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Tecnopolo, meglio tardi che mai


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Meglio tardi che mai. Dopo sei anni di attesa è stato ufficialmente inaugurato, alla presenza di due ministri e altre autorità, il Tecnopolo del Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile di Taranto, un’iniziativa strategica che ha l’ambizione di proiettare la città al centro di un piano nazionale per l’innovazione tecnologica e la transizione ecologica. Fu finanziato con 9 milioni di euro previsti dalla legge 30 dicembre 2018 e la sua nascita fu annunciata il 24 aprile 2019 dall’allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, già coordinatore del tavolo del Cis.

Due anni dopo la pubblicazione della Gazzetta ufficiale del regolamento di approvazione dello statuto della fondazione Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile. Poi il nulla. Finanziamenti persi, rimpalli di responsabilità, nuovi annunci, polemiche. Fino allo stanziamento, qualche mese fa, da parte del Miur, di un apposito fondo di 2 milioni di euro per far partire il progetto. In attesa di stabilire la sede è stata la Camera di Commercio Brindisi-Taranto a ospitare l’evento inaugurale.

 

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Al taglio del nastro hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la prefetta Paola Dessì, il commissario straordinario del Comune di Taranto Giuliana Perrotta, il presidente della Camera di Commercio Taranto-Brindisi Vincenzo Cesareo e il presidente della Fondazione Tecnopolo Antonio Messeni Petruzzelli (ordinario di Gestione dell’Innovazione presso il Politecnico di Bari), ed altre autorità.

Di fronte alla Cittadella delle imprese la protesta rumorosa di associazioni e comitati che hanno mostrato due striscioni: “Ilva chiusa e avast” e “Ilva is a killer”, al grido “Taranto Libera” e “Assassini, assassini”. Della complessa vertenza del Siderurgico ha parlato il ministro Urso, affermando, in relazione al recente sequestro dell’altoforno 1 dopo un grave incendio causato dallo scoppio di una tubiera, che “se si inibisce l’uso e la manutenzione dell’impianto e si ferma l’ex Ilva finirà come a Bagnoli”.

Per il ministro Urso “il Tecnopolo di Taranto è una chiara testimonianza della volontà di restituire alla città un ruolo centrale nel panorama dello sviluppo industriale nazionale, con l’ambizioso obiettivo di trasformarla in un modello di sostenibilità ambientale e innovazione nei processi di decarbonizzazione, polo d’avanguardia in Europa nella tecnologia green”. Lo ha poi definito “anche un tassello fondamentale nel progetto avviato dal governo per dotare il nostro Paese di una rete di fondazioni e istituti di ricerca sul fronte della sfida tecnologica e ambientale, accanto alla Fondazione Ai4Industry di Torino, alla Fondazione Chip.IT di Pavia, alla Fondazione Biotecnopolo di Siena, al Cineca di Bologna e all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Taranto potrà così esprimere al meglio le sue potenzialità nel coniugare industria e ricerca e diventare un esempio virtuoso di transizione ecologica, affrontando con successo la sfida della riconversione industriale, con due direttrici ben chiare: clima e lavoro”.

Il Tecnopolo, concepito per supportare la transizione ecologica, si prefigge come obiettivo prioritario quello di intercettare fabbisogni di innovazione di grandi gruppi industriali e piccole e medie imprese.

“Oggi – ha affermato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini – scriviamo insieme una nuova pagina per Taranto, una città di storia millenaria e straordinaria bellezza, che vogliamo sempre più protagonista del benessere e dell’innovazione. Quella che inauguriamo è molto più di una struttura: è un vero hub italiano per la ricerca e lo sviluppo sostenibile, con uno sguardo aperto al mondo. Un polo strategico per l’innovazione, capace di attrarre ricercatori e imprese e di generare conoscenza, opportunità e futuro. Non sono solo parole, ma impegni concreti: con un investimento di 2 milioni di euro, il Ministero dell’Università e della Ricerca dà forza a un progetto in cui crede profondamente. Perché è dalla conoscenza parte un nuovo inizio. E il futuro, oggi, comincia da Taranto”.

Il governatore pugliese Michele Emiliano ha inviato un messaggio per la cerimonia sostenendo che “l’inaugurazione ufficiale del Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile rappresenta una nuova, importante opportunità per la città di Taranto e per l’intera regione. La Regione Puglia segue con grande attenzione questa iniziativa, riconoscendone il valore strategico, a partire dalla sinergia tra istituzioni, ricerca e imprese nella costruzione di un futuro industriale fondato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Anche nelle sue finalità, “la scelta di specializzare le attività di ricerca sui temi della decarbonizzazione – ha proseguito – e dello sviluppo economico alternativo conferma non solo la coerenza con le politiche promosse dalla Regione Puglia, ma anche il lavoro portato avanti in questi anni con determinazione e visione. In questa prospettiva, è particolarmente significativo registrare una crescente dichiarata convergenza, anche a livello nazionale, sull’urgenza di accompagnare Taranto e il Mezzogiorno verso una transizione industriale fondata su sostenibilità, innovazione e giustizia sociale.”

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Nel suo intervento, Antonio Messeni Petruzzelli ha rimarcato “l’importanza del Tecnopolo come polo attrattivo per gli attori privati, che potranno partecipare attivamente alla Fondazione, e trovare un ambiente ideale per avviare processi di open innovation, a sostegno della transizione ambientale. È necessario che il Tecnopolo abbia una visione e una strategia focalizzata sul Mediterraneo, per attrarre risorse e spingere il territorio verso una dimensione sempre più internazionale. Per attuare questo progetto – ha concluso – è altresì fondamentale fare leva sulle opportunità di finanziamento pubblico volte a sostenere progetti di ricerca e innovazione che possano così contribuire al rilancio del territorio”.

All’interno della Fondazione Tecnopolo, Andrea Alunni, esperto di trasferimento tecnologico con esperienza a Oxford e Bruxelles, ricopre il ruolo di segretario generale. Il consiglio di amministrazione è composto da Lorenzo Ferrara, Antonio Felice Uricchio, Leonardo Conserva e Maddalena Vietti Niclot.

I prossimi sviluppi del Tecnopolo riguarderanno la definizione di un piano strategico “condiviso e partecipato”, lo sviluppo della pianta organica e l’avvio del piano di assunzioni. Saranno inoltre previsti accordi di cooperazione con università, centri di ricerca, fondi di investimento e associazioni di categoria, insieme all’inclusione di attori industriali.

Larghi sorrisi nella sala della cerimonia, all’esterno le contestazioni degli attivisti, per i quali “il diritto alla salute è sistematicamente violato in questa città, come testimonia il grave incendio di ieri l’altro all’altoforno 1. Taranto – hanno ribadito davanti alle telecamere e sotto gli occhi delle forze dell’ordine, a protezione dell’arrivo dei ministri – non accetta più compromessi. E non accetta passerelle”.

 

 

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