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L’Ue lancia la strategia digitale internazionale: ecco cosa prevede


La Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato ufficialmente la strategia digitale internazionale dell’Ue. In conferenza stampa a Bruxelles, la Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, Henna Virkkunen, e l’Alto rappresentante Kaja Kallas hanno illustrato i punti salienti della International Digital Strategy, un programma pensato per rafforzare i partenariati internazionali nell’ottica di non perdere terreno nei confronti di Cina e Stati Uniti.

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In una fase storica in cui la rivoluzione digitale sta rimodellando le economie europee, il piano intendere promuovere la competitività dell’AI e di altre tecnologie chiave a livello nazionale e al tempo stesso favorire la cooperazione tecnologica con alleati e partner. Quest’attività è attualmente svolta attraverso i consigli per il commercio e la tecnologia, i partenariati e gli accordi commerciali digitali e nell’ambito del Global Gateway, il piano di connettività infrastrutturale e logistica dell’Ue da 300 miliardi di euro.

 

In questo articolo:

 

  • Cosa prevede la strategia digitale internazionale dell’Ue
  • La sfida europea per connettività, innovazione e difesa

 

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Cosa prevede la strategia digitale internazionale dell’Ue

La International Digital Strategy dell’Unione europea vuole offrire reali prospettive di sviluppo digitale ai partner internazionali, su tutti Africa, Asia e America Latina. La strategia si affianca al piano di riarmo europeo Readiness 2030, presentato lo scorso marzo per finanziare investimenti nella difesa e nella sicurezza. Lo scopo è allargare i partenariati digitali oltre i quattro finora in atto con Canada, Corea del Sud, Giappone e Singapore. Da tempo, infatti, l’Ue ha aperto tavoli di dialogo con oltre trenta nazioni che condividono interessi simili, in particolare l’India con la creazione di una task force congiunta su intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni, investimenti digitali, sicurezza informatica e protezione dei dati.

Nella presentazione ufficiale del piano, i tre obiettivi principali della strategia digitale internazionale dell’Unione europea sono:

 

  • ampliare i partenariati internazionali, consolidando quelli già esistenti e istituendone di nuovi per rafforzare la competitività tecnologica e la sicurezza dell’Ue e dei suoi partner;
  • potenziare la governance digitale globale, in linea con le norme, i principi e le regole che guidano l’uso e la gestione delle tecnologie nell’Unione;
  • realizzare un’offerta commerciale dell’Ue nel settore tecnologico.

 

Nel 2024 il commercio dell’Ue nei servizi digitali è stato stimato in 3.000 miliardi di euro. La priorità di Bruxelles è confermare ed estendere l’approccio regolatorio europeo in materia di sicurezza ed economia digitale. Per realizzare l’offerta commerciale futura nel campo tecnologico, la Commissione e l’Alto rappresentante propongono di combinare gli investimenti dei settori pubblico e privato per sostenere la transizione digitale delle nazioni partner, focalizzando in particolare l’attenzione su sei settori prioritari:

 

  • infrastrutture sicure per le pubbliche amministrazioni, fondamentali per consentire sviluppi in comparti cruciali come l’energia, i trasporti, la finanza e la sanità;
  • connettività affidabile per accelerare la digitalizzazione e garantire la privacy dei dati;
  • tecnologie emergenti quali le fabbriche di intelligenza artificiale, i semiconduttori, le tecnologie quantistiche, il 5G e il 6G;
  • cybersicurezza e cyberdifesa per prevenire i rischi di attacchi e proteggere i sistemi critici dei partner più vulnerabili;
  • identità digitali per semplificare l’accesso ai servizi pubblici, rimuovere ostacoli alle attività delle imprese transfrontaliere e facilitare la mobilità delle persone;
  • piattaforme online per la protezione dei minori, la libertà di parola, la democrazia e la privacy di cittadine e cittadini.

 

La sfida europea per connettività, innovazione e difesa

La digitalizzazione e la connettività infrastrutturale sono fondamentali nella strategia europea di riduzione delle dipendenze e creazione di catene del valore alternative e integrate. Il partnering è un elemento imprescindibile, dall’Africa e il Mediterraneo fino all’Asia e l’America Latina. La prossima tappa per la Commissione e l’Alto rappresentante è la presentazione delle loro proposte in una serie di eventi organizzati subito dopo l’adozione della International Digital Strategy, in modo da avviare al più presto l’attuazione delle linee-guida e delle azioni definite.

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“I Paesi che padroneggiano l’AI e le tecnologie avanzate non solo ottengono un vantaggio economico decisivo, ma rafforzano anche la difesa e la sicurezza nazionali. Sebbene l’Ue non risparmierà sforzi per rafforzare la sua competitività in questi settori, collaboreremo anche con i partner per sostenere le loro transizioni digitali – spiega Henna Virkkunen in una nota –. In effetti, nessun Paese o regione può guidare la rivoluzione tecnologica da sola. E l’IA è troppo fondamentale perché il futuro dell’umanità possa essere ridotto a una ricerca di supremazia tra le potenze avanzate. Nell’Ue abbiamo molte competenze e soluzioni da offrire e una forte volontà politica di promuovere l’innovazione tecnologica e la sicurezza nell’Ue e per i nostri alleati e partner”.

“Siamo pronti a collaborare più strettamente con i partner su sfide digitali condivise, pur rimanendo impegnati a favore dei diritti e delle libertà individuali che sono essenziali per un’efficace governance digitale globale – aggiunge Kaja Kallas –. Le tecnologie digitali sono fondamentali anche per la difesa. Lo vediamo ovunque, dall’intelligenza artificiale sul campo di battaglia in Ucraina agli attacchi informatici sponsorizzati dagli stati contro i Paesi membri dell’Ue. La nostra nuova strategia chiede di rafforzare la capacità dell’Europa di difendersi dalle minacce digitali, sostenendo nel contempo l’innovazione tecnologica, anche nell’ambito della costruzione di un settore europeo della difesa più forte”.





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