Il decreto Economia (D.L. n. 95/2025) introduce con l’articolo 14 un pacchetto straordinario di misure a favore del settore agricolo e agroalimentare, colpito duramente da eventi atmosferici estremi, crisi di mercato e difficoltà di accesso alla liquidità. Le disposizioni si articolano in un doppio canale di intervento: da un lato il rifinanziamento del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura; dall’altro l’attivazione di un fondo dedicato alle anticipazioni sui contributi PAC e ai ristori per i danni da maltempo.
Con l’art. 14 del D.L. n. 95/2025 “Disposizioni urgenti in materia di agricoltura” il decreto Economia introduce un pacchetto straordinario di misure a favore del settore agricolo e agroalimentare, colpito duramente da eventi atmosferici estremi, crisi di mercato e difficoltà di accesso alla liquidità.
ll provvedimento si concentra su leve strategiche come il sostegno alle imprese, la promozione dell’occupazione, il rafforzamento delle infrastrutture pubbliche e la gestione delle crisi derivanti da eventi naturali eccezionali.
In questo contesto, il Governo ha scelto di affiancare interventi strutturali a misure emergenziali, con l’obiettivo di tutelare la produttività, la coesione territoriale e la stabilità sociale, in particolare nei settori chiave per la tenuta economica nazionale.
Il comparto agricolo e agroalimentare italiano, infatti, è al centro di pressioni convergenti di natura climatica, finanziaria e produttiva, che ne mettono a rischio la continuità operativa e la redditività.
Le aziende agricole si trovano a dover fronteggiare:
– eventi climatici estremi e sempre più frequenti, come ondate di siccità, gelate tardive, grandinate improvvise, alluvioni e trombe d’aria;
– aumenti insostenibili nei costi di produzione, legati all’energia, ai fertilizzanti, alle sementi e ai mangimi;
– una crescente volatilità nei prezzi di mercato, aggravata da dinamiche geopolitiche e da squilibri nelle catene del valore agroalimentari;
– ritardi nei pagamenti dei contributi PAC (Politica Agricola Comune), che determinano carenze di liquidità anche in aziende sane e attive.
In questo scenario di criticità sistemica, il legislatore è intervenuto con l’art. 14 del DL 20 giugno 2025, che introduce una misura straordinaria e flessibile per garantire:
– liquidità immediata, attraverso anticipazioni sui pagamenti PAC ancora non corrisposti;
– ristori rapidi e mirati, per compensare i danni causati da eventi climatici eccezionali e fitopatie;
– sostegno alla stabilità del reddito agricolo e alla continuità produttiva, specialmente nelle aree interne e nei territori più esposti.
Con il decreto legge la dotazione del Fondo per l’innovazione in agricoltura è stata incrementata di ulteriori 47 milioni di euro per l’anno 2025.
Il Fondo è stato istituito per sostenere le imprese agricole, agromeccaniche, della pesca e dell’acquacoltura che investono in nuove tecnologie per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, di trattori di ultima generazione, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio idrico e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche.
La ratio dell’intervento è chiara: evitare l’interruzione delle attività economiche essenziali, tutelare il reddito agricolo e sostenere la resilienza del settore primario, anche in ottica di sicurezza alimentare nazionale.
Inoltre, il decreto prevede uno stanziamento ulteriore di 5 milioni di euro in favore degli allevatori colpiti dalla Peste Suina Africana. tali risorse si aggiungono ai 24 milioni di euro già stanziati dal Ministero e consentiranno di dare risposta a tutte le imprese che hanno subito danni a seguito della diffusione della malattia
La misura opera in raccordo con la normativa europea sugli aiuti di Stato e si affianca agli strumenti già esistenti, come i fondi mutualistici, gli interventi assicurativi agevolati e il Fondo di solidarietà nazionale.
Quali sono le misure previste
L’art. 14 in tema di disposizioni urgenti in materia di agricoltura si compone di due disposizioni principali:
1) rifinanziamento del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, istituito presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF).
