Microcredito

per le aziende

 

Dazi doganali cosa sono — idealista/news


Continua il braccio di ferro tra la Ue e gli Usa anche se per ora non si vede all’orizzonte neppure l’ombra di un compromesso soddisfacente per entrambe le parti.  La questione relativa ai dazi non è solo un problema di cui devono discutere gli addetti, ma una preoccupazione che riguarda da vicino tutti gli abitanti della Ue: qualora dovessero scattare i cosiddetti “controdazi”, il loro potere d’acquisto, rispetto alle merci provenienti da oltre Oceano, ne uscirebbe infatti fortemente limitato. 

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

Dazi USA, cosa succede senza un accordo

Senza un nuovo accordo, gli Stati Uniti infatti si preparano ad applicare dazi del 50% su tutte le importazioni provenienti dall’Unione Europea dal 9 luglio ( la misura inizialmente prevista per il 1° giugno è stata rinviata dal presidente Donald Trump).

Per ora appare quindi prematuro fare delle ipotesi, anche se, molte associazioni di categoria hanno lanciato l’allarme sulle possibili conseguenze in alcuni settori produttivi italiani tra cui l’agroalimentare e l’indotto della meccanica e della farmaceutica italiana. Gli americani continueranno ad acquistare i prodotti Made in Italy anche se aumenterà il loro prezzo? E la Ue quali misure potrebbe adottare per proteggere la produzione europea?  Difficile in questo momento formulare previsioni, ma è bene ricordare che da sempre i mercati devono far fronte agli accordi di scambio. Il problema non sono quindi i dazi in quanto tali, ma il loro livello relativo rispetto alla domanda di merci provenienti dall’Europa.

USA-Europa, fatti e cifre

Per comprendere il possibile impatto dei dazi americani sull’economia dell’Unione europea bisogna fare il punto della situazione. 

Se si guarda ai dati relativi al 2024 e resi noti dalla stessa Ue,  gli scambi transatlantici di beni e servizi hanno superato i 1 680 miliardi di euro. Se si guarda solo ai beni, il valore delle importazioni della UE dagli USA è di 334,8 miliardi di euro mentre il valore delle esportazioni della UE verso gli Usa è di 532,3 miliardi di euro.

I beni più esportati dalla UE negli Usa sono i prodotti medicinali e farmaceutici, i veicoli stradali e le attrezzature e i macchinari industriali generali mentre i beni più importati nella UE dagli Usa sono prodotti petroliferi e materiali connessi, prodotti medicinali e farmaceutici, macchinari e apparecchi di generazione di energia elettrica.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

La soluzione più auspicabile: dazi al 10% come per l’Inghilterra

Il tira e molla tra gli Usa e i suoi partner commerciali in materia di dazi sta già avendo delle conseguenze come ha dichiarato Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, nel suo messaggio mandato il 23 giugno all’assemblea annuale dei soci dell’American Chamber of Commerce in Italy, AmChamItaly.“Nel negoziato sui dazi varrebbe la pena di chiudere al più presto possibile anziché lasciare che l’incertezza continui a frenare scambi ed investimenti”. 

“Gli inglesi – ha sottolineato il ministro dell’Economia – hanno appena chiuso al G7 di Kananaskis un accordo su dazi attorno al 10% e credo che sia impossibile per l’Unione europea strappare condizioni migliori. Forse vale la pena di chiudere al più presto anche noi al 10%”.

Un dazio al 10% si prefigura sempre di più come l’ipotesi a cui auspicare anche perché ritenuto sostenibile dalle imprese italiane che esportano negli Usa.

Dazi, chi li paga davvero?

I dazi sono prelievi fiscali sulle importazioni di merci. L’obiettivo principale dei dazi è promuovere le imprese e i posti di lavoro locali e proteggere l’industria interna dalla concorrenza sleale.

Sono generalmente espressi in termini ad valore (ossia in percentuale di un valore dichiarato delle merci) o in termini assoluti (ad esempio 100 euro per tonnellata). I dazi generano entrate per chi li applica ma aumentano i prezzi dei prodotti importati: in questo modo  i prodotti fabbricati internamente diventano più convenienti in termini di prezzo.

