Il 77% dei dottori commercialisti tra i 40 e i 55 anni ritiene che l’adattabilità nell’affrontare i grandi cambiamenti degli ultimi anni sia la principale caratteristica della loro generazione e la maggior parte degli intervistati ha espresso soddisfazione per le misure assistenziali messe a disposizione dalla Cassa. È questo il quadro che emerge dal sondaggio “La generazione dei cambiamenti”, rivolto agli iscritti tra i 40 e i 55 anni e pubblicato oggi in occasione della presentazione della settima edizione del Reputational Report della Cassa Dottori Commercialisti.
“In un contesto segnato da profonde trasformazioni sociodemografiche e digitali, la Cassa Dottori Commercialisti ha voluto approfondire i bisogni della professione con un sondaggio dedicato ai dottori commercialisti tra i 40 e i 55 anni, che rappresentano quasi la metà degli iscritti”, dichiara Ferdinando Boccia, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti. “Dall’indagine emerge una generazione attenta all’equilibrio vita-lavoro, alla stabilità economica e alla salute, consapevole dell’importanza della previdenza e pronta a cogliere le opportunità offerte dall’innovazione. La Cassa continuerà a supportarli con strumenti mirati e un welfare sempre più vicino alle loro esigenze”.
La carta d’identità della “Generazione dei cambiamenti”
Nel 2024, i dottori commercialisti tra i 40 e i 55 anni sono 32.925 erappresentano il 45% degli iscritti attivi della Cassa. La regione con la percentuale più alta di questa fascia d’età è la Sardegna (52,6% del totale), la Lombardia è la regione con il maggior numero in assoluto (5.837 iscritti). Le donne sono 12.723 erappresentano il 38,6% della loro fascia d’età, la presenza femminile è superiore al dato complessivonazionale pari al 33,4%.
Il reddito medio degli iscritti tra i 40 e i 55 anni, dichiarato nel 2024 in riferimento al 2023, si attesta a quasi 82 mila euro; il volume d’affari raggiunge i quasi 144 mila euro. Dai 40 ai 55 anni, il reddito cresce del 73% – passando da 65 mila euro dei quarantenni a 113 mila euro dei cinquantacinquenni; per quanto riguarda, invece, il volume d’affari medio si registra una crescita pari al 92% che passa da 110 mila euro a 212 mila euro.
L’aliquota contributiva media dai dottori commercialisti tra i 40 e i 55 anni scelta nel 2024 si attesta al 13,99% di poco superiore alla media nazionale. Nel 2024 il 44% dei beneficiari dei contributi assistenziali erogati dalla Cassa Dottori Commercialisti è rappresentato proprio dalla platea degli iscritti tra i 40 e i 55 anni ai quali sono state destinate il 40% delle risorse, con una maggiore concentrazione sulle aree di welfare di tutela della famiglia e di supporto agli studi che registrano un 53% del totale erogato a tutte le fasce d’età.
Il sondaggio “La generazione dei cambiamenti”
Nell’ambito di un lavoro costante di analisi delle diverse platee degli associati, inaugurato lo scorso anno con il sondaggio sulla componente giovanile, nel 2025 la Cassa Dottori Commercialisti ha avviato un’indagine rivolta alla platea tra i 40 e i 55 anni per approfondire la comprensione del panorama attuale al fine di interpretare i bisogni della categoria, in particolare della generazione che è stata testimone delle maggiori trasformazioni del nostro tempo. Sono stati 10.342 gli iscritti che hanno risposto alle domande della Cassa, fornendo un ritorno significativo di circa un terzo del totale della popolazione interessata.
Dal sondaggio, emerge che, nella fascia d’età intervistata, per oltre quattro dottori commercialisti su dieci la propria condizione lavorativa è in miglioramento e che per sei su dieci le aggregazioni professionali in studi associati o STP sia un‘opportunità nell’offerta di servizi maggiormente differenziati. Per quanto riguarda le priorità a livello professionale e personale, gli intervistati ritengono sia essenziale la tutela dell’equilibrio vita-lavoro (55%), seguita dalla stabilità economica di lungo periodo (47%) e dalla tutela della salute (35%).
