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Imu 2025 sui terreni agricoli, quando si paga e chi ha l’esenzione


Il 16 giugno 2025 è necessario passare alla cassa per versare l’Imu sui terreni agricoli. I contribuenti devono versare l’acconto dell’imposta, sempre che non abbiano diritto alle esenzioni previste.

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Alcune agevolazioni, infatti, sono state pensate per gli imprenditori agricoli e per i coltivatori diretti, ma anche per i soggetti che possiedono dei terreni in alcune aree delineate dalla legge.

Chi deve versare l’Imu

L’Imu non è un’imposta legata esclusivamente alla proprietà di un immobile, ma deve essere versata anche da chi è in possesso di un terreno agricolo. L’obbligo di versare questo obolo è determinato dal fatto che un contribuente sia proprietario:

  • di un fabbricato (con alcune eccezione, come la prima casa);
  • di un’area fabbricabile;
  • di un terreno agricolo.

I contribuenti tenuti al versamento dell’Imu sono:

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  • il soggetto che è proprietario dell’immobile;
  • quanti detengono il diritto reale di usufrutto, uso, enfiteusi, superficie sull’immobile;
  • nel caso di leasing, il locatario;
  • per le concessioni di aree demaniali, il concessionario.

Esenzioni per i terreni agricoli

Particolare attenzione deve essere posta all’Imu agricola, la quale, nel corso del 2025, non deve essere versata dai contribuenti per i seguenti terreni:

  • quelli che risultano essere di proprietà dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali ai sensi dell’ex articolo 1 del Dlgs n. 99 del 29 marzo 2004;
  • quelli che rientrano nei comuni che il Ministero delle Finanze ha inserito all’interno della circolare n. 9 del 14 giugno 1993;
  • i terreni collocati nei comuni delle isole minori previste dall’allegato A annesso alla Legge n. 448 del 28 dicembre 2001;
  • quando hanno una destinazione (in modo immutabile) agrosilvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.

In riferimento agli imprenditori agricoli, è necessario sottolineare che i professionisti devono essere iscritti nella previdenza agricola e rientrano nei casi di esenzione anche le società agricole previste dal comma 3 dell’articolo 1.

Per cosa sta la sigla PD

Con riferimento ai comuni che sono elencati all’interno dell’allegato A della circolare 9 del Ministero delle Finanze, è necessario prestare la massima attenzione. Nel caso in cui accanto al comune fosse indicata la sigla PD, ci si riferisce ad un comune che è stato classificato come parzialmente delimitato.

Cosa sta ad indicare questa locuzione? Molto semplicemente l’esenzione Imu viene applicata solo a una parte del territorio comunale. Questo significa che i contribuenti che ritengono di aver diritto all’agevolazione devono verificare se il terreno è effettivamente ubicato nella delimitazione prevista.

Terreni agricoli occupati

L’articolo 1, comma 759, lettera g-bis della Legge n. 160/2019 a partire dal 2023 si applica anche ai terreni agricoli. Possono, infatti, beneficiare dell’esenzione Imu nel caso in cui dovessero risultare non utilizzabili perché sono stati occupati abusivamente.

È possibile beneficiare dell’agevolazione fiscale solo e soltanto nel momento in cui è stata presentata una denuncia per i reati contenuti all’interno degli articoli 614, comma 2, e 633 del Codice Penale. L’esenzione Imu spetta anche quando dovesse essere stata iniziata un’azione giudiziaria penale.

L’accesso all’esenzione, inoltre, è subordinato alla trasmissione telematica della dichiarazione annuale Imu. È necessario sottolineare, a ogni modo, che l’esenzione Imu per i terreni agricoli che sono stati occupati in modo abusivo spetta solo per la parte dell’anno nella quale la proprietà è stata indisponibile.

Conduzione associata dei terreni agricoli

L’esenzione Imu si applica anche nel caso in cui sia presenta una conduzione associata di terreni agricoli. A prevederlo è la risoluzione n. 4/DF/2023 del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

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Entrando un po’ più nello specifico, il Mef ha sottolineato che nel caso in cui siano stati sottoscritti dei contratti di conduzione associata è possibile beneficiare dell’esenzione Imu, così come è stato previsto dall’articolo 1, comma 758 della Legge n. 160/2019.

In queste formule rientrano il contratto di rete agricolo e il contratto di compartecipazione agraria per le coltivazioni stagionali. Per questi casi, infatti, i terreni risultano essere condotti da dei coltivatori diretti e da degli imprenditori agricoli individuati dalle norme in materia.

Perché l’esenzione Imu si possa applicare è necessario che tutti i requisiti dei contratti che abbiamo citato vengano rispettati.

Familiari coadiuvanti, soci di società e pensionati

Alcune indicazioni sull’esenzione Imu ci viene fornita dall’articolo 78-bis del Decreto Legge n. 104/2020, secondo il quale ne possono beneficiare anche i seguenti soggetti:

  • i soci delle società di persone che stiano svolgendo attività agricola (se in possesso della qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale);
  • gli eventuali familiari che coadiuvano il coltivatore diretto;
  • i pensionati che continuano a svolgere l’attività agricola.

L’accesso all’agevolazione per i pensionati è condizionato all’iscrizione alla gestione previdenziale e assistenziale agricola relativa ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali.

Soffermandosi un attimo sulle caratteristiche dei familiari coadiuvanti del coltivatore diretto, è importante specificare che devono necessariamente appartenere al suo stesso nucleo familiare. Ma soprattutto devono essere stati iscritti alla gestione assistenziale e previdenziale come coltivatori diretti.

Comproprietà di un terreno agricolo

Quando un terreno agricolo è posseduto in regime di comproprietà, dal punto di vista dell’Imu viene considerato come un’area non fabbricabile, così come prevede l’articolo 1, comma 741, lettera d della Legge n. 160/2019. Questo accade anche quando tutti i comproprietari dovessero essere in possesso dei requisiti che sono previsti dalla norma.

 

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A fornire alcuni chiarimenti ci ha pensato la risoluzione n. 2/DF del Ministero delle finanze, che ha spiegato che la considerazione dell’area come terreno agricolo ha meramente un carattere soggettivo e, quindi, si estende a tutti i comproprietari: la destinazione in modo permanente del fondo a scopo agricolo risulta oggettivamente incompatibile con un suo eventuale sfruttamento edilizio.

Come si calcola l’Imu per i terreni agricoli

Nel caso dei terreni agricoli e dei terreni non coltivati, la base imponibile per il calcolo dell’Imu è costituita dal valore ottenuto applicando, all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari a 135.





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