17.48 – giovedì 10 luglio 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Sì della Prima commissione a rendiconto, assestamento e Defp. La Prima commissione, presieduta da Carlo Daldoss (La Civica), ha approvato questa mattina il rendiconto, l’assestamento e il Defp. Lo ha fatto dopo aver concluso la discussione sugli articoli alla presenza del vicepresidente Achille Spinelli. Tutti tre i testi, i ddl 61 e 62 e il Documento di economia e finanza provinciale, hanno visto 5 voti favorevoli (Bosin, Daldoss, Masè, Paccher, Segnana) e 4 contrari di minoranza (Demagri, Franzoia, Valduga, Zanella).
La discussione sugli articoli
Struttura patrimoniale delle imprese, Spinelli: una bomba per la crescita
I lavori della mattinata sono iniziati dove erano stati interrotti ieri (qui la notizia) con la presentazione da parte dell’assessore Achille Spinelli dall’articolo 30 che introduce il tema del rafforzamento patrimoniale delle imprese. Era necessaria una specifica sulla possibilità delle imprese di eseguire aumenti che la norma precedente riservava solo al capitale sociale: si allarga l’apporto di capitale che viene agevolato, ha spiegato il vicepresidente. Mariachiara Franzoia (Pd) ha chiesto se in questo articolo vengono ricomprese le imprese sociali, Maria Bosin (Patt) chiarimenti sulle società di persone, descrivendo la misura come importante come quella sull’Irap per le aziende. Se avremo modo di allargare alcune aree di intervento potremo fare alcuni ragionamenti migliorativi, ha risposto Spinelli, la misura comunque è fortemente agevolativa, una bomba per la crescita.
Piante officinali, nuovo elenco di raccoglitori
L’articolo 34 interviene sulla legge provinciale sull’agricoltura, in materia di agevolazioni e prevede tra l’altro (al comma 4) un censimento delle piante officinali spontanee presenti sul territorio provinciale e l’istituzione del nuovo elenco di raccoglitori, ha spiegato Spinelli. Paola Demagri (Casa Autonomia) ha chiesto cosa c’era fino ad oggi sull’argomento, pensando alla medicina alternativa. C’era una norma che disciplinava la raccolta di piante, l’articolo 43 ter era stato inserito nella legge provinciale sull’agricoltura e sono seguiti i decreti legislativo e attuativo. Quella con cui si interviene ora è una revisione necessaria per potersi adeguare agli obblighi ministeriali, ha chiarito Michela Dalmeri. Il registro c’era già, ha aggiunto; ci sarà un corso di formazione con un esame e l’esito positivo sarà necessario per iscriversi all’elenco per poter ottenere l’autorizzazione alla raccolta. Chi oggi è già raccoglitore dovrà superare l’esame? ha chiesto Demagri. Coloro che sono già iscritti all’elenco saranno automaticamente iscritti all’elenco, non dovranno adeguarsi, l’idea in fase di valutazione è quella di prevedere corsi di formazione, è stata la risposta.
Grandi derivazioni, abrogazione della disciplina sui piani industriali
L’articolo 36 prevede l’abrogazione della disciplina prevista dalla legge provinciale 4 del 1998 sui piani industriali per i concessionari di grandi derivazioni idroelettriche, ha ricordato Spinelli che ha descritto l’articolo come un adeguamento. Francesco Valduga (Campobase) ha chiesto se ci sono aggiornamenti rispetto alla possibilità di uno spostamento del termine al 2029: il tema è evitare una situazione simil-A22, ha precisato. Sandro Rigotti ha spiegato che l’articolo nasce dall’esigenza di abrogare una norma ponte che era stata sviluppata nel 2022 in ragione della prospettiva di definire una data successiva al 2024 che tenesse conto dell’analogia degli impianti idroelettrici con quelli a livello nazionale. Una norma superata, ha aggiunto: il termine ultimo della proroga concessa di diritto vede il 2029 data certa per le concessioni ex Enel (Hydro Dolomiti Energia e Primiero Energia). Si è fatta chiarezza sul punto e ciò ha fatto venire meno l’esigenza di mantenere la norma che è ormai superata che prevedeva due fasi di investimenti per arrivare al 2029.
