Domenica 29 giugno, nel verde della collina torinese, a Castagneto Po l’aria era intrisa di un profumo particolare, profumo di libertà, di rivalsa, di amore per il proprio territorio e per le proprie genti. L’occasione è stata l’incontro organizzato da Patto per il Nord, dal titolo “Il centralismo soffoca le diversità. Come difendere i nostri territori e costruire un futuro autonomo?. ”Relatori del convegno: on. Paolo Grimoldi, segretario politico federale “Patto per il Nord”, on. Renato Walter Togni segretario politico regionale “Patto per il Nord – Piemonte”, Valerio Naricos segretario politico “Movimento Zone Franche Montane”, Marina Pittau presidente “Movimento Zone Franche Montane” e Sindaco Comune di Mattie (To). Moderatore: Marcello Rossi (giornalista – publicista).
L’incontro ha costituito un importante momento di confronto e progettazione sul presente e il futuro delle aree montane e dei piccoli Comuni, zone troppo spesso penalizzate da scelte politiche centraliste e dall’assenza di misure strutturate.
L’incontro ha visto la partecipazione attiva di amministratori, cittadini, esperti e movimenti territoriali impegnati nella tutela e valorizzazione delle terre alte. L’on. Grimoldi ha evidenziato come la mancanza di una riforma federale, da cui dipende il funzionamento della macchina pubblica, impedisce agli amministratori locali di avere le giuste risorse per provvedere alle necessità del territorio e dei propri abitanti, dalla manutenzione di strade ed infrastrutture ai servizi ai cittadini in ambito sia sanitario che dell’istruzione, della cultura, della storia, dell’identità e delle tradizioni. E prosegue sottolineando come lo Stato centrale abbia continuato ad aumentare le accise, i pedaggi stradali, la pressione fiscale a carico di famiglie ed imprese, qui in Piemonte il Governo ha tagliato 470 mln che servivano all’asfaltatura delle strade Provinciali, ha tagliato 9 miliardi di euro destinati alle casse delle piccole Amministrazioni Locali nei prossimi 3 anni, però trova 13,5 miliardi per il ponte di Messina.
L’on. Togni ha delineato le priorità del Patto per il Nord in Piemonte: riconoscimento del valore strategico delle comunità montane e dei piccoli Comuni, piccoli in termini di numero di abitanti, ma non in termini di importanza, ampiezza e peculiarità del territorio, perché i comuni montani non chiedono assistenzialismo, ma strumenti per poter essere protagonisti del proprio futuro; contrasto allo spopolamento, rilancio dei servizi essenziali (strutture sanitarie efficienti e provviste di mezzi e sistemi di pronto intervento, scuole, trasporti, viabilità e reti di comunicazione, …), tutela dell’ambiente con particolare attenzione alla salvaguardia dei sistemi idrogeologici e boschivi, perché è inammissibile continuare ad assistere inermi agli ormai sempre più frequenti disastri ambientali arrecati da alluvioni, frane e violenti eventi atmosferici.
Marina Pittau e Valerio Narciso sottolineano come oggi la montagna affronti problemi quali crisi climatica, perdita di biodiversità, isolamento infrastrutturale e demografico. I relatori hanno sottolineato la necessità di politiche integrate che uniscano sviluppo economico, protezione ambientale e innovazione sociale, rimarcando l’importanza di attuare un sano federalismo, l’unico in grado di ridare dignità ai territori e una riforma strutturale, in grado di incentivare il reinsediamento, l’occupazione e la tenuta del tessuto sociale. Occorre attuare una politica che conceda agli Enti Locali, secondo i principi del Federalismo, l’autonomia legislativa, amministrativa e fiscale necessarie per salvaguardare, promuovere e valorizzare al meglio le caratteristiche, peculiarità, eccellenze e potenzialità del territorio e delle categorie produttive ivi presenti, anche attraverso l’applicazione di incentivi fiscali.
Servono politiche integrate che uniscano sviluppo economico, protezione ambientale e innovazione sociale.È emersa l’esigenza di una governance multilivello, dove le comunità locali abbiano voce nelle scelte strategiche. Il dialogo tra istituzioni, movimenti civici e amministratori è stato indicato come elemento chiave per affrontare le criticità con strumenti condivisi. La conferenza si è conclusa con un atto concreto e simbolico di forte valore politico:la sottoscrizione dell’Accordo di Programma, tra i rappresentanti istituzionali presenti, il Patto per il Nord e il Movimento Zone Franche Montane.
L’accordo impegna i firmatari a: promuovere congiuntamente la proposta di legge sulle Zone Franche Montane a livello regionale e nazionale; sostenere iniziative di cooperazione intercomunale nelle aree montane; lavorare per il riconoscimento istituzionale delle specificità fiscali, sociali ed economiche delle terre alte; attivare tavoli di lavoro permanenti per la programmazione di interventi integrati.La conferenza ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta. Non solo per la qualità dei contenuti espressi e la partecipazione attiva dei territori, ma anche per l’assunzione di un impegno formale e condiviso che potrà dare impulso concreto a politiche di sviluppo montano.La firma dell’Accordo di Programma sancisce l’inizio di un percorso concreto, unitario e condiviso, verso una montagna abitata, valorizzata e sostenuta.E a solo un giorno di distanza dal convegno di Castagneto Po (To) ecco verificarsi l’ennesima tragedia con l’esondazione del Torrente Frejus a Bardonecchia e la tragica morte di una persona portata via dalla violenza delle acque, … ma lo Stato centrale preferisce dare la priorità e stanziare 13,5 miliardi di € al ponte sullo stretto invece di dare la priorità ai piccoli Comuni, ai servizi ai cittadini, al rifacimento delle strade, agli ospedali, alla riforma delle pensioni, all’abbassamento della pressione fiscale…
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