Dal punto di vista delle grandi transizioni della nostra epoca, per oltre sette dottori commercialisti su dieci il passaggio dall’analogico al digitale è il cambiamento che ha inciso maggiormente sul suo percorso professionale.
Dal punto di vista prospettico, per quasi sette professionisti su dieci l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità professionale. Per quanto riguarda i possibili sviluppi, gli intervistati ritengono che favorirà un miglioramento dei processi lavorativi interni allo studio (77%), nello specifico l’automazione dei processi contabili (86%).
Dal punto di vista della cultura previdenziale, oltre sei dottori commercialisti su dieci sono consapevoli che, versando aliquote contributive pari o superiori al 22%, la Cassa riconosce un premio fino al 5% del reddito dichiarato e oltre il 73% ritiene che questa misura sia efficace.
La maggior parte degli intervistati conosce le misure di welfare introdotte dalla Cassa negli ultimi anni, fra le misure più conosciute sono i contributi per finanziamenti in ambito professionale e familiare (53%), le borse di studio per i figli degli iscritti (50%) e i contributi per l’aggregazione tra professionisti (47%).
Gli Under 40 e la Generazione dei Cambiamenti: due generazioni a confronto
Il progetto della Cassa “Generazioni a confronto”, avviato lo scorso anno con il focus “Impatto Giovani. Prospettive attuali e sfide future”, permette non solo di approfondire le dinamiche evolutive della professione, ma anche di comprendere meglio le esigenze degli iscritti in base alla fascia di età di appartenenza. Dai dati dei due sondaggi emergono sia punti di contatto che differenze significative tra i dottori commercialisti under 40 e quelli tra i 40 e i 55 anni. Entrambe le generazioni condividono l’importanza di un buon equilibrio vita-lavoro, riconoscono il valore della collaborazione tra professionisti e vedono nell’intelligenza artificiale un’opportunità per ottimizzare i processi.
Le differenze riguardano invece lo stato professionale raggiunto – i più giovani sono perlopiù collaboratori, mentre i 40-55enni sono in maggioranza titolari o soci – e nell’approccio alla formazione, che è gratuita per gli under 40 e spesso a pagamento e specializzata per i colleghi più maturi. I professionisti senior mostrano maggiore consapevolezza previdenziale e un atteggiamento più cauto verso la digitalizzazione, mentre i giovani sono più pronti ad accogliere il cambiamento. Anche la percezione dell’andamento della professione è più positiva tra gli under 40, mentre tra i senior prevale maggiore ottimismo tra chi ha redditi più elevati.
Il Reputational Report 2024: una fotografia della categoria
Nella settima edizione del Reputational Report, il bilancio sociale della Cassa Dottori Commercialisti, emerge la fotografia di una professione in salute. Nel 2024 sono 1.849 le nuove adesioni alla Cassa Dottori Commercialisti che raggiunge i 73.688 iscritti. Il numero di pensionati si attesta a 11.894 con un rapporto con gli associatigli iscritti pari a 6,2.
Dal punto di vista territoriale, la regione con il maggior numero di dottori commercialisti è la Lombardia (13.719), seguita da Lazio (8.089), Campania (7.732), Veneto (6.441) ed Emilia-Romagna (6.095). Nel 2024, l’età media degli iscritti attivi, al netto dei pensionati attivi, si attesta intorno ai 49 anni.
Rispetto al numero totale degli iscritti, l’incidenza femminile è pari al 33,4% dato in linea con lo scorso annoche permette di consolidare il rapporto uno a tre tra donne e uomini. La regione con la maggiore presenza femminile è l’Emilia-Romagna che raggiunge il 41%.
