IRTop Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’Advisory per la quotazione, IPO Partner di Borsa Italiana, presentati i risultati dell’Osservatorio ECM ESG: nel 2024 il 32% delle società di Euronext Growth Milan (in crescita del +5% rispetto al 2023) rendicontano la sostenibilità. Cresce la rendicontazione ESG tra le PMI di Euronext Growth Milan: il 32% delle società quotate al 31 dicembre 2024 documentano le attività sostenibili per una capitalizzazione di €3,5 miliardi, con maggiore focus su SDGs, diversità, inclusione e governance.
Le parole di Anna Lambiase
Anna Lambiase, CEO di IRTOP Consulting e Direttore Scientifico dell’Osservatorio ECM ESG: “Secondo le analisi del nostro Osservatorio ESG crescono del 5% le società quotate che rendicontano la sostenibilità e rappresentano il 32% del totale, per una capitalizzazione di 3,5 miliardi di euro. Rendicontare la sostenibilità pone queste società in una condizione di vantaggio competitivo e genera comportamenti virtuosi che si riflettono sia sugli stakeholder interni che su quelli esterni, i quali percepiscono la chiara volontà di creare e mantenere valore nel breve, medio e lungo termine. Secondo le risultanze dell’Osservatorio il 75% delle società dichiara un’esperienza almeno biennale nella rendicontazione di sostenibilità (in crescita rispetto al 73% dell’anno precedente); emerge inoltre che una percentuale del 72% delle aziende ha definito l’impatto della propria attività sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. Le informazioni non finanziarie sono sempre più utilizzate da banche e investitori istituzionali per favorire l’accesso a strumenti di finanza sostenibile quali IPO e bond green o social.”
Cresce la rendicontazione ESG tra le PMI di Euronext Growth Milan
Al 31 dicembre 2024 sono 67 le società quotate su Euronext Growth Milan (32% del totale) che hanno rendicontato le proprie attività di sostenibilità e rappresentano una capitalizzazione complessiva pari a 3,5 miliardi di euro. Il dato è in crescita rispetto alle 63 società che hanno rendicontato la sostenibilità al 31 dicembre 2023 ed è ancora più significativo se si considera che nel 2024 hanno redatto il documento di sostenibilità anche 1 società che si è delistata, 2 società sono state soggette ad OPA e un’altra società è passata sul mercato STAR.
Le società sustainable appartengono principalmente al settore Technology Services (21%), seguito dai settori Commercial Services (12%) e Industrial Services (12%). In termini di composizione territoriale, la regione più rappresentata è la Lombardia (36%), seguita dal Lazio (10%) e dalla Campania (10%).
Cresce la maturità ESG: Il 75% delle PMI con esperienza pluriennale
Il 75% delle società dichiara un’esperienza almeno biennale nella rendicontazione di sostenibilità, a conferma della
crescente attenzione da parte delle PMI agli aspetti di sostenibilità (in incremento rispetto al 73% al 31 dicembre 2023).
Con riferimento alla natura della pubblicazione, si rileva che la stessa è obbligatoria nel 21% dei casi (in quanto connessa
alla pubblicazione della Relazione d’impatto correlata allo status di società benefit e in 1 caso alla pubblicazione della
DNF), volontaria nel restante 79% dei casi. (Si precisa che al 31 dicembre 2024 le aziende quotate su EGM che hanno lo
status di società benefit sono 21 (in crescita rispetto al 2023 in cui erano 19), di cui 18 hanno pubblicato la Relazione
d’impatto nel corso del 2023.)
In relazione alla tipologia di documento, il 70% delle imprese pubblica un Bilancio o Report di Sostenibilità/ESG, mentre il 24% pubblica la Relazione d’Impatto in virtù del proprio status di Società Benefit. Inoltre, il 5% pubblica il Bilancio Integrato e l’1% redige la DNF ex D. Lgs. 254/2016.
Temi ESG rilevanti e partecipazione degli stakeholder
L’84% delle società ha esposto i temi materiali all’interno dei documenti. Nello specifico, il 35% delle società ha realizzato una matrice di materialità, prioritizzando quindi i temi identificati in base alla loro rilevanza per il business e per gli stakeholder, mentre il 49% ha mappato i temi sotto forma di lista. Rispetto al 2023, il 6% delle società ha utilizzato la doppia materialità che richiede alle aziende di considerare non solo gli effetti delle loro attività sull’ambiente e sulla società (e come questi fattori esterni influenzano le performance finanziarie), bensì anche il modo in cui dall’esterno tali fattori possono essere influenzati da trend tecnologici, introduzione di nuove normative e direttive, nuovi concorrenti e nuove soluzioni. Nello specifico le aziende che hanno redatto una matrice di doppia materialità sono: COMPAGNIA DEI CARAIBI, FOPE, GREEN OLEO, PATTERN GROUP e TALEA GROUP.
