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In Lombardia le utility scelgono il gioco di squadra: connessioni industriali, integrazione di competenze e visione condivisa sostengono la transizione energetica, l’economia circolare e la resilienza climatica, aprendo una nuova stagione per i servizi di pubblica utilità al servizio di cittadini e territori.
Sinergie operative tra le imprese pubbliche lombarde: un cantiere aperto verso la sostenibilità
La recente 49ª Assemblea dei soci di Confservizi Lombardia, ospitata nella cornice storica di Villa Reale a Monza, ha riunito oltre 160 aziende dei servizi pubblici regionali per confrontarsi sul valore delle alleanze industriali. L’incontro, dal titolo “Visioni e strategie condivise, le sinergie delle utility per i territori”, ha messo al centro l’urgenza di un approccio integrato capace di coprire acqua, energia, gestione dei rifiuti, mobilità, farmacie comunali e edilizia sociale. L’obiettivo, dichiarato senza giri di parole, è passare dalla semplice gestione quotidiana alla costruzione di reti capaci di generare investimenti su larga scala, innovazione tecnologica e benefici tangibili per la collettività.
Nel suo intervento introduttivo, il Direttore generale Giuseppe Viola ha parlato di «un fermento mai visto» tra i gestori di pubblica utilità, sottolineando come la piena collaborazione con Confservizi Nord Italia e Utilitalia alimenti una piattaforma di scambio di know-how a carattere regionale, interregionale e nazionale. Dal confronto costante con gli amministratori locali – evidenziato dalla presenza del sindaco di Monza Paolo Pilotto – nasce quella mentalità generativa che trasforma le singole esperienze aziendali in soluzioni condivise a vantaggio dei territori. In questa visione, la sinergia non è un semplice espediente organizzativo, ma diventa il motore di una transizione che intreccia sostenibilità ambientale, solidità finanziaria e resilienza climatica, in linea con le aspettative di cittadini sempre più esigenti.
Case history di aggregazione: dall’acqua ai rifiuti fino alle farmacie comunali
Il percorso di integrazione avviato da BrianzAcque e Brianza Energia Ambiente S.p.A. rappresenta l’esempio più evidente di come, unendo patrimonio tecnico e risorse economiche, sia possibile chiudere il cerchio della gestione dei rifiuti e garantire servizi idrici di livello superiore. I presidenti Enrico Boerci e Mario Carlo Novara hanno illustrato una road map che prevede investimenti coordinati, l’adozione di piattaforme digitali condivise e il potenziamento delle infrastrutture esistenti. L’obiettivo dichiarato è creare un sistema che, partendo dalla raccolta differenziata, arrivi fino al recupero di materia ed energia, traducendo la logica dell’economia circolare in benefici concreti per famiglie e imprese locali.
Su un’altra scala territoriale, l’intesa tra Gruppo CAP – guidato dal Direttore generale Michele Falcone – e Aemme Linea Ambiente Srl, diretta da Stefano Migliorini, dimostra che la collaborazione fra società specializzate può tradursi in massa critica, solidità finanziaria e potere negoziale sugli investimenti. Attraverso piattaforme congiunte di pianificazione, le due realtà stanno armonizzando i piani di sviluppo idrico e quelli di raccolta dei rifiuti, in modo da offrire ai Comuni un interlocutore unico, capace di ridurre i costi di gestione e di accelerare l’adozione di tecnologie a basse emissioni. Tale sinergia favorisce anche una governance più trasparente, imperniata su obiettivi ambientali verificabili e su monitoraggi periodici condivisi con gli utenti.
La logica di espansione si manifesta pure nel percorso intrapreso da AGESP e dalla controllata Agesp Energia Srl – Gruppo Acinque, esposto dal Direttore generale Gianfranco Carraro e dall’amministratore delegato Emanuele Degni. In un contesto segnato dall’aumento dei costi delle materie prime e dal bisogno di servizi sempre più digitalizzati, l’integrazione delle due strutture punta a razionalizzare spese operative e, allo stesso tempo, a lanciare progetti di produzione di energia da rifiuti e di teleriscaldamento. Questa scelta, spiegano i vertici, permette di trasformare criticità contingenti in occasioni di rilancio, con un impatto positivo sull’occupazione e sulla competitività regionale.
La varietà delle collaborazioni non si ferma a rifiuti ed energia. Cristiano Canova, portavoce di LeComunali Farmacie in rete, ha illustrato un modello di acquisto congiunto dei farmaci che abbatte i costi e rende più efficiente la distribuzione delle terapie. Analogamente, Alberto Fulgione (portavoce di Green Alliance–Servizi per l’ambiente in Lombardia) e Raffaele Pini (Water Alliance – Acque di Lombardia) hanno mostrato come i contratti di rete possano valorizzare piattaforme di ricerca condivise, maxi appalti aggregati e progetti di formazione incrociata. Il messaggio è chiaro: collaborare conviene, e conviene a tutti.
Un nuovo protagonismo per i servizi pubblici locali
Le testimonianze raccolte durante l’evento confluiscono in una visione condivisa, sintetizzata dal Presidente di Confservizi Lombardia Yuri Santagostino: le utility non sono più il prolungamento operativo dei Comuni, ma attori industriali a tutti gli effetti, capaci di disegnare strategie di lungo periodo senza attendere imposizioni normative dall’alto. Sinergie, joint venture, aggregazioni e contratti di rete – ha ricordato Santagostino – nascono dal basso, in risposta a bisogni reali come la neutralità climatica, l’innovazione digitale e la stabilità tariffaria. Questa trasformazione si accompagna all’estensione del perimetro operativo delle aziende, che passano dall’erogazione di un singolo servizio alla gestione integrata di più settori, con ricadute dirette su occupazione qualificata, ricerca e sviluppo e attrazione di capitali.
A sostegno di questo cambiamento strutturale, Confservizi Lombardia continuerà a fungere da piattaforma di confronto, trasferendo pratiche di eccellenza e coordinando iniziative che spaziano dal servizio idrico all’igiene urbana, dalla filiera del gas al trasporto pubblico locale, fino alla sanità di prossimità e all’edilizia residenziale pubblica. La sfida, ricordano i protagonisti, è mantenere coesione e rapidità decisionale pur in presenza di realtà aziendali eterogenee per dimensioni e vocazione. Se la collaborazione resterà salda, le utility lombarde potranno affrontare la transizione energetica e la crisi climatica con strumenti finanziari più robusti, competenze aggiornate e una governance in grado di coinvolgere attivamente istituzioni, imprese e cittadini.
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