E’ stato approvato ieri a Sala d’Ercole il disegno di legge n.883 della I Commissione con relatore il presidente Ignazio Abbate, relativo alla virtualizzazione della Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana che prevede al suo interno diversi provvedimenti sia di tipo sociale che economico. Nessuno contrario, 4 astenuti e 42 favorevoli. Una norma omnibus che nasce dalle esigenze di diversi parlamentari che segue al via libera della manovrina da 55 milioni di euro e che precede la più importante variazione di bilancio prevista per luglio.
La votazione è stata animata fin da subito da qualche polemica da parte delle opposizioni. Il capogruppo del Partito Democratico Michele Catanzaro ha chiesto il rinvio in Commissione del testo. Il motivo? Non sarebbe stato in linea con quanto stabilito nel corso della conferenza dei capigruppo. L’esponente dem ha lamentato la presenza di emendamenti aggiuntivi che non sarebbero dovuti arrivare oggi in aula, ma che sarebbe dovuti arrivare nella più ampia variazione di bilancio prevista per il prossimo mese.
Dopo una rapida votazione degli articoli riguardanti la digitalizzazione della Gurs, l’aula è rimasta sospesa per due ore, a seguito della richiesta del presidente della Commissione Affari Istituzionali, di fermarsi per coordinare al meglio i lavori. La ragione sta nella predisposizione di un emendamento per rimpinguare i capitoli di spesa dell’assessorato al Turismo, utili per patrocinare Comuni e associazioni in vista della stagione estiva. Un emendamento poi votato in Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone, poi però ritirato in aula dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, dopo le pregiudiziali mosse dal Pd. Significa che l’assessorato regionale in questione affronterà la stagione turistica senza nessuna risorse, con potenziali danni all’immagine della Sicilia causati dall’impossibilità di sostenere attività di promozione del territorio. “Un gioco al massacro delle opposizioni”, riferiscono dietro le quinte alcuni deputati di maggioranza.
Ma non finisce qui. L’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino è stato costretto dai partiti di minoranza – e non solo – al ritiro di alcuni emendamenti voluti dal presidente della Regione Renato Schifani per l’abrogazione di alcune norme contestate dal governo nazionale. Una su tutte riguarda l’utilizzo delle risorse in giacenza della tesoreria regionale per l’acquisto di titoli di Stato.
Ore intense dove sono volati stralci. Se da un lato la soddisfazione per la norma sulla Gurs e sui femminicidi ha prevalso, dall’altro non sono mancati animi accesi e richieste di voto segreto per affossare maggioranza per alcune specifiche norme, come nel caso dei contributi straordinari ai Comuni e ai Liberi Consorzi comunali in dissesto per l’integrazione oraria del personale con contratto part-time.
Nuovo passo verso la digitalizzazione della pubblica amministrazione
Parte fondamentale della norma approvata, 9 articoli, riguarda la virtualizzazione della Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, che prevede una copertura finanziaria di 210mila euro a decorrere dall’esercizio finanziario 2026. A seguito di quanto disposto dal Codice dell’amministrazione digitale, a partire dal 2007, quasi tutte le Regioni hanno optato per la pubblicazione dei propri bollettini esclusivamente in formato digitale conferendo agli stessi assoluto valore probatorio e riservando ai soli fini di consultazione le eventuali copie stampate in formato cartaceo. Giunti al 2025 la Sicilia resta l’unica Regione, Trentino-Alto Adige e Marche, ferma al cartaceo. Ora un altro passo importante verso la digitalizzazione della pubblica amministrazione. In tal senso la Regione punta a favorire il diritto di informazione e di accesso agli atti amministrativi. La Gurs sarà pubblicata esclusivamente in forma digitale dal 1° gennaio 2026, online su apposita sezione, articolata in in tre serie di fascicoli: Parte I, Parti 11-111 e Serie Speciale Concorsi. La consultazione sarà libera e gratuita per tutte le serie di fascicoli. A richiesta degli utenti, gli uffici della Gurs potranno rilasciare una copia stampata di fascicoli della Gurs, previo pagamento di un contributo. La pubblicazione degli atti della Regione siciliana e dell’Assemblea Regionale Siciliana sarà gratuita, mentre tutte le altre pubblicazioni avverranno a pagamento, fermo restando le eventuali gratuità di pubblicazione stabilite da norme dello Stato o della Regione Siciliana. Le tariffe di pubblicazione delle inserzioni ed i diritti per ottenere copie cartacee dei fascicoli della Gurs sono fissati con provvedimento dell’avvocato generale dell’Ufficio legislativo e legale.
Dalla correzione di alcuni articoli approvati nelle scorse Finanziarie regionali e non applicati, al prestito d’onore per studenti universitari, fino agli aiuti destinati alle imprese agricole: tanti sono i punti toccati nei restanti articoli.