Traffico e trattamento dei dati personali. Martorano: obiettivo sicurezza
L’articolo 38 modifica la legge 6 del 2017 e interviene in materia di disciplina delle modalità di trattamento dei dati personali da parte della Provincia relativi agli spostamenti dei veicoli che transitano sulla rete stradale del territorio provinciale, ha ricordato Spinelli. Franzoia ha parlato di vincoli tecnici normativi comprensibili; la raccolta dati è fondamentale per attuare politiche sulla mobilità, si auspica si vada poi verso la costituzione di un Piano della mobilità, ha dichiarato, l’auspicio è che non sia solo una norma sulla responsabilità fine a se stessa, ma che poi la politica si mobiliti. Vanessa Masè (La Civica) ha chiesto, per comprendere il perimetro della norma, quale sia la qualificazione delle strade extraurbane. Demagri ha chiesto se i dati saranno fruibili anche dai Comuni. Luciano Martorano ha spiegato che si sta mettendo in rete il sistema di monitoraggio della mobilità finalizzato al tema della programmazione; nessun problema per l’utilizzo dei dati aggregati da parte delle amministrazioni comunali per le attività tecniche. Ha quindi rilevato la necessità di implementare la sicurezza delle strade su un livello sempre più di dettaglio e ricordato che l’articolo riprende la normativa nazionale: la Provincia è ente gestore delle strade principali, bisogna poi disciplinare nel dettaglio il livello di quelle che hanno valenza statale. Un aspetto che sarà demandato alla fase di gestione regolamentare. Ovviamente, ha chiarito ancora, l’intenzione è quella di limitare l’intervento alle strade di maggior transito e carichi di traffico e su quelle di competenza provinciale perché si tratta comunque un appesantimento. L’obiettivo è di muoversi in via progressiva partendo dalle strade provinciali (Valsugana, asta dell’Adige, collegamento con l’Alto Garda) per poi valutare l’estensione ad altre reti. Le Ss e non le Sp ha chiesto ancora Masè. L’orientamento è questo, ma può darsi che vi rientri qualche collegamento tra le Ss e le Sp, si pensa anzitutto alle strade statali, ha chiarito Martorano.
Sperimentazione del taser e agevolazioni per la sicurezza
L’articolo 39 prevede la possibilità per la Giunta di sostenere le amministrazioni comunali che intendano sperimentare presso i propri corpi di polizia locale l’uso di taser. Valduga ha detto di voler capire se la sperimentazione sia possibile in qualsiasi Comune indipendentemente dal numero di abitanti o da uno storico di eventi. L’accordo Stato-Regioni prevedeva che la sperimentazione potesse essere svolta solo da comuni con più di 100.000 abitanti, ha chiarito Valeria Placidi, ma poi con una modifica è stato introdotto un ampliamento. Franzoia ha chiesto informazioni sull’anticipata volontà di introdurre contributi per i danneggiati dalla microcriminalità su cui non si vedono collegamenti normativi. Si sta lavorando in via amministrativa su una misura molto agevolativa sui sistemi di sicurezza e antintrusione, ha risposto Spinelli.
Contributo per i danni da aggressioni da orso, norma retroattiva
La proposta contenuta all’articolo 41, ha spiegato Spinelli, modifica la legge sulla caccia del 1991 e prevede un contributo di solidarietà per i danni alle persone provocati da aggressioni dell’orso bruno. Una norma retroattiva in via transitoria. Franzoia ha espresso favore e chiesto fino a quando la norma sarà retroattiva. Spinelli ha detto che si cercherà di tutelare tutti gli attacchi avvenuti fin dall’inizio.
