ROVIGO – “Io non c’ero e sono libero di dare giudizi sia su questa amministrazione che sul passato, visto che la mia lista ha mantenuto la sua indipendenza, sempre” afferma Federico Frigato, Capogruppo della lista civica Rovigo si ama in una conferenza stampa organizzata per commentare il primo anno da sindaca di Valeria Cittadin (LEGGI ARTICOLO).
“Da un Sindaco al primo anno di mandato ci saremmo aspettati di conoscere le progettualità, le linee di sviluppo, le opportunità messe in campo, presentate o anche solo abbozzate, che delineassero un quadro di rilancio e di prospettiva futura, economica, culturale e sociale. Dopo 365 giorni, mi aspettavo che per ogni ambito fosse presentato ai cittadini, ai commercianti, alle imprese, un percorso per fermare il declino e l’irrilevanza della città. Ed invece… solo un autoincensamento su cose fatte – la maggior parte, guarda caso, in questi ultimi giorni. Ma finora cos’hanno prodotto?
In una città dove mancano investimenti, dove i commercianti continuano a chiudere le proprie attività, la Sindaca ha iniziato la sua disanima dallo sport. O meglio, dal rugby e dal Giro d’Italia. A tutti è chiaro il legame di questa città con il rugby, ci mancherebbe. Ma da qui a farne l’elemento centrale dell’azione amministrativa mi sembra per lo meno riduttivo, e soprattutto “furbesco”. Il milione lo hanno stanziato subito, anche se come è stato rilevato all’epoca, si potevano seguire altre strade, come il ricorso al credito sportivo. Le spese definitive per il Giro d’Italia le sapremo a breve (ho fatto una richiesta di accesso agli atti) ma non posso non rilevare i ringraziamenti sperticati ed eccessivi a Zaia, dopo che a pagare sono stati i cittadini di Rovigo con almeno 250 mila euro!
Che sosa è stato fatto per le altre realtà sportive importanti come, per esempio, basket, associazioni calcistiche, baseball, polisportive, ecc… che, oltre a dare visibilità alla città, svolgono quotidianamente un’azione educativa e sociale?. Non una parola sull’impiantistica sportiva, sulla necessità di nuove infrastrutture.
Per la riapertura del polo natatorio questa amministrazione non ha alcun merito specifico” dichiara Frigato. “La cosa, l’unica che dovevano fare loro, ovvero la sistemazione della vasca esterna, continuano a procrastinarla. Entro maggio, entro giugno. Ora siamo a luglio ed è ancora chiusa.
Proposta: perché, come fanno in altre realtà, visto il caldo tropicale ed i disagi conseguenti, non hanno previsto, ad esempio, l’ingresso gratuito con ombrellone e lettino per gli over 70?
Il primo bilancio politico del Sindaco poteva e doveva avere altri capisaldi. Anche uno spessore diverso” dichiara Frigato che prova a sintetizzarli.
Pianificazione urbanistica e Sviluppo economico
“Non c’è stato un minimo cenno a quale idea di capoluogo vogliono realizzare. Si è parlato di urbanistica solo per dire che è stata fatta una riorganizzazione – che prima mancava – e per difendere il dirigente che, in campagna elettorale, proprio il centrodestra aveva messo nel mirino a causa dei ritardi nelle pratiche. Cos’è cambiato? Adesso va tutto bene? Perché non chiedere agli ordini professionali cosa ne pensano?
Al di là di questo aspetto, in un anno hanno portato in aula solo le osservazioni alla variante del piano degli interventi derivanti dalla passata legislatura. A che punto sono la revisione del piano particolareggiato dell’Interporto ed il piano del traffico? Cosa vogliamo farne dell’area interportuale e dell’intermodalità?
Ricordo gli impegni presi dalla Sindaca su questi aspetti, anche con le associazioni di categoria. Ma quali passi in avanti si sono compiuti? Quale revisione al Pgtu (piano generale del traffico urbano) ed al piano della mobilità? E, ancora, quali modifiche e miglioramenti al biciplan dato che si contestavano le piste ciclabili?
Come si stanno muovendo con riferimento all’ex caserma Silvestri? E per il tribunale? O, ancora, ci sono interlocuzioni e idee per la Banca d’Italia. A questi vuoti urbani, aggiungiamo il centro commerciale Le Torri e, soprattutto, l’ex Maddalena. Cosa vogliono farci?
È necessario evitare ulteriori ritardi, facendo sentire la propria voce a livello istituzionale per definire le grandi incompiute.
Qual è l’indirizzo di sviluppo che vogliono dare a Rovigo? Da queste scelte dipendono il volto urbanistico e strutturale della città futura, con implicazioni sui servizi e sulla viabilità. Se parliamo del nodo viario con il completamento della Passante Nord e lo sviluppo dell’area tra la tangenziale e Viale Porta Adige, quali sono gli aggiornamenti. Mi sembrano tutte promesse andate in dimenticatoio.
