Belluno, 12 giugno 2025 – E’ stato presentato questa mattina a Palazzo Rosso il Progetto SynergY Lab, mirato alla formazione dei giovani, finanziato all’80% dalla Fondazione Cariverona.
La cultura del fare è stato indubbiamente un punto di forza storico per la crescita economica della provincia di Belluno, come di tutto il Veneto. Ma oggi non basta più. Le nuove sfide competitive, il calo demografico, la fuga altrove dei talenti impongono di ridefinire i fattori di attrattività e vantaggio competitivo del territorio.
Lo hanno ripetuto in tutti i modi gli autori di “Periferie competitive”, i professori Giancarlo Corò e Giulio Buciuni, coinvolti da Camera di Commercio di Treviso-Belluno | Dolomiti e Gal Prealpi e Dolomiti in attività di ricerca e confronto con le istituzioni e gli attori locali.
Le loro analisi hanno creato una diffusa consapevolezza che bisogna fare qualcosa. Soprattutto nella direzione di una più stretta connessione tra filiere, giovani e sistema dell’alta formazione: così da supportare la trasformazione di un territorio verso un eco-sistema dell’innovazione.
Ora le analisi diventano azioni concrete
Il progetto Belluno Synergy Lab, promosso dal Gal Prealpi e Dolomiti e co-finanziato da Fondazione Cariverona, con partner operativi il Comune di Belluno e la Camera di Commercio di Treviso-Belluno | Dolomiti, è una delle prime azioni di rete che intende contribuire a rafforzare questa connessione tra filiere produttive bellunesi, giovani e sistema dell’alta formazione. In accoppiamento virtuoso con la presenza e l’estensione dell’Università in provincia, secondo il disegno portato avanti meritoriamente da Confindustria Belluno Dolomiti.
E’ un progetto da 145.000 euro, di cui l’80% finanziati per l’appunto da Fondazione Cariverona. Risorse che permettono anche una riqualificazione “soft” di Palazzo Crepadona, così da farlo diventare uno dei nodi fisici, incluso nel tessuto urbano della città, in cui si scambiano conoscenze, si costruiscono relazioni attorno alla conoscenza.
Quali le attività di dettaglio? Belluno Synergy Lab intende creare un’abitudine alla formazione di filiera. Con un approccio formativo-esperienziale che favorisca la collaborazione interaziendale.
Saranno realizzati tre laboratori formativi pilota, ciascuno partecipato da un’azienda industriale capofila e da due fornitori strategici espressione del mondo artigiano.
I laboratori saranno centrati su specifiche “sfide” tecnologiche inerenti la “digital transformation”. Ma non saranno sfide calate dall’alto: saranno bensì frutto di una valutazione e co-progettazione che verrà fatta assieme alle imprese e ai loro tecnici, ponendo particolare attenzione a coinvolgere le risorse più giovani.
Si lavorerà su due filiere altamente rappresentative dell’economia bellunese, colte nella loro accezione più ampia:
Life-Science (occhialeria, sportsystem, pharma)
Catena del freddo e meccatronica
Questo il cronoprogramma di dettaglio:
II semestre 2025 (fase di assessment)
comprendere assieme (impresa capofila assieme ai suoi fornitori strategici) quali siano specifici fabbisogni critici di competenza nell’ambito della trasformazione digitale che possano migliorare, in primo luogo, le performance della filiera e, in secondo luogo, diventare temi-portanti di un ecosistema bellunese dell’innovazione;
ascoltare aspettative, interessi e motivazioni del personale di più fresca assunzione dentro le imprese, così da attivare possibili percorsi di crescita, come anche creare le premesse di metodo per più estesi processi di aggiornamento e miglioramento delle competenze aziendali. Ciò anche in logica intergenerazionale, di scambio di conoscenze tra junior e senior;
definire assieme, alla luce delle fasi precedenti, degli obiettivi formativi reali, proposti dalle imprese capofila in sintonia con i fornitori, da sviluppare poi nei laboratori.