Vigili del fuoco, ai Corpi la verifica della conservazione dei mezzi
L’articolo 42 prevede tra l’altro, ha spiegato il vicepresidente, che tra i compiti della Federazione dei Corpi dei vigili del fuoco non vi sia più quello di verificare l’efficienza e lo stato di conservazione dei mezzi, delle attrezzature e dei Dpi dei Corpi e delle Unioni dei vigili del fuoco volontari, bensì quello di fornire un mero supporto a tali verifiche. Franzoia ha chiesto chiarimenti e se ciò comporti un aggravio per i Corpi volontari. Valduga ha detto contraddittorio recepire una responsabilizzazione dei Corpi, tornando però nello stesso articolo a dare un ruolo all’ispettore del distretto. La dimensione della provincia, l’importanza del settore e dei volontari facevano immaginare che il ruolo rimanesse in capo alla Federazione, ha dichiarato. Giuseppe Mazzeo ha chiarito che si tratta di una norma tesa a razionalizzare il sistema dei controlli. L’attività ordinaria viene messa in capo ai Corpi ed è chiaro che la Federazione garantisce il supporto. La norma attualmente in vigore è poco funzionale al rispetto del controllo del sistema, ha aggiunto.
Il tema casa
Terminata l’analisi, Paolo Zanella (Pd) ha chiesto chiarimenti sui temi rimasti in sospeso da ieri, in particolare sul tema casa. Sul bando per il contributo per l’affitto nelle zone periferiche svantaggiate ha risposto Walter Viola che ha spiegato che l’articolo contenuto nella manovra di fatto sposta tutto in avanti di un anno, dal triennio 2025-27 al triennio 2026-28, si tratta di una riedizione di un bando di fatto non aperto che si cercherà di lasciare il più possibile aperto perché possa dare i frutti che ci si attende. Franzoia sul tema casa ha chiesto chiarimenti sull’articolo che prevede che i Comuni possano conferire il patrimonio abitativo alla Provincia: ciò rientra in un pensiero trasversale sul tema casa che si porta avanti con le amministrazioni comunali per un disegno complessivo? Viola ha parlato di una semplificazione anche in termini giuridici: la modifica permette in maniera esplicita e robusta il trasferimento del patrimonio dal Comune alla Provincia e quindi Itea. L’obiettivo è rimettere in circolo degli alloggi. Valduga ha affermato che alla base dovrebbe esserci una riforma della governance di Itea. Anche i Comuni dovrebbero poter essere parte di essa assieme alla Provincia in maniera diretta, senza triangolazione.
Sull’avanzo Zanella ha chiesto poi di capire la questione delle maggiori entrate: in che senso si è cresciuti di più. Spinelli ha risposto ricordando che il Trentino funziona con un sistema tributario e di finanza delegata che lega al Pil (il sistema dei nove decimi): ciò comporta che la crescita del Pil locale rispetto al Pil nazionale avvantaggia quando la crescita locale è maggiore di quella nazionale e viceversa svantaggia. Il funzionamento avviene con un sistema di acconti e saldo delle posizioni all’anno n+2, se si ha un plus significa che l’entrata tributaria è stata superiore agli acconti stimati. Zanella ha replicato parlando della mancata indicizzazione degli scaglioni Irpef e di un meccanismo di drenaggio fiscale rispetto ai cittadini trentini. Ancora Spinelli: sul drenaggio fiscale da inflazione si potrebbe discutere per giornate, il tema è opzioso e non porta da nessuna parte. Se si dovesse indicizzare qualsiasi cosa non si avrebbero più risorse per fare alcunché nel Paese.
Sì al rendiconto: 5 sì, 4 no
In dichiarazione di voto Zanella ha anticipato il no al ddl e all’articolo 1 ricordando che ci sono in cassa 469,6 milioni e che sono elencate un sacco di opere che nessuno vede; con 700 milioni si sarebbero potute finanziare altre opere, cose utili ai cittadini e alle cittadine, invece si continua a “fare musina” in maniera insensata. Sarebbe poi interessante capire dove è la maggiore crescita, se è in termini di Pil non dovrebbero essere tanti soldi di avanzo come ci sono, che invece sono dovuti a un meccanismo di drenaggio fiscale, piccoli aumenti che dipendenti e pensionati si sono veduti negare, ha ripetuto. Dopo la votazione dell’articolato, il rendiconto è stato approvato con 5 sì e 4 no.