Stanno sbandierando la realizzazione delle rotatorie di Boara e Borsea. Ma qual è lo stato dell’arte? Dove sono i progetti e, soprattutto, dove sono gli accordi con Anas? Qual è la situazione sui progetti Pnrrr? Perchè non vengono in aula a riferire?.
Collegato al concetto di sviluppo vi è il tema delle società partecipate: Interporto, As2, As, Rovigo Spa, Ecoambiente. Serve un quadro complessivo. Non si può continuare a trattare le singole questioni in solitaria, tentando di far valere il numero di abitanti o le quote. È necessario coinvolgere il territorio e le associazioni di categoria, il mondo bancario per una riorganizzazione complessiva, partendo dagli errori del passato. In primis la messa in liquidazione del Consvipo che in un momento storico come questo sarebbe stato fondamentale per la progettazione ed i fondi europei, Pnrr, fondi regionali, ecc… miopia totale!
Due proposte: gli stati generali delle società partecipate e bloccare la liquidazione del Consvipo per trasformarlo in Agenzia per lo sviluppo a disposizione degli enti locali e del mondo dell’impresa.
Commercio, Turismo e Cultura
Il secondo filone al centro della relazione della Sindaca doveva riguardare assolutamente commercio, turismo e cultura. Al di là di qualche accenno di problemi collaterali non risolti (tipo il parcheggio) e alla solita analisi che i negozi sono sfitti, che c’è la crisi economica, che la città invecchia… nessuna proposta ed azione messe in campo per provare ad invertire una rotta destinata a portare il deserto in città.
Proposte: nelle altre città si sperimentano start-up commerciali, tempory store, forme di incentivazione ed abbattimento delle tasse, almeno per un periodo iniziale. Si prova a valorizzare ed incentivare l’imprenditoria giovanile e femminile anche con l’ausilio di fondi europei e non solo, e l’assistenza di uffici e strutture ad hoc. Si creano le condizioni per calmierare gli affitti e favorire l’incontro tra domanda e offerta. Da noi zero!
Nulla è stato fatto sul piano del turismo. E, pochissimo dal punto di vista della cultura. Secondo la Sindaca si è rilanciato il Museo dei Grandi Fiumi. Davvero? Se n’è accorta solo lei. Ha portato come esempio il festival dell’ambra. Peccato sia una iniziativa alla quale il Comune partecipa solo perché concede lo spazio.
Da un anno continuiamo a sostenere che senza un progetto di lungo periodo di valorizzazione del nostro patrimonio culturale e senza un progetto di marketing turistico veri, non può esserci rilancio nemmeno commerciale.
Teatro Sociale. Il nostro è un teatro di eccellenza. Ma i punteggi dati dal Ministero non rispecchiano le ingenti risorse investite. Qual è il problema?
Ho visto il potpourri di eventi per il periodo estivo. Coverband, musica dance, serata venezuelana al museo (giustamente per valorizzare la nostra identità!).
Segnalazione: in tutto questo non è stato pensato un solo evento per le frazioni. Non il cinema, non una rassegna di teatro amatoriale, non un evento per i bambini. Questo è l’interesse verso quelle comunità. Le frazioni erano e sono abbandonate.
Lavori pubblici e Manutenzioni
Continuo a ritenere questo ambito completamente deficitario. Sul piano dei Lavori pubblici, oltre agli sbandierati progetti delle rotatorie – di cui peraltro non è dato sapere – non si è mosso nulla. Il cantiere Pinqua di viale Oroboni (precedente amministrazione) e poi?
Si è esaltato il piano delle asfaltature come successo storico. Peccato che alla propaganda non corrisponda la percezione dei cittadini. In 12 mesi abbiamo letto del grande piano delle manutenzioni, del grande piano della pulizia delle caditoie, del grande piano degli asfalti. La verità è che basta girare per la città e soprattutto per le frazioni per vedere lo stato disastroso della segnaletica, delle strade e dei marciapiedi. Dove sono gli operai del Comune? Quanti ne hanno assunti? Zero!
Grandi foto per la riapertura dei giardini delle Torri (LEGGI ARTICOLO). Ma la situazione degli alberi lungo i viali e nei parchi e nei giardini è monitorata? Ci sono decine e decine di alberi morti. Chi se ne occupa? E’ previsto un piano di intervento? Dobbiamo aspettare anche per questi la Soprintendenza oppure se ne occupa Asm Rovigo? Serve un servizio efficiente per il verde pubblico!