Crescono i redditi e i volumi d’affari
I redditi netti medi dichiarati nel 2024 in riferimento al 2023 registrano un aumento pari al 10,1%, passando da 80 mila euro a oltre 88 mila euro. Per quanto riguarda, invece, i volumi d’affari, che superano i 157 mila euro, si registra un incremento pari all’8%. La crescita registrata nel 2024 conferma la capacità della categoria di adeguarsi alle evoluzioni del mercato.
Per quanto riguarda la componente femminile, i redditi e i volumi d’affari medi dichiarati nel 2024, in riferimento al 2023, si attestano rispettivamente al +9,5% e al +8,4%. Si registra, dunque, una tendenza in crescita dei dati reddituali delle professioniste, anche se permangono ancora evidenti differenze con i loro colleghi uomini.
Sempre maggiore l’impegno nel welfare strategico
Negli ultimi anni, è aumentato sempre di più l’impegno della Cassa in politiche di welfare strategico che permettono di supportare la categoria in tutte le fasi della vita. Nel 2024 sono stati investiti 38,8 milioni di euro in prestazioni assistenziali, comprese le indennità di maternità, con una crescita del +16% rispetto al 2023. Nell’ultimo quinquennio i principali interventi hanno riguardato le misure a favore delle professioniste che hanno ricevuto il 65% delle risorse erogate complessivamente dalla Cassa a titolo di welfare.
Per quanto riguarda, invece, le tutele a favore della genitorialità, includendo le indennità di maternità, sono stati erogati nel 2024 oltre 11,4 milioni di euro, che rappresentano il 29% delle risorse investite. La formazione rappresenta il pilastro della strategia di welfare dell’Ente e nel 2024 sono stati impiegati quasi 4 milioni di euro in borse di studio per gli iscritti e i loro familiari e in contributi per la formazione professionale.
“La Cassa continua a impegnarsi per un welfare sempre più a sostegno della categoria, tenendo conto di tutte le fasi della vita e delle peculiarità relative al genere, al territorio e all’età e ponendo particolare attenzione alle famiglie degli iscritti, alla componente giovanile e alle fragilità, protagonista di una società che cambia ritmo e riferimenti sia nella vita privata sia nella gestione del proprio percorso di carriera”, ha dichiarato Ferdinando Boccia, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti. “A testimonianza di una visione strategica, rispetto al 2023 nel 2024 abbiamo registrato un incremento delle risorse destinate al welfare degli associati che dimostra l’impegno costante della Cassa nella costruzione di un sistema equo, sostenibile e inclusivo e un risultato coerente con la nostra missione e con il lavoro svolto in questi anni”.
Prospettive per il 2025
La Cassa, che gestisce oltre 12,5 miliardi di riserve patrimoniali, ha la responsabilità di interpretare sempre meglio la sua missione, ovvero quella di costruire un sistema previdenziale equo e sostenibile e di anticipare l’evoluzione dei tempi e dei bisogni della categoria. Per dare un contributo sempre più centrale nel trasmettere la cultura previdenziale alle future generazioni, la Cassa ha ampliato la rete di collaborazioni con i principali atenei italiani e lanciato il ciclo di incontro “CDC d’Autore”, un’iniziativa che ha l’obiettivo di promuovere un dialogo sempre più attuale con autorevoli esponenti del mondo accademico, istituzionale e professionale, su temi di interesse per la categoria.
La Cassa ha, inoltre, ha ottenuto il rinnovo della certificazione UNI PDR 125:2022 per la parità di genere, volta ad assicurare una maggiore equità e ad accompagnare e incentivare le imprese e le istituzioni nella riduzione del divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne e di recente ha introdotto una specifica misura di welfare per contrastare la violenza di genere.
E a testimonianza del costante percorso di innovazione, che ha caratterizzato questi ultimi anni, sono gli importanti risultati: dal lancio della “CDC App”, al restyling del sito, alla nuova sezione la “Cassa in video”, ma anche la nuova edizione della newsletter dell’Ente. La Cassa è tra i primi Enti ad implementare l’intelligenza artificiale nei suoi servizi l’assistente virtuale “Bit” che offre agli iscrittiunulteriore strumento di dialogo semplice e immediato.
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