Sì all’assestamento: 5 sì, 4 no
L’assestamento ha visto la maggior parte degli articoli votati con il sì della maggioranza e l’astensione delle minoranze consiliari. Le opposizioni hanno espresso voto contrario sugli articoli 2 (misure a sostegno della natalità con un intervento strutturale per la nascita del terzo figlio), 4 (copertura della spesa per investimenti pubblici rilevanti per il territorio provinciale), 36 (abrogazione della disciplina in lp 4 del 1998 sui piani industriali per i concessionari di grandi derivazioni idroelettriche), 39 (sostegno alle amministrazioni comunali che intendano sperimentare i taser nei corpi di polizia locale), 45 (tabella di riconoscimento dei debiti fuori bilancio) e 46 (variazioni al bilancio di previsione 2025-2027 e approvazione degli allegati). Un voto unanimemente favorevole è arrivato invece sugli articoli 1, 5, 14, 15, 17, 18 (emendato dalla Giunta), 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 34, 38, 41. Emendato anche l’articolo 44, che è stato approvato con 5 sì e 4 astenuti.
Sull’articolo 1 Zanella ha detto che il voto favorevole è legato al fatto che si mette in pratica una cosa chiesta dalle minoranze un anno fa, cosa che si sta facendo per Valduga anche sul secondo articolo. Si sarebbe però potuta usare la possibilità per strutturare l’iniziativa in modo diverso. Il no è politico, ha aggiunto. Zanella ha motivato il no citando l’editoriale del professor Brunazzo pubblicato oggi dalla stampa: si sta studiando un fenomeno, si dovrebbe aspettare la fine dell’indagine per agire. Sull’articolo 4 Valduga ha dichiarato che piacerebbe un percorso più concertato rispetto a ciò che è di rilevante interesse pubblico. Sul quinto articolo il consigliere Zanella ha ricordato che attualmente le risorse stanziate sono insufficienti e ricordato l’attesa di integrazioni. Franzoia ha anticipato il voto favorevole delle minoranze sull’articolo 14: sembra che si vada nell’ottica della semplificazione, della pulizia, della razionalizzazione dei rapporti nel facilitare alcune procedure onerose. Sempre la vicepresidente ha annunciato voto favorevole anche all’articolo 15 (proroga delle convenzioni stipulate tra Itea e Comuni), ma con un “ma”, che si tratti dell’ultima volta, perché i rinnovi di anno in anno sono fragili. L’auspicio è la velocizzazione e la conclusione dell’iter in corso con l’effettivo ascolto e coinvolgimento delle amministrazioni comunali, ha aggiunto, mentre Valduga ha sottolineato la necessità di una politica che parta da una revisione profonda del sistema di edilizia abitativa. Zanella ha ricordato la necessità di una nuova governance: non mancano i soldi per la riqualifica degli appartamenti di risulta, è la macchina che non funziona, in questo momento Itea è una nave che si spera abbia ritrovato il comandante e che si spera riesca ad arrivare presto in porto perché la situazione è tragica. Servirebbe un grande piano di edilizia popolare, ha concluso, mentre si lavora per l’aumento dei redditi. Daldoss ha detto che non c’è ombra di dubbio che il tema sia complicato; gli appartamenti di risulta vanno messi sul mercato, corretta la strada imboccata di eventuali collaborazioni con soggetti privati. “Ni” invece a nuove edificazioni: ci si deve concentrare su riuscire a rimettere in moto e usare quello che c’è.