Segnalo che in molti giardini vengono lasciati i ceppi degli alberi tagliati e non vengono triturati con conseguente pericolo per le persone e mezzi.
Inoltre, rimangono sul tavolo gli aspetti legati agli interventi antiallagamenti. Le pulizie delle caditoie sono un primo passo ma bisogna pensare a bacini di laminazione o interventi simili, come stanno facendo altri Comuni (Badia Pol., Rosolina, ecc..). Si attivi la giunta per riconoscere lo stato di calamità e gli indennizzi relativi alla tromba d’aria dell’anno scorso (visto che si vantano tanto dell’amicizia con Zaia!).
Sanità e Sociale
Anche su questo Cittadin è scivolata abbastanza velocemente citando l’appartamento di sgancio e lo sportello abitare. Bene, ottime iniziative. Ma isolate. C’è l’enorme partita degli ATS (ambiti territoriali sociali) da affrontare cercando di superare l’impasse derivante dal fatto che Rovigo non è capofila e per definire il tipo di organizzazione, le tutele per i lavoratori, le risorse e servizi da trasferire.
C’è il tema fondamentale della sanità, delle liste d’attesa, dei servizi sul territorio sui quali la Sindaca potrebbe farsi sentire il Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 5 Polesana. Delle difficoltà che molte comunità stanno vivendo per l’assenza del medico di base e di servizi di assistenza adeguati. Anche su questo il silenzio.
Sul presunto accordo sull’Iras avremo modo di parlare visto che sarà oggetto del prossimo consiglio (ed oggi commissione).
Anche qui rilevo alcune questioni: l’incoerenza di percorso di questa Amministrazione che è transitata per varie posizioni, accompagnata per mano dalla Regione (era il primo obiettivo che c’eravamo dati. È stato messo un po’ discussione dall’obbligatorietà di quel passaggio verso un’esternalizzazione dei servizi che non ha avuto un buon esito. E quindi ci siamo rimboccati di nuovo le maniche con la Regione La Regione ha dimostrato sensibilità per Rovigo e il territorio!!! sedersi ad un tavolo con una parte amica ha la sua importanza). Adesso toni trionfalistici, ma rimane comunque il nodo di Casa Serena.
(Casa Serena resta un grosso problema che rischia di diventare un vuoto urbano. Vedremo se con qualche privato, se con qualche progettazione particolare. Non escludiamo nulla: se ci possano essere fondi per rivitalizzare la zona, magari con un bel parco, o con un privato… anche l’abbattimento. Mi pare di capire che sia poco salvabile dal punto di vista della struttura. Qualcuno potrà pensarci di farci qualcosa… c’è già una delibera di Giunta regionale che ha previsto un cambio di destinazione d’uso). Ha sostenuto la Sindaca. Peccato che nei pareri dei dirigenti allegati alla delibera tutta questa certezza non ci sia.
Proposta: Casa Serena è un patrimonio della città. Quel luogo va recuperato e trasformato in un’eccellenza dei servizi socio assistenziali. Siamo indietro rispetto ad alcune malattie neurodegenerative ed ai servizi collegati. Un polo per la riabilitazione e per i servizi alla persona. Prima di pensare all’ennesima speculazione edilizia proviamo a ragionare su questo.
Sicurezza e Polizia locale
Checché se ne dica, a Rovigo c’è un problema sicurezza. Cominciano a susseguirsi con una certa continuità episodi di aggressioni, violenza (LEGGI ARTICOLO), atti osceni, ecc… Ma, al di là di una disamina dei luoghi poco sicuri, non ci sono state azioni concrete.
Apprendo che, dopo che più di una volta ho sollecitato la Giunta a portare avanti il progetto redatto da AS2 già nel 2023 per la videosorveglianza del centro e, soprattutto delle frazioni, adesso finalmente partecipano ad un bando della Prefettura, proprio con quel progetto. Evviva! Non è elegante dire: ve l’avevo detto, ma è così. Tanto che in quell’occasione ho inaugurato (#glielodiciamonoi).
Polizia locale.
La situazione è al limite del collasso. Si sono spese centinaia di migliaia di euro per strumentazione (taser, bodycam, software) e mezzi, trascurando l’aspetto principale: il personale. I numeri sono impietosi. Quando va bene, un paio di pattuglie che dovrebbero controllare le nostre strade, gli incroci, le scuole ed eventuali situazioni di pericolo. Il quadro è decisamente deficitario.
Se a questo aggiungiamo le ferie, i turni di riposo e i permessi dovuti, l’assenza e le difficoltà del corpo di Polizia locale sono sotto gli occhi di tutti. Ed infatti, continuo a dirlo, in alcuni quartieri e frazioni non si vede un agente da mesi, se non da anni.
