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Dal 2029 pedaggio in Svizzera anche per i camion elettrici


I veicoli industriali elettrici beneficeranno dell’esenzione del pedaggio svizzero (Ttpcp) ancora per tre anni e mezzo, poi dal 2029 dovranno pagarlo. Lo ha stabilito il 28 maggio 2026 il Consiglio federale, che ha così anticipato di due anni l’introduzione di questo provvedimento, con lo scopo di favorire il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia. La riforma prevede un sistema di sconti graduali fino al 2035 per incentivare la transizione verso veicoli a propulsione elettrica, mentre contestualmente riclassifica i veicoli Euro VI nella seconda categoria tariffaria più onerosa per compensare la perdita di gettito derivante dal crescente numero di veicoli ecocompatibili attualmente esenti dalla tassa.

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Secondo le Autorità svizzere, il sistema della Ttpcp, introdotto nel 2001, sta raggiungendo i suoi limiti strutturali a causa degli sviluppi tecnologici che hanno caratterizzato l’autotrasporto negli ultimi anni. Oggi, quasi il 90% dei veicoli industriali circolanti sulle strade svizzere rientra nella categoria tariffaria più conveniente, riducendo drasticamente l’efficacia della tassa nel promuovere il trasferimento modale. Come ha spiegato il consigliere federale Albert Rösti durante la conferenza stampa del 28 maggio, “l’evoluzione è positiva poiché significa che la decarbonizzazione prosegue, i veicoli sono sempre meno inquinanti”.

La crescita esponenziale dei veicoli industriali elettrici rappresenta una sfida particolare per il sistema di finanziamento delle infrastrutture. Nel 2022, la Svizzera contava 234 camion elettrici esenti dalla Ttpcp, numero che è salito a oltre mille unità nel 2025. Negli scenari più ottimistici, i veicoli elettrici potrebbero rappresentare fino al 100% della flotta entro il 2050, comportando una potenziale perdita di entrate di diversi miliardi di franchi. Le entrate della Ttpcp ammontano attualmente a circa 1,8 miliardi di franchi annui, di cui due terzi vanno alla Confederazione e un terzo ai Cantoni.

Il sistema tariffario attuale della Ttpcp si basa su tre parametri fondamentali: la massa complessiva del veicolo, il livello di emissioni secondo le normative Euro e i chilometri percorsi sul territorio svizzero e del Liechtenstein. Le tariffe vigenti prevedono tre categorie, sulla base della classe ambientale: la categoria I con 3,26 centesimi di franco svizzero per tonnellata-chilometro, la categoria II con 2,82 centesimi, e la categoria III (Euro VI) con 2,39 centesimi. Il primo gennaio 2025, queste tariffe sono già state aumentate del 5% per adeguarle al rincaro generale.

La riforma prevede una riorganizzazione significativa di questo sistema. I veicoli Euro VI, attualmente nella categoria più conveniente e rappresentanti la maggioranza della flotta circolante, passeranno alla seconda categoria tariffaria più onerosa. Questa riclassificazione comporterà un aumento sostanziale degli oneri per questi veicoli: per esempio, un viaggio di 100 chilometri con un autocarro di 18 tonnellate Euro VI costerà circa 51 franchi, basandosi su una tariffa di 2,82 centesimi per tonnellata-chilometro.

Dal 2029, i camion a propulsione elettrica saranno soggetti alla Ttpcp con una tariffa base di 2,39 centesimi per tonnellata-chilometro, equivalente a quella attualmente applicata ai veicoli Euro VI. Nel primo anno di applicazione beneficeranno però di uno sconto fino al 70% sulla tariffa base. Il sistema di sconti seguirà una progressione decrescente predefinita: lo sconto diminuirà di dieci punti percentuali ogni anno, fino a raggiungere il 10% nel 2035. Questa struttura garantisce alle imprese di autotrasporto una certezza di pianificazione pluriennale, elemento essenziale per gli investimenti in nuove tecnologie.

 

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Questo sistema varrà per tutti i veicoli alimentati a batteria o celle a combustibile a idrogeno, riconoscendo così l’intera gamma delle tecnologie a zero emissioni locali. Però, la riforma non prevede sconti per i veicoli alimentati con biogas, gas naturale liquefatto, gas naturale compresso o carburanti sintetici (e-fuels), per evitare un’ulteriore erosione dell’efficacia della Ttpcp e semplificare il sistema di riscossione.

La riforma prevede comunque un sistema d’incentivi differenziati per promuovere l’adozione di tecnologie più pulite senza compromettere la competitività dell’autotrasporto. Oltre ai veicoli elettrici, anche i nuovi camion diesel conformi alla normativa Euro VII beneficeranno di sconti sulla Ttpcp fino al 2035, al fine di differenziarli dai veicoli Euro VI e incentivare il rinnovo del parco veicoli. Questa misura riconosce il contributo ambientale dei veicoli con tecnologie di combustione avanzate, pur mantenendo un vantaggio competitivo per i veicoli a propulsione elettrica.

Una delle innovazioni più importanti della riforma riguarda l’introduzione di meccanismi di certezza di pianificazione per le imprese del settore. Il Consiglio federale definirà i criteri per l’attribuzione alle diverse categorie tariffarie almeno sette anni prima della loro entrata in vigore. Questa misura risponde alle esigenze delle imprese di autotrasporto, che hanno bisogno di orizzonti temporali adeguati per pianificare gli investimenti in nuove tecnologie e adeguare le proprie strategie operative. La procedura di consultazione avviata nel febbraio 2024 aveva evidenziato l’importanza di questo aspetto, con molte organizzazioni del settore che avevano sottolineato la necessità di maggiore prevedibilità normativa.

La riforma avrà impatti differenziati sul settore dell’autotrasporto, con effetti che varieranno in base alla composizione delle flotte e alle strategie d’investimento delle singole imprese. Le aziende con flotte principalmente composte da veicoli Euro VI dovranno confrontarsi con un aumento rilevante dei costi operativi, che potrebbe incentivare un’accelerazione degli investimenti in tecnologie più avanzate. Questo effetto è deliberatamente ricercato dal legislatore per stimolare il rinnovo del parco veicoli e favorire la decarbonizzazione del settore.

Per le imprese che hanno già investito o stanno pianificando investimenti in veicoli elettrici, il sistema di sconti graduali offre un vantaggio competitivo temporaneo che dovrebbe compensare i maggiori costi di acquisizione di questa tecnologia. Tuttavia, la progressiva riduzione dei pedaggi fino al 2035 implica che, nel medio termine, anche i veicoli elettrici dovranno contribuire pienamente al finanziamento delle infrastrutture di trasporto.

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