Sull’articolo 16 per Zanella bisognerebbe capire se le persone sarebbero rimaste sul territorio comunque, gli aiuti devono essere su altri fronti, servizi e opportunità di lavoro. La misura pubblica non è oculata, compresa quella dell’affitto. Non si voterà contro perché si va a vedere come va a finire il bando, ha dichiarato anticipando l’astensione delle minoranze. L’articolo 17 è stato votato all’unanimità: Zanella ha spiegato il sì delle minoranze sulla partnership pubblico-privato nell’idea di creare nuovi alloggi e rigenerare e riqualificare. La preoccupazione è sui tempi, ha precisato, ciò che manca sono gli interventi sull’emergenza abitativa vera e propria. I contributi diventano anche regalie, ma servono oggi misure emergenziali e un fondo di garanzia all’affitto che si deve fare urgentemente, ha concluso. Unanime il sì sull’articolo 18 emendato (in allegato sul sito), come sugli articoli 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27. Sul 24 Valduga ha ricordato la richiesta di ieri di avere un elenco dei soggetti con cui la Provincia possa fare le convenzioni come stabilito dall’articolo. Alessandra Schiavuzzi ha spiegato che la norma ha una ratio che è quello del completamento degli strumenti di intervento che le organizzazioni storiche hanno trovato una collocazione diversa dei contributi ordinari dove si finanziano 100 soggetti. Ci sono poi in convenzione soggetti con la missione di ricerca storica e altri come Psa, Associazione Musica Riva da quest’anno sono entrati nel Fondo unico dello spettacolo provinciale. Rimangono alcuni soggetti (Sparano Academy, Coordinamento teatrale) che ancora attualmente sono nell’elenco molto ricco di soggetti che ci presentano domanda su attività culturali ordinarie. Il settore delle convenzioni meglio si sposa con soggetti con cui la Provincia ha una continuità di intervento strutturata su basi solide, ha aggiunto. Valduga ha espresso condivisione sulla ratio della norma, al di là dei casi particolari che potranno modificarsi ulteriormente. Sull’articolo 27, invece, sempre il garante delle minoranze ha ribadito che il voto a favore è legato ai recepimenti tecnici che si era disponibili a sostenere nel ddl Failoni, poi ritirato.
Demagri ha espresso sostegno all’articolo 34: si vedono dei benefici per un comparto che ha bisogno di ulteriore sostegno. Ha annunciato astensione e ulteriori approfondimenti verso l’aula sul 35. Valduga ha parlato di un no politico sul 36; ancora Demagri ha anticipato voto favorevole sul 38. Ci si è posti la questione sulla privacy, ha chiarito, ma si è valutato che il Garante farà delle valutazioni sapendo che è un argomento delicato. Si prende la parte buona dell’articolo relativa alla raccolta di dati per una programmazione che si auspica sia orientato a una mobilità sostenibile di cui il Trentino ha la necessità.
Trattando dell’articolo 39 Valduga ha affermato che il tema del monitoraggio del territorio è importante: si prende atto del fatto che la dottoressa Placidi ha detto che servono ulteriori approfondimenti sull’allargamento della sperimentazione in relazione alla motivazione dei Comuni. Prima di parlare di taser bisogna parlare del ruolo della polizia locale, di collaborazione tra le forze dell’ordine, ha aggiunto, sul tema taser bisogna capire su quali motivazioni si accede alla sperimentazione. Sembra ci sia molto di demagogico nell’affrontare il tema sicurezza, perciò il voto è contrario. Lo ha ribadito Zanella: la contrarietà è legata al tema della sicurezza dell’uso del taser, ci sono persone che sono morte; non sembra il modo corretto di garantire la sicurezza dei cittadini con strumenti di dubbia efficacia e sicurezza rispetto all’esito.
