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Le imprese romane guardano con ottimismo al 2025 ma restano criticita sull’accesso al credito


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Le imprese di roma mostrano segnali di ripresa per il 2025, con una buona parte che ha già registrato aumenti di fatturato e produzione nel primo semestre del 2024. Questa tendenza emerge da un’indagine promossa da CNA Roma in collaborazione con SWG, presentata durante l’assemblea che ha visto l’elezione di Roberto Orlandi come nuovo presidente della confederazione. I dati evidenziano una forte connessione delle imprese con il tessuto cittadino, ma un ostacolo resta rappresentato dalle difficoltà nell’accesso al credito, elemento cruciale per lo sviluppo delle piccole e medie imprese del territorio.

Crescita del fatturato e investimenti: la fotografia delle imprese romane a metà 2024

Nel primo semestre del 2024 oltre il 38% delle imprese romane ha segnato un incremento del fatturato, mentre il 37% ha visto crescere la propria produzione totale. Questi numeri testimoniano un momento favorevole per molte aziende, anche se rimane un 53% che esprime fiducia per l’andamento futuro del 2025. La ricerca ha sottolineato come quasi quattro imprese su dieci abbiano deciso di investire nella propria attività durante il 2024, con l’intenzione di continuare questa strategia nell’anno in corso.

La decisione di continuare a mettere risorse nelle attività indica una volontà di consolidare e ampliare il proprio ruolo nel mercato locale, nonostante le difficoltà che il settore artigianale e delle piccole imprese ha attraversato negli ultimi anni. L’analisi mette in luce anche una riduzione nel ricorso agli ammortizzatori sociali: l’86% delle aziende non ha fatto uso di questi strumenti nel 2023 e non prevede di farlo nel 2025. Questo dato rappresenta un importante segnale di stabilità del lavoro e della produzione industriale.

Infine, quasi la metà delle imprese non ha richiesto contributi pubblici e non è intenzionata a farlo, segno di una gestione finanziaria autonoma da aiuti esterni.

Sfide dell’accesso al credito e rapporto con il tessuto urbano di roma

Una questione particolarmente rilevante riguarda l’accesso al credito per le imprese romane, che continua a rappresentare un problema serio per la crescita. Il 35% degli intervistati ha rilevato un aumento dei tassi d’interesse sui finanziamenti, mentre un quarto ha riscontrato lunghi tempi di attesa per l’ottenimento dei prestiti. Il 27% delle aziende ha infine segnalato peggioramenti nelle condizioni di concessione del credito a medio e lungo termine, elementi che limitano la capacità di investimento e rinnovamento.

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Queste difficoltà si combinano però con un legame profondo tra le imprese e i quartieri in cui operano: quasi il 79% dichiara di sentirsi parte integrante della comunità locale, riconoscendo nei propri luoghi di lavoro uno spazio che contribuisce al tessuto sociale e culturale della città. Questo rapporto strettamente radicato tra impresa e territorio rappresenta un valore importante soprattutto per le attività artigianali e commerciali, che da sempre svolgono un ruolo da presidio nei quartieri popolari e centrali di roma.

Le aziende sembrano dunque investire anche nel mantenimento e nella valorizzazione del proprio contesto urbano, rafforzando la comunità attorno alle singole realtà produttive.

Il nuovo corso di cna roma e le priorità per il comparto artigiano nel 2025

Roberto Orlandi, eletto presidente della CNA di roma durante l’ultima assemblea, ha indicato alcune linee guida per affrontare il prossimo quadriennio. Il numero di imprese artigiane nella provincia si attesta sulle 63mila unità, un patrimonio numeroso ma in calo: dal 2021 sono scomparse 2.749 attività. Orlandi punta a invertire questa tendenza cercando di rafforzare la formazione e la capacità di innovazione delle aziende.

Secondo Orlandi, “è prioritario concentrare gli sforzi sul lavoro e sulle competenze, per aiutare le imprese a adeguarsi alle nuove sfide del mercato.” Innovare e aggiornarsi rappresentano strumenti indispensabili per valorizzare il tessuto produttivo romano e offrire risposte concrete ai problemi attuali.

Questa visione ricalca la necessità di sostenere le piccole e medie realtà artigianali, con interventi mirati che coinvolgano istituzioni e rappresentanti del settore.

La regione lazio, i finanziamenti e la spinta verso una nuova legge sull’artigianato

La vicepresidente della regione lazio Roberta Angelilli ha illustrato le misure messe in campo per il sostegno alle imprese artigiane. Nel bilancio regionale 2025 sono stati destinati 9 milioni di euro divisi tra contributi a fondo perduto e linee di credito agevolato, per supportare botteghe, mercati storici e altre famiglie imprenditoriali.

Angelilli ha sottolineato che, sebbene la regione abbia varato una legge sull’artigianato per la prima volta nel 2015, ora occorre adottare una normativa aggiornata. Questo aggiornamento mira a garantire strumenti più attenti alle necessità reali delle imprese, valorizzare il lavoro e riconoscere il loro ruolo nel mantenimento delle tradizioni e dell’economia locale.

Questa nuova legge sarà accompagnata da ulteriori interventi economici e da un rafforzamento del fondo regionale, pensato come un capitale da mettere a disposizione delle attività artigiane nella provincia di roma e nel lazio.

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Gli artigiani e le imprese come presidi di comunità per la città di roma

Il sindaco di roma, Roberto Gualtieri, ha evidenziato il ruolo che artigiani, commercianti e piccole imprese svolgono all’interno della città. Oltre a rappresentare un elemento economico, queste realtà costituiscono presidi di quartiere e mantenitori di un tessuto sociale riconosciuto dai cittadini.

Roma ospita circa 400mila tra imprese, professionisti e operatori locali, una rete che contribuisce a definire l’identità delle diverse zone della capitale. Secondo il sindaco, “questo patrimonio umano e produttivo deve essere considerato un elemento fondamentale per la vita pubblica e lo sviluppo urbano.”

Questa visione conferma come i flussi economici legati alle piccole imprese siano strettamente legati a dinamiche sociali e culturali, capaci di influenzare la qualità di vita dei residenti e la coesione delle comunità romane nel lungo periodo.





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