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Tesserino NFC per gli Architetti a Roma: identità digitale, servizi e formazione smart | Articoli


Un Ordine professionale connesso al presente (e proiettato al futuro)

Il concetto di “Ordine” conserva un significato profondo e pubblico: organizzare e tutelare una professione. Ma in uno scenario sempre più frammentato e multidisciplinare, questo ruolo richiede nuovi strumenti.

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Il tesserino NFC – introdotto dall’Ordine degli Architetti di Roma, spiega Paolo Anzuini – risponde proprio a questa sfida, trasformando l’albo da archivio statico a rete professionale attiva e digitale.

 

Architetti in Italia: tanti micro studi, poca rete

Secondo i dati del CNAPPC, ISTAT e vari rapporti di settore, il mondo dell’architettura italiana è ancora dominato da realtà individuali o micro-studi. Circa il 60-70% degli architetti lavora da solo, mentre i piccoli studi (2-3 persone) rappresentano un ulteriore 20-25%. Solo una piccola minoranza supera le 10 persone, e questo accade di solito in presenza di grandi progetti pubblici o internazionali.

  

In questa intervista Paolo Anzuini, Consigliere OAR con delega ai servizi agli iscritti, racconta l’origine del progetto, le funzionalità già attive e le prospettive di sviluppo di un ecosistema digitale pensato per innovare il rapporto tra professionista e Ordine, semplificare i processi e rafforzare il senso di appartenenza.

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Oggi l’Ordine degli Architetti PPC di Roma conta ben 19.043 iscritti, di cui 18.141 per la sez. A (Albo Architetti) e 900 per la sez. B (Albo Architetti Iunior).

    

Business card con tecnologia NFC per gli iscritti all’Ordine professionale

Paolo, iniziamo dall’idea: da dove nasce l’esigenza di introdurre un tesserino digitale con tecnologia NFC per gli architetti iscritti all’OAR?

L’idea è nata mentre lavoravo nel mio studio, all’interno di uno dei più virtuosi incubatori di startup in Italia, LVenture (oggi ZEST), situato in una delle ali della stazione Termini di Roma. In quel periodo stavo preparando il materiale per la presentazione di un eco dive resort nel Sud-est asiatico e mi sono posto una domanda pratica ma significativa: in che lingua stampare i biglietti da visita? E quali informazioni includere?

Nel confronto con altre realtà presenti nell’incubatore, ho conosciuto una startup che stava sviluppando una tecnologia innovativa basata su NFC (era il settembre 2018). Ho subito colto il potenziale di quella soluzione, immaginandone un’applicazione utile anche per noi architetti: un sistema per certificare l’iscrizione all’Ordine e i propri dati professionali direttamente attraverso una piattaforma ufficiale.

Pensiamo, ad esempio, alla certificazione del profilo LinkedIn o ad altre attestazioni che richiedono conferme esterne: un sistema simile avrebbe potuto rendere tutto più immediato e sicuro, validando automaticamente la qualifica di Architetto. Qualche anno dopo, nel 2021, ho deciso di proporre concretamente l’idea all’Ordine degli Architetti. Oggi, dopo tanto lavoro, quella visione è diventata realtà.

 

Badge digitale avanzato: i vantaggi

Non si tratta solo di una tessera di riconoscimento. Si trasforma in un punto di accesso sicuro e intelligente a una rete professionale dinamica, permettendo agli iscritti di:
Certificare in tempo reale la propria iscrizione e il proprio status professionale, grazie all’integrazione con il database dell’Ordine professionale;
Accedere con semplicità ai servizi digitali erogati dall’Ordine, come formazione, eventi, bandi e comunicazioni riservate;
Connettersi con altri architetti durante incontri, workshop e fiere, scambiando in modo immediato informazioni professionali, competenze e progetti;
Favorire fiducia e trasparenza, grazie a badge riconosciuti e tracciabili;
Raccogliere dati aggregati utili per analisi, miglioramento dell’offerta formativa e sviluppo di reti collaborative.

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Obiettivi del nuovo strumento: efficienza e trasparenza

Quali sono i principali obiettivi che vi siete posti con questa iniziativa? Più efficienza nei processi interni, più trasparenza verso l’esterno, o entrambe le cose?

Senza dubbio entrambe. La riconoscibilità, la valorizzazione e la tutela della figura dell’architetto non possono restare concetti astratti, ma devono tradursi in pratiche concrete e quotidiane. Questa tecnologia, applicata all’albo professionale, rende tutto ciò tangibile e facilmente accessibile. Inoltre, molti colleghi non conoscono tutti i servizi gratuiti messi a disposizione dall’Ordine: il tesserino diventa anche uno strumento per far emergere queste opportunità.

 

Come funziona il tesserino con tecnologia NFC


Il tesserino lo definisci “intelligente” e multifunzione: ci spieghi, in concreto, come funziona? Cosa succede, ad esempio, quando un architetto lo avvicina a un lettore NFC durante un evento formativo?

Il tesserino digitalizza la figura dell’architetto, rendendolo più autonomo e responsabile nella gestione della propria attività.