Sull’articolo 41 Demagri ha detto che inserire un articolo di questo tipo sulla caccia fa sorridere. Ha comunque anticipato voto favorevole: si era critici sulla parola “solidarietà”: vuole essere un indennizzo effettivo per un danno. Magari verso l’aula si darà una motivazione più precisa. Ha chiesto ancora conferma sulla retroattività anche ante 2017. Ilaria Viola ha confermato che lo stanziamento riguarda tutti i 9 attacchi avuti dal 2014 a oggi. C’è poi uno stanziamento sul 2025-26 e 27 che ci si augura non venga usato, ha aggiunto. Demagri ha chiesto se ci saranno criteri di valutazione sul tipo di danno. Viola ha risposto che si prevede un rinvio a una delibera di Giunta che definisca i criteri per la modalità di accesso. Si tratta di uno strumento ulteriore ma diverso da quanto previsto come indennizzo in relazione all’assicurazione della Provincia, ha aggiunto: non sarà una delibera facile, si studierà con attenzione per evitare un doppio indennizzo sulle medesime fattispecie, che rientri nell’ambito di una piena legittimità.
Sì al Defp: 5 sì, 4 no
Anche il Defp è stato approvato con 5 voti favorevoli di maggioranza e 4 contrari di minoranza. In dichiarazione di voto Valduga ha motivato il no, anzitutto con una questione di metodo legata alle tempistiche. Ha indicato la presenza di provvedimenti simbolo (Irap) e sulla natalità ha plaudito al fatto di essere più strutturali, ma i provvedimenti dovrebbero essere approcciati in maniera diversa, ha dichiarato. Gli investimenti: rimane il dubbio su come possano incidere sul Pil annunci di opere. L’altro grande tema è quello di un bilancio ingessato rispetto all’avere già le risorse per poter proseguire, ha aggiunto e ha parlato della necessità di una riforma più strutturale sul tema casa. Ha parlato di “provvedimenti a spot” riferendosi al bonus terzo figlio e all’adozione del taser: se si vuole agire in questo senso il ruolo della polizia locale deve essere definito e bisogna agire anche sulle selezioni del personale di polizia locale, deve cambiare allora la modalità di reclutamento. Su alcuni articoli, ha concluso, il voto è stato favorevole perché non sfugge che nella complessità di un’azione amministrativa possono esserci azioni utili ad esempio per i lavoratori, ma ragionando complessivamente sullo scheletro politico del provvedimento il voto non può che essere contrario.
Zanella ha ripreso la questione di metodo: non si è mai vista una sessione di bilancio condotta con questi tempi: serve una revisione del calendario perché lavorare così è svilente. Il bilancio vede 4,5 milioni ingessati di cassa, ha aggiunto, una cosa mostruosa, e lo dice anche la Corte dei conti. Qualche risorsa in più per la spesa corrente ci sarebbe e ce ne sarebbe bisogno, visto che siamo il territorio con i salari più bassi del Nordest nonostante abbia l’Irap più bassa. C’è qualcuno che si sta arricchendo e qualcuno che si impoverisce. Siamo cresciuti dello 0,8% come previsto e le maggiori entrate sono sui soldi dei cittadini dragati dal fisco e si sta assestando parte di quelle risorse. Poi ha parlato delle priorità: si agisce mettendo continuamente risorse su opere pianificate, ma ci sarebbe bisogno di investire di più sui bisogni dei cittadini, casa e sanità. Lo stesso Tonina ha ammesso che i fondi per il personale sono insufficienti, ha aggiunto il consigliere, la situazione in questo senso è drammatica e se si vuole che la sanità rimanga pubblica serve personale. Sul tema: si abbassano e rialzano tariffe dei gettonisti, si stanziano soldi per non far pagare le libere professioni laddove non sono rispettati i tempi di attesa e poi l’assessore dice che non si è riusciti a farlo, si naviga a vista. Sulla natalità Zanella ha detto che politiche strutturali sarebbero quelle legate alle misure di conciliazione e ha quindi proseguito indicando il muro di gomma che si trova sull’indicizzazione Icef. La crescita: se si vuole mettere in piedi un sistema che cresce serve un piano industriale anche a livello locale.