I semestre 2026 (realizzazione dei percorsi laboratoriali)
realizzazione operativa dei laboratori, di durata max di 20 ore, in logica di gruppo di lavoro ristretto fra personale dell’impresa capofila e delle imprese fornitrici, con il coinvolgimento opportuno di docenti e facilitatori, e con previsione di visite e testimonianze aziendali;
organizzare un evento di chiusura e restituzione pubblica, con presentazione dei gruppi di lavoro e valorizzazione dei risultati, che saranno anche disseminati nelle scuole superiori della provincia.
Questa impostazione dei laboratori nasce da un confronto con le associazioni imprenditoriali bellunesi e con i partner operativi di progetto. In tal senso è a tutti gli effetti un progetto di rete e di sistema, che intende sostenere la trasformazione del territorio verso un ecosistema dell’Innovazione.
A rinforzo di questo approccio, durante l’intera durata del progetto saranno ideati e promossi eventi ed incontri informativi volti a promuovere l’innovazione e la conoscenza come leve di sviluppo e crescita territoriale.
Quattro le finalità perseguite:
1. Accrescere la consapevolezza collettiva ed “ecosistemica” dell’importanza dell’alta formazione quale elemento di attrattività e vantaggio competitivo del territorio;
2. Rafforzare la capacità di innovazione e collaborazione tra imprese della filiera su specifiche sfide tecnologiche riguardanti la digital trasnformation;
3. Rafforzare, al tempo stesso il networking tra imprese, università e istituzioni locali, con al centro le risorse più giovani, rendendole protagoniste di percorsi di crescita delle loro competenze
4. Alimentare una narrazione virtuosa di quel che significa, in concreto, fare eco-sistema innovativo: gli esiti di questi laboratori, infatti, diventeranno oggetto di disseminazione nelle scuole superiori e nei corsi universitari presente a Belluno, così da far capire cosa significa valorizzare la distintività manifatturiera attraverso processi più ampi di contaminazione tecnologica; e come questi processi di innesto di nuove conoscenze possano diventare volano di una maggiore attrattività del territorio per nuove generazioni di talenti.
Erano presenti anche due rappresentanti della Fondazione Cariverona nel territorio, il Consigliere di Amministrazione Giovanni Maria Pittoni e il Consigliere Generale, designata dal Sindaco di Belluno, Elisa Platini.
Le dichiarazioni dei partner di progetto
GAL PREALPI E DOLOMITI
La specializzazione del territorio nella manifattura d’eccellenza ha rappresentato per decenni il nostro punto di forza, ma oggi dobbiamo saper guardare oltre – dichiara Sara Bona, Presidente del GAL Prealpi e Dolomiti. Il progetto Belluno Synergy Lab nasce dalla consapevolezza che per essere competitivi dobbiamo creare nuove connessioni: tra le filiere produttive, tra le generazioni, tra il mondo del lavoro e quello della formazione. Come GAL e Intesa Programmatica d’Area Prealpi Bellunesi abbiamo il compito di promuovere l’innovazione nei territori montani e questo progetto rappresenta un modello concreto di come si possa fare sistema per affrontare le sfide del futuro.
Siamo particolarmente orgogliosi di aver ottenuto il co-finanziamento di Fondazione Cariverona, che ha creduto nella validità della nostra proposta e che ringrazio per la costante attenzione verso le esigenze del territorio. Il contributo concesso – prosegue Bona – non è solo un investimento economico, ma rappresenta un cambio di paradigma: da territorio che subisce i cambiamenti a sistema locale che li anticipa e li governa.
Come indicato dai nostri indirizzi strategici, l’investimento nella formazione di filiera e nella collaborazione intergenerazionale è una scelta strategica che guarda al lungo periodo. Oggi piantiamo i semi – chiude il Presidente – di quello che domani sarà un ecosistema dell’innovazione maturo e inclusivo, capace di competere nell’economia della conoscenza, mantenendo le proprie radici territoriali e consolidando rapporti di collaborazione tra imprese grandi e piccole appartenenti alle filiere d’eccellenza dell’economia bellunese.
