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Il Veneto paga il conto per inquinamento irresponsabile. Bando 5,5 mln per le bonifiche – www.montorioveronese.it


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La Regione del Veneto ha approvato il bando che individua le modalità di assegnazione ai Comuni e alle Province del Veneto delle risorse per l’annualità 2025 a sostegno di bonifiche ambientali e per la messa in sicurezza operativa e permanente di siti inquinati. Possono partecipare all’iniziativa le Amministrazioni comunali e provinciali della Regione del Veneto, nonché la Città metropolitana di Venezia


Contrariamente quanto previsto dal Testo unico ambientale-TUA (D.Lgs. n. 152/2006) chi sporca non paga (sempre): la Regione Veneto costretta a intervenire con fondi pubblici per risanare i danni ambientali causati da privati e aziende negligenti

Il Veneto si trova ancora una volta a dover fronteggiare l’amara realtà dell’inquinamento ambientale, un fardello spesso scaricato sulle spalle della collettività. La Giunta Regionale, con la deliberazione n. 459 del 02 maggio 2025 (BUR n. 59 del 9 maggio 2025), ha approvato un nuovo Bando da 5,5 milioni di euro destinato a Comuni e Province per la bonifica di siti contaminati, un intervento necessario per sanare ferite al territorio causate, troppo spesso, da incuria e mancata responsabilità di privati e aziende.

E’ evidente la stortura nel dover ricorrere a fondi pubblici per risolvere problemi che avrebbero dovuto essere gestiti da chi ha causato il danno. Questi stanziamenti sono fondamentali per la salute del nostro ambiente e dei cittadini, ma evidenziano anche una piaga: quella di chi inquina e poi volta le spalle, lasciando alla collettività l’onere di ripulire. È un comportamento inaccettabile.

La lunga scia tossica dell’irresponsabilità: un pericolo per tutti. Le conseguenze dell’inquinamento dei siti sono spesso gravi e silenziose: contaminazione delle falde acquifere, avvelenamento dei suoli, rischi per la salute umana e per la biodiversità. Un’eredità pesante che le comunità locali si trovano a dover gestire, spesso con risorse limitate. Il bando regionale mira proprio a fornire un sostegno economico cruciale per affrontare queste emergenze ambientali, intervenendo anche in quei “siti orfani” dove il responsabile non è individuabile o si sottrae ai propri obblighi. Un caso su tutti quello in cui lo scorso 6 marzo (qui l’articolo) il Comune di Verona è nuovamente stato costretto a intervenire d’ufficio per monitorare la contaminazione delle acque di falda in Valpantena, un problema che persiste irrisolto da un decennio nonostante le numerose ordinanze e interventi delle autorità competenti. La vicenda ebbe inizio nell’aprile 2014, quando la Provincia di Verona identificò con determinazione n. 1551/14 la ditta R.G.V. Riproduzioni Grafiche Veronesi Sas il responsabile della contaminazione da PCE/TCE nelle acque sotterranee nella zona compresa tra Marzana e Santa Croce. A distanza di dieci anni, il soggetto responsabile continua a non adempiere agli obblighi di bonifica e monitoraggio imposti dalle autorità. Del caso la nostra associazione ne ha parlato in questo articolo.

Chi sporca dovrebbe pagare: un principio troppo spesso disatteso. Il bando regionale, pur rappresentando un aiuto concreto, non dimentica il principio fondamentale “chi inquina paga”. La normativa prevede infatti che le Amministrazioni comunali e provinciali, prima di poter accedere ai contributi regionali per interventi su aree private, debbano aver compiuto tutti i passi necessari per individuare il soggetto responsabile dell’inquinamento e sollecitarne l’intervento. Solo in caso di inadempienza o impossibilità di individuazione, l’ente pubblico può agire in sostituzione, con la possibilità di costituire un onere reale sul sito inquinato per il recupero delle somme anticipate.

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Un appello alla responsabilità: il futuro del Veneto è nelle nostre mani. Questo nuovo stanziamento della Regione rappresenta un’opportunità per Comuni e Province di agire concretamente per la bonifica dei siti inquinati, ma è fondamentale che parallelamente si rafforzi la cultura della prevenzione e della responsabilità ambientale da parte di tutti, cittadini e imprese. Perché il costo dell’inquinamento, alla fine, lo paghiamo tutti.

Gli Enti interessati potranno presentare richiesta di contributo all’Amministrazione regionale, conformemente alle modalità/tempistiche descritte nel Bando (Allegato A) entro e non oltre la data del 30 giugno 2025. Con il bando si stabilisce che gli interventi candidati a finanziamento debbano prevedere una spesa minima di € 10.000,00, definendo inoltre un limite massimo di spesa ammissibile a contributo pari a € 1.000.000,00 per intervento e per Amministrazione richiedente, garantendo l’integrale copertura delle spese sostenute nel rispetto dei predetti limiti.

Gli interventi candidati al finanziamento riguardano sia aree di proprietà della Pubblica Amministrazione – ove l’Ente medesimo sia chiamato a provvedere agli adempimenti previsti dai previsti artt. del D.Lgs. n. 152/2006 (TUA) – sia aree private ove l’Ente territorialmente competente intervenga in sostituzione e in danno del soggetto obbligato inadempiente e qualora altri soggetti interessati (incluso il proprietario incolpevole) non intendano esercitare la facoltà di provvedere alla bonifica, con costituzione di onere reale sul sito oggetto di inquinamento. 

Un’occasione per dare una risposta concreta ai problemi ambientali del territorio, nella speranza che in futuro la definizione della responsabilità diventi la prima regola.

Alberto Speciale


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