico indiretto;
- destinare almeno 100 000 € a start‑up innovative, senza cedere le partecipazioni per cinque anni;
- effettuare erogazioni liberali di almeno 50 000 € a fondazioni o associazioni riconosciute che promuovono la ricerca scientifica (DPCM 9 ottobre 2023).
L’obiettivo dichiarato è quello di legare il prolungamento del beneficio fiscale a un impegno concreto nella capitalizzazione delle imprese italiane, nello sviluppo delle start‑up e nel finanziamento della ricerca, potenziando l’attrattività del regime ma al contempo garantendo un ritorno economico al Paese.
Tabella proroga regime impatriati
Opzione |
Importo minimo | Strumento / Soggetto |
Periodo di detenzione / vincolo |
Azioni EGM | € 100.000 | Azioni SPA quotate Euronext Growth Milan | ≥ 3 anni (salvo reinvestimento) |
PIR (Piani di risparmio a lungo termine) | € 100.000 | PIR | ≥ 5 anni (salvo reinvestimento) |
BTP ≥ 10 anni | € 500.000 | Buoni del Tesoro Poliennali | ≥ 5 anni (salvo reinvestimento) |
Quote OICR FNSI | € 100.000 | OICR di nuova costituzione | Non specificato |
Start‑up innovative | € 100.000 | Quote/azioni in start‑up innovative | ≥ 5 anni (no cessione onerosa) |
Erogazioni liberali | € 50.000 | Donazioni a fondazioni/associazioni ricerca | N/A |
Riassumendo
- Proroga triennale con condizioni – L’emendamento al DL 84/2025 consente di estendere di ulteriori tre periodi d’imposta il regime impatriati, subordinando il beneficio a investimenti qualificati in Italia.
- Platea interessata – Possono optare sia i lavoratori rientrati nel nuovo regime di cui all’art. 5 D.Lgs. 209/2023, sia coloro che applicano ancora il «vecchio» regime ex art. 16 D.Lgs. 147/2015 entro il 31 dicembre 2024.
- Finestra temporale per l’opzione – L’esercizio della facoltà deve avvenire entro sei mesi dalla conversione in legge (o dodici mesi dal trasferimento di residenza, se successivo) mediante un’apposita comunicazione.
- Investimenti richiesti – Occorre realizzare almeno uno degli impieghi patrimoniali previsti: azioni EGM, PIR, BTP ≥ 10 anni, quote OICR, partecipazioni in start‑up innovative o erogazioni liberali alla ricerca, con importi e vincoli di detenzione specifici.
- Finalità economica – La misura mira a rendere più attrattivo il regime, convogliando capitali esteri verso la capitalizzazione delle imprese italiane, l’innovazione e la ricerca, garantendo così un ritorno economico al Paese.
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