Si fa concreta la battaglia per conquistare le concessioni elettriche da parte delle multiutility venete che lanciano la sfida per abbattere il monopolio Enel.
Il presidente di Agsm Aim Federico Testa ha raccolto negli ultimi mesi l’appoggio di Ascopiave, Bim e Anci Veneto. Motivazioni e strategia sono contenuti in una lettera aperta: “Vicinanza ai territori dando vita a soggetti industriali abbastanza grandi e solidi”.
E’ una partita che vale centinaia di milioni di euro. E come anticipato nel novembre 2024 dalla Cronaca di Verona, se le concessioni scadranno nel 2029 e 2030, i criteri per presentarsi alla corsa dovranno già essere chiari quest’anno. E il gruppo veronese-vicentino avrebbe già la disponibilità di Ascopiave, altra grande multiutility veneta, per un’alleanza di scopo al fine di conquistare parte delle concessioni per le reti elettriche e l’idroelettrico. Si tratterebbe di portare sul territorio centinaia di milioni a vantaggio delle imprese e dei territori, Comuni e famiglie.
I dettagli sono stati ribaditi oggi in una conferenza stampa congiunta tra Agsm Aim e Ascopiave con il sindaco di Treviso Mario Conte che si affianca ai colleghi di Verona e Vicenza Tommasi e Possamai che avevano già dato il loro benestare all’operazione. Al sostegno di Ascopiave si è aggiunto quello della bellunese Bim e alla sfida si unisce anche Confindustria Veneto con il presidente Raffaele Boscaini. Perché l’obiettivo è ambizioso e anche molto chiaro e non riguarda solo l’energia elettrica: si tratta di sfruttare la naturale scadenza delle concessioni territoriali degli impianti idroelettrici, della distribuzione di gas ed energia elettrica per restituire valore ai territori, mettendo al centro le persone, le comunità e le imprese che li abitano e li vivono ogni giorno, spiega il presidente Testa.
“Abbattere i costi energetici che incidono in modo molto negativo nei bilanci delle imprese e delle famiglie è una iniziativa che non va contro alcuno ma che vuole semplicemente fare il bene delle nostre comunità, i nostri 560 Comuni del Veneto” ha spiegato il presidente di Anci Veneto Mario Conte, sindaco di Treviso intervenuto alla conferenza stampa di questa mattina. “Grazie a chi ha aperto questo tavolo che può generare solo positività ed energia per il sistema veneto e punta a difendere territori e Comuni che rischiano di finire in difficoltà nei loro bilanci per colpa dei costi delle energie. Non voglio che per questo motivo i bilanci comunali vadano in rosso”.
Una sfida pensata e cominciata da tempo, ancora nel novembre 2024 quando il presidente Federico Testa spiegava alla Cronaca di Verona filosofia e strategia dell’intervento.
Monopolio Enel, mission impossible. Agsm Aim e Ascopiave hanno però aperto un tavolo tecnico per collaborare sulle rinnovabili
Le concessioni per le reti elettriche garantiscono ad Enel 300 milioni l’anno, se una quota restasse sul territorio veneto non sarebbe male. “E sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo necessaria. AGSM AIM e ritengo anche altre aziende pubbliche del territorio sono pronte per raccogliere questa sfida”, dice ancora Testa, “poiché riteniamo che le concessioni delle reti elettriche e degli impianti idroelettrici siano un elemento chiave per garantire una gestione locale di risorse strategiche. Una maggiore autonomia nella gestione delle reti come opportunità per innovazione, transizione energetica e sostenibilità, andando nella direzione che il modello di mercato ha già preso, ovvero elettrificazione e produzione distribuita con impianti di taglia medio-piccola. Rinnovo quindi l’impegno a collaborare con istituzioni e comunità per garantire un futuro energetico sostenibile e lancio un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché riconoscano l’importanza delle concessioni delle reti e degli impianti come parte integrante di un percorso verso l’autonomia in ambiti strategici per la crescita e il benessere delle comunità locali e come elemento fondamentale per il futuro del Veneto”.
“Riteniamo che AGSM AIM debba essere un punto di riferimento per la crescita sostenibile del territorio, con l’impegno a condividere con stakeholder e comunità obiettivi e risultati”. Il mercato dell’energia è forse quello che più ha avuto scosse telluriche negli ultimi anni: “Il mondo sta cambiando, i mercati in cui operano le aziende pubbliche e private sono cambiati e continueranno a cambiare a ritmi sostenuti nei prossimi anni. La crisi dei grandi modelli centralizzati o di grandi attori industriali e finanziari, che non rispondono alle esigenze dei territori, è sotto gli occhi di tutti”. Ma soprattutto è un mercato molto, molto rigido, con una complessità tale per cui “è molto difficile scaricare sulle comunità locali i benefici che potrebbero generarsi da scelte industriali che guardino maggiormente alla creazione di valore condiviso. E’ ai territori che la politica deve tornare a rispondere ed è lì che deve indirizzare le scelte di politica industriale. In questo senso, non bisogna illudersi che ciò che ha funzionato nel passato possa continuare a farlo anche nel futuro, stando fermi. Dobbiamo individuare le strade che ci aiutano a cambiare: questo è un invito, forte, che mi sento di fare ai nostri soci”.
Rompere il monopolio di Enel in Veneto non è un sogno impossibile da realizzare: nelle regioni vicine è già realtà. Se nel Veneto le grandi derivazioni a uso idroelettrico sono 34, tutte in concessione all’Enel, che gestisce anche il business della distribuzione, nelle altre regioni del Nord non è così. In Lombardia A2A ed Edison hanno la propria parte e così pure Iren in Piemonte. Per questo Agsm Aim e Ascopiave hanno aperto un tavolo tecnico per collaborare sulle fonti rinnovabili anche se gli ultimi provvedimenti del Governo, con un rinnovo ventennale, tutto da discutere, delle concessioni a Enel non facilita la battaglia intrapresa dai territori.
MB
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