In particolare, per quanto riguarda gli eventi formativi, la funzione NFC – che mi auguro venga presto pienamente implementata dal prossimo Consiglio – permetterà di eliminare le lunghe file per la registrazione. Basterà avvicinare il tesserino per registrare automaticamente l’ingresso e l’uscita, rendendo immediata anche la verifica dei crediti.

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Dal curriculum dinamico alla certificazione dei CFP: i vantaggi per gli iscritti

Una delle novità più interessanti è la possibilità di integrare un CV dinamico e aggiornabile. Come funziona questo aspetto? L’architetto può gestirla in autonomia?

A Roma offriamo molti servizi. Come delegato ai servizi agli iscritti, con il sostegno del Consiglio, siamo riusciti a realizzare una serie di strumenti utili.

Ad esempio, ogni iscritto può accedere alla propria area riservata per generare un CV, scaricare documenti fondamentali – come la lettera d’incarico – e molto altro. Tutto questo sarà integrato nel nuovo tesserino digitale con tecnologia NFC.

 

Dal punto di vista della certificazione dei CFP, il sistema automatizza tutto? Ci saranno comunque dei controlli o validazioni manuali?

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L’obiettivo è digitalizzare tutto e renderlo disponibile in tempo reale. Vogliamo integrare anche l’intelligenza artificiale (AI) per suggerire percorsi formativi personalizzati, fino alla certificazione completa del percorso stesso. La formazione deve essere percepita come un’opportunità, non un obbligo.

L’Ordine dei Medici, che ha introdotto la formazione obbligatoria 15 anni prima di noi, oggi non ha problemi: un medico medio ottiene anche il doppio o il triplo dei crediti richiesti, perché ha compreso che la formazione è sinonimo di crescita e competenze.

 

Verifica digitale dei requisiti professionali: uno standard per la trasparenza nelle selezioni


Pensando ai committenti pubblici e privati: la funzione di “verifica” tramite scansione del badge può diventare uno standard anche in fase di gara o selezione?

Assolutamente sì. Puntiamo proprio a superare il sistema delle autocertificazioni grazie alla tecnologia. Questo approccio è parte integrante del nostro programma politico per il mandato 2025/2029.

 

Inclusività e transizione digitale

Una domanda inevitabile: avete pensato a come potrebbero reagire i professionisti meno digitali, ovvero quelli che non hanno particolare familiarità con la tecnologia o con strumenti NFC?

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Qualche anno fa sarebbe stato più difficile, ma oggi tutti utilizziamo strumenti simili: dalla tessera sanitaria al bancomat. Questo tesserino sarà un segno distintivo della nostra professione e contribuirà a valorizzare anche il ruolo degli Ordini. Spero che riusciremo ad estendere il progetto anche all’Ordine degli Ingegneri di Roma, coinvolgendo quasi 50.000 professionisti. Il cambiamento che stiamo promuovendo è un’opportunità per riconnettere gli iscritti. L’Ordine deve diventare un punto di riferimento quotidiano per i suoi membri. Sarà nostro compito accompagnare chi è meno abituato al digitale, affinché possa integrare facilmente questa tecnologia nella pratica professionale, diventando così più competitivo e riconoscibile.

 

Avete previsto un affiancamento o una formazione per gli iscritti che non sono nativi digitali?

Sì, sarà il prossimo Consiglio dell’Ordine a pianificare e attuare le attività formative dedicate.

 

Un ecosistema aperto e scalabile: integrazioni con altri servizi e scenari futuri


Il tesserino digitale può in futuro integrarsi con altri servizi, oppure è pensato solo per uso interno all’Ordine?

È uno strumento assolutamente aperto, dinamico e proiettato verso il futuro. Abbiamo già previsto, ad esempio, agevolazioni per l’accesso ai musei civici tramite tecnologia TAP, e stiamo lavorando a molte altre iniziative pensate esclusivamente per gli architetti iscritti a Roma e provincia.

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Un modello replicabile a livello nazionale

Guardando oltre Roma: pensate che questo modello possa essere replicato a livello nazionale?

Credo sia inevitabile. Il futuro è nelle nostre mani e dobbiamo puntare a connettere sempre più persone e professionisti.

 

Architetti in rete: una nuova visione dell’Ordine


Cosa puoi dirci sull’iniziativa “Architetti in rete”? Questa iniziativa la state sviluppando di pari passo con il tesserino NFC?

Questa trasformazione rappresenta un vero passaggio culturale. L’albo non è più solo un elenco da consultare, ma una piattaforma interattiva da cui partire per costruire collaborazione, aggiornamento e innovazione.

La tecnologia NFC è solo il primo passo. La vera svolta sarà nella disponibilità dei professionisti a fare rete, a vedere nei colleghi non dei concorrenti, ma alleati con competenze complementari.

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Più che un badge, un ecosistema professionale 

L’introduzione del tesserino NFC per gli architetti romani rappresenta più di un semplice aggiornamento tecnologico: è il simbolo di un nuovo modo di vivere la professione, in cui l’Ordine non è solo garante ma anche facilitatore di connessioni, opportunità, innovazione. Una sfida culturale che parte da Roma, ma guarda lontano. Anche gli Ordini professionali guardano alla transizione digitale.

Il 4 luglio 2025, alla Casa dell’Architettura di Roma, si terrà la cerimonia ufficiale di consegna dei primi 700 tesserini digitali dotati di tecnologia NFC.



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