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Punti Digitale Facile: la rete nazionale per l’inclusione digitale


Più di 3300 Punti Digitale Facile attivi su tutto il territorio nazionale, in tutte le Regioni, con oltre un milione di cittadini che hanno già fruito dei servizi dei Punti, e ricevuto supporto nell’utilizzo dei servizi digitali pubblici e formazione per accrescere le proprie competenze digitali: sono questi alcuni dei risultati già raggiunti dal progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale”.

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Il progetto, finanziato da fondi PNRR, è stato definito con un approccio di co-progettazione con Regioni e Province Autonome, enti locali e del Terzo Settore, sulla base delle esperienze già effettuate negli anni scorsi nei territori, e si sviluppa attraverso la programmazione regionale in modo da valorizzare le realtà locali e declinarsi rispetto alle specifiche esigenze della popolazione.

È questa la realtà che si sta costruendo con sempre maggiore forza e rapidità per fronteggiare il grave problema dell’esclusione digitale che, con la maggioranza della popolazione senza competenze digitali di base (secondo la rilevazione Istat del 2023) e la rapida evoluzione delle tecnologie e della trasformazione digitale della PA, rischia di accrescersi.

Che cos’è la rete dei servizi di facilitazione digitale

Il progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, nell’ambito del piano operativo di attuazione della strategia nazionale per le competenze digitali e del PNRR, si propone come azione di sistema e duratura per sostenere efficacemente l’inclusione digitale, realizzando una nuova opportunità educativa rivolta a giovani e adulti che mira a sviluppare le competenze digitali di base richieste per il lavoro, la crescita personale, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva, come definite nel quadro europeo DigComp. Il fine ultimo dell’intervento è rendere la popolazione competente e autonoma nell’utilizzo di Internet e dei servizi digitali erogati dai privati e dalla Pubblica Amministrazione, abilitando un uso consapevole della rete e fornendo gli strumenti per beneficiare appieno delle opportunità offerte dal digitale.

Le aree di intervento della facilitazione digitale

Grazie ai servizi forniti dai Punti di facilitazione digitale, i cittadini vengono accompagnati e formati, sulla base delle loro specifiche esigenze e competenze di partenza (e seguendo l’approccio incrementale di apprendimento disegnato da DigComp rispetto alle sue aree di competenza), al progressivo utilizzo autonomo e consapevole:

  • di Internet e delle tecnologie digitali (ad esempio su temi come la protezione dei dati personali e la verifica dell’autenticità delle informazioni);
  • dei principali servizi digitali pubblici resi disponibili online (come, ad esempio, quelli relativi all’identità digitale, all’anagrafe e allo stato civile – inclusi i certificati online, alla piattaforma notifiche, ai servizi sociali ed educativi, ai servizi sanitari e al fascicolo sanitario elettronico, ai servizi di mobilità, alle piattaforme di partecipazione);
  • dei principali servizi digitali privati (come, ad esempio, quelli relativi alle videoconferenze, agli acquisti di prodotti e servizi, alla formazione, all’utilizzo della posta elettronica, dei social network e delle app di messaggeria istantanea).

Inoltre, l’iniziativa mira ad un apprendimento attivo di tipo “learning by doing” per un’acquisizione di competenze più pratica e riflessiva, anche favorendo l’attivazione della partecipazione dei cittadini in ambito di co-design, validazione e monitoraggio dei servizi digitali.

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Utilizzando un approccio attivo e operativo all’apprendimento, i cittadini sono invitati ad accelerare l’apprendimento avvalendosi in maniera autonoma dei contenuti proposti mentre i facilitatori massimizzano l’efficacia delle interazioni faccia a faccia utilizzando le risorse disponibili online e verificando la comprensione e l’acquisizione delle competenze, avvenuta anche in modo autonomo, da parte dei cittadini-fruitori dei servizi del punto.

mappaPunti

Le attività dei Punti Digitale Facile

Le attività che caratterizzano i Punti Digitale Facile e che si basano sul quadro europeo DigComp sono:

  • la formazione/assistenza personalizzata individuale (cd. facilitazione), erogata generalmente su prenotazione o a sportello, per accompagnare i cittadini target nell’utilizzo di Internet, delle tecnologie e dei servizi digitali pubblici e privati, partendo dalle esigenze specifiche e dalle competenze di partenza;
  • la formazione online, anche in modalità di autoapprendimento e asincrona, attraverso l’accesso in autonomia ai materiali già disponibili nel catalogo delle risorse formative sul sito web di Repubblica Digitale o realizzati ad hoc, promuovendo percorsi personalizzati;
  • la formazione in gruppi (in presenza e con canali online) attraverso micro-corsi utili a supportare i cittadini in applicazioni/esercitazioni, risoluzione di problemi pratici ed eventuali approfondimenti con il fine di massimizzare la formazione sincrona. In questo caso il facilitatore può strutturare le attività in modo mirato, stimolando proattivamente il coinvolgimento dei cittadini anche sulla base dei test di autovalutazione e delle risorse formative disponibili sul sito web di Repubblica Digitale.

Il ruolo dei facilitatori digitali

I facilitatori digitali svolgono un ruolo cruciale nell’aiutare le persone che si recano presso i Punti Digitale Facile a navigare nel mondo delle tecnologie digitali e di Internet e a sviluppare le loro competenze digitali.

Alcune persone non hanno competenze in ambito digitale, altre hanno competenze molto basse o poco specifiche. Nel promuovere percorsi di inclusione digitale, ciascun facilitatore apporta competenze, conoscenze, qualità e approcci unici e diversi. Dall’inizio e per tutta la durata dell’incarico, il facilitatore digitale viene invitato a un percorso di formazione sul lavoro da parte del Dipartimento per la trasformazione digitale e del proprio ente di riferimento, con l’obiettivo di ottenere gli strumenti e una base culturale comune per svolgere al meglio la propria attività.

Il programma formativo fornisce un inquadramento sul contesto della PA e trasmette conoscenze sui principali servizi pubblici online; inoltre, mira ad assicurare il raggiungimento di un livello adeguato di padronanza in materia di competenze digitali secondo il quadro di riferimento europeo DigComp 2.2; il livello 5, su una scala di 8 livelli, consente di essere indipendenti nell’uso delle tecnologie e dei servizi digitali e saper fornire supporto agli altri. Il percorso formativo contribuisce anche a rafforzare le competenze relazionali e didattiche, al fine di potersi approcciare al meglio ai cittadini nella rilevazione e soddisfazione dei loro bisogni conoscitivi.

Il facilitatore può essere una persona dell’ente, che si occupa di trasformazione digitale o di erogare un servizio a persone digitalmente escluse o con basse competenze digitali, oppure un professionista, per esempio un formatore o facilitatore di professione, oppure uno specialista ICT, coinvolto dall’ente in modo specifico per queste attività.

Profili dei cittadini e dati di utilizzo dei servizi

Alcuni dati dei profili dei cittadini che hanno fruito dei servizi dei Punti Digitale Facile e dei servizi più richiesti possono essere utili per meglio comprendere l’eterogeneità e l’ampiezza dell’impatto dei Punti, anche per la loro collocazione e sinergia con i principali servizi territoriali, dalle biblioteche agli spazi e le sedi comunali e degli enti del terzo settore, dagli Urp comunali e delle aziende sanitarie locali fino ai centri per l’impiego, alle scuole e alle parrocchie.

Rispetto alle fasce d’età la prevalenza (40%) è nella fascia 30-54, seguita dalla fascia 55-74 (34%), mentre gli under 30 sono il 14% e gli over 74 sono l’11%. In leggera prevalenza è la popolazione femminile (53%), in coerenza con la distribuzione della popolazione.

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Dal punto di vista del titolo di studio prevalgono i diplomati di scuola superiore (45%), con quote significative anche per coloro che hanno come titolo massimo la licenza media (29%) e la licenza elementare (8%), con una quota altrettanto significativa per chi è in possesso di laurea (14%).

Per quanto riguarda lo stato occupazionale il 36% sono dipendenti, il 24% inoccupati e disoccupati, il 20% pensionati, l’8% lavoratori autonomi, il 7% studenti.

Oltre il 23% delle facilitazioni ha riguardato l’utilizzo dei servizi sanitari (l’11% in particolare per il Fascicolo Sanitario Elettronico), il 12% i servizi di sostegno alla occupazione, il 10% ciascuno l’utilizzo di App IO, dei sistemi di pagamenti elettronici, dei servizi previdenziali e assistenziali, mentre in misura minore, ma comunque significativa, la facilitazione sull’utilizzo dei servizi anagrafici tramite ANPR, dei servizi di Istruzione e delle piattaforme di partecipazione.

La comunicazione a sostegno della facilitazione digitale

Il coinvolgimento dei cittadini e quindi anche una comunicazione chiara e capillare rappresentano degli elementi primari per il successo di iniziative come queste.

