Come devono essere gestite, ai fini della dichiarazione dei redditi, le spese sanitarie che sono state sostenute all’estero. In questo novero rientrano i costi relativi alle visite mediche, all’acquisto dei farmaci e via discorrendo, che, almeno per quelle che sono state effettuate nel nostro Paese, è possibile sfruttare la detrazione Irpef del 19% nel momento in cui siano superiori a 129,11 euro.
Anche per le spese sanitarie sono state sostenute all’estero è possibile ottenere la detrazione fiscale: è necessario, come per quelle effettuate in Italia, conservare tutta la documentazione che dimostri i costi che sono stati sostenuti, come le fatture, gli scontrini e le eventuali ricevute della carta di credito o del bonifico bancario, in modo da attestare la tracciabilità. A differenza delle spese sanitarie che sono state sostenute in Italia, per quelle effettuate all’estero è necessario inserire manualmente tutti i dati nel Modello 730/2025 o nel Modello Redditi Pf. Non rientrano tra i costi che permettono di ottenere la detrazione quelli sostenuti per il trasferimento o il soggiorno all’estero, anche quando la trasferta è dettata da dei motivi di salute.
Spese sanitarie sostenute all’estero, la documentazione
Generalmente per le spese sanitarie che sono state sostenute all’estero è prevista una detrazione pari al 19%. Ciò vale per tutti i costi che eccedono la franchigia di 129,11 euro. Anche quando i costi sono sostenuti all’estero è possibile portarli in detrazione direttamente all’interno del Modello 730/2025 o del Modello Redditi Pf: viene applicata, in altre parole, la stessa disciplina prevista per le spese sanitarie che i contribuenti sostengono in Italia.
Per poter inserire all’interno della dichiarazione dei redditi i costi sostenuti all’estero i contribuenti devono conservare la documentazione che serve ad attestare le spese sostenute: fatture, ricevute e documenti di pagamento.
Altro fatto importante da verificare è se i costi siano stati effettivamente sostenuti per delle cure necessarie, che devono essere state pagate con dei mezzi tracciabili. Potrebbe essere richiesta, in alcuni casi, una certificazione rilasciata dall’Asl attraverso la quale venga attestata la patologia curata con l’indicazione di un determinato codice. Eventuali costi che siano stati sostenuti per trasferirsi e soggiornare all’estero – anche quando sono sostenuti per gravi motivi di salute – non sono detraibili.
Volendo sintetizzare al massimo è possibile affermare che per ottenere la detrazione fiscale per le spese sanitarie sostenute all’estero devono sussistere le seguenti condizioni:
- i costi devono essere stati effettivamente sostenuti dal contribuente;
- deve essere presente la necessaria documentazione fiscale, come fatture, ricevute e via discorrendo;
- il pagamento deve essere effettuato con dei mezzi di pagamento tracciabili, come bancomat, bollettini postali, Mav o bonifici bancari.
Quando è necessario integrare la documentazione
Particolare attenzione deve essere posta agli acquisti effettuati in farmacia. Nel caso in cui lo scontrino estero non dovesse riportare il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, è possibile inserirlo manualmente. La natura e la quantità del prodotto acquistato devono risultare dalla documentazione rilasciata dal farmacista.
Cosa significa tutto questo ai fini pratici? Molto semplicemente che se nel caso in cui il farmacista non abbia provveduto a rilasciare un documento di spesa dal quale sia possibile ottenere tutte le informazioni richieste, il codice fiscale del contribuente può essere riportato sullo stesso in calce a mano, mentre la natura e la quantità del farmaco deve essere essere indicata all’interno di un’idonea documentazione rilasciata dalla farmacia. Indicazioni molto precise e dettagliate su questo argomento sono state fornite direttamente dall’Agenzia delle Entrate attraverso la circolare n. 34/E/2008.
Come devono essere gestiti i documenti in lingua straniera
La gestione dei documenti in lingua straniera devono essere gestiti tenendo conto di una serie di accorgimenti: deve essere allegata, infatti, una traduzione in lingua italiana, che può essere redatta direttamente dal contribuente nel momento in cui sia in una delle seguenti lingue:
- inglese;
- francese
- tedesco;
- spagnolo.
In caso contrario è necessario allegare una traduzione giurata.
A chi spetta la detrazione fiscale al 19%
La normativa fiscale italiana prevede che la detrazione Irpef del 19% spetti al contribuente che ha sostenuto effettivamente la spesa nel proprio interesse o per quello di una persona fisicamente a carico.
L’agevolazione fiscale spetta anche quando le spese mediche vengono rimborsate da un’assicurazione, i cui premi non costituiscono degli oneri detraibili o per effetto di premi o contributi, i quali, benché siano stati versati da altri soggetti, contribuiscono a formare il reddito del contribuente. Nel caso in cui siano stati ricevuti dei rimborsi da parte di enti previdenziali o assistenziali, non è possibile ottenere il rimborso delle spese mediche perché non sono rimaste a carico del contribuente.
Come funziona la tessera sanitaria europea
È bene ricordare che la tessera sanitaria vale per l’Italia e può essere utilizzata come tessera europea di assicurazione malattia (Team). Quando un cittadino italiano si reca in uno dei Paesi che fanno parte dell’Unione europea, l’assistenza sanitaria viene garantita con modalità diverse a seconda delle esigenze terapeutiche e della nazionalità presso la quale ci si trova.
Oltre a quelli che fanno parte dell’Ue l’Italia ha stipulato delle convenzioni bilaterali con alcuni Paese extraeuropei non convenzionati. Se un cittadino italiano si dovesse recare in un paese che fa parte dell’Unione europea o in uno convenzionato, ha diritto a ricevere, nello Stato in cui lo ospita, le cure mediche necessarie. Nel caso in cui non fosse stato possibile utilizzare la Tessera Sanitaria, il contribuente può richiedere il rimborso delle spese mediche una volta rientrato in Italia. La richiesta deve essere presentata all’Asl di competenza: deve essere allegata la documentazione sanitaria e le ricevute che attestino l’avvenuto pagamento.
Se invece il contribuente italiano si è recato in un paese extracomunitario con il quale non sono stati stipulati degli accordi bilaterali in campo di assistenza, le spese sanitarie rimangono completamente e interamente a carico di chi le ha sostenute. Non è possibile ottenere alcun tipo di rimborso: in questo caso, prima della partenza, è consigliabile stipulare una polizza assicurativa.
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