Ad esempio, se la Ue impone dei “controdazi” del 20% sui dispositivi elettronici provenienti dagli Usa, un’azienda che importa uno smartphone del valore di 300 euro paga 60 euro di dazi. Ovviamente però, l’azienda può decidere di trasferire questo costo aggiuntivo sui clienti e quindi alzare il prezzo finale richiesto per l’acquisto dello smartphone.

Il mercato unico dell’UE, un’area esente da dazi

Con l’istituzione dell’unione doganale nel 1968 sono stati eliminati i dazi tra gli Stati membri dell’Ue, creando un mercato unico in cui merci, servizi, capitali e persone circolano liberamente.

In assenza di dazi le imprese possono operare a costi inferiori, espandersi più facilmente al di là delle frontiere e accedere a una clientela più ampia. I consumatori beneficiano di una maggiore scelta e di prezzi migliori. Grazie all’unione doganale le autorità doganali di tutti i paesi dell’Ue collaborano come se fossero una sola. Applicano gli stessi dazi alle merci importate nel loro territorio da paesi terzi.

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

Per quanto riguarda i dazi, l’Unione europea segue i principi e le norme stabiliti dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), di cui è membro dal 1995. Anche tutti gli Stati membri dell’UE fanno parte dell’OMC a pieno titolo.

L’Ue negozia accordi commerciali con i paesi terzi per ridurre i dazi e agevolare gli scambi. Le merci importate nella Ue dal resto del mondo sono già soggette a dazi conformemente alle norme e ai principi dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Il vero problema dei falsi dazi interni 

L’Unione europea è un’unione doganale: non esistono dazi tra i Paesi membri. Tuttavia, nel suo intervento all’assemblea annuale di Confindustria a Bologna a fine maggio, Giorgia Meloni ha chiesto all’Unione Europea di eliminare i cosiddetti “dazi interni” accusando Bruxelles di penalizzare le imprese con barriere economiche autoimposte. 

Quindi si parla di “dazi interni” in realtà ci si riferisce alle cosiddette “barriere non tariffarie” (BNT):  non sono dazi espliciti, ma hanno un effetto simile nell’ostacolare la libera circolazione e aumentare i costi all’interno dell’UE. 

Detto in altri termini,  nonostante in questo momento l’attenzione sia rivolta agli Usa, anche in Europa il passaggio delle merci da un paese all’altro trova ancora oggi limitazioni in regolamenti nazionali divergenti, requisiti tecnici differenti, controlli burocratici o autorizzazioni complesse. Possono persino esserci  differenze nazionali in aree come la sicurezza dei prodotti, gli standard ambientali, i requisiti di etichettatura e le specifiche tecniche. Se un prodotto deve essere leggermente modificato o nuovamente certificato per soddisfare standard diversi in ogni Stato membro, ciò aggiunge costi e complessità, creando di fatto una barriera al commercio.

Dazi doganali in Italia, chi li riscuote

La dogana in Italia, gestita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è l’organismo responsabile del controllo delle merci che entrano ed escono dal territorio dell’Unione, applicando tasse e dazi come previsto dalle norme nazionali e da quelle dell’Unione europea. Il suo funzionamento prevede il controllo delle spedizioni, la verifica della conformità della merce con i documenti e il calcolo e la riscossione di dazi e tasse. Lo sdoganamento è il processo che comprende tutte le operazioni necessarie per liberare le merci dalla dogana, assicurando che siano conformi alle normative e che tutti gli obblighi fiscali siano stati compiuti.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

La dogana controlla le merci in entrata e in uscita per garantire il rispetto delle normative, la sicurezza delle transazioni commerciali e la riscossione di eventuali dazi e tasse.

I dazi doganali si basano su una tariffa specifica (TARIC) e vengono applicati in percentuale sul valore della merce, a volte considerando anche il costo del trasporto. In genere, l’importatore è responsabile del pagamento dei dazi e delle tasse doganali. Possono esserci esenzioni, ad esempio per spedizioni di valore limitato o provenienti da paesi con accordi commerciali specifici.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio