Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato il richiamo del Presidente dell’INPS Fava sull’occupazione giovanile e la risposta del nostro esperto previdenziale il Dott. Perfetto, a tal riguardo dal momento che anche il Dott.Carlo Messina, amministrazione delegato di Intesa Sanpaolo, è tornato sull’argomento pubblicando un articolo su La Stampa in cui si evince, tra le righe, quel che esplicitamente ha suggerito Fava, ossia che per poter parlare di previdenza è necessario pensare all’occupazione giovanile, abbiamo deciso di pubblicare un brillante dialogo immaginario tra Messina stesso e il Dott. Perfetto, che il nostro esperto previdenziale ci ha fornito. In sostanza proprio a partire dall’articolo pubblicato in data 6 maggio 2025 da La Stampa dal titolo “Carlo Messina a La Stampa: investire per il futuro dei giovani e dell’Europa, il Dott. Perfetto ha immaginato ‘un botta e risposta’ tra le affermazioni reali fornite dall’Amministratore delegato Messina nel corso dell’articolo e le sue considerazioni.
Ne è uscito quel che potrebbe sembrare un dialogo in un talk show televisivo face to face tra i due, ve lo riporto perché emerge chiaramente come la proposta previdenziale a firma Perfetto-Armiliato-Gibbin in realtà abbia già tenuto conto di tutte questi aspetti qui evidenziati e potrebbe dunque essere, se il Governo che ne è già in possesso, optasse per ricevere i tre firmatari e dare loro voce, forse la chiave da cui partire per dare vita alla prossima Riforma pensioni 2026. Vi lasciamo al dialogo immaginario, non ce ne voglia Messina che cercheremo di contattare al fine di fargli ricevere questo interessante dibattito, per ora immaginario ma che potrebbe divenire chissà un giorno realtà se lui accettasse il confronto con il Dott. Perfetto.
Riforma pensioni 2025, dialogo immaginario tra Perfetto e Carlo Messina, amministratore delegato Sanpaolo
Carlo Messina: “Portare giovani in azienda può rappresentare un nuovo motore di crescita per il Paese. Stiamo lavorando per portare dieci miliardi di finanziamenti agevolati alle aziende che assumono giovani e donne”.
Claudio Maria Perfetto: Portare i giovani in azienda è certamente un nuovo motore di crescita per il Paese, e l’abbiamo esplicitato al Governo Meloni e al Parlamento Italiano (Deputati e Senatori) inviando loro la Proposta di Riforma Previdenziale Perfetto-Armiliato-Gibbin nella quale indichiamo piena libertà a lavoratori e lavoratrici anziani di pensionarsi per consentire ai giovani di inserirsi in maniera stabile nel mondo del lavoro. È ragionevole pensare che le aziende decidano di accedere al finanziamento agevolato per assumere giovani e donne (come auspica Intesa Sanpaolo) qualora riuscissero a recuperare in termini di redditività pensionando i lavoratori anziani (il termine chiave ricorrente per ampliare gli investimenti, aumentare l’occupazione stabile dei giovani, elevare la crescita economica oltre la soglia dello zero virgola per cento sulla quale da tempo si è assestata è: ricambio generazionale).
Carlo Messina: Intesa Sanpaolo guarda alle aziende “che investono in nuove tecnologie e creano nuovi posti di lavoro. Siamo convinti che si possano associare aumento della competitività, della produttività e nuova occupazione”.
Claudio Maria Perfetto: Le aziende propense ad investire in nuove tecnologie potrebbero effettivamente creare nuovi posti di lavoro. Tra i nuovi posti di lavoro potrebbero emergere quelli legati a nuove professioni; ma è ragionevole pensare che la maggior parte dei nuovi posti di lavoro verrebbero occupati dai “nuovi” lavoratori, i lavoratori digitali (robot e AI), se non altro per il loro costo del lavoro che risulterebbe sensibilmente inferiore a quello dei lavoratori umani.
Carlo Messina: È “assolutamente necessario recuperare i Neet. Un milione e mezzo di ragazzi e ragazze che non studiano e che non lavorano”.