Approvata la norma sul femminicidio
Segue poi un altro tema di fondamentale importanza e più volte dibattuto in aula nelle scorse settimane. Sono infatti introdotte modifiche alla legge regionale 2024, in materia di tutela delle donne vittime di violenza. L’emendamento, voluto e presentato dal presidente della Regione Renato Schifani, per rendere retroattiva la legge sul femminicidio, portata avanti dal deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera, è stato approvato con grande consenso da parte di tutta l’aula. Un emendamento alla norma sull’assunzione alla Regione di donne vittime di femminicidio, con deformazione o sfregio permanente del viso, prevede che siano assunte solo italiane e residenti in Sicilia. Prevista anche l’assunzione di un solo figlio della vittima qualora sia stata uccisa. Nell’emendamento si amplia la platea con l’introduzione della retroattività della norma, approvata il 31 gennaio 2024, e si chiarisce chi ne potrà beneficiare: “Le disposizioni trovano applicazione per fatti avvenuti entro i confini del territorio della Regione siciliana anche prima della data di entrata in vigore della presente legge in danno di cittadini italiani residenti in Sicilia al momento dell’evento criminoso ed esclusivamente per le assunzioni presso la Regione siciliana nei limiti delle risorse assunzionali disponibili”.
E poi…
Pochi ostacoli anche per altri articoli.
Viene prorogato al 31 dicembre 2025 il termine per la regolarità contributiva (Durc) a favore delle imprese agricole. Una norma giustificata dalla proroga da parte dei governi regionale e nazionale sullo stato di crisi in agricoltura nell’Isola. Così come è stata prorogata al 31 dicembre anche la rendicontazione di opere non ancora completate da parte dei Comuni siciliani per interventi finanziati dalla manovra del 2024. La proroga medesima si estende anche ai Comuni e ai privati che hanno subito danni da calamità naturali per il completamento dei lavori e della rendicontazione.
Spazio dedicato anche ai Consorzi universitari, ampliando, da un lato, il novero di soggetti atti a costituire gli stessi e puntualizzando, dall’altro, i requisiti per accedere alla concessione e all’erogazione del contributo regionale. Viene così aggiunta “La concessione e l’erogazione in favore dei Consorzi Universitari del contributo di cui all’articolo 66, comma 1, della legge regionale 26 marzo 2002, n. 2, è altresì condizionata alla circostanza che gli stessi siano, già al momento della presentazione della richiesta, composti esclusivamente da soci aventi la qualifica di soggetti pubblici ovvero enti di interesse pubblico ovvero enti non aventi finalità di lucro”.
Attenzione anche agli studenti universitari e in particolar modo prestito d’onore per studenti universitari, approvato in finanziaria. Con quest’ultime modifiche si punta a rendere la disciplina più snella e favorevole ai beneficiari, prevedendo il trasferimento delle risorse dagli istituti bancari all’Irfis per finanziare il prestito.
Inclusa nel testo anche la proroga al 31 dicembre 2025 per la rendicontazione e la conclusione delle opere di ristrutturazione autorizzate prevista dalla legge regionale 22 gennaio 2023. La proroga viene, inoltre, estesa alle attività economiche e produttive e al recupero edilizio per civile abitazione attinte dagli eventi meteorologici avversi del 2021.
Saltano le abrogazioni di norme della passata Finanziaria
Rimandata al primo disegno di legge utile, su proposta dei deputati in aula, l’abrogazione di alcuni articoli approvati nella scorsa Finanziaria regionale e non applicati. Le modifiche infatti non avrebbe coinvolto preventivamente i parlamentari regionali che hanno chiesto così più tempo per approfondire i punti. Non sono bastate neanche le rassicurazione dell’assessore al Bilancio Alessandro Dagnino. “Il governo non si oppone a richieste formulate dal parlamento di approfondimenti. Non ci sarà nessuna forzatura da parte del governo”. Ha sottolineato l’esponente della giunta Schifani che ha però evidenziato i ritardi rispetto agli impegni assunti, precisando inoltre che non si tratterebbero di “modifiche che cambiano sostanzialmente le finalità”.
Ma andiamo nel merito. Come detto dall’assessore in aula, il presidente della Regione ha presentato degli emendamenti dopo che alcune leggi sono state dichiarate a rischio impugnativa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La prima riguarda la misura per favorire il versamento alle casse regionali dell’imposta di bollo sui conti correnti, relativi a correntisti siciliani. Il governo, raggiunta l’intesa con il Mef si sarebbe impegnato ad abrogare la norma a fronte dell’apertura di un tavolo tecnico per trovare una soluzione condivisa con il governo nazionale.
