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Apprendistato di riqualificazione in breve

Cos’è l’apprendistato di riqualificazione?
È una variante dell’apprendistato professionalizzante, che permette di formare o rafforzare le competenze di persone momentaneamente estromesse dal mercato lavorativo.

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L’apprendistato di riqualificazione, previsto dall’articolo 47, comma 4, del Dlgs 81/2015, rappresenta una misura di politica attiva del lavoro volta a favorire il reinserimento di persone momentaneamente escluse dal mercato del lavoro.
Questo tipo di apprendistato di qualificazione o riqualificazione, conosciuto anche come apprendistato professionalizzante senza limiti d’età, consente di acquisire una nuova qualifica professionale attraverso percorsi di formazione specifici.

La disciplina che regola l’apprendistato di riqualificazione presenta importanti differenze rispetto a quella del tradizionale apprendistato professionalizzante, offrendo un’opportunità concreta di riqualificazione professionale e reinserimento lavorativo.
Chi può aderire:

  • Disoccupati che percepiscono NASPI, DIS-COLL o altri ammortizzatori sociali.
  • Beneficiari di trattamenti straordinari di integrazione salariale (CIGS) nell’ambito di accordi di transizione occupazionale.
  • Lavoratori in percorsi di riqualificazione legati a misure di politica attiva.

Vantaggi principali:

  • Per il lavoratore: opportunità di reinserirsi nel mercato con nuove competenze adattate alle esigenze attuali.
  • Per il datore di lavoro: incentivi, aliquote previdenziali ridotte e contributi agevolati.

L’articolo 47, comma 4, del Decreto Legislativo 81/2015 introduce una particolare forma di contratto di apprendistato professionalizzante, pensata per lavoratori senza limiti di età che percepiscono indennità di mobilità o trattamento di disoccupazione.
Questa tipologia si differenzia dall’apprendistato tradizionale, destinato esclusivamente ai giovani fino a 29 anni.

La normativa permette l’assunzione di tali lavoratori per favorire la loro qualificazione o riqualificazione professionale, applicando alcune deroghe rispetto alla disciplina generale. Tra queste, si evidenziano le disposizioni in materia di licenziamenti individuali e, per i beneficiari di indennità di mobilità, il regime contributivo agevolato previsto dalla Legge 223/1991, oltre agli incentivi specifici della stessa normativa.

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Le caratteristiche principali del contratto

L’apprendistato di riqualificazione si differenzia per alcune specificità rispetto alla forma tradizionale. Ecco una panoramica chiara e concisa delle sue peculiarità:

Durata:

    • Minima di 6 mesi e massima di 36 mesi. Per alcune professioni artigiane può estendersi fino a 60 mesi.
    • La durata effettiva viene stabilita dal contratto collettivo nazionale (CCNL) applicabile.

Formazione professionale:

    • Una parte sostanziale riguarda la formazione, che avviene sulla base di un piano formativo individuale. Questo piano specifica gli obiettivi e le modalità di apprendimento.
    • Al termine, si valuta il raggiungimento degli obiettivi per decidere la prosecuzione o meno a tempo indeterminato.

Diritti e doveri:

    • Durante il periodo formativo, il lavoratore può interrompere liberamente il contratto. Il datore può farlo solo per giusta causa.
    • Una volta terminato il periodo formativo, si applicano le normali procedure previste per un contratto a tempo indeterminato.

Agevolazioni per i datori di lavoro:

    • Aliquota previdenziale ridotta al 10% per l’intera durata della formazione.
    • Per aziende con meno di 10 dipendenti, aliquote agevolate dell’1,5% il primo anno e 3% il secondo anno.
    • Contributi aggiuntivi a carico dell’apprendista ridotti al 5,84%.

Differenze rispetto all’apprendistato professionalizzante

Sebbene con alcune somiglianze, l’apprendistato di riqualificazione senza limiti di età si distingue sotto diversi aspetti dal tradizionale apprendistato professionalizzante.

1. Limiti di età
Non esiste un limite d’età per l’apprendistato di riqualificazione, rendendolo accessibile anche a lavoratori over 29.

2. Obiettivo
Lo scopo principale è la qualificazione o riqualificazione professionale, che permette ai lavoratori di ottenere competenze più adatte alle attuali esigenze di mercato.

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3. Regime previdenziale
Nel tradizionale apprendistato professionalizzante, le agevolazioni contributive possono estendersi per 12 mesi dopo la formazione. Nell’apprendistato di riqualificazione, tali benefici cessano con la fine della fase formativa.

Perché scegliere questa misura

L’apprendistato di riqualificazione rappresenta una soluzione vantaggiosa sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, soprattutto in contesti di crisi occupazionale.

Per i lavoratori:

  • Offre una concreta opportunità di aggiornamento e reinserimento lavorativo.
  • Consente di acquisire una nuova qualifica professionale riconosciuta formalmente.

Per i datori di lavoro:

  • Promuove la crescita aziendale formando personale in linea con le proprie necessità.
  • Riduce notevolmente i costi contributivi durante la formazione.

Come accedere all’apprendistato di riqualificazione

Destinatari principali:

  • Disoccupati beneficiari di NASpI o DIS-COLL.
  • Lavoratori coinvolti in accordi di transizione occupazionale con trattamento straordinario d’integrazione salariale (CIGS).
  • Condannati o internati inclusi in misure di riqualificazione (ad approvazione legislativa).

Requisiti per i datori di lavoro:

  • Adempiere agli obblighi di formazione previsti dal piano formativo individuale.
  • Rispettare le linee guida definite dal CCNL di riferimento.

Lo strumento chiave: il piano formativo individuale (PFI)

Alla base dell’apprendistato di riqualificazione troviamo il piano formativo individuale (PFI), un documento fondamentale che definisce vari aspetti del percorso dell’apprendista.
Questo piano stabilisce la durata del periodo di formazione, l’orario di lavoro e i criteri per valutare le competenze acquisite in ogni fase: iniziale, intermedia e finale.
Inoltre, contiene informazioni essenziali come i dati personali dell’apprendista, del datore di lavoro, del tutor formativo e del tutor aziendale, oltre alla qualificazione professionale prevista dal contratto di apprendistato e il livello di inquadramento contrattuale.

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Il piano formativo individuale guida tutte le fasi della formazione professionale, che si svolge sia nelle aziende che nei centri di formazione.
Nei centri formativi, il tutor formativo supervisiona l’apprendista, mentre nelle imprese è il tutor aziendale a gestire il percorso, assicurando un insegnamento di qualità. Questo piano rappresenta uno strumento chiave per garantire un percorso di apprendimento mirato e ben strutturato, orientato all’acquisizione delle competenze necessarie per la qualificazione professionale.

Conclusione

L’apprendistato di riqualificazione si conferma uno strumento utile ad affrontare le sfide attuali di mercato, contribuendo alla riqualificazione delle risorse umane. Sia per chi cerca nuove opportunità di crescita professionale, sia per le aziende che necessitano di competenze specifiche, si tratta di una possibilità da valutare con attenzione.

Se sei un lavoratore alla ricerca di possibilità concrete di reinserimento, o un’azienda interessata a scoprire i benefici offerti da questa tipologia di contratto, approfondisci subito questa opportunità!





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