Microcredito

per le aziende

 

DVR e formazione per la sicurezza: cosa cambia con il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 – Artser


Nel nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro sancito dalla Conferenza Stato-Regioni del 17 aprile 2025, il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) viene riconosciuto come strumento operativo strategico. È infatti alla base dell’intero percorso formativo e diventa il perno su cui costruire una cultura della sicurezza realmente efficace.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Di seguito i principali riferimenti alla sua importanza contenuti nell’Accordo Stato-Regioni 2025. 

1. Formazione specifica basata sulla valutazione dei rischi

Il nuovo Accordo ribadisce chiaramente che la formazione specifica dei lavoratori deve essere costruita “sulla base della valutazione del rischio” (cioè il DVR). In particolare: “La formazione specifica deve essere riferita ai rischi individuati sulla base della valutazione del rischio e, quindi, mirare ai rischi specifici dell’attività […]”.

Inoltre, viene specificato che: “Tale formazione è soggetta alle ripetizioni periodiche previste al comma 6 dell’articolo 37 del D.lgs. n. 81/08, con riferimento ai rischi individuati ai sensi dell’articolo 28” – cioè quelli rilevati tramite il DVR.

2. Condizione per la scelta dei contenuti formativi

L’Accordo evidenzia come la progettazione dei corsi debba basarsi su gruppi omogenei di lavoratori esposti agli stessi rischi secondo l’organizzazione aziendale e la valutazione dei rischi: “I progetti di formazione specifica dovrebbero prendere in esame gruppi omogenei di lavoratori che svolgono la medesima mansione e che risultano esposti agli stessi rischi in ragione dell’organizzazione aziendale e della valutazione dei rischi”.

3. Attività pratica: esercitazione sul DVR

Tra le attività formative pratiche previste, viene inclusa l’esercitazione finalizzata a strutturare un DVR per un caso concreto: “Fare acquisire le competenze metodologiche per strutturare il DVR […] Predisposizione di un documento di valutazione dei rischi per un caso concreto riferito al settore ATECO di riferimento”.

4. Ruolo del DVR nella progettazione formativa

L’Accordo sottolinea l’importanza di costruire percorsi didattici tenendo conto del ruolo del destinatario della formazione nell’organizzazione e del contesto in cui opera. Il DVR è implicitamente richiamato come strumento per individuare contenuti coerenti con i rischi presenti nel contesto aziendale.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Un cambio di passo: consapevolezza e responsabilità del datore di lavoro

Il nuovo Accordo segna un passaggio decisivo: la sicurezza sul lavoro non può più essere affrontata come un insieme di obblighi da adempiere, ma come un percorso concreto di prevenzione e miglioramento. Per renderla davvero efficace, è fondamentale la responsabilità, la consapevolezza e il coinvolgimento del datore di lavoro, che deve farsi promotore di un sistema formativo coerente con la realtà aziendale.

La formazione non serve solo a trasmettere nozioni, ma deve tradursi in comportamenti concreti, capaci di ridurre gli incidenti e migliorare le condizioni di lavoro. Deve essere progettata sulla base dei rischi reali individuati nel DVR, calibrata sulle mansioni, orientata a risultati misurabili e, soprattutto, agita sul campo, diventando parte del modo quotidiano di lavorare in sicurezza.

Per questo, accanto al DVR, diventano imprescindibili strumenti come checklist di controllo e sorveglianza, questionari di verifica dell’apprendimento, analisi di infortuni e near miss, riunioni periodiche e confronto attivo tra i soggetti aziendali.

DVR: la base per progettare la formazione

Come evidenziato, l’Accordo Stato-Regioni 2025 stabilisce che ogni piano formativo deve partire dall’analisi dei rischi contenuta nel DVR. La formazione specifica dei lavoratori, ad esempio, deve essere strettamente connessa ai pericoli e ai rischi presenti nelle mansioni, alle misure di prevenzione e protezione già in atto e al contesto organizzativo dell’azienda.

Il DVR diventa così il primo strumento di progettazione, da cui derivare i contenuti dei corsi, la loro articolazione, durata e modalità di erogazione. Questo approccio garantisce maggiore efficacia formativa, maggiore coinvolgimento dei lavoratori e maggiore coerenza rispetto alle reali condizioni operative.

Personalizzazione e documentazione integrata

Il nuovo Accordo ribadisce il principio di personalizzazione obbligatoria: ogni percorso formativo deve essere calibrato su obiettivi formativi concreti e mansioni specifiche

Significa, per esempio, che un lavoratore addetto alla movimentazione merci dovrà affrontare moduli mirati ai rischi da movimentazione manuale, attrezzature e interferenze, mentre un impiegato amministrativo seguirà un percorso centrato su stress lavoro-correlato e videoterminali.

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Il DVR deve documentare esplicitamente la formazione: nell’ottica della tracciabilità e del miglioramento continuo, l’Accordo prevede che sia inserito un paragrafo dedicato alla formazione. Questo elemento diventa un aiuto concreto in sede di audit o ispezione, un vantaggio competitivo nelle certificazioni e uno strumento di chiarezza per i controlli interni e il dialogo con il RSPP o gli enti esterni.

Obiettivi formativi e risultati attesi: sapere, saper fare, saper essere

Nel nuovo approccio, ogni corso deve indicare in modo esplicito le conoscenze da trasmettere (sapere), le abilità operative (saper fare) e gli atteggiamenti corretti da promuovere (saper essere).

Il datore di lavoro insieme alle altre figure “alleate per la sicurezza” come il preposto e l’Rspp, è chiamato a coordinare (o presidiare) la definizione dei risultati attesi e delle verifiche di efficacia, in coerenza con le misure di prevenzione e protezione definite nel DVR.

Il DVR va aggiornato: quando e perché

Affinché la formazione sia davvero efficace e coerente con la realtà aziendale, è fondamentale che il DVR sia sempre aggiornato. Non si tratta solo di un obbligo normativo, ma di una necessità operativa: un DVR obsoleto rende inefficaci le misure di prevenzione e, di conseguenza, anche i percorsi formativi collegati.

L’aggiornamento del DVR è richiesto in tutte le situazioni in cui cambiano le condizioni di lavoro, ad esempio:

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

  • introduzione di nuove mansioni, macchinari o attrezzature;
  • modifiche significative al processo produttivo o organizzativo;
  • apertura di una nuova sede o trasferimento dell’attività;
  • introduzione di nuove sostanze pericolose (come nel caso dei diisocianati, che richiedono anche un corso di formazione obbligatorio specifico);
  • variazione dei livelli di esposizione a vibrazioni o agenti fisici, con scadenze tecniche e cicli di controllo ben definiti.

L’aggiornamento del DVR è anche il momento per verificare e ritarare le misure di prevenzione e protezione come i DPI, valutandone l’efficacia e introducendo eventuali azioni correttive.

Contabilità

Buste paga

 

In conclusione, il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 sottolinea che la formazione efficace si costruisce sulla comprensione profonda dei rischi e sull’impegno concreto per ridurli. Solo un sistema integrato, basato sul DVR e supportato da strumenti di verifica, può davvero aumentare la consapevolezza, migliorare il benessere dei lavoratori e diminuire gli infortuni.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Conto e carta

difficile da pignorare