Claudio Maria Perfetto: Sul sito di Intesa Sanpaolo abbiamo letto l’articolo dal titolo “Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo insieme per i giovani nella sfida ZeroNEET” pubblicato in data 13 febbraio 2025: in tale articolo si riporta che Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo hanno annunciato un’alleanza per il contrasto al fenomeno dei NEET – giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono in formazione professionale. Si parla del “Progetto ZeroNEET”, avente per obiettivi la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica, nonché sostenere la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani già in condizione di NEET. Da parte nostra, ci proponiamo di raggiungere gli stessi obiettivi di prevenire e contrastare la dispersione scolastica con il “Progetto Economia Informatica”. Tale Progetto consiste nella Proposta di inserire nei Piani di Studi Universitari – ma anche delle Scuole Medie Superiori ad indirizzo informatico e digitale – l’insegnamento della nuova disciplina STEM Economia Informatica, che siamo certi riuscirà ad attirare l’attenzione e l’interesse degli studenti sia universitari che di scuola media superiore per la sua novità a livello mondiale, per la sua originalità e attualità, per la larghezza e profondità di vedute e di idee che offre, per le novità didattiche che vengono introdotte con attività di laboratorio, per le ampie prospettive di lavoro (non eseguibile da robot e da AI) che offre sia in campo economico che informatico, sia a livello tecnico che manageriale. Proprio in questi giorni stiamo inviando la Proposta di inserire l’insegnamento di Economia Informatica nei Piani di Studi Universitari alle Università italiane, e di tali idee abbiamo reso partecipe Confindustria in data 13 settembre 2024, spiegando come prevenire e contrastare la dispersione scolastica e come formare e avviare al lavoro i giovani (la mail a Confindustria è riportata integralmente nell’articolo a firma di Erica Venditti del 17 settembre 2024 dal titolo “Riforma Pensioni 2025, proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin e Confindustria: le novità su come finanziarla”).
Carlo Messina: “Ci si dovrebbe concentrare su crescita, occupazione, riduzione delle disuguaglianze. In Italia ci sono sei milioni di persone in condizioni di povertà assoluta”.
Claudio Maria Perfetto: È la medesima considerazione che abbiamo espresso al Governo e al Parlamento Italiano, inviando loro la Proposta di Riforma Previdenziale Perfetto-Armiliato-Gibbin. Nella Proposta suggeriamo di applicare l’imposta sul reddito da lavoro prodotto dagli automi (robot e AI) che abbiamo chiamato IRAUT (per analogia con l’IRPEF), per finanziare le pensioni dei lavoratori e lavoratrici anziani che vorranno accedere alla pensione, in modo da favorire il ricambio generazionale, e quindi innescare i nuovi consumi da parte di chi prima, essendo senza lavoro e senza reddito, non poteva consumare. I nuovi consumi di nuovi lavoratori farebbero da volano alla produzione, le imprese verrebbero motivate a ricorrere ai finanziamenti agevolati a cui si riferisce Carlo Messina per effettuare investimenti e quindi ricorrere a nuova mano d’opera, quella giovanile. Il risultato si rifletterebbe in crescita economica e riduzione della povertà sia assoluta che relativa, proprio come auspica Carlo Messina.
Carlo Messina: “Tenere il risparmio all’interno del proprio Paese è un elemento di sicurezza nazionale, ancor più di difesa ed energia, perché rispetto a questi rappresenta la leva attivabile per assicurare l’indipendenza del nostro Paese. Circa duecento miliardi. Dobbiamo trovare un modo per riportarlo a casa. Per investirlo qui”.
Claudio Maria Perfetto: Tenere il risparmio all’interno del proprio Paese è tra gli obiettivi che anche noi ci proponiamo. Ci riferiamo al risparmio non solo di chi oggi percepisce un reddito o una pensione, ma anche (in primis) al risparmio che verrà creato dai futuri nuovi lavoratori, dando ai giovani la possibilità di trovare lavoro – attraverso il ricambio generazionale – in Italia, piuttosto che all’estero (obiettivo della Proposta di Riforma Previdenziale Perfetto-Armiliato-Gibbin), nonché favorendo l’istruzione, la formazione e l’avviamento al lavoro di studenti per entrare in un mondo del lavoro in cui si troveranno non solo a cooperare ma anche a competere con una folta popolazione di lavoratori digitali quali robot e intelligenza artificiale (obiettivo del Progetto Economia Informatica).
Data la convergenza di vedute sull’occupazione giovanile tra il CEO Carlo Messina e me, sarebbe interessante conoscere il suo giudizio riguardo a quest’immaginario dialogo. Magari glielo si potrebbe far sapere tramite una mail recante in allegato la Presentazione dell’Insegnamento dell’Economia Informatica unitamente al Programma di Economia Informatica che proprio in questi giorni vengono inviati alle Università italiane.
Voi cosa ne pensate di questo dialogo, non sembra avvenuto realmente? A vostro avviso potrebbe accettare un confronto reale su questi temi di così importante attenzione di cui anche il nostro portale si occupa da anni, facendo da sempre presente che lavoro e pensione sono due facce della stessa medaglia.
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