Il rapporto annuale di valutazione del Psr Campania 2014-2022 evidenzia risultati importanti per il settore agricolo regionale. La Regione ha puntato molto sull’insediamento di nuovi agricoltori giovani e sul sostegno alle filiere locali più rilevanti, in particolare l’olivicoltura. Le misure messe in campo hanno portato a un miglioramento concreto sia dal punto di vista produttivo sia ambientale.
L’attuazione del PSR campania 2014-2022: un bilancio incoraggiante
La Regione Campania, tramite il Piano di sviluppo rurale 2014-2022, ha sviluppato azioni precise per dare nuovo impulso all’agricoltura locale. Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura regionale, ha presentato i dati raccolti nella relazione curata da Lattanzio KIBS, società indipendente incaricata della valutazione. Secondo il report, le attività sostenute hanno mostrato risultati positivi sotto vari aspetti, specie in termini di competitività e rinnovamento generazionale. Questo è frutto di un investimento diretto e continuativo, che ha coinvolto diverse tipologie di interventi pubblici per rilanciare il settore agricolo.
Le politiche agricole hanno cercato di bilanciare supporto alle imprese, preservazione ambientale e sviluppo territoriale. Gli obiettivi hanno incluso il miglioramento strutturale delle aziende agricole e il rafforzamento delle filiere produttive, con particolare cura per la continuità e l’efficacia degli aiuti erogati. Il rapporto ha analizzato con attenzione sia i punti di forza sia le criticità, soprattutto nell’ambito delle procedure amministrative, suggerendo modi per accelerare i tempi e semplificare le pratiche.
Il ruolo del primo insediamento per i giovani agricoltori
Uno degli aspetti più rilevanti del rapporto riguarda la misura 6.1, destinata al primo insediamento dei giovani agricoltori. La Regione Campania punta da anni sul ricambio generazionale per evitare il calo di imprese agricole e favorire un settore che possa crescere anche in termini tecnologici e organizzativi. Lo studio ha rilevato che il 93% delle nuove aziende create grazie a questo sostegno è ancora attivo a oltre cinque anni dalla fine degli interventi.
Questi numeri sottolineano quanto investire sui giovani nel campo agricolo rappresenti una scelta strategica per mantenere viva l’attività rurale nelle aree campane. Caputo ha ricordato che la Campania è la regione italiana che ha dedicato più risorse e credibilità a questa linea di azione. Il successo deriva anche da un attento lavoro di accompagnamento e supporto iniziale, che ha facilitato l’avvio delle aziende, spesso composte da giovani senza esperienza pregressa nel settore.
Il primo insediamento ha permesso non solo di bloccare la perdita di imprese, ma anche di introdurre nuove idee e innovazioni tecnologiche. Grazie a questa misura, molte aziende hanno adottato metodi di lavoro più moderni, contribuendo a migliorare la produttività e la qualità dei prodotti sul mercato.
Gestione amministrativa e contributi alle filiere produttive
Il rapporto ha dedicato ampio spazio alla valutazione delle procedure amministrative connesse alle misure PSR 7.4.1, 7.5.1 e 8.6.1. Sono state individuate alcune difficoltà legate a tempi e modo di gestione delle pratiche burocratiche, che spesso rallentano l’attuazione puntuale degli interventi. Non mancano, però, esempi di buone pratiche adottate dalla Regione per migliorare questi passaggi, con un approccio più snello mirato a velocizzare l’erogazione dei fondi.
Parallelamente, i sostegni alle filiere produttive hanno interessato in modo significativo il comparto olivicolo. L’85% delle aziende del settore ha ricevuto premi a superficie, con importi medi attorno ai 2.000 euro per azienda. Questi contributi mirano a consolidare la produzione e garantire una migliore gestione agricola. Inoltre, il 41% delle imprese olivicole ha ottenuto finanziamenti per investimenti, con importi medi superiori ai 60.000 euro.
Questi dati confermano l’interesse della Regione nel rafforzare le filiere locali, valorizzando un settore di grande tradizione come l’olivicoltura, che rappresenta una parte significativa dell’economia rurale. Le risorse messe a disposizione hanno permesso interventi mirati per l’aggiornamento degli impianti, la destinazione mercato e la qualità finale del prodotto.
Innovazioni ambientali e sostenibilità idrica
Tra le azioni di rilievo messe in campo, il rapporto evidenzia i risultati dell’intervento 4.1.4, dedicato alle tecnologie per l’efficientamento idrico. Questo ha promosso la diffusione di impianti irrigui ad alta efficienza, in particolare quelli a goccia, più precisi nel dosaggio e meno dispersivi. Gli impianti moderni installati hanno portato a una riduzione media del consumo d’acqua pari al 44%, un dato importante in un territorio come la Campania, soggetto a frequenti criticità legate alla gestione delle risorse idriche.
Il risparmio idrico rappresenta una componente fondamentale della strategia di sostenibilità della Regione per il settore agricolo, combinando tutela ambientale e risparmio energetico. Le aziende hanno potuto migliorare la produttività riducendo l’impatto sull’ecosistema circostante. Questa tendenza fa parte di una più ampia visione che spinge l’agricoltura a diventare più responsabile nell’uso delle risorse naturali.
L’esperienza maturata con queste tecnologie apre la strada a ulteriori interventi e programmi futuri che vogliono coniugare sviluppo produttivo e rispetto dell’ambiente.
Il futuro del PSR campania e le prospettive per l’agricoltura regionale
La discussione sul rapporto ha rappresentato un’occasione per riflettere sui risultati conseguiti e sulle sfide che attendono il Psr Campania. Il programma si conferma uno strumento che ha saputo sostenere un’agricoltura con un occhio attento alle caratteristiche dei territori, senza dimenticare la competitività e le esigenze produttive.
Nicola Caputo ha sottolineato la volontà della Regione di proseguire lungo questa linea, mantenendo il sostegno ai giovani e alle filiere più significative e ampliando la diffusione di pratiche sostenibili. L’esperienza degli ultimi anni ha insegnato molto, contribuendo a correggere aspetti burocratici e affinare la distribuzione dei fondi.
Il settore agricolo campano, già segnato da tradizioni consolidate, affronta oggi una fase complessa di rinnovamento, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni e all’ambiente. Il Psr rappresenta un elemento chiave per accompagnare questa trasformazione, garantendo un supporto concreto alle imprese e ai territori coinvolti in progetti di sviluppo rurale.
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