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Panetta: dazi costano un punto a crescita mondiale


I dazi sono un pericolo per l’economia mondiale, alimentano “l’incertezza” e mettono a rischio la pace e la prosperità globale: costeranno un punto alla crescita in due anni e per gli Stati Uniti l’impatto previsto “è doppio”. E’ l’allarme lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nelle Considerazioni finali in occasione della presentazione a Palazzo Koch della Relazione annuale. L’Europa, ha ammonito, deve prepararsi a navigare in “acque incerte”, non può restare ferma e ha bisogno di debito comune. Uno scenario che potrebbe ridisegnare gli equilibri di politica monetaria mettendo “in dubbio” la centralità del dollaro, e a rischio i rapporti consolidati tra Europa e Usa. Quanto all’Italia, alto debito, bassa produttività e invecchiamento minano la crescita ed è necessario agevolare l’occupazione di donne e migranti. Le priorità per le riforme restano lavoro, imprese, costo dell’energia, pubblica amministrazione, giustizia e sistema fiscale.

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– DAZI: COSTANO UN PUNTO PIL E METTONO A RISCHIO PACE
“L’inasprimento delle barriere doganali potrebbe sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio”, ha avvertito Panetta sottolineando che “negli Stati Uniti l’effetto stimato è circa il doppio”. “Le politiche protezionistiche – ha osservato – stanno spingendo l’economia mondiale su una traiettoria pericolosa. I dazi oggi in vigore potrebbero ridurre il commercio internazionale di circa il 5 per cento, dando avvio a una riconfigurazione delle filiere produttive globali. Ne deriverebbe un sistema di scambi meno integrato e meno efficiente. Gli effetti rischiano di travalicare la sfera commerciale, alterando la struttura del sistema monetario internazionale, oggi incentrato sul dollaro, e limitando i movimenti dei capitali”. E, secondo il numero uno di Bankitalia, “il rischio più profondo è un altro: che il commercio, da motore di integrazione e dialogo, si trasformi in una fonte di divisione, alimentando l’instabilità politica e mettendo a repentaglio la pace”.

– FORTE INCERTEZZA, RUOLO DOLLARO IN DUBBIO
Il governatore di Bankitalia ha puntato il dito contro “il susseguirsi di annunci, smentite e revisioni” che “alimenta incertezza e volatilità sui mercati”, condizioni “che rischiano di amplificare l’effetto dei dazi”. Le ripercussioni delle dispute commerciali sull’economia globale, ha spiegato, “sono difficili da prevedere. Lo stesso ruolo del dollaro come architrave del sistema monetario internazionale è messo in dubbio. È diffuso un senso di incertezza”.
– A RISCHIO RELAZIONI UE-USA MA AFFINITA’ PREVALGANO SU ATTRITI
“Il sistema multilaterale che, pur sbilanciato e non privo di contraddizioni – ha sottolineato Panetta – cercava di risolvere i problemi in base a regole condivise, accogliendo le istanze comuni, è in crisi. Al suo posto, si sta imponendo un ordine multipolare in cui aumenta il peso dei rapporti di forza. Ne stanno risentendo – ha aggiunto – persino le relazioni, storicamente molto strette, tra Stati Uniti ed Europa. Le affinità culturali e i legami economici che ci uniscono dovranno alla fine prevalere sugli attriti presenti Dobbiamo prepararci a navigare in queste acque incerte, senza rinunciare ai nostri valori e senza restare indietro”.

– L’UE NON PUO’ STARE FERMA, SERVE EUROBOND
L’Unione europea “rimane un baluardo dello Stato di diritto, della convivenza democratica e dell’apertura agli scambi e alle relazioni internazionali. Non può però permettersi di rimanere ferma”, ha avvertito il numero uno di Bankitalia. “Per eliminare alla radice la frammentazione del mercato dei capitali lungo linee nazionali – ha indicato – è cruciale introdurre un titolo pubblico europeo, con un duplice obiettivo: finanziare la componente pubblica degli investimenti e fornire un riferimento comune, solido e credibile all’intero sistema finanziario”. Il governatore ha quindi citato l’esperienza di Next Generation EU che dimostra “che è possibile emettere debito comune per finanziare un piano ambizioso di investimenti europei”.

– RISCHI DALLE CRIPTOVALUTE, EURO DIGITALE E’ RISPOSTA
I rischi legati alle criptovalute, ha spiegato Panetta, “possono essere contenuti attraverso la cooperazione internazionale, un obiettivo sul quale l’Europa può assumere un ruolo guida. Ma sarebbe illusorio pensare che l’evoluzione delle criptoattività possa essere governata solo con divieti o vincoli normativi”. “Serve una risposta all’altezza della trasformazione tecnologica in atto, capace di soddisfare la domanda di strumenti digitali di pagamento sicuri, efficienti e accessibili, preservando il ruolo della moneta di banca centrale. Il progetto dell’euro digitale nasce esattamente da questa esigenza”, ha aggiunto.