Oggi non vengono garantiti nemmeno i dovuti straordinari al personale che si mette a disposizione per le attività serali, per gli eventi. Non c’è un progetto e non ci sono obiettivi. Manca il terzo turno serale che potrebbe essere utile proprio con riferimento agli episodi citati.
Va bene la collaborazione con l’Associazione nazionale Polizia di Stato, i cosiddetti “nonni vigile” ma questo dovrebbe essere un di più, un corollario, non l’attività principale.
Ambiente
È il vero assente in quest’anno di consiliatura. Rovigo è tra le città più inquinate d’Italia e dove si avvertono di più i cambiamenti climatici. A parte la farsa delle domeniche ecologiche “ritoccate” non c’è stata una sola azione della giunta in questo senso.
Anzi. Quando hanno preso una decisione, hanno “regalato” alle comunità di Sarzano e Mardimago un ulteriore impianto, quello per la produzione di biometano, fregandosene dei cittadini e delle loro legittime opposizioni. Fregandosene dei problemi di traffico e velocità che incombono su quei paesi (è passato un altro anno senza un minimo intervento).
Al contempo, ho presentato una mozione sulle Cer, le comunità energetiche rinnovabili invitando l’Amministrazione ad attivarsi in vista dei finanziamenti del Mase, Ministero dell’Ambiente e della Sostenibilità energetica, per Comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti.
Un’iniziativa concreta per sostenere davvero la transizione ecologica; abbattere le bollette di famiglie e imprese; coinvolgere cittadini, associazioni, le parrocchie e realtà locali; valorizzare le società partecipate come motori di sviluppo; sfruttare i fondi Pnrr destinati anche a Rovigo (fino al 40% a fondo perduto).
Ovviamente dalla giunta tutto tace. Ho letto il parere tecnico (favorevole) nel quale si fa presente che il Comune ha aderito, grazie alla Provincia, ad un progetto regionale ed al Patto dei sindaci con l’intento di partecipare – quando ci sarà – al bando della Fondazione Cariparo di 2,5 milioni complessivi. Perché uno esclude l’altro? E quando sarà?
Mi pare di capire che non ci sia volontà a partecipare, ad attivarsi con il proprio territorio comunale e con i cittadini, le associazioni di Rovigo… forse perché c’è da lavorarci e da mettere insieme più soggetti. Se non ci fosse la Fondazione questo territorio imploderebbe del tutto. O forse è quello che qualcuno spera?
CONCLUSIONI
Un anno di Amministrazione che è sembrato un’eternità. Nonostante l’ampia maggioranza numerica all’interno dell’aula consiliare, tra l’altro allargata in corso d’opera, la stabilità politica non è un elemento certo e determinante. Due assessori letteralmente cacciati senza un apparente motivo. Una coalizione dove Forza Italia con poco più del 6% dei voti la fa da padrona grazie al suo segretario, la Lega è praticamente inesistente e Fratelli d’Italia – che solo per il numero di consiglieri potrebbe determinare la linea dell’Amministrazione – è continuamente alle prese con lotte tra gruppi e sottogruppi, veti personali, e finisce per subire le decisioni che arrivano da Palazzo Nodari e che sembrano dettate da contrasti caratteriali e da iniziative che di politico-amministrativo hanno ben poco.
Questo primo anno ha evidenziato ancora di più l’incapacità e l’inconsistenza dei partiti. Nessuna idea, nessuna proposta. Solo beghe per le poltrone.
Ritengo che la decisione della Sindaca di non nominare l’ottavo assessore sia l’unica strada percorribile. Difficile peggiorare la situazione attuale. Almeno così risparmiamo un po’ di denaro pubblico.
La sindaca si è dichiarata orgogliosa del rapporto con i cittadini? Bene! Ma il presenzialismo (che contrasta sicuramente con quanto avveniva in passato) deve essere accompagnato dai fatti e dalla progettualità. Alla città non servono PR o animatori di feste. Servono amministratori accorti, lungimiranti e possibilmente capaci di pianificare la Rovigo dei prossimi anni. Certo, stando in mezzo alle persone. Ma non solo in mezzo alle persone.
Ed è orgogliosa del bilancio di quest’anno? Francamente un’Amministrazione che si trova con tre settori in agitazione (Polizia locale, servizi sociali e As2) credo non possa lodarsi. Oltre alle belle e vuote parole, è ora di assumersi delle responsabilità e compiere delle scelte.
Tolte le luci e i nastrini, rimane una città orfana di programmazione e di visione che, purtroppo, vive esclusivamente alla giornata. E le cose elencate lo dimostrano.
La città non ha più tempo da perdere. Servono decisioni e capacità ma, soprattutto, un cambio di passo deciso. Insomma, meno lustri e più sostanza.”
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