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Libri: ‘La riforma agraria e la Maremma’ nell’analisi di Paolo Passaniti


3 Giugno 2025

Il volume è stato presentato in palazzo del Pegaso con il presidente dell’Assemblea legislativa Mazzeo, la consigliera regionale Spadi e l’assessore toscano all’Economia Marras

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Comunicato n. 0594

di

Firenze La riforma agraria in Italia – La Maremma dell’Ente Maremma’ è il titolo del libro di Paolo Passaniti presentato martedì 3 giugno nel Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso. Una conferenza stampa aperta dell’intervento del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “La riforma agraria è stata una delle più grandi trasformazioni della storia repubblicana e in territori come la Maremma ha rappresentato un passaggio epocale: la fine del latifondo, la nascita della piccola proprietà contadina, la speranza di un riscatto sociale.

Il volume del professor Paolo Passaniti racconta tutto questo con rigore e profondità, restituendoci il senso vero di un processo complesso, segnato da contraddizioni, luci e ombre ma anche da straordinari risultati. L’esperienza dell’Ente Maremma, con le sue scuole, poderi, infrastrutture e servizi, ha cambiato il volto della nostra terra, lasciando un’impronta duratura. Un grande cambiamento che ha segnato la società Toscana e lo dico avendo vissuto l’esperienza di chi viene da un piccolo paese del sud che quella riforma agraria la sentita sulla sua pelle. È cambiato completamente il modo di vivere, di fare comunità, come è cambiato qui in Toscana”.

“Oggi, come allora, – ha concluso il presidente Mazzeo – le grandi sfide si giocano nei territori. È con questo spirito che portiamo avanti politiche come la legge sulla ‘Toscana diffusa’ e le politiche di coesione. Perché le politiche pubbliche contano, fanno la differenza, creano comunità. Conoscere la nostra storia è il primo passo per scrivere con consapevolezza il nostro futuro”.

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Agricoltura

 

“La riforma agraria, le bonifiche e la creazione dell’Ente Maremma – ha spiegato la consigliera regionale Donatella Spadi – hanno determinato la creazione di possedimenti di dimensioni ridotte dati a piccoli proprietari. Passaniti ha disegnato quello che ancora oggi è il volto della Maremma e di quella zona in cui ho la fortuna di avere un podere che era dei miei nonni. Il paesaggio che oggi conosciamo è quello che ci hanno dato in eredità con quelle riforme. Ringrazio il professor Passaniti che mi ha permesso di conoscere meglio la storia di quella zona e delle persone che ci sono cresciute. La vocazione agraria è ancora la stessa e si fanno anche ottimi prodotti agroalimentari che sono delle eccellenze”.

Ha partecipato alla presentazione del libro anche l’assessore all’Economia della Giunta regionale Leonardo Marras: “Il contributo che ci dà Passaniti riguarda anche la provincia di Grosseto e in particolare la Maremma che è uno dei territori dove la riforma agraria ha avuto i maggiori significati e ha contribuito a ridefinire un modello di gestione del territorio che era stato appena restituito all’agricoltura dopo le bonifiche. Non è stata definita solo una disciplina della materia, ma una vera e propria struttura sociale. Assistiamo al riscatto del mezzadro che diventa imprenditore agricolo con tanti effetti sul paesaggio, sulla capacità di confrontarsi con il mercato, sulla libertà e sull’ emancipazione”.     

È un volume – ha spiegato l’autore Paolo Passaniti – che affronta una grande questione della storia italiana del dopoguerra, la riforma agraria del 1950. Una prima grande risposta alle domande di trasformazione sociale. Una vicenda che in Maremma come in Italia parte dal 1944 con le prime occupazioni delle terre e i decreti Gullo sulla concessione di quelle incolte, e si sviluppa in un quadro di sostanziale tensione sociale nelle campagne, con la riforma agraria che diventa quasi un atto dovuto dopo l’entrata in vigore della Costituzione e alcuni fatti di sangue come quelli di Melissa in Calabria nell’ottobre del 1949. Un quadro sociale a serio rischio insurrezionale che preoccupava anche gli americani”.

“Tanti anni di ricerca – ha proseguito il professor Passaniti – mi hanno portato a raccontare la riforma e i grandi cambiamenti che ha causato con la creazione dell’Ente Maremma, accompagnata dalle bonifiche, con la trasformazione del latifondo che aveva grandi estensioni improduttive e una disoccupazione strutturale. In un territorio con una scarsa densità demografica abbiamo anche assistito a delle vere e proprie migrazioni come quella di 800 persone che si sono trasferite dal Fucino a Capalbio. Creando un ceto di piccoli proprietari terrieri per la prima volta viene messa al centro della riforma la persona abbandonando i residui dell’impostazione feudale. Una trasformazione che fu fatta in tempi brevi per evitare la fuga dalle campagne. Un rilancio del territorio che favorì nel tempo anche il decollo turistico di queste zone”.

 

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Paolo Passaniti

Insegna Storia del diritto medievale e moderno nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena. Si è occupato di storia del diritto del lavoro, di storia del diritto di famiglia e di storia giuridica del territorio e del paesaggio.

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Nel 2006 ha pubblicato con Giuffrè, Storia del diritto del lavoro, I, il contratto di lavoro nell’Italia liberale. Nel 2010 ha vinto il premio Matteotti con il volume Filippo Turati giuslavorista. Il socialismo nelle origini del diritto del lavoro, Lacaita 2008. Ha pubblicato nel 2017 con Giappichelli, Mezzadria. Persistenza e tramonto di un archetipo contrattuale e nel 2019 con Giuffrè Francis Lefebvre Il diritto cangiante. Il lungo Novecento giuridico del paesaggio italiano.

 

 

Le dichiarazioni in video

L’intervista al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo

 

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La dichiarazione della consigliera regionale Donatella Spadi

 

L’intervista all’assessore regionale all’Economia Leonardo Marras

 

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La dichiarazione dell’autore Paolo Passaniti

 

La galleria fotografica

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana



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