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Dazi Usa 30%: a rischio le imprese italiane di componentistica


Donald Trump ha ufficializzato le tariffe sulle vetture importate dall’Europa, ma il nostro Paese pagherà un prezzo doppio: abbiamo aziende che lavorano soprattutto per i costruttori tedeschi

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Gianluigi Giannetti

L’Italia dell’auto è in bilico, ora più che mai. Donald Trump ha pubblicato sulla piattaforma social Truth la lettera inviata alla Ue, dove annuncia dal primo agosto l’imposizione di dazi al 30%. “La nostra relazione è stata, sfortunatamente, lontana dall’essere reciproca”, sottolinea la Casa Bianca nella lettera, aggiungendo che in caso l’Unione Europea decida di reagire con contromisure “l’importo scelto, qualunque esso sia, verrà aggiunto al 30% applicato”. Tutto questo comunque destinato a sommarsi con i dazi reciproci del 10% per tutte le merci e per tutti i Paesi. Si tratta addirittura di una tariffa più alta rispetto al 25% annunciato il 2 aprile scorso, ma dopo tre mesi di trattative l’Unione europea otterrà un trattamento peggiore.  Bruxelles, dal canto suo, il 9 aprile aveva comunque risposto introducendo dazi del 10% e del 25% su una serie di prodotti statunitensi, sospendendone poi l’entrata in vigore. “Non siamo ingenui, sappiamo che il rapporto con gli Stati Uniti potrebbe non tornare a quello di una volta” aveva ribadito la presidente della Commissione von der Leyen nei giorni scorsi, senza però fornire indicazioni precise sullo stato di una trattativa che ha imboccato lo scenario peggiore, cioè veder applicata una tariffa del 30% su ogni vettura prodotta in Europa e importata negli States. Nel 2024 l’Europa ha esportato negli States auto per un valore di 38,9 miliardi di euro. Il panorama, visto dall’Italia, diventa però ancora più complesso e preoccupante.

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Secondo le cifre fornite da Anfia, che riunisce le imprese dell’intera filiera del settore automobilistico, l’Italia esporta direttamente verso gli Usa più di 4 miliardi di euro in vetture e componenti. Una bilancia commerciale in attivo per oltre 3 miliardi, anche grazie alla presenza di un costruttore nazionale che opera anche negli States. Il fatturato della componentistica diretta verso gli Stati Uniti ammonta a più di 1,2 miliardi, ed è già colpito da dazi all’importazione al 25%, anche se attenuati da un meccanismo di rimborsi che permette ai costruttori Usa di non essere danneggiati. Tutto questo rappresenta però solo l’aspetto formale della vicenda. Le aziende di componentistica italiane hanno infatti come riferimento sostanziale i costruttori tedeschi, prima destinazione per le forniture. L’export totale del settore vale 25 miliardi, ed è intuitivo valutare l’effetto complessivo dei dazi sulla vendita di vetture realizzate in Germania, di cui quindi esiste un contenuto e un fatturato Made in Italy.Secondo un recente rapporto di Jato Dynamics, se nel 2024 negli Stati Uniti sono stati venduti 16,1 milioni di veicoli leggeri, circa 6,3 milioni sono stati importati da Paesi ora soggetti ai dazi.

Trump scrive alla von der Leyen 

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Di seguito il testo integrale della lettera del presidente americano, Donald Trump, indirizzata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Gentile Signora Presidente, È per me un grande onore inviarLe questa lettera, in quanto dimostra la forza e l’impegno delle nostre relazioni commerciali e il fatto che gli Stati Uniti d’America abbiano accettato di continuare a collaborare con l’Unione Europea, nonostante uno dei nostri maggiori deficit commerciali con Lei. Ciononostante, abbiamo deciso di andare avanti, ma solo con un commercio più equilibrato ed equo. Pertanto, La invitiamo a partecipare alla straordinaria economia degli Stati Uniti, di gran lunga il mercato numero uno al mondo. Abbiamo avuto anni per discutere delle nostre relazioni commerciali con l’Unione Europea e abbiamo concluso che dobbiamo abbandonare questi deficit commerciali a lungo termine, ampi e persistenti, generati dalle Sue politiche tariffarie e non tariffarie e dalle Sue barriere commerciali. Le nostre relazioni sono state, purtroppo, tutt’altro che reciproche. A partire dal 1 agosto 2025, applicheremo all’Unione Europea una tariffa di solo il 30% sui prodotti UE spediti negli Stati Uniti, distinta da tutte le tariffe settoriali. Le merci trasbordate per eludere una tariffa doganale più elevata saranno soggette a tale tariffa doganale più elevata. Vi preghiamo di comprendere che il 30% è di gran lunga inferiore a quanto necessario per eliminare il divario di deficit commerciale che abbiamo con l’UE. Come sapete, non ci saranno tariffe doganali se l’Unione Europea, o le aziende all’interno dell’UE, decidessero di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti e, di fatto, faremo tutto il possibile per ottenere le autorizzazioni rapidamente, professionalmente e regolarmente – in altre parole, nel giro di poche settimane. L’Unione Europea consentirà un accesso completo e aperto al mercato degli Stati Uniti, senza che ci vengano addebitate tariffe doganali, nel tentativo di ridurre l’elevato deficit commerciale. Se per qualsiasi motivo decidete di aumentare le vostre tariffe e di reagire, l’importo, qualunque sia l’aumento scelto, verrà aggiunto al 30% che applichiamo. Vi preghiamo di comprendere che queste tariffe sono necessarie per correggere i molti anni di politiche tariffarie e non tariffarie e barriere commerciali dell’Unione Europea che causano gli ingenti e insostenibili deficit commerciali a carico degli Stati Uniti. Questo deficit rappresenta una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale! Non vediamo l’ora di collaborare con voi come vostro partner commerciale per molti anni a venire. Se desiderate aprire i vostri mercati commerciali, finora chiusi, agli Stati Uniti ed eliminare le vostre politiche tariffarie e non tariffarie e le barriere commerciali, potremmo valutare una modifica a questa lettera. Queste tariffe potrebbero essere modificate, al rialzo o al ribasso, a seconda del nostro rapporto con il vostro Paese. Non rimarrete mai delusi dagli Stati Uniti d’America. Grazie per l’attenzione alla materia. Con i migliori auguri, Donald J. Trump”.


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