Modifiche e precisazioni di natura tecnica riguardano invece la norma sulla carenza di medici nelle strutture periferiche nel sistema del servizio sanitario. Il Mef ha posato gli occhi anche sulla legge riguardante l’inserimento delle persone con disabilità, misura commisurata con l’abbattimento finalizzato degli oneri fiscali e previdenziali. In tal senso sarebbe stata rilevata una possibile violazione, poiché gli oneri sono regolati con legge statale. E’ stata trovata così una una sintesi per cui la misura non è più correlata agli oneri, ma al costo del personale, che rifletterebbe sul piano proporzionale gli stessi oneri fiscali e previdenziali.
Contestata anche la disposizione per l’impiego di liquidità non necessaria al fine delle operazioni correnti per l’acquisto di titoli di stato, che sarebbe in contrasto con la legge di bilancio nazionale approvata in contemporanea con quella regionale, le misure relative alle royalties, con la precisazione da Roma che l’uso delle risorse dell’avanzo vincolato avvenga nel rispetto e nei limiti delle norme nazionali sull’avanzo vincolato, e la misura per l’agricoltura, dove si riduce la possibilità di concedere i contributi in mancanza di Durc regolare.
La bagarre sull’articolo 17: la maggioranza va sotto con il voto segreto
Ma il vero momento di scontro si è registrato nel corso della votazione dell’articolo 17 voluto dal democristiano Abbate e sostenuto d diversi deputati di tutti i partiti, cioè i contributi straordinari ai Comuni e ai Liberi Consorzi in dissesto che si avvalgono di dipendenti con contratto part-time, una platea che supera il 55% della forza lavoro presente. Il contributo straordinario, pari alle economie disponibili all’interno dell’assessorato agli Enti locali, sarebbe stato utilizzato per una integrazione oraria fino a un massimo di 35 ore settimanali, a partire dal primo di luglio fino al 31 dicembre 2025. Prevedeva inoltre una copertura finanziaria di 1,3 milioni di euro, messi a disposizione da un fondo destinato ai Comuni per la stabilizzazione degli Lsu, oggi a disposizione dell’assessorato alle Autonomia locali.
“Sono premialità a chi non le merita, non si possono fare figli e figliastri”: è questo il grido dell’opposizione, con le proteste di PD e M5S. Una posizione condivisa (un po’ a sorpresa) anche da alcuni esponenti della maggioranza, prima tra tutti Margherita La Rocca: “E’ un torto ai Comuni non in dissesto che mantengono bene i bilanci, per chi ogni giorno cerca di lavorare in maniera corretta – ha dichiarato la deputata di Forza Italia – per giunta parliamo anche di personale part-time e inferiore alle 35 ore”. Invito a ritirare la norma e avviare una nuova discussione anche da parte del capogruppo della Lega Salvo Geraci. Gli stessi esponenti di maggioranza che palesemente si sono schierati contro il provvedimento che aveva il parere positivo del governo regionale.
“Il provvedimento nasce da un’esigenza di difficoltà organizzativa di alcuni Comuni, ci vanno in mezzo i cittadini”. Ha spiegato il presidente della Commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate promotore del provvedimento, nel tentativo di calmare gli animi. “Ci sono Comuni che a causa di problemi legati al dissesto non possono più erogare servizi ai cittadini, dove gli uffici sono chiusi e i cittadini non trovano nessuno. Nasce come contributo straordinario e non per premiare i Comuni in dissesto. E’ stato condiviso in maniera trasversale in Commissione. Ne prendiamo atto e capisco che in aula ci sono altri interessi”.
Al vaglio del voto segreto la sentenza: 24 favorevoli, 25 contrari e 1 astenuto ossia il democristiano Salvatore Giuffrida. Nel momento del voto sono mancati alcuni deputati di centrodestra presenti all’inizio dei lavori d’aula e che si sono allontanati da Sala d’Ercole. Articolo bocciato.
Tuttavia tanti altri articoli hanno avuto il disco verde. Come ad esempio il trasferimento delle risorse dagli istituti bancari all’Irfis stanziati nell’ultima manovra finanziaria per supportare il prestito d’onore agli studenti universitari. Corretti diversi articoli di spesa sempre della scorsa Finanziaria, bloccati a causa di incongruenze nei testi normativi.
Nel frattempo cresce l’attesa per il vertice
Una spaccatura all’interno della maggioranza, quest’ultima riguardante l’articolo 17, che mette in dubbio l’armonia delle forza di centrodestra in vista del vertice di maggioranza in programma lunedì. Necessario sarà trovare l’accordo sulle nomine di Iacp, Consorzi universitari, Ersu, e altri, da due anni commissariati. Decisioni per le quali il peso della politica è determinante e che, non a caso, hanno fanno emergere le divisioni all’interno della maggioranza. Il capitolo è molto vasto. Un puzzle complesso.
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