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Bonus bagno 2025, chi può richiedere la ristrutturazione e come — idealista/news


La riforma dei bonus edilizi operata dalla legge di Bilancio 2025 e, ancor prima, la riduzione degli ambiti di intervento del bonus barriere architettoniche incidono anche sui lavori di ristrutturazione del bagno. Tuttavia, non mancano le alternative alle soluzioni, non più in vigore, per eseguire i lavori e sfruttare gli incentivi. Nel 2025 si può usare il bonus ristrutturazione bagno come incentivo fiscale per detrarre, in 10 anni, fino al 50% delle spese sulla manutenzione straordinaria. 

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Per ottimizzare gli incentivi occorre, tuttavia, fare in fretta. Infatti, la percentuale del 50% si applica ai lavori eseguiti entro il 31 dicembre prossimo. Ecco, dunque, tutto quello che c’è da sapere per utilizzare il bonus bagno 2025

Come richiedere il bonus ristrutturazione bagno 2025

Dal 1° gennaio 2025 è cambiato il quadro dei lavori di rifacimento del bagno. Infatti, il bonus bagno 2025 sulla prima casa è assicurato come incentivo sulle ristrutturazioni (o bonus casa 2025). L’agevolazione consente di detrarre fiscalmente il 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 96.000 euro. 

Il bonus bagno 2025 su una seconda casa prevede, invece, una percentuale di sconto più bassa, pari al 36%. Occorre considerare che queste percentuali rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2025. A partire dal 1° gennaio 2026, infatti, il bonus ristrutturazione bagno sulla prima casa scenderà al 36%, mentre l’agevolazione sulle altre abitazioni si ridurrà al 30%. 

Cosa comprende il bonus bagno 2025

Per accedere all’agevolazione per rifare il bagno è necessario fare riferimento agli incentivi sulla ristrutturazione delle abitazioni. Si tratta di interventi di manutenzione straordinaria, che consentono tutta una serie di lavori per:

  • rifare interamente gli impianti idrici e sanitari;
  • sostituire le tubature e gli impianti;
  • installare nuovi impianti idraulici ed elettrici;
  • sostituire i sanitari, unitamente al rifacimento degli impianti;
  • realizzare bagni per disabili ed eliminare le barriere architettoniche;
  • sostituire la pavimentazione e i rivestimenti;
  • rinnovare interamente il bagno. 

Quali requisiti per richiedere il bonus bagno 2025

L’ambito oggettivo dei lavori ammessi al bonus per il rifacimento del bagno fa riferimento alle tipologie di interventi che si possono richiedere e agevolare. Da questo punto di vista, il rispetto dei requisiti necessari per richiedere l’incentivo nel 2025 comporta, nel concreto, il saper programmare ed eseguire interventi di manutenzione straordinaria

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Diversamente, sono escluse dalla richiesta del bonus le spese per lavori di manutenzione ordinaria, ovvero quelle tipologie di intervento che non includono il rifacimento degli impianti. Di conseguenza, non si possono agevolare le spese per le semplici sostituzioni di sanitari e piastrelle senza procedere con interventi più invasivi e strutturali. 

Bonus bagno 2025 come misura per i disabili

Fino a poco più di un anno fa, la materia della ristrutturazione dei bagni di casa poneva il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche come misura preferita rispetto:  

  • al superbonus, per via del minore quantitativo di adempimenti e documentazione richiesti; 

  • al bonus ristrutturazione, per la migliore percentuale del 75% di sconto. 

Rispetto all’odierno bonus bagno, l’incentivo sulle barriere architettoniche si poneva anche come agevolazione di sostegno alla disabilità. L‘applicazione pratica del bonus, tuttavia, ha dimostrato che non sempre si sono messe al primo posto le esigenze dei disabili. 

Per questo motivo, la riforma operata dal decreto legge 212/2023 ha consentito di mettere ordine alle tipologie di interventi ammissibili, escludendo i lavori di rifacimento del bagno e di sostituzione dei sanitari. 

Nel 2025, il bonus bagno come ristrutturazione della casa e detrazione del 50% rappresenta, in definitiva, l’alternativa più semplice da utilizzare per gli interventi esclusi dagli altri bonus edilizi e dallo stesso superbonus. 

Per cosa richiedere il bonus ristrutturazione bagno

Inoltre, i soggetti ammessi al bonus ristrutturazione bagno 2025 possono considerare agevolabili tutti i prodotti necessari all’esecuzione degli interventi stessi e alle sostituzioni dei sanitari. 

Ad esempio, per il rifacimento della doccia si può detrarre fiscalmente il 50% delle spese necessarie all’acquisto di box doccia, porte e piatti doccia, pareti walk-in, colonne e sistemi doccia, rubinetterie, vasche da bagno e lavabi. 

Infine, trattandosi di interventi agevolati dal bonus casa, è possibile detrarre il 50% dell’arredo e degli elettrodomestici entro un tetto di spesa di 5.000 euro grazie al bonus mobili. Anche per questo incentivo è necessario fare in fretta essendo in scadenza al 31 dicembre 2025. 