Masè ha espresso parere favorevole rispetto alla manovra e anche al Defp. Effettivamente i tempi sono stati molto compressi, ha dichiarato: si comprende il calendario del Consiglio che ha dovuto rifarsi ai tempi della Corte dei conti e al calendario della Giunta, ma non è stato semplice. Sui contenuti: ci sono investimenti importanti, grazie anche alle entrate che si sono stabilite e che hanno permesso di fare una potenza di fuoco importante su una serie di investimenti che sono stati mantenuti. L’articolato contiene numerosissimi spunti su cui si potrà lavorare verso l’aula, il parere è favorevole.
Stefania Segnana (Lega) ha ringraziato il vicepresidente Spinelli e ha sottolineato che dalle audizioni è emerso un apprezzamento unanime sulla manovra, anche da parte dei sindacati sul recepimento delle loro richieste, anche per l’ascolto. Ha ribadito che è vero che c’è stato un ritardo nei tempi, ma ha ricordato che il giudizio della Corte dei conti è arrivato solo la scorsa settimana.
Bosin ha affermato che il voto è stato favorevole convintamente, a parte qualche dettaglio che per i tempi non si è potuto di approfondire. C’è tempo comunque da qui all’aula, ha aggiunto, per apportare aggiunte e correzioni. Sulle considerazioni sollevate ha detto che piacerebbe sottolineare che gli interventi non ne impediscano altri: sia sulla casa sia sulla natalità si parla di interventi importanti che non impediscono che si lavori ancora per andare a intervenire su situazioni migliorandoli. Non si può fare tutto e subito. Sul sostegno alle persone colpite dall’orso: è una disposizione doverosa anche dal punto di vista della coscienza, è un peccato non far sentire oltre che a parole anche concretamente la vicinanza a chi ha subito questi danni e questo articolo va in questa direzione.
Daldoss ha parlato di un buon assestamento, figlio di una buona disponibilità finanziaria. Nel rendiconto ci sono cifre importanti, ha affermato: l’auspicio è che il nostro trentino possa continuare a considerarsi nella sua interezza capace di rispondere ai bisogni con servizi con accesso equo da parte di tutto il territorio. Il riferimento è agli interventi su sanità e viabilità, ha precisato: vanno nella giusta direzione, l’auspicio è che siano messi a terra nel più breve tempo possibile. Daldoss ha parlato anche di un’impostazione coerente con le politiche. Sui grandi temi della casa e del turismo e del manifatturiero: tutti i settori hanno una dovuta attenzione anche in termini di disponibilità finanziarie, forse se ci fosse uno sforzo da fare sarebbe quello di far crescere cultura imprenditoriale. Sul terzo figlio: non si crede che il tema sia esaustivo, ma è questa la vera scommessa. Non si sa quanto possa incidere la politica. Bisogna fare servizi, ha continuato ricordando che le risorse per i nidi ci sono già stanziate nel bilancio di dicembre, manca un po’ di progettualità dei Comuni nel presentare progetti che potranno essere finanziati. In un contesto di finanza derivata il tema è far crescere in maniera più equa possibile il territorio, ha concluso, la sfida di tutte le sfide è la sostenibilità dei bisogni che ci sono e che saranno amplificati tra 15 anni. La politica sarà chiamata a fare scelte di assistenza e corresponsabilità.
Sulla tempistica è intervenuto il presidente del Consiglio Claudio Soini che ha ringraziato gli uffici della Provincia e del Consiglio. Vero è che i tempi sono stati compressi, ha affermato, il problema è stato la parifica della Corte dei conti. Si è cercato di riparare sui tempi in accordo con i Capigruppo, di anticipare ad esempio l’illustrazione del 1 luglio che l’anno scorso era avvenuta l’8 luglio. Con il presidente Daldoss ci si prende l’impegno pro futuro di capire come si possono migliorare le tempistiche per poter affrontare le tematiche che sono importanti e rilevanti per la comunità, ha concluso.
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