I recenti malfunzionamenti del sito dell’Agenzia delle Entrate hanno nuovamente sollevato polemiche e preoccupazioni tra i professionisti del settore tributario. In particolare, mercoledì 28 maggio si è verificato un nuovo episodio di disservizio, che ha interessato la fase di autenticazione al portale e che ha rappresentato la seconda interruzione nell’arco di due settimane, dopo quella già segnalata il 16 maggio.
Disservizi Agenzia Entrate: problemi tecnici e tempi di risoluzione
Dopo i disservizi Agenzia Entrate del 16 maggio e proroga dei relativi adempimenti, il problema si è nuovamente manifestato nella prima parte della giornata del 28 maggio e ha avuto ripercussioni sull’accesso ai servizi digitali offerti dall’Agenzia delle Entrate.
Secondo quanto reso noto da Sogei, la società responsabile della gestione tecnologica dei sistemi informatici fiscali, i rallentamenti hanno colpito in particolare la procedura di login per gli utenti. L’intervento tecnico ha consentito di riportare il sistema alla piena operatività entro il primo pomeriggio, intorno alle ore 14.
Due comunicati ufficiali diramati da Sogei nel corso della stessa giornata hanno tracciato l’evoluzione del problema. Nel primo, è stata confermata l’anomalia e assicurata l’immediata attivazione delle procedure di ripristino. Nel secondo, è stata annunciata la completa risoluzione dell’inconveniente, rassicurando gli utenti sulla normalizzazione delle funzionalità.
La reazione dei commercialisti: tra richieste e frustrazioni
Nonostante il ripristino relativamente rapido del servizio, la categoria dei commercialisti ha reagito con fermezza. Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha prontamente inviato una nuova comunicazione al Direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini. Al centro della richiesta vi è la necessità di una proroga per gli adempimenti fiscali in scadenza a fine mese, considerato l’impatto negativo dei disservizi sull’operatività degli studi professionali.
Il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, ha messo in evidenza i disagi causati dalla temporanea indisponibilità del portale. Particolare attenzione è stata posta sulle difficoltà incontrate nell’invio delle istanze per la prenotazione dei crediti d’imposta legati alle Zone Economiche Speciali (ZES), sia per le imprese generali che per quelle del comparto agricolo. Tali comunicazioni, riferite a investimenti effettuati tra l’inizio dell’anno e il 15 novembre 2025, devono essere trasmesse entro il 30 maggio, scadenza ormai imminente.
Altri adempimenti a rischio
Oltre alle operazioni legate ai crediti d’imposta ZES, anche altre scadenze fiscali sono state messe a rischio dall’interruzione dei servizi. Tra queste, spicca l’obbligo di trasmettere le liquidazioni periodiche IVA relative al primo trimestre 2025, un adempimento che coinvolge un numero significativo di contribuenti e studi professionali.
Il tesoriere del CNDCEC, nonché delegato alla fiscalità, ha ribadito che la proroga degli obblighi dichiarativi dovrebbe essere concessa anche qualora il sistema tornasse pienamente operativo, al fine di garantire un margine temporale adeguato a tutti i soggetti coinvolti per completare le pratiche senza affanni.
Cresce il malcontento tra le associazioni di categoria sui disservizi Agenzia Entrate
Anche altre associazioni rappresentative della categoria, come l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) e l’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (UNGDCEC), si sono espresse in termini critici.
Entrambe le sigle hanno definito la situazione come “insostenibile”, richiamando l’attenzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) affinché intervenga con decisione per risolvere i continui disservizi Agenzia Entrate.
Le organizzazioni lamentano il paradosso per cui, da un lato, lo Stato pretende il rigoroso rispetto delle scadenze fiscali, mentre dall’altro non è in grado di garantire l’efficienza delle infrastrutture digitali necessarie per adempiere a tali obblighi. Un simile contesto, secondo gli esponenti delle associazioni, non solo compromette la qualità del lavoro dei professionisti fiscali, ma genera anche un clima di sfiducia nei confronti dell’intero sistema tributario.
Le richieste delle categorie professionali
Alla luce dei disservizi ricorrenti, le richieste rivolte all’Agenzia delle Entrate e al MEF sono due: da un lato, l’attuazione di un piano tecnico che assicuri la stabilità dei servizi digitali, e dall’altro, l’introduzione di misure correttive e compensative per gli adempimenti compromessi dai blocchi tecnici.
Tali misure potrebbero includere la proroga automatica delle scadenze, l’eliminazione di eventuali sanzioni per invii tardivi dovuti a cause tecniche documentabili, e l’adozione di una comunicazione più trasparente e tempestiva da parte dell’Amministrazione finanziaria nei confronti degli utenti professionali.
Disservizi Agenzia Entrate: conseguenze più ampie per il sistema fiscale digitale
I ripetuti disservizi Agenzia Entrate mettono in discussione l’affidabilità complessiva del sistema digitale su cui si fonda la maggior parte degli adempimenti fiscali moderni. Se da un lato la digitalizzazione ha portato innegabili vantaggi in termini di semplificazione e accessibilità, dall’altro ha reso le procedure estremamente vulnerabili a blocchi sistemici, anche di breve durata.
In un contesto caratterizzato da scadenze ravvicinate e carichi di lavoro crescenti per gli studi professionali, ogni interruzione rappresenta una minaccia concreta alla qualità e tempestività delle operazioni fiscali. Gli effetti non si limitano ai ritardi, ma si estendono al potenziale aumento degli errori, con conseguenti ricadute negative sia per i contribuenti che per i professionisti incaricati della gestione fiscale.
Riassumendo
- Due disservizi in 15 giorni hanno colpito il portale dell’Agenzia delle Entrate.
- Il malfunzionamento ha rallentato l’autenticazione, risolto da Sogei nel pomeriggio del 28 maggio.
- Commercialisti chiedono proroga delle scadenze fiscali a causa dell’inaccessibilità dei servizi.
- Criticità segnalate su crediti ZES e liquidazioni IVA del primo trimestre 2025.
- Le associazioni professionali denunciano un sistema digitale inefficiente e inaffidabile.
- Si richiedono misure compensative e maggiore stabilità del sistema fiscale digitale.
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