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Chi può usufruire del bonus bagno 2025

L’incentivo sui lavori di rifacimento del bagno rientrano nel novero degli interventi di ristrutturazione della casa agevolati dal relativo bonus. Di conseguenza, all’incentivo sul bagno possono accedere tutti i soggetti già elencati nell’ambito del bonus casa 2025. Nel dettaglio si tratta: 

  • dei proprietari e dei nudi proprietari;
  • dei titolari di diritti di godimento quali uso, usufrutto, abitazione e superficie;
  • dei locatari o comodatari;
  • dei soci di cooperative, divise e indivise;
  • degli imprenditori individuali per gli immobili non classificati come beni strumentali o merce;
  • dei soggetti definiti nell’articolo 5 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi che generano reddito in forma associata, tra i quali le società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati, e imprese familiari;
  • dei familiari conviventi del proprietario che abbiano sostenuto le spese.

Come ottenere il bonus 50% bagno 

Per ottenere l’agevolazione è necessario inserire la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il Modello 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche. La detrazione consentita è pari al 50% delle spese sostenute per il rifacimento del bagno, da distribuire in rate uguali nei 10 anni successivi al sostenimento delle spese. 

Tuttavia, per una corretta applicazione della misura fiscale, è necessario preparare la documentazione e conservarla nelle modalità indicate dalle norme. In particolare, il fruitore del bonus bagno 2025 deve custodire le fatture relative agli acquisti e agli interventi effettuati. 

Inoltre, le norme sui bonus edilizi richiedono pagamenti tracciabili, da effettuare mediante l’utilizzo del bonifico bancario o postale. I mezzi di pagamento devono contenere la causale specifica e l’indicazione del numero e della data di fatturazione. 

Bonus bagno 2025, come richiederlo tramite il Caf 

Sulla base di quanto descritto sopra, è bene presentare tutta la documentazione al commercialista o al Centro di Assistenza Fiscale (CAF) di riferimento, nel caso in cui non si volesse procedere da soli. Inoltre, il bonus bagno 2025 potrebbe richiedere specifici permessi comunali, come la CILA (Certificazione Asseverata di Inizio dei Lavori), la documentazione catastale dell’immobile e la certificazione di conformità degli impianti. 

In base agli adempimenti del bonus ristrutturazione bagno si può dire che è difficile ottenere l’incentivo senza la CILA. Infatti, le sostituzioni di tubature, impianti e massetto comportano l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria, necessitando, pertanto, della certificazione asseverata. Diversamente, un lavoro di manutenzione ordinaria non richiede questo tipo di documentazione e può essere effettuato in edilizia libera

Si può applicare lo sconto in fattura sul bonus bagno 2025? 

I lavori di ristrutturazione hanno risentito dei provvedimenti dell’attuale governo in merito alla possibilità di utilizzare l’incentivo con le opzioni alternative alla detrazione fiscale, ovvero con lo sconto in fattura o la cessione dei crediti d’imposta

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Peraltro, il già enunciato decreto legge 212 del 30 dicembre 2023 non solo aveva limitato l’ambito degli interventi del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche – estromettendo dai lavori possibili proprio quelli di ristrutturazione del bagno – ma aveva anche ridotto a pochissimi casi le possibilità di accesso alle due opzioni di sconto.

Il successivo decreto legge n. 39 del 30 marzo 2024 ha definitivamente azzerato le possibilità di avvalersi di sconti in fattura e crediti d’imposta per tutte le agevolazioni edilizie, comprese quelle inserite nel bonus casa e in tutte le novità del 2025. Pertanto, i nuovi lavori agevolati dal bonus bagno, al pari di quelli rientranti nel bonus barriere architettoniche, nel superbonus e nell’ecobonus, restano fuori dalla possibilità di esercitare le due opzioni di credito. 

Alcuni chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul bonus bagno

Da ultimo si possono considerare le alternative in vigore nel 2025 al bonus bagno, anche sulla base di quanto chiarisce l’Agenzia delle Entrate. Non essendoci la possibilità di fruire del superbonus e del bonus barriere architettoniche, alcuni lavori che interessano il bagno potrebbero trovare copertura, infatti, in altri incentivi. 

Ad esempio, l’esclusione da tutti gli sconti e i bonus edilizi del 2025 delle caldaie a combustibili fossili, incontra un limite nelle caldaie alimentate da sistemi ibridi, dotate di pompa di calore. Una situazione di questo tipo introduce la possibilità di fruire dell’ecobonus anche per i lavori del bagno al fine di migliorare l’efficientamento energetico. Anche per questa tipologia di intervento, l’incentivo è del 50% sulle spese per i lavori sulla prima casa e del 36% sulla seconda casa

Alternative al bonus bagno 2025: il sismabonus

Infine, è possibile pensare di utilizzare il sismabonus per migliorare la sicurezza dell’edificio, includendovi anche dei lavori di ristrutturazione del bagno. La novità più importante del 2025 riguarda il non dover necessariamente dimostrare il miglioramento della classe di sicurezza sismica, come avveniva negli anni scorsi. 

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Per gli interventi agevolati dal sismabonus si può beneficiare del 50% di detrazione fiscale sulle spese sostenute per l’abitazione principale (36% nel 2026 e 2027) e del 36% negli altri casi (30% nel 2026 e 2027). 



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