Il 76% (in linea rispetto al 79% al 31 dicembre 2023) adotta processi di stakeholder engagement all’interno del proprio business model. Lo stakeholder engagement, strumento di ascolto, dialogo e coinvolgimento con il quale l’impresa si
confronta con i propri interlocutori in una logica di rispettiva collaborazione e responsabilità, diventa una leva
fondamentale.
Standard di rendicontazione
Tra gli standard di rendicontazione diffusi a livello internazionale, quello maggiormente adottato dalle aziende (76%) è il
Global Reporting Initiative (GRI Standards) mentre il 19% non ha specificato lo standard di rendicontazione.
Relativamente ai GRI Standards, si rileva che:
- il 10% ha preferito l’opzione «Referenced» (consente di utilizzare soltanto specifici GRI Standards o singole sezioni di questi);
- il 13% ha optato per l’opzione «In Accordance – Core» (il report contiene le informazioni minime necessarie a
comprendere la natura dell’organizzazione, i suoi temi materiali e i relativi impatti e come questi vengono gestiti); - il 28% ha preferito l’opzione «With Reference» (quando un’organizzazione non è in grado di soddisfare i requisiti
obbligatori dello standard GRI o vuole rendicontare solo specifiche informazioni).
Nel 2024 in coerenza con la nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), si è rilevato che il 5% (n. 3) delle
società sustainable di EGM ha già utilizzato i nuovi standard ESRS (European Sustainability Reporting Standard).
Cresce l’attenzione alla DEI tra le PMI di EGM
L’acronimo DEI, che sta per diversità, equità e inclusione, è al primo posto nelle priorità dei datori di lavoro delle migliori aziende del mondo. In linea con questi obiettivi i dati dell’osservatorio riflettono questa tendenza, infatti, il 44% delle società oggetto di analisi hanno attuato politiche a tutela della diversità, dell’equità e dell’inclusione.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Un ulteriore aspetto di analisi ha riguardato l’adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile SDGs definiti dall’AGENDA
2030 dell’ONU. Emerge che il 72% delle aziende (valore in aumento rispetto al 63% al 31 dicembre 2023) ha preso in
considerazione l’impatto che la propria attività ha sugli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Analizzando i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, emerge come il GOAL 8-Lavoro dignitoso e crescita economica (66%) si
conferma anche quest’anno l’Obiettivo più adottato dalle Società (57% al 31 dicembre 2023) all’interno del loro percorso
di crescita e sviluppo sostenibile, seguito dal GOAL 9-ndustria, innovazione e infrastrutture (60%).
ISO 9001, 14001 e 45001: le certificazioni più adottate
Il 49% delle società possiede le certificazioni ISO 14001:2015 (sistemi di gestione ambientale), in crescita rispetto al 43%
al 31 dicembre 2023, e il 58% possiede la ISO 9001:2015 (sistemi di gestione qualità), il 34% del campione possiede la ISO 45001:2018 (sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro).
Risk Management: focus su rischi economici e personali
L’analisi ha evidenziato che il 49% dichiara di adottare un Modello di Gestione dei Rischi per garantirne un corretto
controllo e mappare una strategia risolutiva. Il restante 51% ha dichiarato di non adottare un sistema di identificazione
dei rischi di natura non finanziaria, basandosi quindi sull’analisi del contesto interno ed esterno della azienda.
Sono stati analizzati i principali rischi cui una società può essere esposta: economici/business (52%), personali (51%),
ambientali/climatici (36%), information security (28%). Tali rischi si confermano i primi e con percentuali in crescita
rispetto al 31 dicembre 2023.
Governance ESG: codice etico e modello 231 diffusi
L’indagine ha esaminato il grado di integrazione dei modelli di governance implementati. Il 91% delle aziende ha adottato
il Codice Etico quale documento ufficiale dell’azienda che contiene l’insieme dei diritti, doveri e delle responsabilità
nonché i valori dell’ente nei confronti dei portatori d’interesse. L’82% ha adottato il Modello di Gestione, Organizzazione
e Controllo previsto dal D. Lgs. 231/2001
Con l’obiettivo di assumere in maniera più snella ed efficiente le decisioni strategiche in merito alle tematiche di
sostenibilità, lo studio ha verificato l’eventuale istituzione di comitati ESG. Il 24% delle società (22% al 31 dicembre 2023)
si è dotato di un Comitato di Sostenibilità con il compito di supervisionare i temi non finanziari e di integrare all’interno
della propria strategia aziendale i criteri ESG.
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