Il Fondo potrà essere utilizzato per:
– la concessione di aiuti diretti in forma di contributi, prestiti o sovvenzioni;
– il supporto a investimenti produttivi e non produttivi;
– la gestione delle crisi connesse a eventi climatici eccezionali o a shock di mercato.
2) istituzione di un Fondo con dotazione iniziale di 30 milioni di euro per l’anno 2025, destinato a:
– anticipare il pagamento dei contributi PAC in favore delle aziende agricole beneficiarie;
– erogare ristori per i danni derivanti da eventi climatici eccezionali e da fitopatie o infestazioni parassitarie che abbiano compromesso raccolti, semine o cicli produttivi.
Inoltre, il decreto prevede uno stanziamento ulteriore di cinque milioni di euro in favore degli allevatori colpiti dalla Peste Suina Africana. tali risorse si aggiungono ai 24 milioni già stanziati dal ministero e consentiranno di dare risposta a tutte le imprese che hanno subito danni a seguito della diffusione della malattia.
Qual è il plafond del Fondo istituito
Per il solo anno 2025, l’art. 14 del decreto-Legge 20 giugno 2025 autorizza una spesa pari a 47 milioni di euro, iscritta nel bilancio del MASAF, per finanziare anticipazioni PAC e misure di ristoro.
Si tratta di risorse aggiuntive rispetto a quelle già stanziate su base pluriennale attraverso il Fondo per lo sviluppo del settore primario, il cui rifinanziamento è confermato, pur senza indicare un importo fisso.
Il Fondo sarà gestito dal Ministero dell’agricoltura con modalità operative che saranno definite mediante decreto ministeriale, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del D.L. n. 95/2025. |
Tale decreto attuativo stabilirà:
– le modalità di richiesta e concessione dell’anticipazione PAC;
– i criteri di priorità nell’erogazione dei ristori;
– le soglie minime e massime di intervento per azienda agricola;
– le forme di controllo e rendicontazione.
È prevista inoltre la possibilità di incremento del fondo con successivi provvedimenti, in caso di persistente emergenza climatica o crisi di liquidità nel settore.
Chi sono i beneficiari e i destinatari delle misure
I destinatari delle misure previste dall’art. 14 sono:
– le imprese agricole attive iscritte al registro delle imprese con codice ATECO agricolo, che abbiano subito danni produttivi o fitosanitari documentabili;
– i beneficiari PAC in attesa dell’erogazione dei titoli, anche in forma di anticipazione;
– i soggetti del comparto pesca e acquacoltura, per le misure attivabili tramite il fondo generale già istituito.
Possono accedere alle misure sia le aziende singole sia le forme associate, come cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori, purché in possesso dei requisiti previsti dalla normativa settoriale e in regola con gli obblighi contributivi e fiscali.
Quali sono le finalità dell’intervento
Le finalità delle “Disposizioni urgenti in materia di agricoltura” sono multiple e coerenti con l’approccio europeo alla resilienza agricola, ossia:
– garantire tempestività nell’erogazione degli aiuti, attraverso anticipazioni sulla pac che consentano alle imprese di disporre di liquidità prima della conclusione dell’anno agricolo;
– assicurare ristori rapidi in caso di danni da maltempo o eventi fitosanitari, con particolare attenzione ai territori più vulnerabili e alle colture più colpite;
– sostenere la continuità produttiva e la tenuta del reddito agricolo, evitando l’abbandono dei terreni e l’interruzione delle attività economiche in aree interne o marginali;
– rafforzare il presidio ambientale e il ruolo delle imprese agricole nella gestione del territorio, riconoscendo il valore multifunzionale del settore primario.
Nel complesso, l’art. 14 con le sue “Disposizioni urgenti in materia di agricoltura” rappresenta una risposta concreta e modulabile alle sfide climatiche e finanziarie che il settore agricolo sta affrontando, in una logica di intervento emergenziale ma strutturato, che potrà essere potenziato e rifinanziato nel corso dell’anno.
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