La settimana scorsa ha preso il via T.R.A.M.E., la progettualità di area vasta di sviluppo territoriale e ricerca promossa dalla Fondazione CHANGES nel quadro dell’intervento finanziario del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’occasione è stata determinante per lanciare le indicazioni di progetto e nello specifico si sono messe a terra le azioni di maggiore impatto: il lavoro di mappatura partecipativa delle aree target destinatarie delle azioni mirate territoriali.
L’intervento che si è svolto sul lato pugliese presso la località di Pietramontecorvino (FG) e sul lato molisano presso Frosolone (IS), ha coinvolto circa una ottantina di soggetti portatori di interesse, i quali hanno preso parte attiva ai focus group. Le due giornate hanno prodotto significativamente un concreto dibattito, molto stimolante sul profilo delle individuazioni delle criticità all’interno del contesto di riferimento. L’ipotesi di un masterplan per la realizzazione di un Ecomuseo delle Transumanze per la valorizzazione dei tratturi, elemento centrale ed apripista del dibattito durante la fase viva di interscambio tra il team di ricerca ed il pubblico, ha fatto emergere le differenze sostanziali dei due territori oggetto del campione di indagine.
Se sul versante pugliese la governance pubblica di pianificazione territoriale è tendenzialmente più avanzata rispetto al lato molisano, un elemento salta all’occhio come carattere di distinzione: il livello di sensibilità riguardo alla tematica, le possibilità di sviluppo e le eventuali opportunità, sembrano essere inflazionate da un livello di osservazione di matrice “culturale”. Lungo le direttrici molisane nelle quali persistono ancora le attività di pastorizia, l’attenzione alle vie tratturali da parte degli allevatori è di natura organica.
Tuttavia il progressivo distanziamento dello Stato e l’irrigidimento normativo delle politiche innesca all’interno di questi presidi un affaticamento strutturale tendente in futuro verso la progressiva chiusura delle attività.
Sul lato pugliese, un allevamento decisamente collocato sul piano intensivo di produzione, ha probabilmente determinato una disaffezione verso alcuni elementi identitari del passato, perdendo la memoria storica. Ecco che l’azione della progettualità messa in campo agisce con l’ausilio stimolante dei focus group all’azione di “recupero” per meglio tracciare le indicazioni di valorizzazione. Il calendario con gli appuntamenti sarà pubblicato sui canali di progetto https://www.facebook.com/tramechanges e sulle piattaforme di comunicazione istituzionali dei partner.
In TRAME collaborano e convergono le azioni di 3 sistemi universitari italiani: Università degli Studi di Bari, Università degli Studi del Molise e Università di Foggia, con l’azienda pugliese Archeologica S.r.l – Servizi e Progetti per i Beni Culturali.
Il progetto “TRAME – Tratturi e pastorizia, patrimoni bioculturali in movimento. Un Ecomuseo delle Transumanze come proposta di rigenerazione territoriale” mira a sviluppare un modello di conoscenza e gestione per l’Ecomuseo delle Transumanze Appenniniche tra Puglia e Molise.
Nel solco della Convenzione di Faro e della Convenzione europea sul Paesaggio, priorità dello Spoke 1 e di CHANGES, il progetto TRAME pone al centro le comunità per rinsaldare il legame con i propri territori e i patrimoni bioculturali connessi unendo tutela e educazione, interventi sperimentali di micro-economia dei territori della transumanza e innovazione tecnologica e socio-culturale nelle aree interne e rurali.
Questa linea progettuale si incardina efficacemente tra gli obiettivi della Fondazione CHANGES che punta a creare un polo di riferimento internazionale per la formazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico in un’ottica di valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese promuovendo nuovi approcci sostenibili per la tutela e per la fruizione, creando partnership stabili tra ricerca e impresa e offrendo opportunità occupazionali nel settore rafforzando il trasferimento tecnologico e rilanciando il lavoro innovativo a base culturale nel centro-sud Italia dopo la crisi pandemica. Per maggiori informazioni https://www.fondazionechanges.org/pnrr/
TRAME punta infatti a strutturare un Ecomuseo attivo in profondità nei territori, rafforzando il senso dei luoghi e le plurime identità delle comunità, promuovendo la creazione e innovazione d’impresa e un ambiente digitale di scambio e interpretazione territoriale capace di supportare la valorizzazione dei paesaggi della transumanza e del pastoralismo estensivo, la sostenibilità e custodia ambientale e le attività economiche connesse a livello locale. La progettazione ecomuseale è condotta su due traiettorie pilota fra le due regioni: il Tratturo Pescasseroli-Candela e il Tratturo Lucera-Castel di Sangro.
Il progetto di rigenerazione territoriale delle aree tratturali, attraverso l’elaborazione di un Ecomuseo, si inserisce come azione positiva e sostenibile in aree interne che vivono una situazione di marginalità, fragilità e spopolamento e si rivolge a studiose/i, ad associazioni e imprese e alle comunità di pratica diffuse sui territori regionali, richiamandosi ai saperi e alle pratiche consolidate di salvaguardia e valorizzazione dei patrimoni bioculturali e alla
disseminazione verso le comunità.
Il progetto si pone come fattore di promozione, innovazione e avanzamento del tessuto culturale, sociale, produttivo delle aree interessate attraverso la realizzazione e la ricognizione di: mappe di comunità e inventari partecipativi dei patrimoni materiali e immateriali storico-antropologici; buone pratiche di salvaguardia delle attività produttive e di custodia territoriale; valorizzazione e promozione del patrimonio paesaggistico-culturale, dei patrimoni immateriali e delle tradizioni popolari e dei giacimenti storico-artistici-archeologici e del potenziale turistico-culturale dei siti lungo i tratturi; sostegno alle filiere agro alimentari della lana e dell’artigianato certificato; piano di fattibilità dell’ecomuseo.
Le mappe di comunità e i Focus Group tematici rivolti a target di interesse specifico (operatori turistici, operatori culturali, insegnanti, formatori, artigiani, agricoltori, pastori, ecc.) sono volti a innescare un processo di responsabilizzazione e coinvolgimento della comunità di pratica nella salvaguardia, tutela e valorizzazione del patrimonio locale connesso ai tratturi.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link