Tra le azioni attuate e in corso su questo fronte si possono citare:

  • la pubblicazione della mappa dei Punti Digitale Facile (sul sito Repubblica Digitale), dove è possibile selezionare l’area geografica di interesse e scoprire i Punti più vicini.;
  • la campagna di comunicazione nazionale, effettuata tra febbraio e marzo, e che si è articolata in uno spot televisivo trasmesso sui canali RAI e Mediaset, nonché sulle principali emittenti televisive regionali; uno spot radio per le stazioni nazionali; una versione cartacea diramata tramite affissioni e sulle principali testate giornalistiche e una declinazione per la diffusione digital e social, in modo da raggiungere tutti i target;
  • in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale, il bando “Dritti al Punto”, per sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR;
  • la campagna di sensibilizzazione per il contrasto alla disinformazione, promossa da Repubblica Digitale in collaborazione con IDMO (Italian Digital Media Observatory), che ha posto particolare attenzione al ruolo che l’acquisizione di competenze digitali svolge nel formare cittadini consapevoli, capaci di identificare i giusti canali informativi e di riconoscere potenziali minacce in questo campo, con webinar rivolti ai facilitatori dei Punti Digitale Facile e agli operatori volontari del Servizio Civile Digitale, oltre che alle organizzazioni della Coalizione Nazionale per le competenze digitali, con l’obiettivo di fornire loro strumenti utili per supportare i cittadini sui temi della disinformazione e del fact checking, oltre che un toolkit predisposto da IDMO, includendo il link alle pillole contro la disinformazione create da RAI per IDMO e disponibili su RaiPlay;
  • campagne di sensibilizzazione su altri temi specifici, come quello in avvio sul tema della cybersecurity, in collaborazione con l’Agenza per la Cibersicurezza Nazionale.

A queste iniziative si aggiungono quelle programmate a livello regionale e locale, in linea con un approccio costante alla declinazione puntuale e territoriale degli interventi comunicativi: eventi, campagne social, cartellonistica, campagne su tv e radio locali, in modo da raggiungere tutti i cittadini, anche nell’ambito di manifestazioni culturali.

Verso un’infrastruttura digitale stabile oltre il PNRR

Il programma strategico Digital Decade della Commissione Europea, che fissa gli obiettivi digitali per il 2030, mira a raggiungere l’obiettivo dell’80% dei cittadini europei con competenze digitali di base per tale data. Un obiettivo molto ambizioso e che richiede importanti investimenti ogni anno, anche oltre il periodo del PNRR. Un obiettivo a cui l’Italia intende contribuire positivamente con una roadmap ambiziosa in cui il progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale” è un fondamentale tassello.

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Grazie ai fondi PNRR, in questi anni sono state realizzate importanti infrastrutture e competenze, sia sul territorio che all’interno delle istituzioni ed enti coinvolti nella Misura, per l’accrescimento delle competenze digitali di base dei cittadini e per l’inclusione digitale. Queste incudono:

  • la rete degli oltre 3.000 Punti Digitale Facile su tutto il territorio nazionale, copertura capillare garantita dalla programmazione delle Regioni e Province Autonome e dal coinvolgimento di Comuni, ASL, Centri per l’Impiego, Enti del Terzo Settore;
  • la piattaforma di formazione per i facilitatori (e che sarà estesa anche ai cittadini, secondo la roadmap nazionale per il Decennio Digitale) con oltre 240 moduli formativi, circa 60 ore, divisi in corsi su 3 livelli (base, intermedio, avanzato), con cui sono stati già formati oltre 4.000 facilitatori e 9.000 operatori del Servizio Civile Digitale, misura M1C1-1.7.1 del PNRR;
  • la piattaforma di servizio e monitoraggio, che consente la raccolta dei dati sugli interventi di facilitazione e formazione e fornisce strumenti di community e condivisione delle conoscenze tra gli enti e tra i facilitatori.

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale sta lavorando allo stanziamento di risorse nazionali (dal Fondo Nazionale per l’Innovazione) al fine della continuazione del servizio e alla stabilizzazione della rete dei Punti Digitali Facile, oltre i termini del PNRR del 2026, affinché diventi un’infrastruttura stabile e continuativa ed un punto di riferimento fisso per i cittadini per l’accrescimento delle competenze, l’adozione di nuovi servizi pubblici e il pieno esercizio, quindi, della cittadinanza digitale.



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