COMUNE DI BELLUNO
Il progetto Belluno Synergy Lab contribuisce a sviluppare l’idea di una Città di Belluno vocata all’innovazione, all’apertura e allo scambio, e all’alta formazione – afferma l’Assessore Raffaele Addamiano. Come Amministrazione comunale crediamo fermamente che il futuro della nostra città passi attraverso la capacità di attrarre e trattenere i giovani talenti, offrendo loro opportunità concrete di crescita professionale nel proprio territorio.
La messa a disposizione di Palazzo Crepadona non è solo un contributo logistico, ma rappresenta la volontà politica – spiega Addamiano – di fare di Belluno un laboratorio urbano di open innovation, di contaminazione e di apprendimento. La riqualificazione della Crepadona come hub fisico dell’innovazione è simbolica di questa trasformazione, già in atto con le iniziative avviate a Palazzo Bembo: un luogo storico che diventa ponte verso il futuro, dove tradizione manifatturiera e innovazione digitale si incontrano per creare valore condiviso.
Vogliamo che i nostri giovani vedano nella città – aggiunge l’Assessore – non solo un luogo di nascita, di tradizioni e identità, ma anche dove poter costruire il proprio futuro professionale. Il progetto Belluno Synergy Lab, collegando le eccellenze produttive locali con percorsi formativi avanzati, ci aiuta a costruire questa narrazione positiva del territorio.
CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO-BELLUNO
Questo progetto persegue finalità molto importanti, corroborate da ragioni di cambiamento ampiamente condivise fra gli attori del territorio – dichiara Mario Pozza, Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno | Dolomiti. A tali ragioni vi abbiamo contributo promuovendo e finanziando, nell’ambito dell’Osservatorio Economico, una ricerca “Creare ecosistemi competitivi nei territori periferici” affidata all’Università Ca’ Foscari Venezia, che declinasse nello specifico bellunese i temi del libro “Periferie competitive”, scritto da Corò e Buciuni.
La ricerca e i percorsi di animazione attuati meritoriamente dal Gal Prealpi Dolomiti, hanno poi creato le premesse per definire il progetto Synergy Lab e ottenere questo importante co-finanziamento da parte di Fondazione Cariverona, sempre attenta alle innovazioni nei territori, anche di natura sociale. La ricerca è così diventata un cantiere operativo. La quota parte di risorse assegnate alla Camera di Commercio, che sono circa 23.000 euro, più i costi di struttura che ci mettiamo di tasca nostra – afferma Pozza – saranno interamente dedicati a sostenere la progettazione e realizzazione dei laboratori pilota, coinvolgendo formatori e animatori esperti di digital transformation e nei rapporti con i giovani.
Trovo particolarmente apprezzabile la scelta di fondo dei laboratori – continua Pozza: fare formazione di filiera, favorire la diffusione di un metodo di confronto, in particolare sulle sfide della trasformazione digitale, è quanto mai importante sia per le aziende capofila che per i loro fornitori. I fornitori, grazie a questi primi laboratori, possono essere messi nella condizione di ampliare le loro competenze, non solo legate al “fare manifatturiero”. Ma questa loro evoluzione, opportunamente accompagnata – conclude Pozza – è anche negli interessi delle aziende capofila, che di queste relazioni territoriali di filiera hanno bisogno per fare ricerca applicata “in prossimità” ai processi produttivi: laddove conoscenze tangibili e intangibili s’incrociano. Se ci riusciamo, è un approccio vincente per tutti. Da replicare, da mettere a sistema. E che andremo a raccontare nelle scuole, anche con le nostre attività istituzionali di orientamento, così da far capire, con i fatti, quanto può essere attrattivo per i giovani talenti anche un territorio come Belluno che ha deciso di investire nell’economia della conoscenza.
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