– IN ITALIA RISANAMENTO DEI CONTI ALL’INIZIO, DEBITO RESTA ALTO
Il “peso” del debito pubblico italiano “elevato”, toglie spazio agli investimenti e condiziona lo sviluppo dell’economia, ha ammonito ancora Panetta sottolineando che “il percorso di risanamento dei conti pubblici è però solo all’inizio”. “Il debito resta elevato – ha messo in guardia – e, nei prossimi anni, la spesa sarà sottoposta a pressioni legate all’invecchiamento della popolazione, alle transizioni verde e digitale, al rafforzamento della capacità di difesa”.
– INVECCHIAMENTO PESA SU CRESCITA, PUNTARE SU DONNE E IMMIGRATI
“L’invecchiamento della popolazione e la bassa natalità sono destinati a incidere profondamente sul potenziale di crescita dell’economia italiana”, ha messo in guardia Panetta ricordando che secondo i dati Istat, “entro il 2040 il numero di persone in età lavorativa si ridurrà di circa 5 milioni. Ne potrebbe conseguire una contrazione del prodotto stimata nell’11 per cento, pari all’8 in termini pro capite”. E’ dunque necessario agevolare l’occupazione delle donne e dei migranti regolari, che possono fornire un apporto “rilevante” allo sviluppo dell’economia e su questo fronte l’Italia “in ritardo”. Secondo il numero uno di Bankitalia, “l’immigrazione regolare può fornire un apporto rilevante, soprattutto nei settori delle costruzioni e del turismo, che registrano una crescente scarsità di manodopera. Il suo contributo può estendersi alle attività a maggior valore aggiunto, a condizione che si riesca ad attrarre profili qualificati”.

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– BASSA PRODUTTIVITA’, SALARI REALI SOTTO I LIVELLI DEL 2000
Il problema centrale dell’Italia “rimane la produttività, nella manifattura come nel resto dell’economia”, ha detto il governatore della Banca d’Italia sottolineando che “il basso livello dei salari riflette questa debolezza: dall’inizio del secolo, in linea con la stagnazione della produttività, le retribuzioni reali sono cresciute molto meno che negli altri principali paesi europei. Fino alla pandemia – ha proseguito – l’aumento era stato appena del 6 per cento. Il successivo shock inflazionistico ha riportato i salari reali al di sotto di quelli del 2000, nonostante il recupero in atto dallo scorso anno”.

– RITARDI SU PNRR, AVANTI CON ATTUAZIONE
Si registrano “ritardi” nell’attuazione del Pnrr ma è necessario procedere “con determinazione” nell’esecuzione degli interventi: è il monito lanciato da Panetta. “L’Italia ha finora ricevuto 122 miliardi di euro e ne ha utilizzati oltre la metà. Il pagamento delle prossime rate – ha ricordato – dipenderà dal raggiungimento di obiettivi relativi alla realizzazione di opere pubbliche; a tale riguardo, i dati attualmente disponibili suggeriscono l’esistenza di ritardi”. “L’utilizzo dei fondi del Pnrr – ha proseguito – ha sostenuto l’economia negli ultimi anni. Gli interventi previsti per il biennio 2025-26 potrebbero innalzare il prodotto dello 0,5 per cento. In una fase di debolezza ciclica è essenziale procedere con determinazione nella loro attuazione”.
– SFORZI PER DIFESA NON PENALIZZINO CRESCITA E SPESA SOCIALE
Le risorse comuni, ha avvisato Panetta, “vanno destinate prioritariamente alla tecnologia e alla ricerca nel campo della difesa. A livello nazionale, gli investimenti per la crescita e la spesa sociale non devono essere penalizzati dallo sforzo per la sicurezza esterna”.

– NODO COSTO ENERGIA, AGIRE PRESTO
In Italia più che in Europa, ha ricordato il governatore, “rimane irrisolto il nodo degli alti costi dell’energia”. È dunque “urgente intervenire” per portare avanti il processo di decarbonizzazione seguendo le direttrici già tracciate: ampliando il ricorso a fonti pulite, incentivando i contratti a lungo termine e rafforzando infrastrutture e reti di trasmissione.

– BANCHE SOLIDE, AGGREGAZIONI CREINO VALORE MA DECIDE MERCATO
Le banche italiane solo solide e ben patrimonializzate, ha spiegato Panetta sottolineando che le aggregazioni “rappresentano un delicato momento di discontinuità nella vita degli intermediari. Devono servire a rafforzarli, e a questo scopo è necessario che siano ben concepite e volte unicamente alla creazione di valore”. “Creare valore – ha osservato – significa, innanzitutto, offrire a imprese e famiglie finanziamenti adeguati per quantità e costi; strumenti di impiego del risparmio efficaci, trasparenti e a condizioni eque; servizi qualificati e innovativi, coerenti con le esigenze di sviluppo del Paese”. (AGI)
GIO/MAN





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